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https://www.pupia.tv - Roma - Audizione associazione PARI
Alle ore 8.30, presso l'Aula del IV piano di Palazzo San Macuto, la Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio, nonché su ogni forma di violenza di genere, svolge l'audizione di rappresentanti dell’associazione “PARI. Insieme contro la violenza di genere”, con riferimento al filone di inchiesta sulla violenza economica. (24.09.25)

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Trascrizione
00:00Il lavoro della seduta odierna sarà assicurata anche mediante l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso e la trasmissione diretta sulla web tv della Camera dei Deputati.
00:10Ricordo che la seduta si svolge nelle forme dell'audizione libera ed è aperta la partecipazione da remoto dei componenti della Commissione.
00:16Ricordo inoltre che i lavori potranno proseguire in forma segreta sia richiesta degli auditi che dei commissari,
00:23sospendendosi in tal caso la partecipazione da remoto e la trasmissione sulla web tv.
00:27L'ordine del giorno reca lo svolgimento dell'audizione di rappresentanti dell'Associazione Pari insieme contro la violenza di genere,
00:37con riferimento al filone di inchiesta sulla violenza economica.
00:41In nome di tutte le commissarie e di tutti i commissari do il benvenuto al dottor Fabrizio Ruchman,
00:46spero di aver pronunciato bene, presidente di Pari, alla dottoressa Elena Avogadro, referente dell'azienda associata a Intesa San Paolo,
00:56alla dottoressa Fabrizia Rizzi, CEO di Jointly, e al dottor Peter Durante, director di Italgas.
01:05L'Associazione Pari insieme contro la violenza di genere si impegna a realizzare i propri obiettivi attraverso la tessitura di una rete di aziende e di organizzazioni
01:19per promuovere, come si legge sul sito dell'Associazione, trasformazione non solo economica ma anche culturale e sociale.
01:27So anche che l'Associazione ha adottato un manifesto in sette punti presentato pubblicamente all'inizio dell'anno
01:34e che è certamente di interesse per questa commissione.
01:38Nell'ambito del filone di inchiesta sulla violenza economica, l'Associazione Pari potrà pertanto aggiornare la commissione
01:45sul particolare metodo di lavoro adottato e che appare incentrato sulla presenza capillare nei luoghi di lavoro
01:52per far emergere la violenza sommersa e cambiare la percezione su questi temi.
01:58Do ora la parola ai nostri uditi che hanno fatto comunque prevenire anche una memoria che sarà distribuita a tutta la commissione.
02:06Prego dottore, grazie.
02:07Grazie, buongiorno a tutti. È un piacere essere qui con voi oggi, è un onore esserlo.
02:13Allora, due parole di introduzione da parte mia, poi lascio ai miei colleghi andare un po' più in profondità sui vari argomenti.
02:20Allora, l'Associazione Pari è un'associazione di imprese, appunto.
02:26E come nasce? Nasce da un moto spontaneo, nasce da un'emozione che abbiamo credo provato tutti a ottobre del 23
02:33quando c'è stato il caso del femminicidio di Giulia Cecchettini e da lì pochi di noi colleghi di aziende diverse
02:39abbiamo detto ma perché non facciamo qualcosa come imprese?
02:43Cosa stanno facendo le imprese che poi possono fare tante cose?
02:47Da lì è nata Pari un anno dopo, noi siamo nati, ci siamo costituiti come associazione a gennaio del 2025
02:53quindi abbiamo otto mesi di vita, ecco per dire.
02:56Siamo però in questi otto mesi, ci siamo mossi molto, siamo arrivati ad essere 42 imprese
03:04in questo momento, siamo all'inizio con circa 300.000 persone che fanno riferimento a queste 42 imprese.
03:11Qual è lo scopo di Pari? Contrastare i femminicidi e la violenza di genere, punto.
03:17Questo è lo scopo dell'associazione.
03:20Nasce dalla consapevolezza che la violenza di genere è prima di tutto un profondissimo fenomeno culturale
03:28che coinvolge un po' tutti, tutte le generazioni.
03:33Perché mobilitare le imprese? Ci siamo detti.
03:35Perché mobilitare le imprese vuol dire mobilitare grandi comunità di persone.
03:39Perché le imprese sono prima di tutto, prima di essere asset finanziari, mezzi tecnici a seconda del settore
03:48sono comunità di persone e le persone poi oltre che vivere nella comunità aziendale
03:53vivono nelle comunità a cui appartengono.
03:56Quindi in qualche modo agire su queste persone nei luoghi di lavoro e fuori dei luoghi di lavoro
04:03può fare secondo noi un grandissimo impatto.
04:06E questo vuol dire riconoscere che le imprese possono essere degli attori sociali, no?
04:11Un po' tutte le imprese negli ultimi dieci anni, diciamo pure,
04:14se non riempite la bocca del fatto che c'è uno scopo sociale dell'impresa,
04:18c'è una responsabilità sociale, questa rientra perfettamente nelle responsabilità sociali.
04:24Qual è l'ambizione di Pari?
04:25Beh, essere tanti, no?
04:27Se in otto mesi siamo arrivati a raggruppare 300.000 persone, la nostra aspirazione, ambizione, sogno è essere molti di più.
04:35Perché sono importanti anche le imprese?
04:37Per un fatto che le imprese in grandissima parte purtroppo sono guidate ancora da uomini, in grandissima parte.
04:43Cioè i vertici delle imprese e il management delle imprese è in gran parte al maschile.
04:48Quindi, quello che noi pensiamo è che è anche l'ora su questa battaglia che gli uomini da un ruolo più passivo,
04:56giochi in un ruolo più proattivo.
04:58Allora, volere le imprese attive su questo processo vuol dire chiamare anche un po' gli uomini ad essere protagonisti,
05:05soprattutto quelli che possono evidentemente impattare molto perché sono alla guida di alcune organizzazioni.
05:12La nostra missione è fare divulgazione, cultura, nei luoghi e fuori dei luoghi di lavoro,
05:19raggiungere tutte le comunità in cui possiamo arrivare,
05:24fare in modo che le imprese grandi, che sono le prime, che si sono associate a pari,
05:28siano anche un po' di supporto alle imprese medio-piccole.
05:32Non dimentichiamo che il tessuto industriale italiano, economico italiano, è fatto di imprese medio-medio-piccole,
05:39dove chiaramente che dal punto di vista culturale è un po' più arduo questo processo,
05:44però lo scopo è invece portare a bordo queste imprese e dare a loro come associazione dei servizi
05:50perché possano cambiare il loro atteggiamento rispetto al tema del contrasto alla violenza di genere.
05:58L'altra cosa importante da dire è che è pari e consapevole che per fare un buon lavoro da questo punto di vista
06:07dobbiamo lavorare su diverse generazioni perché, come sappiamo, il fenomeno della violenza di genere è intergenerazionale,
06:13così come è oggi un tema centrale per tutte le imprese più o meno grandi,
06:19il fatto di avere 3-4 generazioni a bordo nello stesso periodo.
06:23Le carriere si allungano, quindi questo tema è molto importante.
06:26Quindi lavorare sui giovanissimi che, ahimè, sono ben coinvolti su questo fenomeno,
06:31ma anche sui baby boomer che dovrebbero da questo punto di vista insegnare.
06:36Quali sono, diciamo, i fronti su cui vorremmo in futuro agire?
06:42Beh, come dicevo, sono gli eventi, sono gli eventi culturali che devono essere itineranti,
06:50cioè non solo nelle grandi città ma anche nelle città di provincia.
06:54Questo è il nostro obiettivo, allargare il più possibile questo network.
06:59Il secondo fronte è quello delle alleanze, cioè questa è una battaglia evidentemente bipartisan
07:04ed è una battaglia che coinvolge tutti, quindi noi stiamo cercando di allearci con altre associazioni,
07:10fondazioni che in qualche modo siano direttamente o direttamente determinate
07:18nel contrastare questo fenomeno. Cito una per tutte la Fondazione Giulia di Gino Cichettin
07:24con la quale abbiamo già stretto un'alleanza e abbiamo già iniziato a fare delle cose assieme,
07:29ma alleanza anche con le istituzioni, perché le istituzioni sono importantissime di ogni ordine e grado.
07:34Le università, le scuole, noi ci siamo alleati già, abbiamo tra i patrocinatori alcune università,
07:40abbiamo tra i patrocinatori l'arma dei carabinieri, la pulizia postale sta arrivando
07:45e quindi anche questo è un tema, offrire un'offerta di webinar alle nostre aziende
07:51ogni mese proprio sui vari temi e sui varie discipline che consentono di conoscere
07:58e riconoscere il fenomeno del contrasto alla violenza di genere
08:01e poi importantissimo ci stiamo dotando di una serie di politiche best practice per le aziende
08:07che inviteremo a cominciare dalle nostre aziende associate, adottare delle politiche
08:16che esplicitamente in modo trasparente diano l'impressione ai dipendenti all'interno delle organizzazioni
08:24ma anche fuori delle organizzazioni che quelle aziende su questo si sono posizionate.
08:29Quindi dal punto di vista dell'ascolto, della trasparenza, dell'assistenza e della cura
08:34nei casi di tutela che sono necessari, nelle anche nel contrasto perché nelle azioni disciplinari
08:41nel contrasto alle discriminazioni, nel sostegno alla genitorialità, quindi prevenzione e contrasto
08:47quindi politiche e poi c'è tutto il tema della violenza economica che è uno dei temi
08:52dell'educazione finanziaria che è uno dei temi che oggi vogliamo sottoporvi.
08:57Ecco questi sono un po' in breve i tratti dell'associazione Pari che ripeto è un'associazione
09:03un'associazione giovanissima che però diciamo molto motivata a crescere e a contribuire
09:11a questa battaglia di mobilitazione delle imprese.
09:17Grazie Presidente, è anche contenta che il Presidente di questa associazione sia un uomo.
09:22Prego dottoressa.
09:22Grazie, grazie, buongiorno a tutti. Ecco, tra le molte luci forme di violenza di genere
09:30sicuramente il tema della violenza economica è un tema rilevante, molto rilevante e a volte
09:36non così conosciuto o riconosciuto. Ecco, e quindi vogliamo soffermarci a fare alcune riflessioni
09:42e dare anche alcuni magari dati sulle poche indagini che sono state fatte sulla violenza economica di genere.
09:49Naturalmente spesso questa violenza è perpetrata in famiglia, comunque in relazioni intime
09:59e spesso si accompagna alle altre violenze, quella fisica, quella psicologica, quella sessuale.
10:05Possiamo includere nella violenza economica di genere tutti quei comportamenti che sono volti a controllare
10:10l'abilità della donna ad acquisire, utilizzare e mantenere risorse economiche.
10:14Parliamo di violenza economica di genere perché le donne hanno maggiori probabilità di subirla
10:21perché deriva proprio da quei sistemi economici e sociali e culturali basati proprio sul controllo maschile.
10:29Quindi grande relazione tra la violenza economica di genere e il tema degli stereotipi e della cultura,
10:37delle norme culturali, religiose e sociali in cui effettivamente questa violenza viene agita.
10:45Ecco, chiaramente ci sono diverse declinazioni della violenza economica di genere
10:49che vanno dal controllo economico allo sfruttamento economico e al sabotaggio economico.
10:55Chiaramente sono delle azioni differenti ma che vanno a incidere e chiaramente portano a delle conseguenze rilevanti sulle donne.
11:05In primis ovviamente il fatto di non poter accedere a delle risorse economiche
11:09che chiaramente limita la libertà della donna anche di poter in casi estremi lasciare la propria famiglia,
11:18il proprio nucleo familiare nel momento in cui ci siano delle violenze, siano agite delle violenze di altro tipo.
11:24Oltre che il tema dell'aumento dei debiti, pensiamo per esempio allo sfruttamento economico
11:29piuttosto che l'impossibilità di lavorare come il sabotaggio economico.
11:34Abbiamo alcuni dati che vogliamo porre un po' all'attenzione, in particolare dell'indagine WeWork
11:40che è stata fatta recentemente nel 2023.
11:43Il 49% delle donne intervistate, abbiamo un campione di circa 1200 persone rappresentativo per età, background e così via,
11:52il 49% delle donne intervistate dichiara di aver subito nella vita almeno un episodio di violenza economica.
11:58Una donna su 10 dichiara che il partner le ha negato di lavorare, questo è ancora un tema forte, culturale ovviamente.
12:09E la quota di donne che si sentono preparate per gestire temi finanziari è esattamente la metà di quella degli uomini.
12:17Cioè le donne si sentono impreparate per il 10%, gli uomini per il 4%.
12:20Quindi c'è anche proprio una disparità di conoscenza, di abilità sostanzialmente in questo momento.
12:28C'è una forte correlazione, emerge da queste ricerche che abbiamo così letto e analizzato,
12:35una forte relazione tra la violenza economica di genere e gli stereotipi.
12:40Per esempio, vi cito un paio di esempi, una donna su 4 pensa che debba essere risolta all'interno della coppia.
12:46Cioè non c'è l'idea di poter essere aiutata esternamente o che ci siano delle situazioni esterne, strumenti che possano in qualche modo aiutarla.
12:55Il 15% delle donne pensa che la violenza economica di genere sia una loro responsabilità, cioè sia provocata da loro stesse.
13:04E dall'altra parte il 16% degli uomini e il 6% delle donne pensano che sia giusto, che sia corretto,
13:10che in un nucleo familiare sia l'uomo a prendere delle decisioni e a gestire il patrimonio familiare.
13:14Ecco, un tema sottile, importante e rilevante all'interno di questo contesto è il tema della titolarità del conto.
13:22Ossia il 42% delle donne risulta da questa indagine non possedere un conto corrente personale.
13:30E ancora una volta il 33% delle donne dice comunque che non sarebbe in grado di gestire un bilancio all'interno della propria famiglia.
13:37È vero che ovviamente abbiamo superato da anni, 75, la riforma ai diritti di famiglia che ha eliminato l'autorizzazione maritale.
13:48È anche vero che oggi non c'è un'associazione univoca tra la lavoratrice e il fatto di avere un conto corrente.
13:54La normativa ci dice che deve essere tracciato dove va lo stipendio, ma non che il titolare del conto corrente sia anche la lavoratrice in questo caso.
14:04Questo ovviamente in una situazione, in un contesto di abuso, crea un'importante conseguenza.
14:12Quindi non poter accedere nemmeno al proprio stipendio.
14:15Quindi a maggior ragione torniamo alle conseguenze di cui dicevamo prima.
14:20Nel contesto italiano ci sono molte aziende, ma non solo aziende, anche enti che si stanno muovendo.
14:24Sia per fare indagini, il Museo del Risparmio per esempio, ma insomma ci sono moltissime aziende che si stanno muovendo per fare sia indagini, ma anche azioni di sensibilizzazione.
14:34Chiaramente lo diceva prima il Presidente, pari a una di quelle.
14:38L'associazione AVI per esempio ha lanciato qualche tempo fa, pochi mesi fa, una donna, un conto, un lavoro.
14:45Che è proprio un progetto di inclusione finanziaria e di inclusione economica, chiaramente basato sempre sulla volontarietà delle aziende associate a partecipare.
14:55E ci sono tutta una serie di portali a cui possiamo accedere per tutte le generazioni, perché è evidente che il tema, come dire, è anche un tema di educazione fin da giovani, insomma da giovanissimi direi.
15:06Come associazione pari ci siamo un po' domandati quali possono essere le direttive di azione in cui le aziende possono effettivamente contribuire, in parte o del tutto, chiaramente insieme ad altri attori sociali.
15:20Tre grandi ambiti di intervento.
15:22Innanzitutto il intervento della prevenzione, perché chiaramente dobbiamo prevenire il succedere ancora di queste situazioni, che secondo noi non può essere che un intervento di educazione e di sensibilizzazione.
15:34Quindi l'introduzione di curriculum obbligatori e di educazione economica e finanziaria nelle scuole primarie, per esempio, potrebbe essere un'opportunità.
15:43Peraltro FETUF, per esempio, già lo fa a un portale e va nelle scuole per fare questo tipo di educazione, ma non è sistemico ovviamente.
15:51Campagne di sensibilizzazione multicanale possono essere fatte magari anche in quelle date simboliche dell'8 marzo e 25 novembre, mettere un'attenzione anche sulla violenza economica di genere.
16:03non solo per creare una consapevolezza su tutta la società, ma anche per far sì che le persone che ne sono vittime la possano riconoscere, perché spesso non è riconosciuta come un reato.
16:15E qui passiamo proprio a riconoscere e monitorare, che credo per noi sia la parte più delicata e più importante.
16:24Oggi in Italia la violenza economica non è considerata un reato specifico, ma rientra appunto nella più ampia violenza domestica.
16:31Qui chiaramente si applica poi diritto civile e penale, però il fatto di decidere, di avere una definizione condivisa della violenza economica
16:41e quali sono gli specifici comportamenti che ricadono all'interno della violenza economica, permette innanzitutto alle vittime di riconoscerla,
16:49cioè di sapere che sono vittime.
16:52Dall'altra parte fornisce anche al legislatore un quadro molto più specifico per poter poi agire anche dal punto di vista delle leggi
16:58o chiaramente poi politicamente dalle strumenti per poter intervenire.
17:04C'è tutta la parte anche degli interventi importanti, dove le aziende si devono far parte di legende,
17:09perché queste persone sono anche persone lavoratrici o lavoratori delle aziende, quindi non possono rimanere al di fuori,
17:15come diceva prima anche il Presidente.
17:18Quindi ci sono tutta una serie di strumenti che chiaramente già esistono, come il reddito di libertà,
17:24ma poi aspetta chiaramente capire se è sufficiente, se bisogna allargarlo, perché ovviamente c'è anche un grande non dichiarato ancora,
17:34quindi questo va compreso e va compreso anche attraverso per esempio l'attivazione di un monitoraggio continuo,
17:41per esempio della legge 53-2022, che è quella legge che ha definito che periodicamente ogni tre anni ci sia un'indagine
17:52in stat su tutti i temi della violenza di genere, sia psicologica, sessuale che economica.
17:58Questo ci permetterebbe un monitoraggio più attento dell'emersione di questa situazione.
18:05È evidente che le aziende potrebbero anche, soprattutto i servizi, gli istituti finanziari, fare un po' da sentinella,
18:12cioè potrebbero da un lato certamente, soprattutto gli istituti finanziari, alfabetizzare sia la parte dei colleghi,
18:20delle colleghe, ma anche la parte clienti, evidentemente.
18:23Quindi qua andiamo su numeri evidentemente molto ampi, molto molto grandi.
18:27Dall'altra parte è importante anche l'azione, certamente di prodotti e servizi,
18:33ma ancora di più il fatto di, semmai, mettere in piedi un sistema di segnalazione della violenza economica di genere.
18:39Però chiaramente, torniamo al punto precedente, dobbiamo ben capire che cosa dobbiamo segnalare, no?
18:44E questo ci aiuterebbe probabilmente ad essere più proattivi nell'intervento,
18:48in una situazione chiaramente in questo caso già conclamata, non siamo nell'ambito della prevenzione.
18:53Però potrebbe aiutarci a comprendere meglio, a segnalare situazioni, chiaramente,
18:58che possono essere dubbie di violenza economica di genere.
19:01Questi sono un po' i tre ambiti in cui ci immaginiamo come associazione pari,
19:04dove le aziende possono effettivamente supportare gli attori sociali nella nostra società.
19:12Grazie.
19:14Grazie, dottoressa Avogadro.
19:17Prego, dottoressa Rizzi.
19:18Grazie.
19:19Ora, Presidente, deputati, buongiorno.
19:21Grazie per questa occasione di ascolto e di confronto.
19:24Come diceva il Presidente Ruchman prima, quando Pari è stata costituita,
19:30ci siamo dati questo obiettivo di prevenire e contrastare i fenomeni della violenza,
19:35ma userei anche il plurale, no?
19:36Delle violenze di genere.
19:38Quindi, ovviamente, non guardando solo i casi più manifesti,
19:41ma guardando tutti quei fenomeni di violenza sommerse,
19:44che purtroppo sono anche quelli più pericolosi e insidiosi,
19:49perché sono insiti nelle nostre culture, nei comportamenti, nei vissuti
19:53e nei nostri luoghi di lavoro, di conseguenza.
19:56La violenza di genere, certamente, è uno di questi elementi.
20:01Come stiamo pensando all'interno delle aziende questo tema?
20:06Allora, prima di tutto, lasciatemi dire, parlare di violenza economica
20:11è sinonimo di non indipendenza economica.
20:17Quindi, il primo punto, quando pensiamo all'inclusione economica delle donne,
20:21è pensare che le donne debbano, possono avere un lavoro,
20:25e quindi una fonte di reddito autonoma.
20:27Il secondo elemento è che questo reddito,
20:29che a fronte di questo lavoro siano pagate,
20:31un reddito equo e giusto e paritetico rispetto al genere maschile,
20:36e poi il terzo elemento, che sia autonoma nel gestire le proprie finanze,
20:39come diceva la collega.
20:40Dove siamo oggi?
20:42I dati a livello paese, purtroppo li conosciamo
20:45e purtroppo non sono molto confortanti.
20:48Il tasso di partecipazione femminile al lavoro è fermo attorno al 50%,
20:52ormai da decenni.
20:53L'ultimo dato, ISTAT, credo che sia il 52%,
20:56in un momento di piena occupazione nel paese.
20:59Quindi, questo è una prima sentinella di allarme.
21:03Abbiamo, secondo gli ultimi dati IMSS,
21:05un gender pay gap nel paese del 20%,
21:09con picchi al 30% in alcuni settori merceologici.
21:13E questo è frutto non solo di discriminazioni retributive a parità di ruolo,
21:18ma è frutto anche del mix di lavori
21:20che le donne mediamente svolgono rispetto agli uomini,
21:23che sono lavori, mansioni, mediamente meno a valore aggiunto,
21:28e anche del tema delle flessibilità.
21:31C'è un maggior ricorso, ad esempio, al part-time,
21:33alle flessibilità lavorative da parte delle donne,
21:35che ovviamente va a abbassare poi il potere d'acquisto e il reddito.
21:39E questo perché?
21:40Perché siamo in un paese dove, non dimentichiamoci,
21:43c'è ancora un problema di doppi carichi di cura.
21:46In un sistema di welfare sociale che non è fatica ad essere adeguato
21:51ai cambiamenti della società, del sistema economico,
21:54le donne sono ancora i primary care giver,
21:57sia nei confronti dei figli, sia nei confronti dei familiari anziani
22:00in un'autosufficiente.
22:01E questo è una delle cause di drop-out dal mondo del lavoro.
22:05Allora, perché ricordo questi numeri?
22:08Perché poi quello che succede è,
22:09quando guardiamo i dati delle donne vittime di violenze di genere,
22:13un caso su due, in un caso su due,
22:15sono donne non autonome da un punto di vista economico.
22:18Il che significa che, qualora anche la donna
22:21riesca a riconoscere, diciamo, a uscire da quella spirale
22:25a volte di sudditanza psicologica
22:27che le permette di denunciare la violenza,
22:30noi sappiamo che tanti casi di violenza non sono denunciati
22:33e quindi non sono nemmeno tracciati,
22:35rimane in una condizione di sudditanza economica
22:38che diventa un fattore ulteriormente ostativo
22:42rispetto alla denuncia o comunque all'emancipazione
22:46da un partner violento.
22:49Quindi, come aziende di pari,
22:54a fine dell'anno scorso, inizio dell'anno,
22:56abbiamo fatto una ricerca sul primo nucleo
22:58delle aziende che hanno costituito l'associazione
23:00per andare a capire best practice
23:02e per portarle alla luce
23:03e ovviamente poi cercare di diffondere
23:05il più possibile su questi temi.
23:08E abbiamo identificato alcuni elementi interessanti
23:10che ovviamente stanno diventando poi oggetto
23:12di conversazione nell'attività associativa.
23:16da una parte sulla parte della prevenzione
23:20e quindi della cultura, quindi educazione finanziaria
23:23anche all'interno delle aziende,
23:24che chiaramente viene fatta per tutta la popolazione aziendale,
23:27uomini e donne, giovani e meno giovani,
23:29ma che vede oggi una partecipazione preponderante
23:33da parte delle collaboratrici donne,
23:35quindi indice che sono evidentemente quelle
23:37che ne sentono più bisogno.
23:39Ci sono poi fenomeni, strumenti di intervento specifico
23:45da una parte sul tema, diciamo, appunto,
23:48dell'evitare quello che dicevo prima,
23:50ovvero il drop out del mondo del lavoro.
23:52Quindi best practice da un punto di vista
23:55di interventi a favore della conciliazione,
23:58sia da un punto di vista di interventi strutturali
24:01sulla genitorialità,
24:02ma anche sempre di più sul tema dei caregiver,
24:04perché in un paese che invecchia
24:06i carichi di cura purtroppo si spostano verso gli anziani,
24:10quindi abbiamo aziende che hanno delle politiche
24:12molto ricche, molto, diciamo, strutturate
24:15da un punto di vista del sostegno organizzativo
24:18alle collaboratrici donne e uomini, anche qui,
24:22però prevalentemente poi le donne sono il target
24:24che ne usufruisce proprio per abilitarle
24:27a poter continuare a lavorare ed essere indipendenti
24:31da un punto di vista economico
24:32senza rinunciare a una parte totale o parziale del reddito.
24:37Piuttosto abbiamo anche aziende
24:38che hanno degli interventi di sostegno economico specifico
24:41alle donne vittime di violenza,
24:42ce ne sono, magari i casi dichiarati sono ancora poco,
24:45ma sono donne che purtroppo si devono assentare
24:47per un periodo più o meno lungo dal lavoro,
24:50sia per motivi di salute
24:52o per motivi di sicurezza in alcuni casi,
24:54e quindi vengono sostenute
24:55da un punto di vista economico dalle aziende
24:57in questi periodi, diciamo, di assenza.
25:00E infine volevo segnalare un altro elemento,
25:03un'altra pratica,
25:04che è quella della consigliera di fiducia,
25:05che sempre più aziende stanno adottando,
25:08è uno strumento istituito dal 2000,
25:11ancora poco conosciuto, poco diffuso nel mondo del privato,
25:14ma è uno strumento molto prezioso e utile
25:16proprio per raccogliere la donna,
25:19raccogliere questi casi e aiutarli in una gestione,
25:22supportata dai sistemi pubblici,
25:25anche privati, messi a disposizione dell'azienda
25:27nell'uscita, nella gestione del caso.
25:29Quindi quello che possiamo chiedere noi
25:32alla politica, come associazione,
25:35è di aiutarci in questo sforzo
25:38di portare queste best practice
25:40da casi isolati a casi sempre più diffusi.
25:43E quindi come?
25:44Da una parte con l'aiutarci a incentivare
25:47questi interventi,
25:49da una parte di prevenzione,
25:50ma anche di interventi di sostegno on welfare
25:52di tipo sociale,
25:54che vada nello specifico a premiare aziende
25:56e che lavorano su questo tipo di interventi.
26:00Oppure un altro strumento
26:04può essere quello di potenziare
26:06e di continuare a diffondere strumenti
26:09come la certificazione PDR 125
26:11sulla parità di genere,
26:13che tocca in parte alcuni aspetti
26:15relativi alla violenza,
26:17ma potrebbe essere ulteriormente potenziata
26:21da questo punto di vista.
26:26Certo, Presidente, prego, deve sempre accendere.
26:29Volevo, cogliendo quello che diceva la mia collega,
26:32ecco, anche coinvolgere le imprese
26:34è un processo molto faticoso,
26:37non è scontato.
26:38Quindi l'avrei chiesto.
26:39Ecco, no, molto faticoso,
26:41nel senso che in principio
26:43tutti i colleghi,
26:46uomini, donne,
26:47direi principalmente uomini,
26:49anche diversi,
26:50sono d'accordo sul contrasto
26:52di violenza di genere.
26:52Ma poi da lì a dire
26:55salgo a bordo dell'associazione
26:57e mi impegno in prima persona
27:00è tutta un'altra partita.
27:02Le avrei chiesto,
27:03ma come accedono,
27:06come avete trovato le aziende
27:07che compongono l'associazione pari
27:10e come si aumentano?
27:11Voi avete detto
27:12ci sono circa 40 imprese
27:15oggi italiane e internazionali.
27:17Cioè, come si aumenta la rete
27:19chi fa e-denting,
27:21cioè chi va a trovare effettivamente?
27:23Siamo, buona domanda.
27:25Allora, come vi spiegavo,
27:27Pari è nata da un'emozione
27:29e da un moto spontaneo.
27:30Non c'è niente dietro
27:31se non la buona volontà
27:33di alcuni di noi
27:34che all'inizio si sono impegnati
27:36in questa cosa.
27:37Salute.
27:39E quindi il network
27:40si allarga con il network,
27:42cioè con, diciamo,
27:44la buona fatica
27:45di contattare colleghi.
27:47Ognuno di noi
27:47ha un suo network, evidentemente.
27:50Ovviamente ogni grande evento,
27:51l'ultimo evento
27:52che abbiamo fatto quest'estate
27:53a Milano
27:54ha visto 1200 persone
27:56al teatro Cacano,
27:57quindi tutto aiuta,
27:58anche la parte mediatica
27:59evidentemente aiuta,
28:01però è un lavoro
28:01faticoso di connessioni.
28:03Il network c'è,
28:04cioè voglio dire,
28:06ognuno di noi,
28:06io stesso,
28:07ho conoscenze
28:08di moltissime aziende.
28:10Poi però
28:10la fatica grande,
28:12lenta,
28:13è di,
28:14cioè,
28:15fare il salto
28:16di dire, ok,
28:17condivido,
28:19mi ci metto anch'io?
28:20No, ci metto anch'io,
28:21che non è mettere
28:22qualche migliaio d'euro
28:24l'anno,
28:25che è poco e nulla
28:26anche per una piccola azienda,
28:27no?
28:28Ma è l'impegno,
28:30cioè,
28:30io ci sono,
28:31quindi la mia società
28:32è lì dentro
28:33e partecipo alle attività,
28:36perché non è
28:36un'attività solo di dare
28:37qualche migliaio d'euro,
28:38la questione è
28:39attivarsi,
28:40poi collaborare,
28:41noi abbiamo tavoli,
28:42gruppi,
28:43iniziative,
28:44webinar,
28:44quindi è un po' questo,
28:46non so se le ho risposte.
28:47Sì, sì,
28:47mi ha risposto,
28:48Presidente,
28:49oppure alle colleghe,
28:50magari adesso
28:52se ci sono anche
28:52altre colleghe e colleghe
28:53che devono fare
28:54delle domande.
28:55Ah,
28:55pardon,
28:56prego,
28:57grazie,
28:58prego,
28:58perdono perché
28:59l'avevo visto.
29:00Sì,
29:00sì,
29:00no,
29:00no,
29:00no,
29:01io volevo chiudere
29:03un po'
29:03in sintesi
29:04rispetto a quello
29:04che è stato detto
29:05alle colleghe,
29:05noi sappiamo
29:06di far parte,
29:08insomma,
29:09rappresentiamo il mondo
29:10delle aziende,
29:10delle imprese,
29:11siamo meglio.
29:12Sì, dottore,
29:13solo per
29:14tanti colleghi
29:16che sono collegati,
29:17siccome si è seduto lì
29:19non la vedo,
29:20se magari possiamo fare
29:21un basta,
29:22un change
29:23che così.
29:34Ancora buongiorno a tutti.
29:36No,
29:36dicevo,
29:37in sintesi,
29:38per chiudere,
29:39noi viviamo
29:40questo privilegio,
29:41questo lusso
29:42di far parte
29:43di grandi aziende,
29:43sappiamo di essere
29:44manager,
29:46quindi abbiamo avuto
29:47voglia di restituire,
29:48questo era un po'
29:48il fear rouge
29:49che il Presidente
29:50e le colleghe
29:51raccontavano.
29:53È molto chiaro
29:53il nostro punto,
29:54cioè ne siamo aziende
29:55da un lato
29:55e violenza di genere
29:56dall'altro,
29:57quindi rispetto
29:57al grande mondo
29:59della diversity,
30:00dell'inclusion,
30:01sappiamo quello
30:01che vogliamo fare.
30:03Verso l'interno
30:04ci stiamo proponendo
30:05come sentinelle sociali,
30:07cioè noi oggi
30:08siamo una piattaforma
30:09in pochissimi mesi
30:10grazie al network
30:11personale per la risposta
30:12che dava il Presidente
30:13subito prima
30:13di oltre 300.000 persone,
30:15quindi i nostri webinar
30:16vanno su 300.000 persone
30:19con tutto l'indotto
30:19delle proprie famiglie.
30:21Noi stiamo lanciando
30:22l'associazione
30:23quando facciamo
30:24le reunion
30:26con i nostri fornitori,
30:28quindi con tutto l'indotto
30:29presentiamo pari,
30:30quindi lo presentiamo
30:31anche ai nostri fornitori,
30:32l'idea di allargare
30:33il cerchio,
30:34perché la sentinelle sociali
30:35noi abbiamo fondamentalmente
30:37per sintetizzare
30:38anche gli interventi
30:39dei colleghi
30:39due anime,
30:41quella verso l'interno,
30:42quindi i nostri
30:42300.000 collaboratori
30:44che speriamo diventino
30:45molti di più
30:45entro fine anno
30:46e sempre di più,
30:48sia come ascolto
30:49sia come formazione
30:50appunto su tutta
30:51la parte finanziata
30:52e come diceva Francesca
30:54gli strumenti
30:55che noi già abbiamo
30:56in quanto aziende
30:58privilegiate
30:58e che non tutti gli indotti,
31:00non tutte le piccole aziende
31:01hanno,
31:01non sono spesso efficaci,
31:02cioè ognuna
31:03delle nostre aziende
31:04a il whistleblowing
31:05però il whistleblowing
31:06non è efficace,
31:07noi non siamo contattati
31:08attraverso quel canale,
31:10la consigliera di fiducia
31:11per esempio
31:11è un canale parallelo
31:12che rassicura
31:13il dipendente
31:14rispetto
31:15alla propria intimità
31:17e è considerata
31:19esterna all'azienda
31:20quindi noi stiamo
31:21attuando
31:22delle politiche interne
31:23che in questa fase
31:25sperimentale
31:25perché siamo giovanissimi
31:26laddove avranno successo
31:27possono essere anche
31:28raccontate
31:29e possono diventare
31:30speriamo
31:31spazio anche
31:32di una diffusione politica
31:34non solo di un dibattito
31:36ma anche di una richiesta
31:37della politica
31:38alle altre aziende
31:38perché se non lo facciamo noi
31:40che siamo aziende grandi
31:41chi?
31:42Ma soprattutto
31:42essendo aziende
31:43che si occupano
31:44che conoscono
31:46il mercato del lavoro
31:47dove noi siamo
31:48e quello che rappresentiamo
31:49noi abbiamo
31:50sentiamo proprio
31:50una responsabilità
31:53rispetto al fenomeno
31:55del reinserimento lavorativo
31:57tornando al tema economico
31:58noi conosciamo
31:59il mondo del lavoro
32:00oggi cosa succede?
32:02che nel 2020
32:04circa il 35%
32:05delle persone
32:06che hanno intrapreso
32:08un percorso
32:08di uscita
32:09dalla violenza
32:10quindi il 35%
32:12risultava occupata
32:13prima
32:13del fenomeno
32:15di violenza
32:15quindi una donna
32:16su tre
32:17ma ancora più allarmante
32:18è che
32:19le donne che si sono rivolte
32:21ai centri
32:21antiviolenza
32:22nel 2022
32:23prendo un campione
32:24quindi 26.000 persone
32:26oltre la metà
32:28di queste persone
32:30aveva
32:30poco meno
32:32della metà
32:32di queste persone
32:33aveva un'occupazione
32:33stabile
32:34e circa il 30%
32:35era completamente
32:36disoccupata
32:37quindi se vogliamo
32:38impattare
32:38sull'aspetto economico
32:40come facciamo ad aiutare?
32:41Noi ci siamo resi conto
32:42che in pochissime
32:44delle nostre aziende
32:45riusciamo ad essere
32:46efficaci
32:47in questo percorso
32:48di reinserimento
32:49nel mondo del lavoro
32:49quindi di indipendenza
32:50economica
32:51e quindi all'interno
32:52stiamo sperimentando
32:54abbiamo visto che la filiera
32:56va in qualche modo
32:57governata
32:57ad oggi non lo è
32:58la singola azienda
32:59che prova a contattare
33:02a reinserire donne
33:03vittime di violenza
33:04non è efficace
33:04sul mercato
33:05quindi abbiamo
33:06stiamo adottando
33:07al nostro interno
33:08con il coordinamento
33:10dell'associazione
33:10una filiera
33:12governata
33:12dall'associazione
33:13che vede presenti
33:15in primis
33:15le aziende
33:16che dettano
33:17come dire
33:18i fabbisogni formativi
33:20e le competenze
33:21che stanno cercando
33:22sul mercato
33:22perché poi spesso
33:23il paradosso è che noi
33:24in alcune zone d'Italia
33:25non troviamo le competenze
33:26che cerchiamo
33:27rispetto al nostro lavoro
33:28i centri antiviolenza
33:30sempre parte
33:32di questa filiera
33:32governate
33:33in questo momento
33:34in questa fase sperimentale
33:35da pari
33:35che
33:36come dire
33:37ci portano
33:38tutte le candidature
33:39di persone
33:40che hanno voglia
33:41di uscire
33:42dal mondo
33:42della violenza
33:43tutto l'aspetto
33:45invece
33:45dei professionisti
33:46delle formazioni
33:48delle skill di base
33:48dove l'azienda
33:49da sola
33:50non è in grado
33:50sulle soft skill
33:51di capire
33:52e di appoggiare
33:53le persone
33:53che vogliono
33:54rientrare
33:55nel mondo del lavoro
33:56in modo da mettere
33:58assieme
33:58assieme allo sportello
33:59lavoro
34:00il matching
34:01qui si diventano
34:02protagonisti
34:02le singole aziende
34:03il matching
34:04competenza trovata
34:05sul mercato
34:06con le competenze
34:07proposte
34:08e a questo punto
34:10c'è un raccordo
34:11anche dei centri
34:12di violenza
34:12con i servizi sociali
34:13perché il piano formativo
34:14perché gli strumenti
34:15ci sono
34:15per esempio
34:16l'apprendistato
34:17dove non c'è
34:17un limite di età
34:19e questo è molto positivo
34:20anche se secondo noi
34:21potrebbe essere importante
34:22per esempio
34:24abbattere anche
34:27i numeri
34:27di assunzioni
34:29obbligatorie
34:30per favorire
34:31questa filiera
34:32governata da pari
34:33quindi se questo esperimento
34:35va in porto bene
34:36e riusciamo a essere
34:37molto più produttivi
34:38nell'attrarre
34:39almeno noi grandi aziende
34:40che abbiamo la flessibilità
34:41di orario
34:41che possiamo fare
34:42i piani formativi
34:43individuali
34:45e governare bene
34:46la filiera
34:46potrebbe essere
34:47uno standard
34:48che noi portiamo
34:49e qui mi taccio
34:50alla politica
34:50per dire
34:51perché non lo adottiamo
34:52su scala più importante
34:53a livello Italia
34:53grazie
34:55grazie
34:56dottore
34:57faccio due domande
35:00magari in attesa
35:01anche se ci sono
35:01da parte dei colleghi
35:02o delle colleghe
35:03sugli strumenti
35:06voi giustamente
35:07avete
35:07detto che avete
35:09due interlocutori
35:10i dipendenti
35:11di questo network
35:12e poi eventualmente
35:14i clienti
35:15delle aziende
35:16volevo capire
35:17quali strumenti
35:19adottate
35:20ho capito
35:22che il webinar
35:23è uno dei
35:24strumenti
35:25di dialogo
35:26principale
35:27da una parte
35:28con i clienti
35:29di queste aziende
35:30e dall'altra parte
35:31se le aziende
35:32vi chiedono
35:33degli strumenti
35:34che possono invece
35:35dare ad esempio
35:36ai loro clienti
35:37se c'è
35:38diciamo
35:39questa richiesta
35:40e l'altra parte
35:42dottor Durante
35:43lei ha detto
35:44giustamente
35:45che venendo dal mondo
35:46del lavoro
35:47e delle competenze
35:48spesse volte
35:49vi trovate di fronte
35:50che è un argomento
35:51significativo
35:52di donne
35:52vittime
35:53di violenza
35:53che non hanno
35:55mai lavorato
35:56o sono state
35:57arginate
35:59nella loro carriera
36:00professionale
36:00per usare
36:01un termine gentile
36:02ovviamente
36:03sono prive
36:05di competenze
36:05perché non hanno
36:06neanche avuto
36:07modo di formarsi
36:08se voi intervenite
36:09eventualmente
36:10anche
36:11questo ce lo dicono
36:12anche ovviamente
36:12i centri antiviolenza
36:14che arrivano
36:14donne prive
36:16di consapevolezza
36:17ecco
36:17di quali potrebbero
36:18essere le loro
36:19potenzialità
36:20se adottate
36:22e prevedete
36:22anche in relazione
36:23a questo progetto
36:24che avete messo
36:26in piedi
36:26la formazione
36:27per colmare
36:28le lacune
36:29per
36:30poi
36:31inserimento
36:33o reinserimento
36:34nel mercato
36:35del lavoro
36:36quindi
36:36due strumenti
36:37a disposizione
36:38dei dipendenti
36:39ed eventualmente
36:39se le vostre aziende
36:40vi chiedono
36:41anche strumenti
36:42con cui dialogare
36:43con i propri clienti
36:44e dall'altra parte
36:45se ci sono
36:45percorsi
36:46di formazione
36:47per
36:48le donne
36:49vittime
36:49di violenza
36:50ma che non sanno
36:51quali sono
36:52le loro potenzialità
36:53prego
36:54e lascio
36:57a Peter
36:58la seconda
36:59allora
36:59il processo
37:01è faticoso
37:02nel senso
37:03prima
37:03cerchiamo
37:05di portare
37:05a bordo
37:06ci siamo dati
37:06un obiettivo
37:07di arrivare
37:07a 100 imprese
37:08l'anno prossimo
37:09sembra
37:10facile
37:11mica tanto
37:12poi
37:13il secondo obiettivo
37:14è una volta
37:14che un'impresa
37:15è dentro
37:15per esempio
37:16lo citava Elena
37:18credo
37:19la catena
37:20la supply chain
37:21la catena
37:21di fornitura
37:22ogni azienda
37:24ha centinaia
37:25di fornitori
37:26soprattutto quelle grandi
37:27ma anche quelle medie
37:28hanno tanti fornitori
37:29ma sono tutte imprese
37:29quindi
37:30una strada
37:31di ampliamento
37:34amplificazione
37:36del contrasto
37:36della violenza
37:37di genere
37:37è coinvolgere
37:38la catena
37:39di fornitura
37:39e le proprie aziende
37:40dentro pari
37:41perché facciano parte
37:43di questo
37:44ormai ogni impresa
37:45ha dei rapporti
37:46molto stretti
37:46con i fornitori
37:47fa delle conference
37:49condivide anche
37:50temi di sostenibilità
37:51quindi si può
37:52lavorare su questo
37:53sul tema
37:54dei clienti
37:55dipende dal settore
37:56ci sono aziende
37:57B2B
37:58B2C
37:58per esempio
37:59il classico
38:00buon esempio
38:01è la banca
38:01la banca
38:02è una mega azienda
38:03consumer
38:04perché ha rapporti
38:05con tutti gli individui
38:06con tutte le persone
38:07i consumatori finali
38:08quindi sicuramente
38:10anche il rapporto
38:12con i clienti
38:12può essere
38:13però noi
38:14abbiamo otto mesi
38:16abbiamo tutti questi
38:17cantieri
38:17queste cose
38:18in mente
38:19cioè
38:20primo fra tutti
38:21quello di fare scala
38:22e poi di dare
38:23i servizi
38:24alle imprese
38:24cioè un'impresa
38:25medio piccola
38:26che vuole entrare
38:27in pari
38:28e per fare
38:30una politica
38:31aziendale
38:31delle best practice
38:33devi chiamare
38:34o degli avvocati
38:35o dei consulenti
38:35non le vuole fare
38:36l'imprenditore
38:37pari
38:38ti dà questo
38:39gratuitamente
38:40ti dà questo
38:41perché lo scopo
38:42è coinvolgere
38:44quindi non so
38:44se le ho un po' risposto
38:45siamo un po'
38:46inizio
38:46Presidente
38:47rimane virtuoso
38:48perché voi avete
38:49otto mesi
38:49c'è neanche il tempo
38:51ancora di una start up
38:52però è anche bello
38:54sentire la progettualità
38:56perché vedo
38:57che c'è tanta passione
38:58quindi mi piace
38:59anche condividere
39:00con tutti voi
39:01il fatto che
39:02pur essendo solo
39:03otto mesi
39:03e poi che abbiamo
39:04due interlocutori uomini
39:06che nelle audizioni
39:07di questa commissione
39:08non è la regola
39:09non dottoressa
39:10non abbiamo niente
39:10contro di lei
39:11però non è la regola
39:12prego dottore
39:13grazie
39:14sì allora dicevo
39:16ecco uno di questi cantieri
39:17è proprio
39:17quello che raccontava
39:19il Presidente
39:20cioè
39:20noi siamo convinti
39:23che
39:23non è una questione
39:26lato azienda
39:26economica
39:28che impedisce
39:30perché ripeto
39:31gli strumenti
39:32in teoria ci sono
39:33anche la conversione
39:34del reddito di libertà
39:36all'azienda
39:37in caso di assunzione
39:38potrebbe essere
39:39un incoraggiamento
39:40l'apprendistato
39:42è un incoraggiamento
39:43il tema è
39:44la farraginosità
39:47del sistema
39:48perché da un lato
39:49individualmente
39:51parliamo di persone
39:52che sono
39:52come diceva Elena
39:53vittime di sabotaggio
39:55economico
39:57chissà per quanti anni
39:58quindi hanno anche
39:59come dire
39:59bisogna affrontarle
40:01con la delicatezza
40:02che meritano
40:03rispetto al pensiero
40:05che spesso viene loro
40:06inculcato
40:06che non sono capaci
40:07di entrare nel mondo
40:08del lavoro
40:08poi ci sono le competenze
40:10tecniche
40:10ecco in questa filiera
40:12che raccontavo prima
40:13le aziende
40:14le imprese
40:15che cercano competenze
40:17soprattutto di ingresso
40:18si possono far carico
40:20nella parte di formazione
40:22da contratto di apprendistato
40:25della formazione specifica
40:26sulle competenze
40:27cioè il contratto di apprendistato
40:28te lo consente
40:29perché hai tempo
40:29per formare le persone
40:30però le soft skill
40:32secondo noi
40:34devono arrivare
40:35da un tutoraggio
40:36congiunto
40:37tra centri antiviolenza
40:39che conoscono la base
40:41conoscono il problema
40:42conoscono le fragilità
40:43e soprattutto
40:44i professionisti
40:45delle soft skill
40:46perché entrare in un'azienda
40:47significa spesso
40:48anche normalmente
40:49sedersi in un tavolo
40:51in una riunione
40:51con colleghi
40:52dove se c'è un vissuto
40:54di un certo tipo
40:54la soft skill
40:55non è così scontata
40:56cioè per noi
40:57è quasi scontato
40:57sedersi in una riunione
40:59passare da una riunione
41:00a un'altra
41:00senza sapere
41:01gli interlocutori specifici
41:02che troviamo
41:03quindi solo governando
41:04questa filiera
41:05se questo esperimento
41:06è successo Presidente
41:07veramente
41:08è qualcosa
41:09che possiamo
41:09donare
41:11non so come dire
41:12e dire
41:12probabilmente
41:13è il processo
41:14che inibisce le aziende
41:15la singola azienda
41:17piccola o grande
41:17non conosce
41:19la situazione individuale
41:21se mettiamo assieme
41:22questi quattro attori
41:23abbiamo una sentinella
41:24costante del tempo
41:25una formazione
41:26fatta da quattro
41:26tutoraggi diversi
41:28e quindi
41:29posso?
41:33Ecco
41:33è importante
41:35quello che diceva
41:36il mio collega Peter
41:37perché
41:37non pensiamo
41:39che
41:39parlando di aziende
41:41di una certa stazza
41:43ma potrebbe essere
41:44l'amministratore legato
41:45l'imprenditore
41:46siano così
41:47conoscitori
41:49del fenomeno
41:51della violenza
41:51di genere
41:52siano così
41:53preparati
41:53anche
41:54a di là di una
41:55conoscenza superficiale
41:56luoghi comuni
41:58che però non è
41:58conoscenza approfondita
42:00noi quando facciamo
42:00degli eventi
42:01di divulgazione
42:02chiamiamo esperti
42:04psichiatri
42:04sociologi
42:06chiamiamo
42:06un po'
42:08a raccolta
42:09tutte le competenze
42:10per far capire
42:10cosa c'è dietro
42:12la profondità
42:13di questo fenomeno
42:14allora
42:15è molto importante
42:17avere presente
42:18che anche il management
42:19delle aziende
42:20ne sa poco
42:21di queste cose
42:22quindi
42:22molte volte
42:24c'è molta superficialità
42:26su questo fenomeno
42:27ecco
42:27quindi il convincimento
42:28passa anche
42:29attraverso il fatto
42:30un po'
42:31la pigrizia
42:32o la mancanza
42:33di coraggio
42:34semplicemente
42:34dice sono d'accordo
42:35ma
42:36però mettermici
42:37di mezzo
42:38su questo tema
42:38non lo so
42:39ma un po'
42:40è anche
42:40il non sapere
42:42bene
42:43al di là di
42:43leggere i giornali
42:44non conoscere il fenomeno
42:45quindi il nostro sforzo
42:46di education
42:49riguarda anche
42:50potremmo dire
42:52persino i consigli
42:53di amministrazione
42:54cioè
42:54nelle aziende
42:54a certa stazza
42:55anche i consigli
42:57sono molto
42:57i famosi consiglieri
42:59indipendenti
43:00dicessero una parola
43:02su questo fenomeno
43:03nei loro consigli
43:05ci sono modi
43:06anche per i consiglieri
43:08e il 40%
43:09dei consiglieri
43:10sono donne
43:10ormai
43:11per la legge
43:12Golfo Mosca
43:13quindi
43:13c'è modo
43:15di agire
43:16su vari fronti
43:18non so come dire
43:19non c'è un fronte solo
43:20bisogna che
43:21le energie
43:22e gli sforzi
43:23arrivino
43:24su vari fronti
43:26in questo modo
43:27generi il cambiamento
43:28che sarà faticoso
43:29io ve lo dico
43:31bene
43:33io
43:33se non ci sono altre domande
43:35o interventi
43:35da parte dei colleghi
43:36e delle colleghe
43:37ringrazio
43:38l'associazione Pari
43:39e tutti
43:40gli intervenuti oggi
43:42dichiaro
43:42chiusa l'audizione
43:43perché siamo in prossimità
43:44dell'avvio dei lavori
43:45dell'aula
43:46grazie mille
43:47grazie
43:47grazie
43:48grazie a tutti
43:50grazie a tutti
43:52grazie a tutti
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