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https://www.pupia.tv - Roma - Documento programmatico di finanza pubblica 2025
5ª (Bilancio) Senato con V (Bilancio) Camera
Seguito audizioni preliminari esame DPFP 2025 (Doc. CCXLIV, n.1): Corte dei conti (07.10.25)

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Trascrizione
00:00Buonasera, onorevoli colleghi.
00:17Vi avverto che ai sensi dell'articolo 33,4 del regolamento è stata richiesta l'attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito interno e la trasmissione sul canale satellitare del Senato e sulla web tv e che la Presidenza del Senato ha fatto preventivamente conoscere il proprio assenso.
00:33Poiché non vi sono osservazioni, tale forma di pubblicità è quindi adottata per il proseguio dei lavori.
00:38Avverto inoltre che dalla procedura informativa sarà redatto il resoconto stenografico.
00:43L'ordine del giorno reca l'audizione innanzi alle commissioni bilancio del Senato e della Camera dei Deputati dei rappresentanti della Corte dei Conti nell'ambito delle audizioni preliminari sul documento programmatico di finanza pubblica per il 2025.
00:57Ricordo che la presente audizione ha una durata di circa un'ora, pertanto invito gli auditi a contenere i loro interventi in un tempo congruo,
01:05in modo da consentire ai colleghi parlamentari di formulare quesiti e osservazioni e di da permettere le successive repliche da parte dei soggetti auditi.
01:14Do la parola ai rappresentanti della Corte dei Conti che sono in collegamento da remoto e li saluto.
01:20Mauro Refice, Presidente di coordinamento delle sezioni riunite in sede di controllo,
01:24Clemente Forte, Presidente di sezione onorario,
01:27Giancarlo Astegiano, Consigliere,
01:30Angelo Maria Quaglini, Consigliere,
01:32e Fedor Melatti, primo referendario.
01:35A voi la parola.
01:37Grazie, Presidente. Buonasera. Buonasera a tutti.
01:42Sono Presidente Orefice.
01:47La Corte è chiamata quindi ad esprimere delle valutazioni sul documento di programmazione di finanza pubblica
01:54che, come è noto, si inserisce nel complesso iter di ridefinizione dell'ordinamento contabile interno
02:01dopo l'entrata in vigore del nuovo patto di stabilità e crescita nel contesto della rinnovata governanza europea.
02:08Le recenti risoluzioni che lo hanno istituito hanno previsto anche le relative funzioni e contenuti.
02:13Preliminarmente, nell'ambito di questo quadro, vanno messi in luce due aspetti sul piano istituzionale.
02:22La prima notazione, dal nostro punto di vista, riguarda il fatto che si assiste a un adattamento dell'ordinamento contabile
02:28alla luce delle nuove regole dettate dalla governanza europea,
02:32seppur in attesa della riformazione della legge di contabilità nazionale.
02:36A tal proposito, la Corte quindi non può esimersi da sottolinare la necessità di una rapida definizione
02:42del quadro normativo che consenta di avere un nuovo contesto giuridico di riferimento
02:47alla luce della nuova disciplina europea.
02:50In secondo luogo, mentre le risoluzioni di settembre istitutive del documento in esame
02:55hanno previsto, appunto, primo lettera C, che il documento presenti l'articolazione delle misure
03:01di prossima adozione nell'ambito della manovra di finanza pubblica, si rileva che ciò è avvenuto
03:08in termini sufficientemente generici, essendo stata comunicata solo la distribuzione di massima
03:14tra spese ed entrate all'interno del concorso al finanziamento della manovra.
03:19Ciò premesso riguardato il contesto economico, la prima notazione riguarda lo scenario internazionale.
03:27Lo scenario internazionale documentato nel documento è caratterizzato da elevati livelli
03:32di incertezza, come evidenziato dagli indicatori presentati nel documento stesso e che sono cresciuti
03:37sensibilmente nel corso dell'anno.
03:40La diffusa incertezza sull'andamento dei conflitti internazionali e sulla stabilizzazione
03:44dei dazi statunitensi colpisce l'economia italiana in una fase di rallentamento dei ritmi
03:50produttivi che sono tornati a assumere intensità inferiori a quella dell'area euro.
03:57Tenendo conto delle crescenti difficoltà sul piano internazionale, lo scenario tendenziale
04:02disegnato nel documento di finanza pubblica per il periodo 2025-2028 delinea per l'anno
04:09corrente un'evoluzione dei ritmi produttivi in ulteriore rallentamento cui seguirebbe una
04:15fase di sostanziale stabilizzazione su ritmi moderatamente più alti.
04:22Il prodotto interno lordo è atteso crescere dello 0,5% nell'anno corrente per poi accelerare
04:28moderatamente nel biegno 26-28, 0,7% nel biegno 26-27 e 0,8% nel 28.
04:36All'interno del percorso della nuova normativa sui documenti di finanza pubblica il documento
04:41in esame contiene anche una prima stilizzazione e stima di un quadro programmatico caratterizzato
04:47dalla ricomposizione delle poste del bilancio pubblico per sostenere la domanda interna e
04:53i redditi del certo medio, alleggerendo ulteriormente il carico fiscale delle imposte indirette.
04:58L'insieme di questi interventi aggiungerebbe rispetto al quadro intendenziale 0,1 punti percentuali
05:04alla crescita del PIL sia nel 27 che nel 28, con un conseguente miglioramento del tasso
05:09di disoccupazione che si attesterebbe al 5,6% nel 2028.
05:15Il quadro di previsione, illustrato nel documento condivisibile nella prospettiva di una fase
05:20di moderazione del ciclo economico, incorpora le tesi di rallentamento dell'economia mondiale
05:25attese tra la fine dell'anno corrente e l'anno 2026.
05:31Riguardate le previsioni di finanza pubblica e legislazione vigente, secondo le previsioni
05:36aggiornate, l'indebitamento netto del 2025 è rivisto in discesa al 3% del PIL, in miglioramento
05:43di 0,4 punti percentuali rispetto al 2024 e a ridosso del limite previsto dall'ordinamento
05:49europeo.
05:50All'evoluzione positiva contribuisce, oltre alla crescita nominale del prodotto, più 2,8%,
05:57la contrazione di oltre 5,1 miliardi registrata dal deficit, molto più tenue di quella registrata
06:04nel 2024 quando avevamo registrato 79,4 miliardi di euro.
06:09Il miglioramento del saldo è dovuto all'evoluzione positiva delle entrate, in particolare quelle
06:14correnti, a riflesso del trend positivo del mercato del lavoro e della dinamica ritributiva.
06:20Ciò trova solo parzialmente compensazione nella parallela espansione delle spese.
06:25Il miglioramento del quadro tendenziale di finanza pubblica si estende anche al successivo
06:29triennio di previsione.
06:31La riduzione dell'indebitamento dovrebbe proseguire a ritmo di circa 0,3 basis point
06:36annui, portando il saldo a meno 2,1% del prodotto al termine dell'orizzonte di previsione.
06:43Trattasi di una dinamica più favorevole di quella tracceggiata ad aprile.
06:48Per circa 0,1% nel 2016 la nuova stima vede un indebitamento almeno 2,7% del PIL e per
06:56circa 0,2 punti nel 2017 con indebitamento, ora atteso, almeno 2,4% del PIL.
07:05Per tutto il triennio 26-28 è stimato un'ulteriore crescita delle entrate tributarie e contributive.
07:13Nonostante ciò la pressione fiscale è prevista in leggera contrazione per complessivi 0,2 punti
07:18percentuali attestandosi al 42,6% alla fine del 2028.
07:23Più contenuta è l'evoluzione della spesa primaria in crescita per complessivi 45,6 miliardi
07:29triennali, in media più 1,4% al livello annuo.
07:35Riguardato il quadro programmatico, nello scenario programmatico viene prefigurata l'evoluzione
07:40della finanza pubblica alla luce delle priorità di intervento che caratterizzano la manovra,
07:45cioè la riduzione del carico sui redditi di lavoro, il rifinanziamento del Fondo Sanitario
07:50Nazionale, le misure di stimolo alle imprese, nonché di sostegno alla natalità e della conciliazione
07:57vita-lavoro e mantenimento degli investimenti pubblici finanziati con risorse nazionali
08:02a un livello medio del 3,4% del PIL.
08:06Nella impossibilità di una più puntuale analisi per assenza dei relativi dati, la Corte si
08:11affiderà per le relative deduzioni a quanto il documento programmatico di bilancio potrà
08:15esporre.
08:16A livello di merastima, l'impatto complessivo può essere indicato nel 0,7 punti di PIL
08:22medi-annui e troverà copertura, oltre che attraverso un lieve allentamento del percorso
08:28di riduzione dell'indebitamento, in un mix di misure dal lato delle entrate e per circa
08:32il 60% dal lato delle spese.
08:36Nel quadro programmatico caratterizzato dall'insieme di iniziative già rappresentato, il tasso di
08:44crescita della spesa netta si manterrà in linea con quello raccomandato dal Consiglio
08:47europeo.
08:48Gli spazi di manovra utilizzati per le misure che si intende introdurre devono trovare collocazione
08:54all'interno del differenziale tra andamento tendenziale dell'indicatore e relativo tetto
08:59annuale fissato nel piano di bilancio.
09:02Per finalità prudenziali, il quadro programmatico del documento fissa all'1,6% il tasso di crescita
09:08dell'indicatore di spesa netta del 2028, con margine di garanzia di 0,1 punti percentuali
09:15rispetto al sentiero del piano.
09:19Per quello che riguarda il debito, gli sviluppi sul fronte del debito pubblico appaiono favorevoli.
09:28Dopo la presentazione del PSB 2529, i dati relativi al rapporto debito PIL avevano già subito
09:35in primavera positivi aggiustamenti, indotti in prevalenza dalla revisione dei dati di contabilità
09:40nazionale operata dall'Istat il primo marzo ultimo scorso e ascrivibili, sia al minor indebitamento
09:48netto delle amministrazioni pubbliche, sia alla revisione, al rialzo del prodotto interno
09:53loro da prezzi correnti.
09:55L'aggiornamento effettuato lo scorso 22 settembre, lo stesso istituto di statistica, esalta ulteriormente
10:05le ridette tendenze migliorative. Nel 2024, l'anno base benchmark per la valutazione degli
10:14effetti del PSB, il rapporto debito PIL si è infine collocato a 134,9%, quasi un punto
10:23sotto il livello previsto del piano e quattro decimi di punto sotto il valore prefigurato
10:28nel documento di finanza pubblica dello scorso aprile. L'aggiornamento di settembre ha peraltro
10:34leggermente ridisegnato la dinamica retrospetica dell'indicatore, avendo interessato anche il
10:41biennio 22-23. Ne consegue che i progressi più sopra menzionati vanno appropriatamente
10:47inquadrati in un contesto che conferma l'inversione della tendenza discendente del rapporto debito
10:54PIL che ha connotato il treno post-pandemico e che si è concretizzato in un calo dell'indice
11:00di ben 20,4 punti, dal 154,4 del 2020 fino al 133,9%. Nel 2024 la risalita su base annua
11:12del rapporto si cifra ora in circa un punto e si conferma essere la risultante di una pluralità
11:20di fattori, tra cui le peggiorate condizioni di crescita economica, gli effetti ritardati
11:25dalla fase di deciso rialzo dei tassi di interesse intervenuta tra il luglio 22 e l'agosto
11:31del 23 e i risvolti per cassa del superbonus. La Corte osserva e sottolinea in proposito
11:38che uno dei rischi delle nuove regole europee e dell'individuazione della spesa netta quale
11:43indicatore operativo unico per il monitoraggio degli aggregati di bilancio e degli impegni cui
11:48assolvere è la potenziale confusione tra tale cruciale obiettivo intermedio e l'obiettivo
11:54finale delle politiche di risanamento dei bilanci pubblici, che resta naturalmente la riconduzione
12:00del rapporto debito PIL su un sentiero di sostenibilità. Su tale fronte l'esperienza di questo primo
12:06anno di applicazione del piano consegna risultati apprezzabili, proprio perché a fronte di un
12:12andamento della spesa netta che si delinea pienamente conforme agli impegni assunti, il debito risulta
12:17in linea con la traiettoria insita nel modello da cui è stato derivato il tetto massimo di
12:23espansione della spesa primaria finanziata a livello nazionale.
12:28Nel documento si rimarca inoltre come per il 2026 emerge un leggero disallineamento tra
12:33il limite di crescita della spesa netta previsto a 1,6% e le proiezioni attuali a legislazione
12:40vigente e come tale scarto sarà corretto con la manovra di bilancio. Al tempo stesso si evidenzia
12:46uno scarto di segno inverso nel bilancio 27 e 28 da cui deriveranno margini di bilancio
12:52che saranno utilizzati per finanziare interventi volti a realizzare gli obiettivi di politica
12:57economica dei prossimi anni. A riguardo non può non sottolinearsi come sia opportuno
13:04a tutela di sua finanza pubblica e dei suoi equilibri di fondo, indipendentemente dalle stesse
13:10regole europee calibrare di volta in volta gli interventi senza escludere, ove il ciclo
13:16economico lo consenta, rallentamenti di spesa anche più intensi di quelli corrispondenti
13:21agli impegni assunti.
13:25Per quello che riguarda le entrate, il gettito complessivo delle entrate tributarie delle
13:30amministrazioni pubbliche nell'anno in corso dovrebbe attestarsi a 662,1 miliardi a fronte
13:37dei 654,4 miliardi accertati nel 2024, con un incremento dell'1,2% pari a un importo lordo
13:51di 7,7 miliardi. Sul fronte programmatico le informazioni contenute nel documento sono
14:00ancora limitate poiché nel prefigurare la copertura della manovra si anticipa che ad
14:05esse concorreranno per il 40% misure dal lato delle entrate senza specificare però la
14:11natura degli interventi. Comunque si conferma l'obiettivo di alleggere il carico fiscale
14:16delle imposte dirette, principalmente mediante una rimodulazione della liquida IRPF per il
14:21ceto medio, ed una ricomposizione del prelievo fiscale riducendo l'incidenza sui redditi
14:27del lavoro dipendente, ma dal documento non si evince se la rimodulazione avverrà con
14:32l'invarianza del gettito IRPF e quindi con l'aggravio di imposte per alcune fasce di
14:37reddito, ovvero mediante l'ampliamento della base impositiva o ancora con l'aumento di
14:43gettito di altre imposte oppure con una riduzione del gettito complessivo.
14:47La spesa per i redditi da lavoro dipendente delle amministrazioni pubbliche nel quadro
14:54a legislazione vigente tracciato dal documento è stimata in 202,16 miliardi nel 2025, cioè
15:02un 2,5% in più rispetto al dato di consuntivo del 2024. 200,6 miliardi nel 2026, quindi più
15:142%, e 207,9 miliardi nel 2027 con un aumento dello 0,9%. Per il 2028 si prevede un ulteriore
15:24incremento dell'1,7%. Come già evidenziato in occasione dell'esame del DEF, le stime si
15:31discostano di molto rispetto ai valori delle stime contenute nel piano strutturale di bilancio
15:35in ragione delle entrate in vigore da 30 aprile 2024 delle nuove regole di governance economica
15:42dell'Unione Europea, per effetto delle quali la legge di bilancio per l'anno 2025 ha previsto
15:48estanziato tutte le risorse occorrenti per rinnovare i futuri contratti collettivi nazionali
15:54e per attribuire i corrispondenti incrementi retributivi al personale non contratualizzato
16:02fino all'anno 2030. Questo nuovo metodo previsivo segna un importante cambiamento di prospettiva
16:09rispetto a quanto osservato nell'ultimo decennio e consente di conoscere con largo anticipo il
16:16quadro generale di potenziale crescita dei salari, riducendo le incertezze che hanno in
16:21passato negativamente influenzato l'avvio delle contrattazioni collettive nazionali.
16:27Passando alla spesa sanitaria, il documento conferma gli andamenti della spesa sanitaria
16:33esposti nel DFP. A consuntivo la spesa del 2024 è risultata pari al 138,3 miliardi.
16:40Nel nuovo quadro tendenziale l'importo previsto per il 2025 cresce a 144 miliardi per poi collocarsi
16:49nel 26 e nel 27 sul valore rispettivamente pari a 149,9 e 151,7 miliardi per arrivare a 155,7 miliardi
17:01nel 2028. Peraltro la spesa si conferma stabile il rapporto al PIL per tutto il periodo, con un rapporto
17:10circa del 6,4%. Il livello del fabbisogno sanitario nazionale cui contribuisce lo Stato, volto a garantire
17:19come sappiamo il finanziamento dei LEA, si attesta nel 2025 a 136,5 miliardi, in crescita rispetto
17:28a 2024 di circa 2,5 miliardi. Nel 2026 il finanziamento si colloca a legislazione vigente
17:37a 140,5 miliardi per raggiungere i 141,2 miliardi nel 2027 e i 142,1 miliardi nel 2028.
17:48Rispetto ai livelli di spesa registrati, il livello del finanziamento del Fondo Sanitario
17:54nazionale continua a presentare forti disallineamenti con divergenze che si ampliano progressivamente
18:00nelle previsioni tendenziali dei prossimi anni. Un divaio che già presenta ricadute evidenti
18:07nei conti delle regioni, che nel 2024 hanno registrato significativi disavanzi di bilancio
18:13prima ancora delle coperture, fenomeno in espansione rispetto agli esercizi precedenti ed esteso
18:19anche a ragioni che finora avevano sempre garantito un'elevata qualità dei servizi e l'equilibrio
18:25economico. In tale contesto appare prioritario assicurare che il rifinanziamento del fabbisogno
18:31del Servizio Sanitario nazionale annunciato nel documento di che trattasi per la prossima
18:38manovra si attesti su livelli coerenti con i livelli di spesa sanitaria stimati nelle previsioni
18:43tendenziali, nonché prevedere efficaci meccanismi di gestione della spesa che agiscano sulle componenti
18:51più significative della stessa, consumi intermedi, prestazioni sociali in natura, corrispondenti
18:58a beni e servizi prodotti da produttori, market, spese di personale.
19:04Per quanto riguarda la spesa per le prestazioni sociali in denaro, nell'ambito del documento
19:12in esame assume particolare rilievo l'evoluzione della spesa per prestazioni sociali in denaro
19:18di un comparto che, oltre alla sua rilevanza quantitativa, intrinsecamente cruciale per
19:23il controllo della spesa, presenta elementi di specifico interesse per la natura di alcune
19:28voci, come per esempio i sussidi per la disoccupazione, la cui componente ciclica viene scorporata dall'indicatore
19:35unico di sorveglianza.
19:36Le previsioni offerte nel documento muovono da un consuntivo 24 che ha visto la spesa attestarsi
19:44su 445,7 miliardi, più 5,1% per la variazione annua e 20,3% il rapporto sul PIL.
19:56Si evidenzia nel quadro tendenziale uno smorzamento dei livelli rispetto a quanto ipotizzato nel
20:02documento di aprile, dove la dinamica di breve periodo già registrava in particolare
20:07gli interventi in materia di riduzione del cuneo fiscale ai lavoratori dipendenti e più
20:12favorevoli stime dell'andamento della spesa per pensione, anche in un contesto di raffreddamento
20:18dell'indice di inflazione programmata.
20:22Sono questi due ultimi parametri che sembrano influenzare una diminuzione di spesa nelle previsioni
20:29a legislazione vigente, stimate in 460 milioni nel dato di preconsuntivo 25, in 1,2 miliardi
20:38nel 2026 e in 2,2 miliardi nel 2027.
20:44Il miglioramento interessa essenzialmente l'aggregato delle pensioni e la variazione annua è stimabile
20:54come contenuta nell'ambito del 2%.
20:57Le stime appaiono coerenti ed in linea con alcuni parziali dati quantitativi resi disponibili
21:07negli ultimi mesi.
21:09Secondo i dati di monitoraggio dell'Inps, nel primo semestre del 2025 si è registrato una
21:15riduzione dei flussi di pensionamento del 13,6% rispetto all'omologo periodo dell'anno
21:21precedente.
21:22Anche per le altre prestazioni in denaro il documento presenta una revisione delle stime
21:27che incide principalmente sull'esercizio acconsuntivo.
21:31Per il 2024 la spesa è ora valutata in 108,7 miliardi, 268 milioni in meno rispetto al documento
21:39di aprile ed assorbe il 4,9% del PIL, cedendo un decimo di punto rispetto alle precedenti
21:47previsioni.
21:48Per gli anni successivi si prospettano variazioni relativamente modeste rispetto alle precedenti
21:54proiezioni.
21:56Il documento in esame non sembra inoltre fornire indicazioni specifiche sugli interventi in materia
22:01pensionistica da presentare nella prossima manovra, ma nel confermare il proprio supporto
22:07alla partecipazione e occupazione femminile e alla crescita della natalità, annuncia il
22:12potenziamento del bonus di 40 Euro mensili alle lavoratrici e madri di due figli, introdotto
22:19per il 2025 dal Decreto Legge 95 dello stesso anno.
22:27Come la Corte ha più volte sottolineato, l'evoluzione della spesa pensionistica trovi
22:31in ogni caso un fattore imprescindibile nella certezza del quadro normativo, elemento che
22:37sembra essere stato negli ultimi anni riguadagnato grazie a una gestione prudente degli istituti
22:42di deroga alla legge 214 del 2011 e che ha sostanzialmente confermato i tratti caratteristici
22:50delle riforme approvate negli ultimi decenni.
22:55Riguardando gli investimenti pubblici e quindi in relazione a questi, il documento in esame indica
23:02dal consuntivo del 2024 78,3 miliardi di investimenti lordi fissi delle amministrazioni pubbliche
23:10elevati a 83,3 miliardi nel 2025 e ulteriormente in crescita nel bienno successivo 87,4 miliardi
23:18nel 26 e 91 miliardi nel 27.
23:22Nell'anno finale del triennio previsivo è indicato un ridimensionamento significativo
23:26con una spesa che si colloca a un livello inferiore al 26, circa 86,6 miliardi.
23:35Con riferimento alle dinamiche attese per il complesso delle amministrazioni pubbliche,
23:41il documento attribuisce un ruolo determinante proprio alla spesa legata al piano nazionale
23:46di ripresa e residenza che riguardando un programma di investimenti performance based vedrà
23:53la sua completa e piena manifestazione anche successivamente al 26.
23:59Dunque un effetto di trascinamento i cui esiti, peraltro, sembrano prodursi in misura evidente
24:05nel trend degli investimenti centrali, ma non altrettanto su quelli locali, che a partire
24:11dal 27 si pongono su una curva chiaramente discendente, più compatibile con la giustura
24:16del 26, di tutte le fasi di spesa legate al PNRR e con i tagli disposti a numerose linee
24:23di finanziamento statale.
24:25Passando agli investimenti locali, i dati tendenziali dei primi 8 mesi dell'anno mostrano una spesa
24:31di circa 22,9 miliardi in crescita del 14,4%.
24:37Secondo quanto riportato nel documento in esame, il ruolo degli investimenti pubblici risulta
24:42salvaguardato anche nell'ottica di assicurare uno degli impegni sottostanti all'estensione
24:48del periodo di aggiustamento di bilancio, ovvero il mantenimento di livelli congrui per
24:53la spesa di investimenti in rapporto al PIL.
24:57A riguardo, nel quadro programmatico, la quota degli investimenti pubblici finanziati
25:01con risorse nazionali è prevista mantenersi su un livello medio del 3,4% del PIL.
25:08Le stime scontrano gli effetti attesi dalle diverse azioni messe in campo con la manovra
25:15di bilancio 2025 e con i provvedimenti successivi, ma un sostegno agli investimenti pubblici potrà
25:22essere assicurato anche dall'operatività di misure già attivate nel passato e dotate
25:28di una prospettiva di sviluppo ancora considerevole come, ad esempio, i fondi di bilancio per gli
25:34investimenti istituiti nel 2016. Così come un contributo al mantenimento di un congruo
25:40livello di investimenti dovrebbe essere assicurato anche dall'utilizzo degli accantonamenti operati
25:45a livello locale ai fini del concorso agli obiettivi di finanza pubblica.
25:51Il ventaglio di misure già attivate e finanziate, ben più ampio di quanto tratteggiato a grandi
25:56linee, sembra indicare dunque più che l'urgenza di individuare nuovi e aggiuntivi strumenti
26:02di finanziamento, quella di garantire continuità ed equilibrata distribuzione di risorse ai
26:08veicoli già esistenti e per intervenire con misure efficaci per elevare il livello di
26:14efficienza nella realizzazione delle progettualità e nella finalizzazione della spesa, con l'obiettivo
26:22di massimizzare gli effetti positivi dell'intervento pubblico per la crescita.
26:27Passando ad alcune brevi considerazioni conclusive, quello che si può dire è che in un quadro
26:35economico moderatamente positivo per il nostro paese, per l'Italia pesano tuttavia incognite
26:42esterne influenzate, soprattutto come si è già detto, dalla politica doganale degli Stati
26:48Uniti e da una incertezza geopolitica che non accenna a diminuire. La crescita del 2026
26:55potrebbe anche in ipotesi risentire di un eventuale differimento degli investimenti pubblici
27:01legati al PNRR e programmati per il prossimo anno. Inoltre emergono, come si legge nello
27:08stesso documento all'esame, nuove priorità di bilancio e in particolare la necessità
27:13di rafforzare il settore della difesa in un contesto di, come si è detto, generale incertezza
27:18geopolitica. Conseguentemente, come si legge dal documento, per motivi prudenziali la crescita
27:27per l'intero 2025 è stimata pari a quella acquisita e ciò ha comportato, in termini
27:35numerici, una revisione a ribasso di un decimo di punto rispetto al documento di finanza pubblica.
27:41Confermati, peraltro, appaiono gli obiettivi di spesa netta e di riduzione del deficit e
27:47debito. Come già evidenziato, appunto, un segnale positivo arriva dall'indebitamento
27:53grazie al buon andamento della spesa primaria netta. Il deficit che ad aprile veniva stimato
27:58al 3.3% è ora proiettato sul 3% nel 2025. E ciò appare di particolare importanza perché
28:06consentirebbe di agganciare una soglia cruciale per poter sperare nell'uscita dalla procedura
28:11per deficit eccessivo avviata nel luglio del 2024 con un anno di anticipo. Si ricorda
28:18infatti che il DFP immaginava la discesa sotto il 3% solo nel 2026 con un deficit stimato a
28:262,8%. Ora, questo 3% sembrerebbe, alla luce anche del documento presentato, che si commenta
28:33raggiungibile anche a chiusura del 2025. Continua a migliorare anche il saldo primario
28:40programmatico, tornato positivo nel 2024 dopo 4 anni, collocandosi negli anni successivi
28:46allo 0,9% del PIL del 2025, all'1,2 del 2026 e all'1,5 nel 2027. Inoltre, la positiva
28:56performance degli investimenti negli ultimi due anni potrebbe indicare un miglioramento
29:01strutturale nelle capacità gestionali dell'amministrazione che perdurerebbe, chiedo scusa, anche una volta
29:14terminato il PNRR che ufficialmente, come è ben noto, dovrebbe terminare appunto nel corso
29:21del 2026. Ciò assumerebbe veste ancora più positiva in termini di sostenibilità finanziaria
29:28degli investimenti, ex PNRR e piano nazionale complementare, anche dopo la chiusura del piano.
29:35Non va infatti sottovalutato l'aspetto legato al fatto che i contributi agli investimenti
29:39si attesterebbero in media nel triennio all'1,3% del PIL, aumentando nel 2025 per poi diminuire
29:46significativamente nel 2026 per il venire meno degli incentivi alle imprese transazione
29:524.0 e dal 2027 dalle erogazioni appunto connesse al piano nazionale di ripresa e residenza.
30:00Ove questo quadro generale vi disse confermato, si potrebbe anche presumere che le pressioni
30:06sulla spesa pubblica, che attualmente appaiono numerose anche per le nuove voci che si aggiungono,
30:12potrebbero essere affrontate forse in un diverso quadro complessivo di compatibilità
30:17finanziaria, specie con riguardo alla spesa sanitaria, appunto destinataria come ben noto
30:22di rilevanti risorse e all'insorgente necessità di adeguamento di spese volte ad aumentare
30:27la capacità di difesa.
30:30Inoltre va sottolineato che lo spostamento con obiettivo di saldo a quello di spesa netta
30:36quale strumento principale di monitoraggio rispetto ai vincoli europei richiederà una sempre
30:41più attente e informata valutazione della sua composizione e dell'andamento del tasso
30:46di crescita.
30:47La buona tenuta della finanza pubblica lascia in ogni caso spazi molto stretti per politiche
30:53espansive volte nelle intenzioni del Governo a sostenere la domanda interna e i redditi
30:58del ceto medio attraverso interventi di riduzione del prelivo fiscale, di sostegno agli investimenti
31:04e a sistema di incentivi alle imprese di salvaguardia nel tempo della spesa sanitaria.
31:09Si conferma pertanto e conclusivamente l'esigenza da un lato di mantenere il controllo sui conti
31:15pubblici e dall'altro di garantire una più attenta selezione degli interventi da avviare.
31:20In tale direzione centrali appaiono le misure indirizzate a rilanciare la crescita che pur
31:26tenendo conto della programmazione delle spese per la difesa dovranno essere in grado di proseguire
31:32nel percorso avviato di modernizzazione del Paese, nonché di stimolare l'incremento
31:37della produttività, il rilancio dei consumi, gli interventi per la sanità e per completamento
31:43degli investimenti infrastrutturali ed infine il rafforzamento della capacità di ricerca
31:48e innovazione al sostegno del tessuto produttivo, economico e sociale del Paese.
31:54Grazie Presidente Orefici, direi di chiedere ai colleghi in presenza e in collegamento se
32:04vogliono esprimere delle domande e delle considerazioni.
32:07Senatore Magni, prego.
32:21Grazie Presidente.
32:24Da quanto, se ho capito attentamente, sentendo la relazione, volevo una cosa sul sistema pensionistico
32:33sostanzialmente. Mi pare di capire che in sostanza c'è una spesa pensionistica,
32:43cioè il fatto che c'è un invecchiamento sostanzialmente, una crescita della spesa pensionistica
32:51pur mantenendo, senza intervenire, a modificare e restringere quanto prevedeva la legge
32:58per comodità di quella legge Fornero. Visto considerato che in sostanza c'era un impegno
33:04ad andare in un'altra direzione, pare di capire che su questo terreno non ci sia, almeno se ho capito
33:11bene nel passaggio, questo dato. L'altra cosa che volevo sottolineare è che nel momento in cui
33:20siamo di fronte a un aumento di difficoltà della nostra capacità di intervento a livello di mercati
33:30internazionali, cioè la questione dei dazi sostanzialmente frena l'esportazione, almeno in questi mesi
33:40avvenuto questo, a me sembra debole la proposta del rilancio dei consumi interni, anche perché
33:48si parla di cento medio, però alla fine è cresciuta l'entrata perché se continuata a pescare
33:57la parte più produttiva, cioè i lavoratori dipendenti e gli impiegati, anche i lavoratori autonomi,
34:03cioè il mondo produttivo sostanzialmente ha aumentato il suo versamento nei confronti
34:08dello Stato attraverso un drenaggio del fiscal drac, quindi questo è il dato fondamentale.
34:14Mi pare che in sostanza se dovessimo ridare giustamente a chi versa in questo Paese una parte
34:24di risorse, credo che lo Stato abbia certamente dei problemi, almeno mi è perso di capire questo.
34:33Scusate che non metto il video, ma ho un collegamento piuttosto basso. Volevo chiedere due cose, fare
34:56due osservazioni direi, una è una domanda e una è un'osservazione. L'osservazione riguarda
35:01la distanza che sarà stata sottolineata anche in passato, ma che adesso risulta particolarmente
35:08rilevante nell'ambito della sanità, fra la spesa sanitaria e il finanziamento pubblico
35:15nazionale. Mi sembra che le cifre che voi avete dato, che non avevo colto nella loro dimensione
35:21dalla lettura del documento, sono piuttosto allarmanti. Nel solo 2026 ci sono 9 miliardi
35:27di differenza che crescono poi a 14 miliardi e andando avanti. Se noi abbiamo in mente
35:35dell'intervento, la manovra di cui si parla, una manovra che si aggira attorno ai 14-15
35:41miliardi, d'accordo, poi bisogna vedere il lordo, ma mi sembra che sia difficile pensare
35:47che questa distanza verrà coperta e quindi mi sembra che questo sia un punto di particolare
35:53allarme rispetto al quadre che ci è stato rappresentato proprio per la sostenibilità
35:59dei sistemi regionali. Sempre però con riferimento agli enti
36:03decentrati volevo capire questo. Dalla mia lettura risulterebbe che questo documento non ci dice
36:10assolutamente niente circa l'eventuale richiesta che può essere fatta agli enti locali di partecipare
36:21in una qualche misura alla sostenibilità del percorso della spesa netta, come è stato fatto
36:28l'altro anno con quelle modalità che conosciamo di accantanamenti forzosi o a seconda del tipo
36:34di enti, miglioramento dei saldi. Mi chiedo se voi avete dalla lettura del documento e vinto
36:42qualche informazione a questo proposito, perché la trasformazione di risorse degli enti attraverso
36:50l'accantonamento in spesa di investimento per gli anni futuri, oltre a essere una cosa
36:54che riguarda solo una parte degli enti, ha però un'implicazione rispetto alla sostenibilità
37:00dei servizi locali e quindi è un tema che secondo me non poteva non essere presente
37:08in un documento programmatico. D'altra parte voi stessi ricordate che c'è una palese in
37:15adempienza del governo rispetto agli impegni assunti, già richiesti dal Parlamento all'unanimità
37:22per quanto riguarda la necessità che questo documento avesse elementi programmatici, fra
37:27cui in particolare l'indicazione delle principali misure da mettere nella legge di bilancio
37:35con una valutazione del loro impatto sulle finanze pubbliche. Grazie.
37:40Grazie onorevole Guerra, non so se ci sono altri iscritti a parlare, non ne vedo in presenza,
37:50non so in collegamento niente. Ringrazio i colleghi e darei la parola al Presidente Orefice
37:57per risposte e repliche. Grazie Presidente, comincio dal fondo poi magari chiedo anche
38:09ai colleghi un aiuto per le risposte. In realtà quello che è stato sostenuto a proposito
38:18della per certi versi delle carenze che il documento presenta è la cosa che abbiamo riscontrato
38:26nella nostra analisi, nell'esame che ne abbiamo fatto. Nel senso che vengono annunciate nell'ambito
38:39del documento una serie di interventi, una serie di iniziative senza che però ne sia possibile
38:48dedurre la dinamica da una parte e dall'altra naturalmente quello che è anche l'impatto
38:53a carattere finanziario. Quindi è difficile poter oggi fare una stima tenendo conto naturalmente
39:01degli altri passaggi estremamente avvicinati, cioè il PSB a 15 ottobre e poi il disegno
39:09di legge di bilancio che per forza di cosa dovrà definire la manovra.
39:17Per quello che riguarda in particolare la sostenibilità degli enti locali, questa è una delle spese
39:22degli enti locali e comunque per essere più corretti delle spese di investimento degli enti
39:27locali. È una cosa che in realtà è rientrata anche nell'ambito della nostra analisi, nel
39:38senso che il problema della sostenibilità è il problema, dove naturalmente bisogna poter
39:46anche capire proprio il tipo di intervento che attraverso i mezzi che sono stati indicati
39:57e quindi si esplicherà in relazione al mantenimento delle soglie che gli enti locali attualmente
40:04hanno, ma che, ripeto, dal documento di programmazione non è dato assolutamente d'esumere.
40:14Però, diciamo, questa è una cosa infatti che abbiamo segnalato, l'ho riportato anche
40:19nella relazione, ma diciamo che la proiezione di quella che è l'attuale capacità, in particolare
40:29ripeto, proprio degli enti locali di sostenibilità finanziaria, non solo quindi sotto il profilo
40:35della spesa corrente che già rappresenta un problema di per sé, ma anche e soprattutto
40:39sotto il profilo anche degli investimenti, certamente dovrà essere un qualche cosa che
40:44certamente chiederà una definizione da un punto di vista di dettaglio che purtroppo
40:50non abbiamo. E questo, per certi versi, va anche nella direzione di quello che voi avete
40:57osservato sulla spesa sanitaria. Sulla spesa sanitaria, cioè su quella che è questa divaricazione
41:05che sembra manifestarsi nei dati, in realtà viene annunciata come un intervento di rafforzamento,
41:16ma i termini di questo intervento di rafforzamento non sono noti, nel senso che anche questi probabilmente
41:22troveranno una maggiore definizione nel documento che sarà mandato alla Commissione europea il
41:28prossimo 15 ottobre. Quindi siamo di fronte a una situazione che, ripeto, da un punto di vista
41:33storico e da un punto di vista descrittivo. Noi abbiamo definito come una situazione cautamente
41:41positiva, ma all'altra parte è la stessa posizione del documento che è cautamente positivo, proprio
41:46nell'ottica di dover sciogliere necessariamente dei nodi che al momento non trovano una definizione
41:52completa. Io non so se i colleghi vogliono aggiungere qualche cosa. Sì, prego, prego, prego.
41:57Fiodor Melatti, magistrato delle sezioni riunite in serie di controllo. Allora, sulla spesa sanitaria,
42:12sì è vero quello che si è detto nell'intervento, le cifre che abbiamo riportate non sono nel documento
42:21programmatico e sono frutto di un nostro lavoro di rielaborazione e derivano dal quadro a legislazione
42:32vigente, quindi derivano dalle somme stanziate nelle precedenti leggi di bilancio. Come diceva poco fa
42:42il Presidente Orefice, adesso vedremo gli importi che verranno stanziati nella legge di bilancio di
42:51prossima approvazione, che quindi andranno a colmare in parte questo divario che si è visto tra il livello
42:59del Fondo Sanitario Nazionale e il livello della spesa. Certamente il divario potrebbe continuare
43:11a persistere e scaricarsi ovviamente sui conti economici delle regioni, quindi sui fondi sanitari
43:21regionali. Per questo motivo abbiamo indicato nella nostra relazione che oltre al rifinanziamento
43:31del fondo dovranno essere previsti dei meccanismi efficaci di gestione della spesa, quindi che
43:39vadano a ridurre il livello delle diverse componenti di spesa. Grazie.
43:51A Stegiano, buonasera. Volevamo semplicemente, anche in relazione all'osservazione che è stata fatta
43:58sull'andamento delle entrate, richiamare nel nostro documento alcune valutazioni che abbiamo
44:04sviluppato partendo dall'esame delle entrate nei primi sette mesi di quest'anno, gennaio-luglio,
44:12a confronto del gennaio-luglio dell'anno scorso. Sono dei dati che in gran parte sono confermati
44:18dallo stesso documento del Dipartimento delle Finanze pubblicate oggi fino ad agosto.
44:25Ebbene, si assiste alla dinamica dell'incremento che si è detto, però in realtà l'aspetto
44:32interessante da verificare è che l'incremento è maggiore in relazione alle imposte indirette
44:38e minore in relazione alle imposte dirette. Ed anzi, notiamo che sulle imposte dirette IRPEF,
44:44ritenute i dipendenti pubblici e i dipendenti privati, abbiamo una riduzione rispetto all'anno
44:50scorso. Quindi probabilmente gli interventi che sono stati già sviluppati negli ultimi
44:56anni in questa materia stanno portando a una leggera ricomposizione del quadro, ricomposizione
45:03che il documento richiama anche come obiettivo di proseguimento nel corso dell'anno.
45:14Ci sono altri interventi?
45:23Se le repliche dei rappresentanti della Corte dei Conti sono concluse, li ringrazio a nome
45:33della Commissione e direi che possiamo concludere la seduta.
45:37Grazie e buona serata a tutti.
45:38Grazie Presidente, buona serata a voi e a tutti.
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