https://www.pupia.tv - Scarpinato - Intervento in Senato Ai cittadini bisognerà dire chiaramente qual è la vera posta in gioco con la legge sulla separazione delle carriere dei magistrati, bisognerà spiegare che la vera linea di discrimine del conflitto politico oggi non è tra una destra e una sinistra che, pur avendo politiche diverse in materia di giustizia, tuttavia si riconoscono nel comune quadro di valori della Costituzione del 1948, ma è tra amici della Costituzione e nemici della Costituzione, travestiti da falsi amici. Tanti esponenti del governo e della maggioranza sostanzialmente dichiarano apertamente che si tratta di un regolamento di conti con la magistratura, di una ritorsione per avere processato in passato i loro compagni di partito, uomini della casta del potere, e per impedire che possa ripetersi in futuro. Tra gli altri, il ministro Tajani ha indicato come caso emblematico di uso politico della giustizia la condanna per complicità con la mafia di Marcello Dell’Utri. Il ministro Musumeci ha definito i magistrati “killer politicizzati”. Il paese è migliore di simili esponenti della politica. In Italia esiste una larga maggioranza di persone di destra, di centro e di sinistra che non se la beve la panzana secondo cui Berlusconi, Dell’Utri, D’Ali, Cosentino, Matacena, Previti, Galan, Formigoni, Verdini erano tutti fiori di giglio e sono state vittime di una magistratura politicizzata. Una maggioranza che sa che la magistratura e il giornalismo investigativo sono rimasti gli ultimi anticorpi intorno ai quali fare quadrato per difendere il Paese contro l’assalto della criminalità dei potenti e dei loro complici. Questa maggioranza di italiani alla quale i parlamentari del Movimento Cinque Stelle sono orgogliosi di appartenere, ha già salvato la nostra Costituzione nei referendum confermativi del 2006 e 2016, respingendo i tentativi di stravolgerne l’impianto. Questi italiani, a differenza di questa maggioranza, vogliono bene alla nostra Costituzione e sapranno ancora una volta salvarla dai suoi nemici e dai falsi amici. Roberto Scarpinato (30.10.25)
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