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  • 2 giorni fa
Nello spot Cristiano racconta la storia dell'amore della sua vita, Patrizia, colpita da un ictus che l’ha resa incapace di comunicare le proprie volontà. Patrizia non aveva redatto le Disposizioni Anticipate di Trattamento (DAT), e così – in assenza di una sua scelta – sono stati lo Stato e i medici a decidere per lei. «Patrizia non avrebbe voluto vivere in quelle condizioni, ma non aveva potuto scriverlo – racconta Cristiano –. Oggi voglio aiutare altri a non subire la stessa sorte». Nel finale, la voce di Luciana Littizzetto accompagna il messaggio: «Scopri come fare il testamento biologico. Scarica il modello gratuito su associazionelucacoscioni.it. Oggi, scegli tu».

[idarticle id="1645961" title="Testamento biologico, tutte le informazioni per scegliere il proprio fine vita"]

Si tratta della più grande campagna italiana sul testamento biologico: un video che, da qui a metà novembre, vedremo al cinema e in tv. Una pianificazione record per una campagna di sensibilizzazione civile non istituzionale.
"Oggi scegli tu", la campagna sul testamento biologico, con la voce di Luciana Littizzetto
L'obiettivo è informare sull’importanza di depositare le Disposizioni Anticipate di Trattamento, rimediando così all’assenza di campagne di informazione pubblica. È il diritto sancito dalla Legge 22 dicembre 2017, n. 219 (DAT) di decidere in anticipo come essere curati – o non curati – nel caso in cui, un giorno, non si sia più in grado di esprimere la propria volontà. La legge riconosce a ogni persona il diritto fondamentale di scegliere liberamente e consapevolmente i trattamenti sanitari a cui sottoporsi o da cui astenersi, tutelando l’autodeterminazione fino alla fine della vita.

A sette anni dall’entrata in vigore della legge 219/2017, il testamento biologico resta uno strumento ancora poco utilizzato. Secondo i dati raccolti dall’Associazione Luca Coscioni tramite un accesso agli atti, al 31 dicembre 2023 risultano depositate 230.940 Disposizioni Anticipate di Trattamento in 6.097 Comuni italiani, pari a una ogni 191 maggiorenni. Nei Comuni che hanno fornito aggiornamenti si è registrato un aumento del 52,5% in un anno, segno che chi conosce lo strumento tende a utilizzarlo.
La Legge 219/2017 sulle Disposizioni Anticipate di Trattamento (DAT)
La Legge 219 del 22 dicembre 2017 regola il consenso informato e le Disposizioni Anticipate di Trattamento (DAT). Ogni cittadino maggiorenne può redigere le proprie DAT, nominare un fiduciario che ne garantisca il rispetto e depositarle presso il Comune, un notaio o Azienda sanitaria. È una legge di libertà e responsabilità che tutela il diritto all’autodeterminazione nelle scelte di cura e di fine vita. La legge prevede che “il Ministero della salute, le regioni e le aziende sanitarie provvedono a informare della possibilità di redigere le DAT”. In realtà il Ministero della Salute non ha mai avviato una campagna informativa nazionale, né pubblicato la relazione annuale al Parlamento sullo stato di applicazione, scaduta lo scorso 30 aprile.

Come spiegano Filomena Gallo e Marco Cappato, Segretaria e Tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni, «L’attuale disinformazione di fatto sabota la legge. Chiediamo al Ministro Schillaci di rispettare gli obblighi previsti e di avviare finalmente una campagna nazionale degna di un Paese che riconosce l’autodeterminazione come valore fondamentale» .

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Fine vita, come si fa testamento biologico
Si possono dare Disposizioni Anticipate di Trattamento (DAT) scrivendo un testo di proprio pugno, registrando un video (se non si ha la possibilità di scrivere), oppure si può compilare il modulo predisposto dall'Associazione Coscioni (qui il link per chiederlo). In questo documento è utile (non obbligatorio) indicare una persona di fiducia, denominata "fiduciario" che, in sostanza, darà compimento alle disposizioni.

A quel punto il biotestamento va consegnato all’ufficio di stato civile del Comune di residenza. L’ufficiale di stato civile, verificate identità e residenza di colui o colei che ha sottoscritto le DAT, provvede a registrarle. In alternativa si può trasformare il testamento biologico in “atto pubblico”, rivolgendosi a un notaio.

Le DAT mantengono valore di prova della volontà della persona anche se non vengono depositate. In questo caso però per farle valere nel momento del bisogno sarà necessario richiedere l’intervento di un giudice tutelare, il ché potrebbe comportare un allungamento dei tempi per il rispetto della volontà della persona.

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