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  • 4 settimane fa
Venezia, 10 set. (askanews) - Una serie di performance nel giardino della Collezione Peggy Guggenheim di Venezia per amplificare il dialogo tra la mostra di Maria Helena Vieira da Silva e il presente, i giovani artisti e i loro corpi. La terza edizione di "Avvenimento" è stata un momento di contaminazione tra discipline e di dialogo tra diversi momenti dell'arte. "È un po' questo il senso di Avvenimento - ha detto ad askanews Michela Perrotta, coordinatrice dei programmi per il pubblico della Collezione Peggy Guggenheim - ossia quello di far accadere delle cose in questo spazio in cui prendono forma delle nuove espressioni artistiche che sono quelle performative e quelle della danza, del teatro in una cornice chiaramente straordinaria".

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L'elemento del luogo, la sua densità storica e culturale, sono elementi decisivi, e gli spazi della Peggy Guggenheim diventano il luogo nel quale il pubblico può entrare dentro l'arte, in questo caso attraverso una serie di performance dedicate al tema dello studio d'artista e a quello che accade "dietro le quinte" della creazione. "L'idea curatoriale che sta dietro all'edizione di quest'anno - ha aggiunto Edoardo Lazzari, curatore della serata - è stata appunto tratta dalle opere di Maria Heena Vieira da Silva e in particolare diciamo dalla sua ossessione riguardo allo spazio e allo studio che viene tradotta e reinterpretata in questo ambito, questa serata come lo studio come spazio metaforico, ma anche come spazio fisico dell'artista, quindi in cerca in qualche modo quello che abbiamo cercato di fare è stato di mettere davanti agli spettatori delle opere come se si entrare dentro lo studio di un artista dentro il processo ancora in corso della creazione di un'opera d'arte".

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Anche il terzo capitolo di "Avvenimento" rappresenta un'occasione per offrire una ribalta ad artisti e performer giovani, attivi sulla scena veneziana, cosa che rinnova la relazione con il territorio che ha sempre ispirato la visione di Peggy Guggenheim. E poi c'è il desiderio di attualizzare ancora di più il senso di una collezione così storicizzata. "In qualche modo - ha concluso Michela Perrotta - le arti performative ci danno la possibilità di portare dentro questi spazi la vita, che è appunto l'artista che vive, che respira, che opera qui dentro e che dà anche un momento di bellezza in questo periodo in cui appunto le generazioni di artisti appunto emergenti contemporanei ma anche il pubblico stesso ha bisogno del museo, ha bisogno dello spazio artistico per salvarsi".

E in questo costante desiderio di trovare nuove risposte di fronte alle manifestazioni dell'arte, risposte che valgano per la nostra vita, c'è probabilmente il senso più profondo di questo "Avvenimento" veneziano.

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00:00Una serie di performance nel giardino della collezione Peggy Guggenheim di Venezia
00:04per amplificare il dialogo tra la mostra di Maria Elena Vieira da Silva
00:07e il presente, i giovani artisti e i loro corpi.
00:11La terza edizione di avvenimento è stata un momento di contaminazione
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00:17È un po' questo il senso di avvenimento, quello di far accadere delle cose
00:21in questo spazio in cui appunto prendono forma delle nuove espressioni artistiche
00:27che sono appunto quelle performative e quelle della danza, del teatro
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00:36L'elemento del luogo, la sua densità storica e culturale sono elementi decisivi
00:40e gli spazi della Peggy Guggenheim diventano il luogo nel quale il pubblico può entrare dentro l'arte
00:45in questo caso attraverso una serie di performance dedicata al tema dello studio dell'artista
00:49e a quello che accade dietro le quinte della creazione.
00:52L'idea curatoriale che sta dietro a quest'anno è stata appunto tratta dalle opere di Maria Ana Vieri da Silva
01:00e in particolare diciamo dalla sua ossessione riguardo allo spazio dello studio
01:04che viene tradotta e diciamo reinterpretata in questo ambito, in questa serata
01:10come lo studio come spazio metaforico ma anche come spazio fisico dell'artista
01:15quindi in qualche modo quello che abbiamo cercato di voler fare è di mettere davanti agli spettatori
01:21delle opere come se fossero, come se fosse entrare dentro lo studio di un artista
01:28dentro il processo ancora in corso della creazione di un'opera d'arte.
01:32Anche il terzo capitolo di avvenimento rappresenta un'occasione per offrire una ribalta
01:35da artisti e performer giovani attivi sulla scena veneziana
01:38cosa che rinnova la relazione con il territorio che ha sempre ispirato la visione di Peggy Hugenheim
01:44e poi c'è il desiderio di attualizzare sempre di più il senso di una collezione così storicizzata.
01:49In qualche modo le arti performative ci danno modo di portare dentro questi spazi la vita
01:54che è appunto l'artista che vive, che respira, che opera qui dentro
01:58e che dà anche un momento di bellezza in questo periodo
02:03in cui appunto le generazioni di artisti emergenti, contemporanei
02:08ma anche il pubblico stesso ha bisogno del museo, ha bisogno dello spazio artistico per salvarsi.
02:14E in questo costante desiderio di trovare nuove risposte di fronte alle manifestazioni dell'arte
02:18risposte che valgano per la nostra vita
02:20c'è probabilmente il senso più profondo di questo avvenimento veneziano.
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