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Tg Sette edizione del 30 novembre 2025

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Trascrizione
00:00Buona domenica, bentrovati, questo è TGS7.
00:18La scorsa settimana vi abbiamo raccontato in lungo e in largo, mostrandovi anche documenti in esclusiva,
00:26grazie al giornale di Sicilia, come la mafia stia tentando di rialzare la testa con le richieste di Pizzo.
00:34Siamo stati a Sferracavallo, siamo stati a Isola delle Femmine, vi abbiamo fatto vedere quali sono le richieste del racket,
00:41come stanno tentando di riorganizzarsi le cosche di quella zona, chiedendo 5, 10 mila, 2.500 euro ai ristoranti di quella parte della città.
00:52Ne parliamo oggi, in parte sentendo delle testimonianze esclusive, ne parliamo con Addio Pizzo, con uno dei suoi rappresentanti,
01:02Giuseppe Enrico di Trapani, Picco di Trapani per gli amici, che è un docente di filosofia, di sole filosofia a Palermo,
01:10ma è anche uno degli attivisti di Addio Pizzo.
01:12Questa organizzazione è nata ormai 21 anni fa, che sta dando un contributo enorme al riscatto di una parte di città,
01:20di una parte di Sicilia, che vuole dire di no a questa pratica incivile, parassitaria nella nostra economia.
01:27Come commenta quello che sta accadendo?
01:29Grazie per le belle parole, grazie per l'invito, buona domenica a tutti voi.
01:33Quello che sta succedendo ci obbliga a interrogarci, ci obbliga a intervenire, a reagire,
01:40dando la giusta attenzione a un fenomeno preoccupante, perché è da tempo che non avvertivamo
01:45casi così eclatanti di minacce, sulle quali non ci sbilanciamo, perché ci sono delle indagini in corso
01:51che stanno cercando di far emergere la verità e comprendere la dinamica criminale.
01:57Da parte di tutti ci deve essere però la massima attenzione, perché possiamo ipotizzare le piste
02:03che gli investigatori stanno seguendo, scontri all'interno dell'organizzazione mafiosa,
02:10tentativi di emergere alla luce anche dei cambiamenti che l'organizzazione mafiosa,
02:16per i colpi dello Stato importanti, notevoli da sottolineare, sta subendo.
02:20È una situazione delicata.
02:24State seguendo tanti processi, in questi vent'anni davvero avete anche messo a segno
02:28una serie di risultati, per lo più condanne e questo vi ha reso credibili sul territorio
02:35e non c'è mese, non c'è settimana che non vengano fuori anche delle novità giudiziarie
02:40delle quali rendete conto anche attraverso i vostri canali.
02:44Fate anche questo, seguire processi, dare assistenza giuridica, tutto quanto.
02:49È una grande soddisfazione aver registrato in questi vent'anni che quello che immaginavamo
02:55si potesse fare e si è realizzato, ovvero l'idea di produrre un cambiamento culturale,
03:01sfatare il tabù dell'invincibilità e la mafia, del rischio legato alla denuncia.
03:08Noi da vent'anni in questa parte abbiamo strutturato un percorso di denuncia
03:11che si è rivelato sicuro, supportato dalla nostra organizzazione che offre supporto psicologico,
03:17supporto umano, anche legale affiancamento nel corso del processo, dalla vicinanza
03:22dei cittadini palermitani che hanno manifestato la condivisione culturale del gesto della denuncia
03:27e dalla presenza delle istituzioni che ha fatto un grande lavoro.
03:29Non si è perso terreno da questo punto di vista, nel senso che la credibilità e i risultati ottenuti,
03:35ovvero le sentenze, alla fine vi danno ragione, no?
03:40Noi veniamo da un pregiudizio storico a tali collegato alla presunta omertà di noi siciliani
03:45che non avremmo mai denunciato, laddove abbiamo creato le condizioni per garantire sicurezza
03:52lungo il percorso della denuncia, abbiamo mantenuto questa promessa, il processo è stato portato avanti
04:00nella massima sanità e ha permesso di raggiungere sempre risultati soddisfacenti.
04:07Adesso vi sottoponiamo una testimonianza, a mio avviso molto bella, molto toccante e molto efficace,
04:14quella di Roberto Cottone. Sono tre i fratelli Cottone, in tanti li conoscono ormai in Sicilia,
04:20sono ristoratori, titolari di locali che funzionano, ma che hanno dovuto affrontare
04:26un periodo molto complicato, quasi dieci anni fa. Ricevevano richieste estorsive,
04:32avevano per un periodo subito, sopportato queste vessazioni, a un certo punto hanno deciso di dire di no.
04:40Il loro cammino poi è stato affiancato dal cammino di Addio Pizzo. Ecco Roberto Cottone.
04:47Roberto Cottone, 52 anni, metà dei quali trascorsi qui dentro alla Bracera, una gloriosa pizzeria
04:55della città conosciuta da chi è cresciuto come me negli anni Ottanta. È una storia anche di anti-racket.
05:03Avete detto no al Pizzo, in via San Lorenzo, in un posto caldissimo della città. Che impressione
05:09le fa vedere le cronache di questi giorni con quello che sta succedendo a Sperracavallo
05:13e a Isola delle Femmine?
05:16È stato un ritorno al passato, praticamente, delle cose che succedevano tanti anni fa, da un po' di anni
05:24che non si vedevano più in questa zona sicuramente, però a Palermo di meno una cosa così eclatante
05:31da lasciare davanti ai ristoranti, davanti ai locali la bottiglietta, non succedeva da
05:37tempo. Però sono fiducioso nelle istituzioni che sicuramente a breve avranno il quadro chiaro
05:44di tutto quello che sta succedendo, chi sono, chi non sono, chi li manda, se li manda qualcuno.
05:50Aspettiamo un pochettino i risvolti.
05:52Voi avete una storia al fianco di Addio Pizzo. Era il 2016 quando gli esattori vennero
06:00qui, proprio in questa pizzeria, e ve li trovaste davanti con richieste esplicite e chiamaste
06:06i carabinieri subito. Chiamando anche Addio Pizzo subito, ci racconta come andò.
06:13Nel 2016, a gennaio, sono venute due persone, hanno preso una pizza da portare via e hanno
06:20chiesto di parlare con me, che ero alla cassa. Siamo usciti fuori, pensavo che fossero delle
06:27persone che cercavano lavoro perché avevano aperto in estate Villa Lampedusa, quindi credevo
06:32che sicuramente cercavano lavoro o qualunque erano rappresentanti. Uno di loro, quando siamo
06:39usciti, insieme a questo qua, gli ha detto chiaramente cercati l'amico e mettiti a posto.
06:46Io lì cercavo di prendere tempo, cercavo di farlo parlare, gli avevo detto pure se erano
06:53autorizzati a fare questo e vedevo che quando gli dicevo questa cosa, io ho detto questa
06:57cosa, lui si è aperto il petto perché ha detto allora è uno di noi, uno con cui ci
07:03può parlare, quindi era fatta. Loro sono andati via.
07:08Voi avevate rilevato questa pizzeria tempo addietro, tempo prima, e c'era una tradizione
07:16di assoggettamento, diciamo. Sì, noi l'abbiamo presa dalla pizzeria nel 97 e in quel periodo
07:23pagavano tutti praticamente a Palermo perché noi prima volevamo comparare con un'altra
07:27attività e ci siamo informati un poco e chiunque pagava aveva la sua cifra, aveva il
07:33suo quartiere, la famiglia di riferimento. E quindi era un altro mondo. Ma stiamo parlando
07:40del 97, stiamo parlando che erano sei anni dalla morte di Libero Grassi, che è morto
07:45nel 91, era tutto un'altra Palermo. Questi qua, tornando al discorso di quel famoso 16 gennaio
07:54nel 2016, si sono allontanati, ci siamo lasciati con lui che mi diceva tu sai dove andare, sai
08:02a quale amico devi andare a chiedere il favore di sistemare la tua posizione. Io sono entrato
08:10subito dentro, ho chiamato, c'era mio fratello Marcello, quello più piccolo, gli ho detto che
08:15questi qua mi avevano chiesto il pizzo così esplicitamente. Siamo usciti fuori, li abbiamo
08:20seguiti, loro avevano parcheggiato la macchina più avanti e mi sono accorto che hanno parcheggiato
08:26la macchina tra due, la smart piccolina, tra due macchine che uno gli aveva parcheggiato
08:31dietro, quindi erano impossibilitati a fare la manovra. Io da un lato, Marcello dall'altro
08:36lato e io ho ripetuto di nuovo se erano sicuri che volevano della loro richiesta, che cercavano
08:45a me e lui mi ha detto ora mi ha infastidito con tutte queste domande. Io gli ho detto che
08:53a quel punto risolvevo subito il problema, ho preso il telefonino, lui pensava che stessi
08:58chiamando chissà quale grande boss della zona, chissà quale amico, io ho fatto davanti a lui
09:04il 112 e ho messo il telefono vicino alla sua orecchia e gli ho fatto sentire il poliziotto
09:11che mi diceva signor Cortone stanno arrivando alle volanti, non si preoccupi, a quel punto
09:16visto che lui è diventato praticamente bianco e ha cambiato il suo atteggiamento, io insieme
09:22a mio fratello mi sono messo a gridare, ho bloccato il traffico e sono usciti pure tutti i clienti
09:29sono stati veramente loro coraggiosi perché la mia è stata un'esplosione con una storia
09:36dietro, mentre per loro si sono trovati lì in quel momento, pure le persone che passavano
09:42della zona, ragazzi che andavano in palestra a quelli fronte al circolo, si sono fermati
09:47subito, hanno messo i motorini davanti alle macchine e mi hanno detto Roberto noi siamo
09:52qua, non ti preoccupare. Nel frattempo sono arrivati alle volanti e li abbiamo consegnati.
09:57Sì, è nato un processo, ci sono state le condanne, addirittura loro due, i due che
10:06sono venuti qua, si sono pentiti subito, dopo un mese si sono pentiti perché praticamente
10:13noi li abbiamo fatti sentire fuori dal mondo perché non era più il periodo, io gli ripetevo
10:19continuamente ma dove vivi, ma chi ti conosce, chi ti ha visto e poi vedendo una quindicina
10:26di ragazzi che gli urlavano che mio fratello ha preso la macchina e ha mosso la macchina,
10:31quindi loro si sono sentiti spaisati, quindi il loro tempo che loro pensavano di andare
10:38nei posti, basta una parola e poi eri sotto ricatto per tutta la vita, è finito.
10:45Da quel momento in poi comunque il vostro rapporto con Addio Pizzo è continuato, ce l'avete
10:49al fianco sempre?
10:51Sì, praticamente l'indomani sera sono venuti, abbiamo messo in contatto tramite un amico
10:57di mio fratello Marcello, sono venuti, Daniele e Salvo e praticamente all'inizio ci siamo
11:08conosciuti, siamo diventati amici e loro si chiedevano come mai questa reazione così
11:15sproporzionata, così piano piano dopo una lunga amicizia, gli abbiamo raccontato un poco
11:27tutto il nostro passato, perché noi all'inizio eravamo pure spaventati di quello che avevamo
11:31fatto, quindi quando parlavamo tra noi fratelli, anche con mio fratello Antonio, noi già abbiamo
11:38fatto abbastanza per questa città, però vedevamo pure che le istituzioni che ci sono state vicinissimo,
11:46perché dall'indomani qui venivano in pizzeria, tutte le autorità, vedevamo in continuazione
11:54quando venivano a pagare alla cassa, io vedevo che molti poliziotti, carabinieri, finanzieri,
12:00sono stati molto vicini, perché poi non se ne è parlato di quello che è successo alla
12:05Bracera in quel periodo, perché era una cosa nuova, una cosa troppo dirompente proprio
12:12e quindi nessuno sapeva. Il bilancio è positivo? Sì, sì. Nessun rimpianto? No, assolutamente.
12:22No, assolutamente. Si vive meglio, si vive meglio. Si è liberi? Si è liberi, sì. La gente che ha risposto
12:31a quell'epoca, i vostri clienti, perché questa è una pizzeria di grande tradizione, forse
12:37è la cifra più positiva di quello che è successo, no? Sì, la gente ci è stata vicino, ma noi
12:43ne abbiamo sempre detto ai ragazzi di Addio Pizzo che noi non cercavamo pubblicità o cercavamo
12:48chissà cosa di diventare famosi, noi volevamo lavorare tranquilli. La gente poi col tempo, quando
12:55aveva saputo quello che era successo in via San Lorenzo alla Bracera, ci è stata vicina,
13:02abbiamo avuto tante pacche sulle spalle, tanti incoraggiamenti, tanta vicinanza dai clienti.
13:10Senta, le chiedo una cosa un po' più personale. A capo di questa bella famiglia con tre fratelli
13:16imprenditori c'è anche un papà che aveva fatto delle scelte per voi che voleva crearvi
13:22un futuro. Che dice il papà di quello che è successo in tutti questi anni?
13:27Il papà è orgoglioso, è orgoglioso di noi, dei suoi figli e ha lui pure una raccolta dove
13:37mette tutti gli articoli dei giornali, sia dal 16 gennaio 2016 fino adesso, ogni volta
13:45che esce qualcosa mi chiama, sai mi hanno scritto, sai, è orgoglioso papà, ci è stato vicino
13:52pure nella scelta. Ti ha aiutati ad non avere paura?
13:57Sì, certo, però lui ci ha sempre dato i consigli da padre, quindi all'inizio, quando nel 1997
14:06noi abbiamo preso la pizzeria e pagavamo, lui ha cercato da subito di calmarmi perché vedeva
14:16che io non volevo assolutamente pagare, anche perché…
14:20Lei aveva 24 anni.
14:21Aveva 24 anni ed ero cresciuto pure tra la scuola, tra l'oratorio, facendo le marcelle
14:26la mafia per Claudio Domino e quindi ritrovarmi poi con queste persone davanti, quindi dover pagare
14:33la mafia e finanziare tutto, per me era un incubo, era un'imposizione che un uomo non può sopportare.
14:41Il proprio lavoro e questi parassiti che vogliono metterci sulle mani.
14:47Quindi ti condizionano pure le scelte, le scelte aziendali, perché mi ricordo quando
14:51noi abbiamo preso la pizzeria a Lampedusa che io diceva a mio fratellino, come appena noi
14:55ci allarghiamo questi qua ritornano, perché io intorno al 2005 mi sono presentato da uno
15:01di questi capi che c'era in quel momento e io ho detto chiaramente che non avevo più
15:05intenzione di pagare. Lui vedendomi agitato, vedendo un ragazzo che avevo sulla Trentina,
15:12mi ha detto di stare tranquillo e che ci pensava lui e che risolveva tutto, che dovevo pagare
15:17soltanto nel 50% e quindi per un anno e poi non dovevo pagare più niente a nessuno.
15:26Però poi ovviamente quando si riformava la famiglia, perché per fortuna negli ultimi anni
15:31ogni tot c'era l'arretata qua a San Lorenzo, quindi portavano e quindi si riformava la
15:37famiglia, ogni volta che si riformava allora avevo nel primo pensiero i ragazzi della bracera
15:42e quindi venivano, però non parlavano più con me, parlavano con mio fratello Antonio e
15:49quindi l'hanno avvicinato sia a fornitori, sia all'ippodromo, però mio fratello Antonio
15:55li ha mandati via subito e mi diceva sempre ma non ti preoccupare, tu la vivi male, questi
16:01qua hanno poca strada, li arrestano tutti, ogni tot li arrestano, quindi che tu la prendi
16:08così male, è un costo di impresa, però ormai i tempi sono cambiati e quindi li arrestano
16:16a tutti e puntualmente, una volta sono venuti due che cercavano lui e gli ho fatto vedere
16:22io in locale e gli ho fatti passare davanti tutte le telecamere e questi qua mi dicevano
16:27si lavora, non si lavora e cercavano…
16:32Neanche così avveduti, come si vede dall'ultimo pizzino, perso in mezzo alla strada, come si
16:41può affettare a persone di questo livello, è assurdo no?
16:44E quindi quando è venuto mio fratello gli ho detto hai capito che loro erano per questo
16:49e questi qua si sono allontanati, ero col motore e gli dicevano a mio fratello va bene
16:55allora noi ci rivediamo per Natale perché erano i primi di dicembre e mio fratello gli
17:01diceva no no ci facciamo gli auguri ora, auguri, buon Natale e loro ci dicevano noi ci rivediamo
17:08e mio fratello no no ce li facciamo ora, auguri, quindi loro si erano allontanati come
17:13mio fratello gli diceva auguri, buon Natale, buon Anno e loro no noi passeremo
17:17Era un linguaggio cifrato?
17:19Sì ma poi il 20 si è ripresentata l'arretata della polizia, li hanno presi, infatti lui mi
17:26diceva hai visto?
17:28Infatti, senta un'ultima domanda, a chi si trova nelle vostre condizioni di allora adesso,
17:35nel 2025, con chi ci sta riprovando a instaurare ancora, a tenere vivo questo clima di paura?
17:42Che cosa si può dire?
17:45Sicuramente di collaborare e denunciare subito, denunciare perché le istituzioni, le forze
17:54dell'ordine sono preparate, non è come negli anni 80 o negli anni 90, quindi ormai c'è
18:02c'è la tecnologia, c'è la preparazione della polizia, delle forze dell'ordine, quindi
18:09non c'è motivo assolutamente di pagare, poi lo Stato ti tutela in tutto, quando tu inizi
18:13a denunciare hai porta aperte e hai 60 milioni di persone che ti aiutano, poi tra l'altro
18:23ormai ci sono le associazioni, una cosa che ha fatto tantissimo è addio pizzo, perché
18:29sia dalle cose più pratiche, i ragazzi sono vicini, sin dall'inizio ti consigliano dove
18:34andare, come fare, come muoverti, con chi parlare, no, no, no, soli assolutamente.
18:41E la clientela è sempre con voi?
18:42Sì, la clientela è sempre con noi, sia qua il locale, quello piccolino, quello storico,
18:50come ne parlavamo poco fa, vengono un sacco di clienti che venivano qua negli anni 80,
18:55negli anni 90 e hanno dei ricordi particolari, poi noi ora abbiamo aperto già da 10 anni
19:01Villa Lampedusa, perché loro tra l'altro quando sono venuti, volevano prendere tutta
19:07Villa Lampedusa, perché noi avevamo problemi burocratici per riprendere la villa, per fare
19:13la stagione e la famiglia qua di San Lorenzo si era avvicinata ai proprietari perché volevano
19:19prendere tutta la villa.
19:20Volevano fare il problem solver.
19:21Sì, volevo fare come comorra, quindi fare la mafia che fai in presa, già erano venuti
19:28a Villa Lampedusa, avevano deciso tutti di metterla alla cassa, la facciamo bar, la facciamo discoteca
19:35e poi questi pentiti, questi due che noi abbiamo fatto arrestare, li abbiamo fatti sentire fuori
19:40dal mondo, uno aveva già fatto due omicidi e non doveva fare un terzo, quindi all'inizio
19:47molto, molti mi dicevano, erano due ragazzini, non erano ragazzini e poi questi qua volevano
19:55tutta Villa Lampedusa, 50 mila Euro entro pochi giorni in contanti e poi volevano 1000 Euro
20:02per ogni pizzeria che avevamo, che in quel momento ne avevamo due, quindi basta, non li ho
20:12fatti neanche parlare, poi loro hanno raccontato, perché per fortuna si erano pentiti tutte e
20:16due.
20:19Una lunga, intensa e a tratti anche toccante testimonianza, accompagnate molte persone come
20:27i Cottone adesso che magari ci mettono un po' meno la faccia perché sono comunque scelte
20:32molto difficili, no?
20:34Fa parte anche di una strategia perché noi tendiamo alla spersonalizzazione della denuncia
20:39che deve essere portata avanti in nome all'associazione a livello collettivo per abbassare la soglia
20:44di rischio quanto più possibile del denunciante che chiaramente in sede processuale ci metterà
20:50la faccia, ma noi cerchiamo di garantire e mostrare il messaggio della presenza di un'associazione
20:55e di una parte di Palermo che si schiera insieme a noi.
20:58Ci fermiamo un attimo, sentiremo poi un'altra testimonianza e discuteremo anche delle altre
21:04attività di Addio Pizzo.
21:05Un attimo di pausa.
21:06Chiedo a Pico Di Trapani di Addio Pizzo, funziona ancora l'adesivo, la cosiddetta vetrofania di Addio Pizzo?
21:29Un tempo nelle intercettazioni si leggevano di queste frasi, no? Ci sono quelli, non ci andate?
21:35Per noi è stata una straordinaria sorpresa, anche un'emozione perché quello che era un simbolo
21:40per comunicare ai palermitani che volevano sostenere, che volevano condividere quella presa di posizione
21:46da chi fa i propri consumi è diventato un deterrente, quindi anche un messaggio per i nostri avversari
21:52mafiosi che si tengono alla larga da quei commercianti.
21:55E funziona ancora?
21:55Funziona ancora perché le situazioni di denuncia, le situazioni che abbiamo registrato dimostrano questo.
22:03E allora ascoltiamo adesso una testimonianza nella quale abbiamo tutelato il nostro intervistato
22:10che ce l'ha chiesto perché la sua esposizione ha riguardato anche la famiglia, ci è sembrato
22:16giusto rispettare questa richiesta. Ecco un'intervista che abbiamo realizzato nella sede di Addio Pizzo
22:22di via Lincoln a Palermo.
22:24Che cosa vi fa pensare quello che sta succedendo in questi giorni a Palermo?
22:27Guardi, io una cosa che le posso dire è che ho passato questa storia che è accaduta,
22:34l'ho vissuta io con una persona dove la mia famiglia è stata attaccata e danneggiata.
22:42Abbiamo avuto un attacco ma non è indifferente perché i mafiosi poi hanno confessato che attaccano
22:49direttamente le famiglie, cose che hanno fatto con me.
22:52Io non condivido veramente quello che succede attualmente perché sono delle cose veramente brutte
22:59per chi lavora veramente. Vengo un mattino e una sera come lavoro io e come lavorano
23:03tanti colleghi e tutta la gente a parte per dire che fanno il nostro lavoro.
23:08Le seragenti io mi consiglio, diciamo, di subito a me forse a me di delusare perché
23:13le persone sono molto presenti, molto attive e molto importantissime in tutti i sensi.
23:18Per riferimento alla sua domanda io non capisco perché ancora esistono queste situazioni
23:24e si verifichano ancora queste questioni perché le forze d'ordine, ripeto, parlo spesso
23:32le forze d'ordine che sono molto presenti. Non lo so perché ancora oggi attualmente si verifichano
23:39questi episodi perché la gente veramente non ha i suoi cose per farlo.
23:43Senta, lei è nel settore edile. Secondo lei è un settore prediletto?
23:50Sì, sì, è un settore prediletto perché ovviamente loro pensano che girano così tanti soldi
23:56e non è proprio così perché sono tutti soldi che i lavori che vengono fatti tutte alle
24:01le forze d'arte. Ci sono veramente sacrifici che noi facciamo tantissimo, abbiamo la dieta
24:10e ci sono oggi 60-70 cimenti e persone che anche da noi sono andate anche in pensione.
24:16veramente siamo veramente onorati di portare avanti questo settore perché diamo tanta gente
24:26bisognosa e tanta gente che crede in noi. Oggi stiamo avendo veramente un brutto con noi
24:31perché stiamo attraversando un po' per via anche per non so perché non si trova più
24:34un po' per specializzare. Per cui il problema è ancora più pesante. Quando si vince di queste
24:40cose veramente stiamo piatantissime.
24:42Senti, ma come si vince una paura?
24:44Eh, sì, non ho dovuto amistare. Delanciando.
24:49Tutto per me.
24:50Ha fatto così?
24:51Sì, sì. Delanciando è uno parlando con la sincerità è quello che accade veramente
24:58riesce a liberarsi, a aiutare se stessa e a fare anche gli altri.
25:03Antio Pizzo che è stata accaduta?
25:04No, tantissimo. Tantissima vicina, psicologicamente in tutti i sensi, persone veramente escezionale,
25:10persone veramente alla mano e dove c'è sempre un ambiente familiare, ecco.
25:18E lo posso dire, perché ho trascorso due episodi, quindi sono capitati in tal senso.
25:24Perché l'imprenditore dire si muove. E quindi?
25:27Esatto, sto facendo veramente, sto facendo questa, questa intervista con i piedi in modo tale
25:33che chi la sentirà veramente possa percepire, veramente che deve avere molta fiducia allo
25:40Stato che devo lavorare con le forze in molti perché loro sanno fare molto meglio la cosa.
25:45Lei ci chiede l'anonimato perché comunque in famiglia ha pagato un prezzo alto.
25:49Senta, volevo chiedermi, i suoi dipendenti probabilmente conoscono le sue scelte, la sostengono?
26:08Sì, tantissima. Sono pienamente d'accordo perché vedono quando c'è qualcuno che non viene a chiedere
26:14del lavoro o entra in cantiere con una disembottura come ci è accaduto.
26:21Più di una volta ho detto con Carlo che si noto subito che la persona è diversa.
26:27Chi viene a chiedere un po' di unità al lavoro e chi viene con una cosa diversa.
26:32Perché loro già lo percepiscono, perché già sono abbastanza, hanno abbastanza esperienza e fa senso.
26:39Cosa direbbe a chi sta subendo quello che ha subito lei?
26:44Di avere molta pazienza, di avere molta fiducia a se stesso, molta forza e di andare per se no.
26:53Secondo lei la Sicilia ha un futuro libero?
26:57Sì, se collaboriamo con lo Stai e con le forze in ordine,
27:00quindi chi ci precederà sicuramente posso trovare un ambiente più diverso.
27:08Come già, molte cose sono cambiate, possono cambiare.
27:13Dobbiamo lasciare, particolare noi, da 40 anni che facciamo questo mestiere,
27:17dobbiamo lasciare chi verrà dopo un ambiente un po' più sereno e molto più trentena.
27:25Professore, le chiedo, a Dio Pizzo ha dovuto e voluto diversificare le sue attività.
27:33Accompagnate queste persone durante tutte le procedure che portano alle sentenze,
27:40ma avete capito che ci vuole anche un'azione dal basso, quindi fate un sacco di altre attività.
27:45Tutto nasce come un'iniziativa culturale con l'obiettivo di trasmettere un'idea che si poteva fare.
27:52Nel 2004 eravamo scoraggiati, depressi, pensavamo che la mafia fosse invincibile.
27:59E tutto è iniziato con un messaggio, una comunicazione, un invito al popolo siciliano a recuperare la propria dignità perduta.
28:06Le storie che abbiamo visto qui, quello che abbiamo sentito, ci rincuora.
28:11Vi ringraziamo enormemente per questo spazio, per questa opportunità, perché noi siciliani ce lo meritiamo.
28:15Avere la possibilità, il diritto a sognare a una Sicilia libera, diciamo nell'intervista, normale.
28:22Perché questi imprenditori vogliono fare una vita normale, lavorare, essere sereni con le proprie famiglie.
28:27E noi non riflettiamo molto spesso sull'assurdità che siamo costretti a subire per la nostra indifferenza.
28:34L'Adiopizzo vuole chiamare chiunque a fare la propria parte, i cittadini con l'azione di supporto e di volontariato,
28:41o con il consumo critico, o con gli acquisti solidari.
28:44Gli imprenditori devono ragionare sulla qualità del tessuto economico della nostra città.
28:49La stampa è chiamata a raccontare le migliori espressioni di questa nostra città.
28:54La politica, ognuno per la propria parte.
28:55Ho visto che è ficcato il naso anche nei rioni dove c'è sempre il germe del paradigma mafioso.
29:02E quindi lì, secondo me, è giusto puntare sulle giovanissime generazioni.
29:06Insomma, vi occupate anche di bambini e questo è il tema.
29:09Sì, lavoriamo a 360 gradi da sempre con quell'obiettivo della rivoluzione culturale.
29:14Quindi, un lavoro con le scuole, sia come istituzioni, sia come elementi.
29:18I ragazzi più giovani, informazioni che devono formare la loro idea.
29:21Sia nei quartieri difficili, nei quartieri di Palermo, nelle periferie, dove le forze dell'ordine sono intervenute come arretata.
29:28Citava prima Cottone.
29:29Sì.
29:29A San Lorenzo, prossimamente al quartiere Noce.
29:33Ma ci siamo all'insiconto anche che, oltre all'azione repressiva dello Stato,
29:37è necessario un intervento culturale delle associazioni e dei cittadini per offrire alternative.
29:42Offrire alternative a palermitani che, altrimenti, abbandonati a se stessi, abbracciano le opportunità che cosa nostra offrirà loro.
29:51Piccole attività, criminalità.
29:53Quello strano welfare informale che dobbiamo temere.
29:56Infine, le chiedo una cosa.
29:58Questi episodi, secondo lei, dimostrano che ci sono passi indietro rispetto a questo atteggiamento?
30:05Cioè, si torna anche a gesti così plateali, la bottiglia di benzina.
30:11Ci deve preoccupare questo o lo possiamo immaginare come un episodio?
30:16Non siamo ancora nelle condizioni di poter trarre conclusioni che avranno bisogno necessariamente dell'intervento delle forze dell'ordine.
30:26Certamente il nostro dovere da cittadini impegnati nella cura della nostra città è essere consapevoli del cambiamento,
30:34essere consapevoli della necessità di intervenire, della importanza di curare i risultati raggiunti.
30:40Perché dal 2004 a oggi, vento anni dopo, tante cose sono cambiate e tanti risultati sono stati raggiunti.
30:46Per esempio, l'idea che denunciare sia possibile, sia possibile farlo in sicurezza, nel 2004 era una utopia.
30:53Figuriamoci nel 1991, quando si è citato Libero Grassi, che fu un pioniere.
30:58Però tutto quello che abbiamo ottenuto non è acquisito per sempre.
31:01E allora, come cambia il mondo, cambia anche la criminalità e deve cambiare la nostra risposta, che deve essere però costante.
31:08E voi avete subito crisi di vocazione all'interno di Addio Pizzo o ci siete sempre tutti?
31:13No, siamo sempre presenti invecchiando, ma accogliendo nel gruppo nuovi ragazzi, nuovi volontari,
31:19perché è normale il rinnovamento, la rigenerazione e anche adattarsi ai tempi che cambiano.
31:26Grazie, grazie a voi.
31:28Grazie Pico Di Trapani.
31:30Noi vi ringraziamo per averci seguito.
31:31TGS7 è finito qui, alla prossima settimana.
31:35Noi vi ringraziamo per averci seguito.
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