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  • 2 giorni fa
Basilea, 3 nov. (askanews) - Yayoi Kusama è una delle artiste più note al mondo oggi e le sue mostre registrano sempre grande affluenza di pubblico. Non fa eccezione in questo senso anche l'imponente retrospettiva che le dedica la Fondation Beyeler di Basilea, organizzata in stretta collaborazione con l'artista giapponese e il suo studio. Un percorso che parte dagli acquerelli e dai dipinti giovanili degli anni Cinquanta, opere poco note al grande pubblico, realizzati a Matsumoto, città natale di Kusama, che offrono un punto di partenza interessante per quello che accadrà dopo nel suo lavoro.
L'arte di Yayoi Kusama
La mostra alla Beyeler (fino al 25 gennaio 2026), che si conferma per bellezza della struttura e per portata dei progetti uno dei musei più rilevanti d'Europa, attraversa 70 anni di arte e mostra come la pratica di Yayoi Kusama abbia preso moltissime forme diverse: pittura, disegno, scultura, installazione, performance, collage, moda, cinema e anche letteratura.

Nell'immaginario collettivo ci sono ovviamente le sue celebri zucche e i suoi puntini, oltre alle memorabili Infinity Room, che sono tutti punti centrali nella storia dell'artista, ma il tema che l'esposizione curata da Mouna Mekouar con Charlotte Sarrazin mette in luce è che accanto a questi lavori c'è molto altro, c'è una pratica per molti versi unica, c'è una vita complessa affrontata attraverso l'arte, senza retorica e con la consapevolezza di opere che hanno costruito la loro rilevanza nel tempo. Molto interessante in questo senso, anche per la bellezza dell'allestimento, la sala dedicata ai video che ripercorrono le performance di Kusama, di una contemporaneità costante.
Yayoi Kusama oggi ha 96 anni
Insomma, visitando la mostra si ha la possibilità anche di capire che tutti gli elementi che oggi generano stupore e meraviglia e, diciamolo, pure felicità nello spettatore, sono, oltre che una cifra estetica di Kusama, la rappresentazione di un continuo confronto con la vita e la morte, con la dimensione trascendentale e con un desiderio complesso di annullamento di sé. Ed è importante ricordare che è anche di questo che si sta parlando mentre ci si fotografa per Instagram dentro le stanza specchiate senza fine oppure nel sorprendente labirinto di gonfiabili allestito nel piano interrato del museo: una sorta di grande universo di puntini che si continua a espandere, fondamentalmente indifferente alla presenza umana.

Esposti si trovano anche dipinti recentissimi di Yayoi Kusama, che oggi ha 96 anni e vive a Tokyo, realizzati nel 2025, a testimonianza di una vena creativa che non si ferma e di cui alla Fondation Beyeler si può continuare a fare esperienza con profondità e, naturalmente, anche gioia.

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00:00Yayoi Kusama è una delle artiste più note al mondo oggi e le sue mostre registrano sempre
00:04grande affluenza di pubblico. Non fa eccezione in questo senso anche l'imponente retrospettiva
00:09che le dedica alla Fondazione Baylor di Basilea, organizzata in stretta collaborazione con
00:13l'artista giapponese e il suo studio. Un percorso che parte dagli aquarelli dai dipinti
00:17giovanili degli anni 50, opere poco note al grande pubblico realizzate a Matsumoto, città
00:22natale di Kusama, che offrono un punto di partenza interessante per quello che accadrà
00:26dopo nel suo lavoro. La mostra alla Baylor, che si conferma per la bellezza della struttura
00:30e la portata dei progetti, uno dei musei più rilevanti d'Europa, attraversa 70 anni di arte
00:35e mostra come la pratica di Ieri Kusama abbia preso moltissime forme diverse, pittura, disegno,
00:39scultura, installazione, performance, collage, moda, cinema e anche letteratura. Nell'immaginario
00:45collettivo ci sono ovviamente le sue celebre zucche e i suoi puntini, oltre alle memorabili
00:48Infinity Room, che sono tutti punti centrali nella storia dell'artista. Ma il tema, che l'esposizione
00:53è curata da Muna McQuarr con Charlotte Sarazen mette in luce, è che accanto a questi lavori
00:57c'è molto altro, c'è una pratica per molti versi unica, c'è una vita complessa affrontata
01:02attraverso l'arte senza retorica e con la consapevolezza di opere che hanno costruito
01:06la loro rilevanza nel tempo. Molto interessante in questo senso, anche per la bellezza dell'allestimento,
01:12le sale dedicate ai video che ripercorrono le performance di Kusama di una contemporaneità
01:16costante. Insomma, visitando la mostra si ha la possibilità anche di capire che tutti gli elementi
01:21che oggi generano stupore e meraviglia, e diciamolo, pure felicità nello spettatore,
01:25sono, oltre che una cifra estetica di Kusama, la rappresentazione di un continuo confronto
01:29con la vita e la morte, con la dimensione trascendentale e con un desiderio complesso di annullamento
01:34di sé. Ed è importante ricordare che è anche di questo che si sta parlando, mentre ci si
01:38fotografa per Instagram dentro la stanza specchiata senza fine, oppure nel sorprendente labirinto
01:43di gonfiabili allestito nel piano interrato del museo, una sorta di grande universo di puntini
01:48che si continua a espandere, fondamentalmente indifferente alla presenza umana. Esposti
01:53si trovano anche dipinti recentissimi di Yayoi Kusama, che oggi ha 96 anni e vive a Tokyo,
01:58realizzati nel 2025, una testimonianza di una vena creativa che non si ferma e di cui,
02:03alla Fondazione Baylor, si può continuare a fare esperienza con profondità e, naturalmente,
02:08anche con gioia.
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