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  • 2 giorni fa
Sono serviti cinque secoli di storia perché accadesse: Sarah Mullally è la prima donna ad essere nominata arcivescova di Canterbury, la massima autorità spirituale della Chiesa d’Inghilterra e leader degli oltre 85 milioni di fedeli anglicani nel mondo. La decisione è stata ufficializzata dal governo britannico e ratificata dal sinodo, segnando una cesura con il passato maschile dell’istituzione fondata da Enrico VIII.

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Chi è Sarah Mullally, l’ex infermiera diventata prima arcivescova
Sessantatré anni, madre di due figli e insignita del titolo di Dama Commendatore dell'Ordine dell'Impero britannico, Mullally non proviene da un percorso ecclesiastico tradizionale. Laureata al King’s College di Londra, ha iniziato la sua carriera come infermiera, diventando nel 1999 la più giovane responsabile dei servizi infermieristici del Regno Unito. Ordinata sacerdote nel 2001, nel 2018 è stata la prima donna a guidare la diocesi di Londra, il terzo incarico più importante della Chiesa anglicana. Nel suo primo sermone non aveva esitato a definirsi «necessariamente sovversiva», un’etichetta che oggi sembra trovare piena conferma.

[caption id="attachment_2646902" align="aligncenter" width="1024"] Sarah Mullally, nuova arcivescova di Canterbury (Photo by BEN STANSALL/AFP via Getty Images)[/caption]

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Dallo scandalo alle riforme: la sfida che l’attende
La nomina arriva in un momento difficile: il predecessore Justin Welby si è dimesso travolto da accuse di aver coperto casi di abusi sessuali all’interno della Chiesa. Mullally eredita dunque una comunità divisa, chiamata a fare i conti con le ferite degli scandali, il ruolo delle donne e i diritti della comunità LGBTQ+. Il suo compito sarà restituire credibilità e guidare l’istituzione in un’epoca di crescente secolarizzazione, senza dimenticare la presenza pubblica dell’arcivescovo di Canterbury nella Camera dei Lord e nei dibattiti politici del Regno Unito.

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Un segnale anche per la monarchia britannica
Formalmente, al di sopra dell’arcivescovo di Canterbury c’è solo il sovrano, oggi Carlo III, che ricopre il titolo di Governatore supremo della Chiesa. La scelta di Sarah Mullally, dunque, rappresenta non solo una novità religiosa ma anche un segnale politico e culturale che si riflette sull’intero Paese. Una svolta che potrebbe influenzare anche le altre Chiese della Comunione anglicana sparse per il mondo.

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