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https://www.pupia.tv - Roma - Premio Matteotti 2025, la cerimonia di premiazione
Palazzo Chigi, 29/10/2025 - La cerimonia di premiazione dell'edizione 2025 del Premio Giacomo Matteotti.

#pupia
Trascrizione
00:00A inizio la cerimonia di premiazione della 21esima edizione del premio Giacomo Matteotti.
00:06Intervento di saluto del Segretario Generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri,
00:11Presidente Carlo Diodato.
00:13Buongiorno a tutti e grazie di essere qui.
00:19Desidero rivolgere un caloroso benvenuto a Palazzo Chigi, a tutti voi qui presenti,
00:25agli ospiti e agli studenti che condivideranno insieme a noi l'emozione di questa cerimonia
00:31dedicata al premio nazionale intitolato a Giacomo Matteotti.
00:35Cerimonia che è giunta alla 21esima edizione e che mantiene alto il significato profondo
00:41del messaggio che intende promuovere, con consolidato impegno e rinnovato senso di partecipazione,
00:48la conservazione della memoria della figura di Giacomo Matteotti, della sua opera e del
00:54suo pensiero.
00:55In questo contesto si colloca, come previsto dalla legge 255 del 2004, l'assegnazione del
01:03premio ad opere che illustrano gli ideali di fratellanza fra i popoli, di libertà e
01:08di giustizia sociale che hanno ispirato la vita di Matteotti.
01:12Un uomo che è diventato un simbolo perché ha perseguito con coraggio, determinazione e
01:17coerenza le sue idee, mettendole al di sopra di tutto, persino della vita stessa, in modo
01:22del tutto consapevole.
01:24Un premio dunque sempre attuale che fornisce l'ennesima occasione per ribadire con convinzione
01:31i principi fondamentali della democrazia.
01:34La libertà di parola, il rispetto della verità, la responsabilità morale verso la comunità.
01:42La lezione di Matteotti oggi più che mai ci ricorda che la nostra democrazia è tale se
01:47si fonda sul rispetto dell'altro, sul confronto e sulle libertà, non sulla violenza, la sopraffazione,
01:56l'intolleranza e l'odio per l'avversario politico.
02:01Sono certo con queste mie parole di interpretare il pensiero di tutti i presenti ed in modo particolare
02:06dei componenti della Commissione, che con senso di responsabilità e ispirazione, grande professionalità
02:13e competenza scientifica, hanno lavorato per la selezione delle opere che oggi andiamo
02:18a premiare.
02:19Ringrazio quindi il dottor Alberto Aghemo, il professor Giovanni Belardelli, il professore
02:26Ernesto Galli della Loggia, il dottor Adriano Monti-Buzzetti, il professor Tommaso Piffer e il
02:33professor Gianpaolo Romanato.
02:35Grazie a tutti.
02:37Sono grato inoltre al Ministero dell'Istruzione e del Merito, che anche quest'anno non ha fatto
02:42mancare il suo sostegno e reso possibile la partecipazione degli studenti.
02:47Del liceo statale Pascasino Giovanni XXIII di Marsala, del liceo scientifico Pitagora
02:53di Rende e del liceo Blaise Pascal di Pomezia.
02:58È rivolto proprio a loro il senso profondo di questo premio, poiché è principalmente nei
03:03confronti delle giovani generazioni che sentiamo il dovere e la necessità di una memoria che
03:09è conoscenza del passato e monito per il futuro. È per le giovani generazioni che le
03:15istituzioni devono costantemente essere impegnate a promuovere l'amore per la democrazia e per la
03:20libertà. Come ci insegna l'eredità di Matteotti, tuttavia, la democrazia non vive solo nelle
03:27istituzioni, ma nella coscienza di ciascuno di noi, coscienza che si nutre con il coraggio
03:33civile, l'onestà e la partecipazione. Un segnale significativo in questa direzione
03:40di sensibilizzazione dei giovani ritengo sia stata la scelta della Commissione di premiare
03:45un racconto per ragazzi. Mi riferisco al premio per l'opera letteraria
03:50Tempesta Matteotti di Luisa Mattia. E parlando sempre dei premi selezionati e delle opere
03:57vincitrici, ritengo opportuno segnalare che Matteotti, nato nel 1885 a Fratta Polesine,
04:03fu molto più di un politico. Fu un uomo di studio, di rigore intellettuale e morale,
04:08di profondo senso civico e di grande spessore umano. La scelta della Commissione di premiare
04:14un libro sul carteggio fra Giacomo Matteotti e sua moglie Titta Velia mette in evidenza anche
04:20i suoi aspetti più personali. Mi riferisco al premio sezione esaggistica a Fernando Venturini,
04:27il Giacchi e il Chini, cronache della vita di Giacomo Matteotti e Velia Titta. L'umanizzazione
04:34della figura di Matteotti, se possibile, ne accresce quella levatura che lo ha reso figura
04:40importante per la storia italiana e cruciale per gli insegnamenti che si possono trarre dal
04:45suo sacrificio. Parte essenziale del patrimonio di valori e ideali che costituiscono l'ossatura
04:52democratica dell'Italia repubblicana. Anche l'opera teatrale, Tanto vale divertirsi,
04:58di Damiano Francesco Nirchio risulta coerente con la finalità del premio e con gli ideali
05:04di Matteotti di avversione ai totaleterismi. Mi congratulo con tutti gli autori delle opere
05:11vincitrici le vere protagoniste di questa cerimonia. Ricordo infine che al termine della
05:15cerimonia gli ospiti potranno visitare Palazzo Chigi. Il Palazzo del Governo, come del resto
05:21tutti i palazzi istituzionali visti dall'interno, evoca il rispetto dei principi democratici che
05:27regolano la vita della nostra comunità. Concludo ringraziando per la collaborazione il
05:33Dottor Quadrozzi, l'Ufficio del Segretario Generale e la Segreteria del Premio Matteotti e l'Ufficio
05:38del Cerimoniale per l'Organizzazione della Cerimonia. Grazie ancora a tutti. Cedo la parola
05:44al Dottor Aghemo nella qualità di Presidente della Fondazione Giacomo Matteotti. Prego.
05:57Buongiorno a tutti voi. Nel merito del premio, del suo significato istituzionale valoriale e delle
06:05scelte operate dalla Commissione, nulla posso aggiungere a quanto efficacemente ha detto il
06:10Presidente Deodato. Per cui permettetemi alcune considerazioni di carattere generale, rapide,
06:17e intanto ripeto un rinnovato benvenuto a tutti i presenti, in particolare ai ragazzi delle scuole
06:21che rappresentano come noi il nostro interfaccio e il nostro pubblico ideale. Consegnato al mito e alla
06:30memoria collettiva come l'eroe che non muore, a oltre 100 anni dal suo assassino, Giacomo Matteotti
06:36è indubbiamente molto presente, particolarmente vivo e vitale della coscienza collettiva per il
06:43rigore della sua lezione civile, intellettuale e direi anche pedagogica. E poi su questo avremo modo
06:50di ritornare. Un Matteotti vivo, la cui presenza nelle nostre coscienze è stata, come dire, celebrata
06:58e consecrata anche delle numerosissime iniziative che si sono svolte lo scorso anno, ma la cui coda è
07:04ancora attiva quest'anno, in occasione del centenario del brutale assassino. Voglio appena accennare al
07:11fatto che abbiamo registrato lo scorso anno una messa assolutamente straordinaria di iniziative
07:16commemorative e celebrative, senz'altro, culminate poi nella giornata matriottiana che si è tenuta
07:22alla Camera dei Deputati il 30 maggio scorso alla presenza e con la partecipazione delle massime
07:28autorità dello Stato. E che poi, come dire, ha rappresentato il cappello di una serie di iniziative
07:36anche sparse sul territorio da parte di comitati spontanei, enti locali, piccole comunità che pure si
07:42sono unite a questo coro celebrativo. Ma di là dell'animazione strettamente commemorativa,
07:49c'è stata anche una grande messa di produzione culturale, mostre, convegni, realizzazioni
07:55cinematografiche, eventi teatrali, concerti e così via. È stato un fatto assolutamente straordinario.
08:02Il dato, però, forse più, come dire, più immediatamente misurabile e che si impone all'attenzione
08:08di tutti noi, riguarda la straordinaria produzione sul fronte editoriale. E visto che parliamo
08:14di opere che in qualche modo afferiscono a questo settore, è opportuno citarlo. Un dato
08:20per tutti. Nel 1974, in occasione del cinquantesimo anniversario della morte di Giacomo Matteotti,
08:29uscì una monografia a lui dedicata. Si intitolava Matteotti, una vita da socialista ed era firmato
08:37da Antonio Glauco Casanova. Fine. Nel 2024, in occasione del centenario, soltanto lo scorso
08:46anno, e mi limito esclusivamente alle monografie, sono uscite 51 opere, 51 volumi. Se a questi
08:54aggiungiamo poi i volumi pubblicati nella prospettiva del centenario pochi mesi prima e quelli che
08:59continuano ad uscire anche adesso, lo scaffale si allunga. Siamo a 84 titoli e mi pare una messa
09:06veramente straordinaria. Mi viene in mente quello che diceva il povero compianto, amico
09:12Angelo Guido Sabatini, che tra l'altro è stato membro e decano della commissione del
09:17premio Matteotti. Stiamo per assistere a una Matteotti renaissance, diceva. Era probabilmente
09:23una manifestazione di wishful thinking, però ci aveva preso. Purtroppo questo tripudio,
09:29diciamo, Matteottiano non ha avuto modo di vederlo, ma insomma è idealmente qui con
09:33noi. Ecco, abbiamo detto a volte, parlando di questo straordinario concorso di iniziative
09:43che sono culturali le più diverse, ma soprattutto editoriali, che è stato eretto alla memoria
09:48di Matteotti un monumento di carta. Io credo che questo monumento di carta sia fatto di un
09:53materiale che comunque ha una sua consistenza non minore della pietra e del bronzo di tanti
10:00monumenti che sono disseminati in tutta Italia e che ancora si vanno facendo alla memoria di
10:04Matteotti. Sono stato ieri sera invitato all'inaugurazione a un monumento a Matteotti che avverrà il prossimo
10:112 dicembre a Rosignano, un monumento che mi dicono sarà in pietra e bronzo. Al di là del dato
10:19però squisitamente quantitativo, c'è un dato qualitativo che preme sottolineare in questa
10:25circostanza. Un fatto di assoluta novità, e cioè di questa messa straordinaria di titoli, ben 10 tra
10:31quelli usciti lo scorso anno, sono stati concepiti, mirati direttamente al pubblico giovanile, ai ragazzi
10:37e alle scuole. E questo è un evento di assoluta novità che, tra l'altro, come opportunamente ha rilevato
10:44il Presidente Deodato, il premio ha saputo intercettare con efficacia, diciamo che con puntualità.
10:53E questo, come dire, salda una storia di un rapporto antico e profondo tra Matteotti, i giovani e le scuole
10:59e il rapporto che le scuole e i giovani oggi hanno con Matteotti. Io seguo e organizzo insieme ad altri,
11:07con il sostegno del Ministero dell'Istruzione e del Merito, il concorso nazionale Matteotti per le
11:13scuole. Devo dire che negli ultimi due anni abbiamo avuto una partecipazione assolutamente
11:18straordinaria, con numeri stratosferici e molto significativa anche sul piano della qualità
11:23degli elaborati che sono stati realizzati. E questo, evidentemente, molto ci conforta.
11:30Tutto questo detto, veniamo al premio Matteotti. Ecco, la considerazione finale è sostanzialmente questa.
11:36Il premio Matteotti svolge in tutto ciò, in questo fermento, in questo fervore, in questa memoria attiva,
11:41legata alla figura di Matteotti, un duplice ruolo. Da una parte è un osservatorio ovviamente
11:49privilegiato, perché poi è il collettore al quale provengono molte delle opere che sono state
11:54prodotte. Per altro verso, anche una funzione, come dire, propulsiva, è una sorta di motore
12:00della memoria matteottiana e dei suoi valori. E mi pare che questa funzione straordinaria meriti
12:06il nostro applauso e il nostro apprezzamento, che va ovviamente in primo luogo alla Presidenza
12:11del Consiglio dei Ministri. E siccome però poi le istituzioni camminano sulle gambe degli
12:17uomini e delle donne, ecco, un apprezzamento particolare va all'impegno e all'attenzione
12:24del Presidente Deodato, nella sua duplice veste di Presidente della Commissione del premio
12:32Matteotti e di Segretario Generale di Palazzo Chigi, ma ovviamente si estende a tutto lo
12:37staff qui presente della Segreteria dell'Organizzazione del premio, che svolge per mesi un lavoro straordinario
12:44e incomiabile ad altissimo livello. In conclusione, il premio Matteotti, e le opere che si premiano
12:53oggi qui, oggi lo attestano, è la testimonianza viva e vitale dello spessore anche culturale,
12:59oltre che civile, dell'eredità di Giacomo Matteotti. Un'eredità che si sostanzia in
13:04un pensiero libero che a lui ha saputo strenuamente difendere e che è un poco il sale della dimensione
13:10culturale attraverso la quale oggi riviviamo quella tensione etica, civile e morale e che
13:16testimonia ancora oggi come la verità, come dire, la libertà della cultura non può prescindere
13:21dalla cultura della libertà e in questo spirito si muove il premio Matteotti. Grazie.
13:29Vengono ora chiamati ad uno ad uno per la consegna del premio i vincitori della ventunesima
13:37edizione del premio Giacomo Matteotti. Per ciascuno dei chiamati verrà data lettura della
13:42motivazione sintetica del conferimento del premio. Vincitore premio sezione saggistica a
13:47Fernando Venturini per il Giacchi e il Chini, cronache della vita di Giacomo Matteotti e
13:53Belia Titta, collana quaderni della Casa Museo di Giacomo Matteotti. La prorola al
13:58professore Ernesto Galli della Loggia per la lettura della motivazione.
14:02L'opera di Fernando Venturini si segnala per la sua assoluta peculiarità e originalità
14:14rispetto a ogni altro libro presentato. Si tratta della ricostruzione del complesso rapporto
14:22tra Giacomo Matteotti e sua moglie Belia, condotta attraverso il fitto carteggio tra i due, dal
14:29loro primo incontro nel 1912 fino all'assassino di Giacomo, con un importante appendice sulle
14:37tristi vicende della famiglia Matteotti dopo la morte di Giacomo. Attraverso un'esposizione
14:43attenta e sagace, attraverso un impeccabile apparato critico e una limpida scrittura, il
14:50lettore è così introdotto nel cuore della multiforme attività politica dell'uomo politico-socialista,
14:57nei suoi momenti di dubbio, nei suoi tormenti interiori, venendo dunque a conoscenza dei
15:04suoi più reconditi propositi e dei suoi giudizi, spesso taglienti, su uomini e cose nonché
15:11su molti retroscena, specie della vita parlamentare, in uno dei periodi più drammatici della nostra
15:17storia. Ma non solo. Il carteggio infatti offre il destro all'autore e con lui a noi lettori di
15:26avvicinarci, oltre che alla vita sociale di due borghesi italiani di inizio novecento, le
15:33villeggiature, le amicizie, i passatempi, al loro più intimo mondo morale. Non è esagerato dire alla
15:41storia di due anime, profondamente diverse ma appassionatamente legate. Giacomo, fieramente
15:49laico e impegnato in politica da un lato, e dall'altro velia, cattolica dall'animo tormentato,
15:57dedita a interessi letterari, allacciano per lunghi anni un rapporto intenso ed esclusivo
16:04che durerà fino alla tragica morte di uno dei due.
16:14Lettura di un breve estratto dell'opera da parte dello studente del liceo statale Pitagora
16:19di Rende per Francesco Greco.
16:34Il Giacchi era Giacomo, il Chini era Velia. Con questi soprannomi, tutti maschili, intimi
16:41e misteriosi, si scrivevano. E con altrettanti soprannomi, Giacomo Matteotti e Velia Titta
16:49parlavano dei loro tre figli. Giancarlo era Chico Chichino, Matteo era Bughi, Isabella
16:56era Cialda. Giacchi, nelle lettere a Velia, mescolava i sentimenti con la scarna cronaca
17:04delle sue giornate e dei suoi impegni in giro per l'Italia, a cui accompagnava, non di rado,
17:10rapidi giudizi sugli uomini e sulle vicende della politica. Velia leggeva sui giornali
17:16i resoconti delle sedute della Camera. Restò lontana dalla vita pubblica del marito, ma
17:22non estranea, e in alcune occasioni ritenne giusto esprimere il proprio pensiero. Fu così
17:29anche quando arrivò il fascismo, e Giacchi ne divenne un bersaglio. Ma Velia, allora,
17:36aggiunse al suo amore una trepidazione sempre più angosciata e un'allarme crescente che
17:41non le dava pace, accompagnato dal tarlo della stanchezza e del dubbio. Intanto il socialismo
17:49per il quale Giacchi era vissuto, si frantumava e la vita di questa coppia felice precipitava
17:57nella lotta mortale e senza sosta del dopoguerra italiano. Il 10 giugno 1924 Giacomo Matteotti
18:05fu rapito e ucciso da sicari fascisti sul lungotevole Arlando da Brescia. Aveva 39 anni. In questo
18:14momento morì anche Giacchi. Velia, che aveva 34 anni, restò sola. La sua fu la solitudine
18:22di chi aveva perso tutto. Cercò di dare un senso a quel sacrificio, ma vide negati intorno
18:28a sé ogni desiderio di giustizia e ogni illusione di pacificazione tra gli italiani. Velia, senza
18:35poter vedere l'Italia libera, morì il 5 giugno 1938. Giacomo Velia, 28 giugno 1922.
18:48Sì, penso a te. Sei stato il mio amore grande, è vero e solo. Ore intere di ogni giorno hanno
18:57occupato di te il mio pensiero. Anni interi hanno occupato di te tutto il mio cuore. Come
19:03un sogno da prima, tutto vago, tutto profumo, inafferrabile e pur presente. Come una fiamma
19:11poi che riscalda e che brucia, che attrae e che consuma, desiderio e soddisfacimento. Ricordo
19:19di due labbra aperte come il fiore più bello, bagnate della ruggiada che sola estingue la sete
19:25più ardente, per dare la gioia più grande. Ma poi quante costrizioni, quante limitazioni
19:32al bene raggiunto, fino ad averne una pena continua, che tocca il cervello, che irrita,
19:38che fa diventare cattivi, che chiude come in un cilicio tormentoso. Oh, presto, presto,
19:47che tu possa diventare libera, che nessun dolore fisico ti diminuisca, ti occupi, ti prenda,
19:54ti distolga, che tu possa ridiventare libera per me, per il mio amore, che io possa sentire
20:02quanto anche tu mi ami, come prima, con tutta l'anima. Solo così può essere la vita, solo
20:10così l'ho pensata, sognata, voluta, per avere la volontà, per tutto il resto, per avere
20:18forza in tutto il resto.
20:32Vi tira il premio Fernando Venturini.
20:35Grazie.
20:36Grazie.
20:37Applausi.
20:38Applausi.
20:39Grazie.
20:40Grazie.
20:41Grazie.
20:42Premio ex eco sezione opere letterarie e teatrali a Luisa Mattia per opera letteraria
21:08a Tempesta Matteotti. La parola a professor Tommaso Piffer per la lettura della motivazione.
21:19Con il romanzo per ragazzi Tempesta Matteotti, Luisa Mattia, già apprezzata autrice di opere
21:25narrative destinate ai giovani, restituisce con una scrittura fluida quanto efficace e
21:30con una trama narrativa sapientemente costruita, la vicenda della famiglia Matteotti alla vigilia
21:36dell'assassinio del segretario del Partito Socialista Unitario e delle vicende che seguono,
21:42fino al ritrovamento del suo cadavere. Il romanzo è incentrato su una storia minore
21:46ma intrigante, quella della reciproca attrazione, che diventerà poi sentimento, tra la domestica
21:52di casa Matteotti e il garzone di un forno. Quest'ultimo, dapprima sedotto dalla violenza
21:57fascista, se ne allontana dopo aver sperimentato la paternità nei suoi confronti dell'onorevole
22:02e poi il dolore della moglie Velia. Sullo sfondo, l'autrice tratteggia con una narrazione
22:08accattivante la trama di una stagione feroce che vede il declino delle istituzioni democratiche
22:14in un romanzo che coniuga con efficacia emozioni e passioni umane, storiche e civili.
22:19Lettura di un breve estratto dell'opera da parte dello studente dell'Istituto Istruzione
22:30Superiore Bles Pascal di Pomezia, Samuele Filippi.
22:3410 giugno 1924. Giacomo Matteotti esce di casa, diretto alla biblioteca della Camera
22:56dei Deputati. Sua moglie lo ha appena salutato. Lo aspetterà per l'ora di cena, inutilmente.
23:06In quella casa Giacomo non farà il ritorno.
23:12Velia si affacciò alla finestra e attese di vedere sbucare il marito dal portone del palazzo.
23:18Il tempo di un ultimo saluto prima di rientrare in casa. Lui le lanciò un bacio con la mano,
23:25poi imboccò la via che portava a lungo Tevere. Quella non era la strada che era solito fare,
23:33ma Velia, richiamata dalle voci dei suoi figli, non si fece troppe domande.
23:39Giacomo, invece, accelerò il passo. Sul marciapiede di fronte notò un uomo che lo teneva d'occhio,
23:47non il solito piantone della polizia, ma un tipo mai visto prima. Meglio non avvicinarsi.
23:55Proseguì svelto Giacomo e stava per raggiungere il lungo Tevere quando si vide venire incontro
24:00un altro sconosciuto che gli bloccò il passo. Un terzo lo abbrancò alle spalle e un quarto lo prese per il collo.
24:10Immobilizzato, Giacomo tentò di reagire, ma l'uomo che gli era di fronte gli sferrò un pugno nello stomaco.
24:15Giacomo si piegò per il dolore e riprese fiato mentre lo trascinavano a forza verso un'automobile
24:22parcheggiata poco più in là. Urlò Giacomo. Gli chiusero la bocca con la mano.
24:31Lui mollò un calcio e un altro li sentì maledirlo mentre lo colpivano sulla nuca al petto,
24:35lo buttarono sul sedile posteriore e gli si sedettero sopra per costringerlo a stare zitto.
24:39La macchina correva e Giacomo provò a divincolarsi e riuscì a gettare fuori dal finestrino il suo
24:46tesserino da deputato. Poi sentì un dolore al costato, un fuoco che gli dolse il fiato.
25:00Sono morto un attimo fa. Mi cercherà a Velia? Sì, ma dove? A Velia dirò in sogno il luogo in cui
25:07ritrovarmi o forse il dolore suo sarà così forte da non farla dormire. E se lei non sarà
25:13addormentata come farò a sussurrare il mio amore a dirle guarda ciò che resta di me è qui.
25:22Qui è un bosco fitto, Velia. Piacerebbe ai bambini perché è pieno di ombre e voci di uccelli.
25:29Esplorare, avventurarsi, scoprire i sentieri. Sarebbe stato bello venire qui con i nostri figli
25:35e il buon pane da mangiare con il formaggio dei contadini. Ma non è stato e non accadrà.
25:44Tra poco farà buio. Penso ai bambini, a Velia. Vorrei vederli adesso i miei figli mentre entro
25:51in casa e loro mi vengono incontro ridendo, aspettando gli abbracci e la promessa di una
25:56bella storia prima di dormire. Ma non avranno altre fiabbe da me, né Velia ai miei baci.
26:02Io non avrò loro. C'è silenzio intorno. Io non posso gridare per interrompere la
26:10quiete scandalosa del bosco. Avesse ancora un corpo che respira, un cuore che batte e braccia
26:16pronta alla difesa, stringerei le mani intorno ai rami, mi arrampicherai sui tronchi, griderei
26:20di rabbia, chiamerei in aiuto gli uccelli del cielo e le vipere nascoste sotto i sassi.
26:25sarei io, Giacomo, quello di sempre, pronto a trasformare il silenzio della paura in una
26:37tempesta.
26:38Ritira il premio Luisa Mattia.
27:08Premo ex equo sezione opere letterarie e teatrali a Damiano Francesco Nirchio, per
27:21opera teatrale Tanto vale divertirsi. Rappresentato il 22 gennaio 2023, presso il Teatro Comunale
27:28Niccolò Van Bastraut di Mola di Bari. La parola al professore Adriano Montibuzzetti-Colella
27:33per la lettura della motivazione. Opera tragica e grottesca, ricca di riferimenti
27:47alla cultura e all'ironia yiddish, la lingua delle comunità ebraiche dell'Europa centro-orientale,
27:53la pièce teatrale Tanto vale divertirsi, di Damiano Francesco Nirchio, evoca in toni
27:59farseschi, ma nel contempo fortemente drammatici, la tragedia della Shoah, attraverso la messa
28:05in scena di una vicenda realmente accaduta nel corso della Seconda Guerra Mondiale.
28:10L'ordito teatrale si costruisce attorno al campo di transito di Westerbork, in Olanda,
28:16dove confruirono i maggiori attori comici ebrei di quegli anni, deportati da tutta Europa,
28:22Italia compresa.
28:23Qui fu costruito un teatro, dove gli artisti dovevano esibirsi per i loro carcerieri e dilettarli
28:31per ottenere una temporanea immunità dal campo di sterminio. È in questo contesto che tre attori
28:37si misurano in lazzi da cabaret e in guizzi comici per esorcizzare la tragedia che incombe.
28:45Attraverso il linguaggio leggero della commedia, Tanto vale divertirsi, restituisce con toccante
28:51efficacia alcuni dei grandi temi dell'eredità ideale matteottiana, dall'intransigente avversione
28:58al totalitarismo alla condanna senza appello della guerra.
29:10Proiezione di un breve video realizzato dagli studenti del liceo statale Pascasino Giovanni XXIII di Marzala.
29:21E se scrivessimo anche noi una lettera?
29:23A chi, mia regina?
29:25A loro. Potremmo scrivere un bel foglio di sala in forma di lettera aperta, spiegando che
29:30provando a...
29:31Provando ancora? Cosa?
29:34Non lo so. Qualcosa che posso parlare ai loro cuori.
29:37Cosa c'entra nei cuori ora?
29:39Adesso, qui, per me e per te, in questo preciso frangente sociopolitico, è solo un fatto
29:45scientifico, statistico, matematico.
29:49Matematico?
29:50Non capisci? Me l'aspettavo da parte tua.
29:54Allora, seguimi.
29:55Dove?
29:56Nel ragionamento.
29:58Dimmi, quanti eravamo in scena domenica scorsa?
30:01Eh? Te lo ricordi, tesoro?
30:04Cinque. Me compresa.
30:06E quanti siamo oggi?
30:07Sempre domenica, ma sette giorni dopo?
30:09Due.
30:10Lo vedi? Lo vedi? Oggi due. La scorsa settimana cinque. La vita, la morte, il teatro, non sono
30:19più un fatto di cuore, ma matematico.
30:22Mio Dio.
30:23No, qui Dio non c'entra niente. Dobbiamo solo continuare a fare ciò che abbiamo sempre
30:28fatto. Cioè, rendere felice il pubblico.
30:30Il pubblico?
30:31Il pubblico, il pubblico, sì! E lasciami almeno il sacrosanto e porco diritto di chiamarlo
30:36ancora pubblico, se non ci rimane nemmeno quest'ultimo appiglio.
30:39Siamo finiti. Finiti. Santo Dio, lo capisci? Io non so fare altro. Non so essere altro.
30:48Oh, che tenero. Che tenero che sono. Ormai sono tale quale il mio macellaio. Non ho mai
30:55saputo come si chiamasse. Era sempre lì, sotto casa mia. E la gente l'ha sempre chiamato
31:00il macellaio. Non serviva il suo nome. Non serviva che avesse i baffi. Non serviva che
31:07avesse un gatto bianco e grigio. Non serviva a nulla. Era solo un incidente innocuo, perdonabile,
31:15non indispensabile. Non serviva a nessuno la chitarra appesa al muro nella stanza dietro
31:21al bancone. Lui era il macellaio e basta. Un pilastro fondamentale dell'umanità. Una
31:27funzione immancabile, necessaria. Era il suo dovere morale esserlo e basta. Dalla mattina
31:36alla sera. Anche di notte. E per esserlo c'era bisogno di una sola cosa. Una e una sola.
31:43La carne. Muscoli, ossa, nervi, cartillagini. Non importa se è viva o morta. Sono dettagli
31:52innocui, perdonabili, non indispensabili. Ciò che importava era che quella morta fosse
31:58dietro al vetro del bancone, mentre quella viva davanti, col denaro in tasca. Semplice.
32:04Solo carne. E qui è uguale. Eccomi. Eccoci. È lo stesso. Poi venero le bombe. Niente più
32:15carne da vendere. Senza carne non fu più macellaio. Fu solo uno coi baffi che accarezzava i gatti
32:22e una chitarra sfondata. E così, un bel lunedì, prese uno dei suoi coltelli, lo affilò come
32:29tutti gli lunedì della sua vita. Lo pugli accuratamente e si tagliò la gola. Perché alla
32:35fine dei conti, quando non rimane più nulla, quando tutto è sparito dall'orizzonte, non
32:41resta che la propria carne. Ma oggi no. Ancora no. Stasera, quella carne che sarà di
32:50là, quell'abominio mostruoso che sarà di là, per noi, deve essere ancora pubblico.
32:55Hai capito adesso? Ma cosa dici? Pubblico!
32:58ritira il premio
33:28Damiano Francesco Nirchio.
33:30La cerimonia è conclusa.
33:58Grazie a tutti.
34:00Grazie a tutti.
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