Vai al lettorePassa al contenuto principale
  • 2 ore fa
Roma, 12 nov. (askanews) - "Benedetto signore bisogna informare i cittadini. Questa riforma non cambia i valori per i quali mi sono speso. Non c'è dietro quel signore che faceva di nome Silvio. La separazione delle carriere completa insomma il quadro nel quale sono entrato nel 1989". Lo ha detto l'ex pm simbolo di 'Mani Pulite' e leader di Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, prendendo la parola alla presentazione del Comitato Sì Separa nella sala stampa della Camera.Di Pietro ha poi spiegato: "E sulla separazione delle carriere tutti noi ma soprattutto i cittadini hanno il dovere e il diritto non solo il diritto non solo d'informarsi, ma di sapere come stanno i fatti.Perciò "non m'importa se qualcuno vuole mettere il cappello sulla riforma: bisogna guardare oltre ai governi e alle maggioranze che passano, ma al quadro di riferimento di uno Stato di diritto che deve essere chiarito: se non interveniamo sul quadro che abbiamo, come andava fatto già nell'89 - ha avvertito - quella riforma resta incompleta: la separazione è necessaria per definire i ruoli distinti del pubblico ministero e del giudice" e questo riflette, spiega, uno dei principi sanciti anche dalla Costituzione.La "obbligatorietà dell'azione penale resta e anche senza questa riforma, se un pm vuole inginocchiarsi all'esecutivo di turno può farlo". Ma la separazione delle carriere non la voleva Berlusconi? "Lui voleva mettere sotto il controllo politico i pubblici ministeri. Questa riforma lascia intatti gli articoli della Costituzione che definiscono la indipendenza della magistratura dal potere politico. Perché non dirlo?".Fuori dalla Camera, Di Pietro ai cronisti ha spiegato: "Gelli voleva ridurre il numero dei deputati della metà. L'ha fatto il Movimento 5 stelle. A qualcuno può venire in mente che volevano attuare il Piano di Rinascita Nazionale di Gelli? A me non interessa chi voleva fare per fini propri la riforma della sperazione della carriere, come Berlusconi. A me interessa che oggi quell'articolo 104 della Costituzione non viene toccato.L'autonomia e l'indipendenza della magistratura resta anche dopo. Se qualcuno si vuole inginocchiare non serve la riforma. Con Palamara ci si poteva inginocchiare anche prima".

Categoria

🗞
Novità
Trascrizione
00:00Questa riforma, lo dico ancora una volta, non riforma la giustizia, la giustizia per farla funzionare ha bisogno di avere non più di 100 fascicoli magistrati invece di 1000 come ce l'ha adesso.
00:12Riforma un'altra cosa, l'ordinamento giudiziario sul piano costituzionale che è rimasto interrotto a metà prima di tutto perché non si è avuto il coraggio per pavidità di completarlo.
00:21In secondo luogo perché ne ha abusato qualcuno, si chiama Silvio, non mi ricordo il cognome, che ci voleva mettere il piede sopra non per separare carriere ma per mettere sotto l'esecutivo il giudiziario.
00:34E invece, grazie a Dio, con questa riforma il pubblico ministero resta all'interno della giustizia.
00:40Cosa vuol dire? Che magistrate che ha l'obbligo di razione penale resta, che è autonomo e indipendente resta e soprattutto che deve cercare le prove anche a favore dell'imputato.
00:51E resta, questi principi carriere restano e dobbiamo essere orgogliosi.
00:55Gelli voleva ridurre il numero dei deputati dalla metà, l'ha fatto il Movimento 5 Stelle.
01:00A qualcuno può mai venire in mente che il Movimento 5 Stelle voleva attuare il piano di rinascita di Gelli.
01:05Quindi a me non interessa chi lo voleva fare per fini proposti, quale poteva essere era Berlusconi.
01:12A me interessa che oggi quell'articolo della Costituzione, l'articolo 104, non viene assolutamente modificato l'autonomia e l'indipendenza.
01:19Il magistrato c'ha, ce l'ha adesso e gli resta dopo.
01:22A proposito, se invece si vuole incinocchiare, non mica bisogna che la ricordo.
01:26Alla madre ci ha detto che si poteva incinocchiare pure prima.
Commenta prima di tutti
Aggiungi il tuo commento

Consigliato