Vai al lettorePassa al contenuto principale
  • 4 mesi fa
Tg Sette edizione del 31 agosto 2025

Categoria

🗞
Novità
Trascrizione
00:00Buona domenica, benvenuti a TGS7, il nostro rotocalco settimanale. Due giorni fa abbiamo
00:24nuovamente ricordato Libero Grassi, un imprenditore capace di dire no a Cosa Nostra, è stato
00:32ucciso il 29 agosto del 1991 in via Vittorio Alfieri di Buon Mattino da due killer di Cosa
00:40Nostra. Il suo ricordo va alimentato perché una figura così non si era mai vista a Palermo
00:47ha segnato l'inizio di una nuova fase, di una nuova ribellione degli imprenditori e dei
00:53commercianti contro il racket delle estorsioni e da lì è discesa una fase storica di cui
00:59ho il piacere di parlare con Alice Grassi, sua figlia. Benvenuta e bentrovata.
01:05Grazie.
01:06Sono 34 anni, Alice è un periodo molto lungo, ma cosa alleggia ancora nell'aria dei discorsi
01:15di Libero Grassi, autore di un articolo rimasto storico pubblicato dal nostro giornale da giornali
01:21di Sicilia nel gennaio del 1991 quando disse caro estortore io non ti pago?
01:26Non ti pago sì, veramente ha segnato, da quella data non si torna indietro, questo è sicuro.
01:34Chiaramente la reazione di Palermo è stata piuttosto lenta, non quella degli altri imprenditori
01:39in tutta Italia che hanno subito espresso un'enorme solidarietà alla nostra famiglia.
01:43Come sappiamo su Palermo le reazioni, abbiamo dovuto aspettare i ragazzi a Dio Pizzo per cambiare
01:48realmente la realtà palermitana.
01:50Non poco tempo perché a Dio Pizzo comincia come fenomeno nel 2004, quindi parecchio tempo dopo.
01:54Sì, infatti abbiamo dovuto aspettare loro e là veramente c'è stata la svolta vera.
02:00Perché hanno usato, sono riusciti a fare quello che non è riuscito a fare mio padre.
02:05Cioè mio padre chiaramente con quella lettera voleva spingere gli altri imprenditori a unirsi
02:11a lui in una denuncia pubblica, una denuncia orale, cioè non per forza una denuncia andando
02:17dai carabinieri.
02:19C'era proprio l'impegno civile dietro quella scelta.
02:21L'impegno civile è chiaro, mentre come sappiamo ai tempi…
02:27Ma proprio nessuno, diciamo la verità.
02:29Ma proprio nessuno, anche perché l'allora Presidente dell'Associazione Industriale di Palermo
02:34ha detto che mio padre sta facendo una tammuriata, che a lui non risultava che gli altri imprenditori
02:38pagassero il pizzo e che soprattutto…
02:41Però vorrei raccontare assieme a te Alice un passaggio, nel senso che Libero Grassi era
02:47anche un intellettuale, nel senso che aveva una cultura liberale profonda, si basava su
02:54studi, su letture, su scrittura tra l'altro, aveva anche collaborato da giornalista.
03:00Quindi la sua scelta di consegnare questa lettera, abbiamo ricordato anche in passato questa
03:05vicenda, era amico di Armando Vaccarella, caporedattore centrale, si rivolge ad un giornale,
03:09una scelta precisa.
03:11Come te la ricordi tu?
03:13Allora, io ricordo che quella mattina era arrivata una minaccia sulla vita di mio fratello.
03:21Davide?
03:21Sì, su Davide, facendo una richiesta molto secca, chiaramente parlavamo di lire, 50 milioni
03:28o si è attento al suo figlio. È chiaro che a questo punto tutte le varie denunce che ci
03:32sono state in passato, tutti gli attenti mediatori, la rapina, i furti, il cane rapito, a questo
03:39punto erano quasi stupidaggini rispetto a quando dicevi una telefonata, 50 milioni o si è
03:45attento al suo figlio. Quindi mi ricordo, mio padre ha detto, è ora che faccio?
03:50Capito? Cioè, è chiaro, devo prendere una decisione. È chiaro che non pagherò mai il
03:54pizzo, non scenderò mai a patti con la mafia e quindi gli è venuto in mente di fare questa
04:02denuncia pubblica attraverso il giornale.
04:04Ricordiamo che tipo di impresa aveva messo su Libero Grassi, che aveva vissuto in un'altra
04:10zona della Sicilia, veniva da Catania, decise di fare l'imprenditore nel settore tessile,
04:15cioè qualcosa che anche quello era del tutto innovativo.
04:19Allora, sì, devo dire che in realtà mio padre ha lasciato a Catania otto anni, dove
04:23ha iniziato a fare l'imprenditore tessile a Gallarate, che chiaramente era il posto naturale
04:28dove soprattutto trasformare, cioè Gallarate è stato, purtroppo ora non lo è più, ma
04:35comunque uno dei principali produttori dei cotoni, per cui è chiaro che era molto più
04:39facile avere un'industria di trasformazione a Gallarate. Poi mio padre mi dice dopo che si
04:45inizia a Gallarate, dove però, come dice sempre, noi ancora viviamo con i soldi guadagnati
04:49a Gallarate, cioè con i soldi guadagnati a Gallarate ha potuto appunto mettere a parte
04:53quei soldi che gli hanno permesso di aprire la sua attività.
04:56La Sigma?
04:57Sì, non proprio, la prima attività in assoluto è stata la mia, ma insieme al suo fratello.
05:00È vero, sì.
05:01Poi appunto nel 58, mia coetanea, è nata la Sigma. La Sigma è arrivata a occupare 100
05:08dipendenti, al 90% chiaramente donne, perché si lavorava in macchine a cucire, poi c'è un
05:1210% tra spedizioni e magazzini, chiaramente che erano uomini. Aveva altamente specializzata
05:19in pigiami e vestaglie da uomo.
05:21Infatti, e anche abiti da lavoro, se non ricordo male, no?
05:23No, no, no, no, no.
05:24Assolutamente specializzata in pigiami e vestaglie da uomo.
05:26Era una bella realtà, falla vicino.
05:28Una bella realtà, avevamo una rete di rappresentanza in tutta Italia e agenti anche per le principali,
05:33c'è in Francia, in Spagna, in Germania, vendevamo bene anche in Austria e ci appoggevamo
05:41anche a Bayer a Firenze per i contatti con l'estero.
05:44Ah, una bella storia. Poi a un certo punto cominciano ad arrivare le telefonate di questo
05:48Fantomatico Geometra Anzalone, al quale tuo padre rispondeva in modo spiccio, perché
05:53aveva un carattere bello tosto.
05:55Sì, alcune volte anche la segretaria diceva no, il titolare non c'è, alcune volte lui stesso
05:59diceva il titolare non c'è e diciamo lo posava, in qualche modo lo posava.
06:05Poi andava, una volta addirittura gli ha detto ma io voglio, chi è lei, voglio parlare
06:11col principale, cioè quasi un po' lo sfotteva.
06:13Chiaro, ogni volta dopo questa telefonata lui però andava regolarmente a denunciare
06:18l'accaduto.
06:19Quindi non ha mai esitato?
06:21No, no, non ha mai esitato assolutamente.
06:23In cosa ha inciso dal tuo punto di vista questo suo atteggiamento? Il fatto di non essere
06:29del tutto palermitano? Questo può aver avuto un ruolo?
06:33No, semplicemente un problema di dignità.
06:37Esatto. E in famiglia che clima si respirava? Pina Maisano, tua mamma che ha assieme a voi,
06:43assieme a te e a Davide, adesso anche ad Alfredo, custodito questa memoria di dignità, come dici
06:50tu, e anche di orgoglio rispetto alla difesa del proprio lavoro. Come viveste quella fase?
06:58Voi eravate ragazzi?
06:59Vabbè, eravamo ragazzi relativamente, perché eravamo abbastanza adulti, avevo 32 anni,
07:04mio fratello 34 e soprattutto Davide lavorava dai suoi 20 anni in azienda con papà. Quindi
07:12abbiamo vissuto appieno, anche perché io collaboravo in azienda per la realizzazione dei disegni
07:16e dei campionari.
07:18Da architetto?
07:19Lavoravo in azienda da prima di essere architetto, come dicevo sempre, mio padre sfruttava lavoro
07:25minorile. Molti dei pigiami avevano i miei disegni, credo dai miei 16 anni in poi mi occupavo
07:31dei disegni che venivano stampati. Infatti ero abituata a frequentare gli stampatori, i tessitori.
07:37Quindi eravate tutti coinvolti?
07:39Eravamo tutti coinvolti, tranne mamma.
07:40Tranne mamma.
07:42Sì, io appunto parzialmente, perché appunto facevo, nel frattempo facevamo anche altro,
07:46ho fatto la scenografa, ho fatto l'architetto, quindi diciamo la mia era una collaborazione
07:53più esterna.
07:55E come vivevate quell'atmosfera?
07:58E come lo vivevamo?
07:58Da famiglia borghese, comunque da famiglia anche impegnata, se vogliamo, rispetto alla
08:02questione dei diritti civili, no? La libertà di impresa.
08:05L'abbiamo sempre pensata come l'unica soluzione, quindi non abbiamo mai avuto perplessità.
08:09È chiaro che sapevamo tutto. Nessuno di noi, mio padre, ci informava su tutto, su ogni
08:15minima cosa e tra l'altro buona parte vivevamo personalmente e quindi lo sapevamo.
08:20Niente, non abbiamo mai esitato. Qual era l'alternativa? Chiudere e andarsene.
08:25Esatto.
08:25Chiaramente questo non lo facevi perché avendo 100 dipendenti non era facile.
08:30Avevate idea del fatto che fossero le famiglie mafiose di Resuttana e San Lorenzo, che fossero
08:36in Madonia, ad aver organizzato tutto?
08:39Questo l'abbiamo capito dopo, anche perché l'azienda non è sempre stata là. Prima era
08:42nell'osserviamento di Piazzera di Falco dell'antica ceramica Florio, che a me è poi stato
08:47demolito per la speculazione di Vizia palermitana.
08:51Chissà quale strano destino.
08:51E mio padre voleva restare in città appunto perché tutte le nostre dipendenti abitavano
08:57in città, quindi trasferirsi in una zona industriale sarebbe stato complicato.
09:03Ed era difficile trovare un locale di più di 2000 metri quadri in città, sovrastanti
09:07gli uffici, cioè non è stato facilissimo. Quindi quando è stato trovato questo, che era
09:12vicino a casa del ragioniere di fabbrica che l'ha trovato, nessuno si è posto il problema.
09:16Chi comanda in questo territorio?
09:21Nella precedente attività l'azienda non era mai stata disturbata, abbiamo finalmente
09:28trovato un posto adeguato, perché non è stato facile per le dimensioni che ci servivano
09:33in città. Siamo trasferiti e da lì siamo accorti subito, alla vicina c'era un supermercato
09:38che veniva rapinato una settimana sì e una settimana no. E là abbiamo iniziato a capire
09:42che c'era qualcosa. Che aria tirava. Noi però appunto non avevamo un rapporto aperto
09:46con l'esterno, l'azienda non vendeva al pubblico. C'era una targhetta che è stata ripresa
09:51un sacco di volte di plexiglass di 20 cm. Sì, la ricordo. Quindi non era così chiaro.
09:57Non era su strada. È chiaro che dopo un poco lo capisci, vedi entrare 100 persone che
10:01lavorano ogni giorno, capisci della dimensione dell'azienda. Ti faccio una domanda un po' più
10:05come dire, forse un po' più proriginosa. Il giorno dell'omicidio, quella mattina vicino
10:11a casa vostra. Io non c'ero. Eri fuori? Io non c'ero, io ero a Barcellona in Spagna
10:18e ho passato una giornata stranissima perché dalla mattina stavo male. Stiamo parlando sempre
10:26di un periodo in cui non ci sono i cellulari. Quindi tu chiami la sera quando sei in albergo
10:31qualcosa. Poi chiaramente io non vivevo a casa da più di 20 anni, quindi non avevo
10:36un'abitudine a chiamare quotidianamente. Sono stata tutta la giornata con un peso
10:40terrificante. La sera appena arrivo in albergo chiamo e là mi danno la notizia.
10:49Cosa hai pensato? Che era incredibile, che era assurdo, che non ve l'aspettavate
10:55ovviamente. Non ce l'aspettavo, non ce l'aspettavo. No, che si arrivasse a questo
10:59sicuramente no. Ti aspetti l'incendio, la macchina, il furto, cose che tra l'altro
11:06avevamo già avuto, quindi non... ma arrivare all'omicidio no.
11:11Si sentirono sfidati. Ricordiamo come esecutori materiali sono stati condannati.
11:15La famiglia Madonia.
11:17Salvino Madonia e Marco Favaloro. Madonia è al 41 bis all'ergastolo, mentre Favaloro
11:24è diventato poi collaboratore di giustizia. Sì, infatti grazie a Favaloro, diciamo
11:28grazie, diciamo il processo di mio padre ha avuto un'iter piuttosto veloce e certo
11:33anche rispetto a lui. Perché si è subito ricostruita tutta quanta la vicenda. Aveva
11:37proprio dato fastidio. Aveva dato fastidio, ma proprio alla famiglia Madonia che si era
11:42sentita sfottuta. Abbiamo saputo poi appunto, tramite magistrati, da indagini fatte, che
11:47altre famiglie mafiose importanti non erano d'accordo. Perché appunto pensavano questo
11:54gesto sicuramente si ritorcerà contro di noi. Cosa che alla lunga, diciamo, è successo
12:00anche perché in quel stesso periodo si sta succedendo il maxiprocesso, quindi...
12:04È vero. È anche vero che l'anno dopo ci saranno poi le stragi, le stragi di Falcone.
12:10Esatto, quindi diciamo che comunque la linea era quella, la linea era di andare a muso
12:17duro. Sì, non toccare il settore nostro, nel senso il racket in quel momento non veniva
12:24punito in questo modo e il fenomeno tra l'altro in città era diffusissimo. Sì, sì, al tappeto.
12:31Diffusissimo e bisogna dire che anche le forze dell'ordine non avevano gli strumenti
12:36adeguati che oggi ci sono. E' cambiato tanto dopo Libero Grassi, che aveva anche parlato
12:43durante trasmissioni televisive, era proprio uscito allo scoperto dopo quell'articolo
12:47sul giornale di Sicilia. Voi tre che custodite la sua memoria adesso, Pina Maisano non c'è
12:52più, dopo essere stata anche parlamentare, dopo aver davvero portato il simbolo di Grassi.
12:59Mamma è stata bravissima. È stata molto brava, è stata molto brava. Tu, Alfredo, tuo figlio
13:04e Davide, gestite adesso questa memoria. La cosa che vi rimane di più di Libero?
13:12Ogni volta che mi viene fatta questa domanda è difficilissimo, perché è chiaro che per
13:15me era mio padre. Secondo me è la caparbietà. Siete tutti e tre caparbi.
13:20Siamo caparbi, sì. Io poi tra l'altro appunto somiglio in tutto moltissimo a mio padre.
13:26Chiaramente avendo ora la stessa... ho solo un anno in meno di quando mio padre è stato
13:30ucciso. Quindi è chiaro che la somiglianza diventa maggiore in tutto e capisco... cioè
13:37questa ostinazione, ad esempio, che sto mostrando io nel poter realizzare il parco intitolato...
13:42Adesso ne parliamo.
13:42è un po' la stessa ostinazione. Proprio per questo che lo ho detto.
13:46Mio padre diceva sempre, io un giorno, forse chiudo, metterò un cartello fuori l'azienda,
13:54chiuso perché mi abbuttò, non perché mi avete fatto chiudere. Questo era il suo sogno.
13:59Esatto, decidere da sé, perché qualcuno potesse obbligare.
14:01Sono io che non ne posso più, che voglio chiudere.
14:04Ha pesato anche un po' la solitudine in quella vicenda, perché non fu capito quel gesto,
14:09perché questa personalità...
14:11Ma una solitudine pesantissima, nel senso che la gente cambiava marciapiede per non salutarlo.
14:18Perché era considerato proprio un rompiscatole, non le mandava a dire a nessuno...
14:22Come tutto per non far vedere che era amico suo. Oppure, l'altra ipotesi che ogni tanto fa mio
14:28fratello è per vergogna. Non si capisce se non lo salutavano perché avevano paura o perché
14:33si vergognavano, perché loro non si erano uniti alla solitudine.
14:35Per fortuna tanto è cambiato. Anche questa città è tanto cambiata. Allora, ci fermiamo
14:39un attimo, parliamo del progetto e della tua capabilità per lo scopo di portare a termine
14:45questa impresa, perché è una vera e propria impresa. Ci fermiamo un attimo.
15:03Abbiamo ricordato Libero Grassi con Alice Grassi qui in studio. Il ricordo si può anche manifestare
15:12attraverso un progetto, lo sappiamo, poi nel caso di personalità di figure come Libero Grassi
15:17davvero diventa quasi un dovere. E bisogna dire che i suoi familiari l'hanno presa sul serio
15:23questa faccenda del progetto. Il Ponte sullo Stretto è diventato realtà, almeno così
15:30pare. La prima pietra probabilmente sarà posata in settembre. Speriamo che si riesca
15:35a realizzare un piccolo parco a Palermo nella periferia sud in quello che fu il cosiddetto
15:40Mammellone, cioè la montagna di detriti provenienti dal sacco di Palermo dove i Grassi vorrebbero
15:46che si ottenesse un parco. E allora? Allora io da una parte rispondo prima del ponte. Io
15:52non voglio il ponte. Ok, sei no ponte. E quindi sono no ponte, dichiaratamente no ponte.
16:00L'altro commento che ogni volta che sento dire a Salvini che a sette anni verrà fatto
16:04il ponte, noi in sette anni non siamo riusciti a fare il parco. Però continuiamo.
16:09Non bisogna perdere la speranza. Diciamo che ora siamo messi molto meglio, nel senso che i famosi
16:13soldi per la bonifica sono stati recuperati. La bonifica vera e propria non è in realtà
16:20partita perché appena c'è stato il decespugliamento del sito, che avrebbe dovuto permettere a noi
16:26di prendere anche meglio visione di tutto, ha evidenziato alcuni problemi che sono da approfondire.
16:34E cioè? Quindi alcuni sono da approfondire. Diciamo è nata anche questa collaborazione.
16:40Abbiamo avuto questo invito a collaborare col Comune di Palermo al miglioramento, diciamo,
16:47del progetto di bonifica. Ma oltre al miglioramento dal punto di vista, diciamo, paesaggistico
16:52e anche, diciamo, di preisporre alcune cose per il futuro parco, perché stiamo parlando sempre
16:58però del finanziamento e della bonifica, non è, per il parco. È emerso un problema
17:03più grave di quello che si pensasse, è l'erosione costiera. L'altro problema dell'erosione costiera
17:09era stato affrontato col famoso progetto, i cui lavori sono terminati nel 2005 e poi il
17:17parco non è stato mai aperto, che proprio si era occupato di questo. Il progetto di allora
17:22non ha funzionato, per cui in realtà c'è un'erosione notevole, per cui il terreno sta di nuovo
17:27scivolando verso il mare. Essendo tutto materiale di riporto?
17:33Essendo materiale di riporto, anche se in quell'occasione, diciamo, già era stata fatta
17:36una barriera soffolta, cioè erano stati fatti degli interventi importanti, perché appunto
17:41gli interventi, i lavori completati nel 2005 erano proprio finalizzati a questo.
17:47Perché lo scopo qual è? Il piano qual è? Che cosa avete pensato per quell'area?
17:51Il problema, allora, noi abbiamo da sempre un'idea di un parco multifunzionale che faccia proprio
17:57da motore, anche a un progetto di rigenerazione urbana della zona. Teniamo presente che il quartiere
18:03di Acqua dei Cossari veramente non ha più un'anima, secondo me, cioè non è più niente.
18:09È una grande strada con dei palazzi da una parte e un po' di costa.
18:12Ma non riesce nemmeno a essere periferia, non so che dire, cioè non è proprio nulla,
18:16non ha più un rapporto col mare, non ha più le vecchie fabbriche di cotto, non ha nulla.
18:23E tutto questo, se ci pensi, è anche la porta della città se tu stai venendo dalla
18:28Statale 113, quindi Palermo si presenta così. Cioè il cartello Palermo sta sull'edificio
18:35di Mitrofal Palco Libero Grassi. Quindi è veramente un'orrenda porta per Palermo.
18:40D'altro il posto potenzialmente è bellissimo.
18:42Sì, molto bello. Anche visto dal mare, mi è capitato.
18:46Anche visto dal mare. Quindi cosa ne vogliamo fare? Il progetto, diciamo, è pronto.
18:55Chiaramente in questo momento stiamo dando al Comune la parte che gli serve per completare
19:04la bonifica in funzione appunto del progetto. Il progetto cosa prevede? Sicuramente di valorizzare
19:09moltissimo il teatro, il cosiddetto teatro del sole che in realtà non è, per ora sono
19:15solo i gradoni. Però è un teatro che può ospitare quasi 2000 persone e quindi sarebbe
19:21interessantissimo completarlo con palcoscenico, camerini, attrezzature, buvette e tutto.
19:26E tra l'altro, diciamo, abbiamo già parlato più volte con Marco Betta, il suo intendente
19:32del Massimo, per aprire una collaborazione piena. Però il Comune lo deve finire, perché
19:38il Massimo ci può fare le stagioni, ma il teatro ci deve essere, non può essere solo
19:43grado a domani. Sul piano finanziario la bonifica ha un suo percorso, gli altri interventi
19:47ancora non ce li hanno. Poi il progetto prevede vari aspetti, per esempio c'è quello culturale
19:53dato dal teatro, da un museo open air. Poi c'è la parte sportiva, con attività, qua molto
20:00in memoria di mio padre, con attività diciamo beliche e di canoa, con una struttura che poi
20:09ha un piccolo sbocco a mare sull'inizio della spiaggia, della rinile, non chiamiamolo
20:16spiaggia. Perché comunque è più alto, diciamo, la superficie. Sì, però poi arriviamo
20:20all'esternità di Palermo, arriviamo ad avere anche un pezzetto di rinile. Poi ci sono
20:27delle attività legate, varie attività proprio a servizio dei cittadini, anche per i cani,
20:34i giliti dog, la pet therapy, l'area sgambatura cani, dell'area per le attività didattiche,
20:40anche ambientalistiche, per un'attenzione, visto la storia di questo territorio.
20:44Quanto sarà esteso? È un po' più di 10 ettari. Ah, quindi non poco. E poi c'è
20:49una parte chiaramente attrezzata per i ragazzini, il nostro progetto prevede anche uno spray park,
20:54perché là c'è un caldo terrificante, quindi i bambini devono giocare con l'acqua,
20:58è un'area per fitness, benessere, relax. Tutto pronto, il progetto è pronto? Occorre
21:03soltanto... Il progetto sul mio pc è pronto. Esatto, speriamo che lo sia anche per il comune.
21:09Alice, grazie davvero. Noi vi staremo al fianco in questo progetto, nel nome di Libero Grassi,
21:16il parco si chiamerà Parco Libero, lo è già Parco Libero, no?
21:19Allora, in realtà è già intitolato da tempo, è stato intitolato da tempo a mio padre,
21:24ai tempi di Orlando, gli ho chiesto però, poi togliamo il Grassi, lo chiamiamo semplicemente
21:27Parco Libero. È bellissimo come nome.
21:29Quando questo succederà...
21:32Saremo tutti lì.
21:33E saremo anche più liberi.
21:35È vero, grazie davvero ancora, grazie Alice Grassi.
21:40IGS7 finisce qui, vi ringrazio per averci seguito, a tutti ancora buona domenica.
21:59IGS7 finisce qui, vi ringrazio per averci seguito.
Commenta prima di tutti
Aggiungi il tuo commento

Consigliato