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  • 2 giorni fa
Roma, 23 ott. (askanews) - Dal 24 ottobre al 3 maggio 2026: sei mesi a Roma alle Scuderie del Quirinale per vedere I Tesori dei Faraoni, la sontuosa mostra in collaborazione con il ministero della cultura del Cairo, con prestiti mai visti prima in Italia. Evento sponsorizzato fra gli altri da Eni e Intesa Sanpaolo; coinvolte tutte le scuole del Lazio per portare gli studenti nell'antico Egitto, molte decine di persone al lavoro per montare i preziosi reperti, già prenotati quarantamila biglietti e si punta al mezzo milione.

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I Tesori dei Faraoni, viaggio nella mostra-evento: alle Scuderie del Quirinale 130 incredibili reperti
Inaugurazione con il ministro della cultura Giuli, l'omologo egiziano Sherif Fathy e il curatore, Tarek El Awady, già direttore del Museo Egizio del Cairo:

"La nostra sfida è che la gente a Roma è abituata a vedere la bellezza ovunque, e quindi bisogna essere selettivi, portare i pezzi più belli per i romani, gli italiani e anche per i turisti perché chi viene in Italia si aspetta di vedere cose bellissime. Ci è voluto più di un anno a organizzare la mostra per scegliere questi 130 reperti e capire come volevamo organizzarli. Quando si lavora con i reperti dell'antico Egitto si tengono in mano dei tesori. Bisogna creare una storia per catturare il cuore dei visitatori".

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Dallo splendore dell'oro all'aldilà
I Tesori dei Faraoni si articola in cinque sezioni, dallo splendore dell'oro simbolo di eternità, all'universo del passaggio verso l'aldilà, al volto umano svelato dai corredi funebri, alla città dell'oro di Amenofi III scoperta pochi anni fa dal grande egittologo Zahi Hawass, per chiudere col mistero della regalità divina.

A corredo della mostra un'ampia scelta di merchandising, l'audioguida con la voce di Roberto Giacobbo in italiano e Hawass in inglese, laboratori e percorsi didattici ideati dal museo Egizio di Torino.

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Alla presentazione anche il direttore dell'Egizio, Christian Greco con un auspicio: "che più persone possano fare questo spazio nel viaggio e nel tempo e capire il valore così caro agli antichi Egizi, che la morte non è la fine ma una nuova nascita, che la parola ci rende vivi, che le parole degli Dei permetteranno a noi di trascendere i limiti biologici della nostra esistenza per permetterci di vivere per sempre".

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