IN IL MAGO DEL CREMLINO DI OLIVIER ASSAYAS è lo Zar Vladimir Putin nel momento della sua ascesa, 25 anni esatti fa. Ma anche dopo. Perché in quello che successe allora ci sono tutte le radici di quanto stiamo vivendo ora. Dalla guerra in Ucraina alla nuova (vecchia?) geopolitica mondiale. Il film, che uscirà nel 2026, è un serio candidato al Leone d'Oro del Festival di Venezia 2025. Liberamente ispirato al libro di Giuliano da Empoli (prof a Science Po' di Parigi, è stato pubblicato da Mondadori nel 2022), è sceneggiato da Emmanuel Carrère. Il protagonista (il mago) è Vadim Baranov lo spin doctor/consigliere/creatore di Putin. Lo interpreta Paul Dano ed è lui che racconta la scalata di Putin, specchio/riflesso del cambiamento della politica russa e internazionale degli ultimi 25 anni. Quello che poteva essere e non è stato. Fino al nostro presente (e futuro), appunto. Dice Jude Law: «Il film racconta un capitolo molto specifico della storia e cosa successe dall'altra parte. Il motivo per cui Giuliano e Olivier hanno scelto quello specifico periodo secondo me non è tanto per spiegare cosa è successo da allora ma per capire meglio i comportamenti del personaggio, per scoprire cosa lo ha forgiato. Io per interpretarlo non dovevo cercare un'empatia con lui. Devi osservare tutto con spirito razionale: devi capire perché è arrivato in quel posto, cosa lo ha spinto. Non puoi fermarti al giudizio. Credo che le persone che hanno posizioni di potere o aspirano ad averlo abbiano tutti un lato tirannico. Questo non è solo un film su Vladimir Putin ma su un'era, un terreno politico, è pieno di sfumature e provocherà delle domande negli spettatori». Paul Dano, il mago, chiude: «Spero che questo film aiuti a capire meglio l'oggi, anche se credo che alla base ci sia soprattutto il desiderio di provocare emozioni e domande. Quello che emerge è sicuramente come il potere moderno, la politica di oggi, si basi sulla cancellazione della verità».
00:00Jude Law è arrivato a Venezia nei panni di Vladimir Putin. L'attore inglese ha presentato il film di Olivier Assayas, il mago del Cremlino, in concorso alla mostra e nei cinema nel 2026.
00:15Un'opera molto attesa, ispirata al libro di Giuliano Daempoli, sceneggiata da Assayas e dallo scrittore Emanuel Carrer, che mostra la costruzione del sistema verticale e verticistico creato da Putin, spinto da una rabbia feroce.
00:33Il film è ambientato in Russia nei primi anni 90. L'URSS è crollata e nel caos di un paese che cerca di ricostruirsi, Vadim Baranov, interpretato da Poldano, è un giovane uomo dalla mente brillante che deve trovare la propria strada da artista d'avanguardia, diventa consigliere di un ex agente del KGB destinato a conquistare il potere assoluto, colui che sarà conosciuto come Lozar, Vladimir Putin.
01:03Giudlo ha spiegato. Il film racconta un capitolo molto specifico della storia e cosa successe dall'altra parte. Il motivo per cui Giuliano e Olivier hanno scelto quello specifico capitolo, secondo me non è tanto per spiegare cosa è successo da allora, ma per capire meglio i comportamenti del personaggio, per scoprire cosa lo ha forgiato.
01:29Io per interpretarlo non dovevo cercare un'empatia con lui, devi osservare tutto con spirito razionale, devi capire perché è arrivato in quel posto, cosa lo ha spinto, non puoi fermarti al giudizio.
01:44Il mago del Kremlin è una discesa negli oscuri meandri del potere, un racconto in cui ogni parola è parte di un disegno.
01:53Credo che le persone che hanno posizioni di potere o aspirano ad averlo abbiano tutti un lato tirannico.
02:05Questo non è solo un film su Vladimir Putin, ma su un'era, un terreno politico e pieno di sfumature, provocherà delle domande negli spettatori.
02:21Immerso nel cuore di quel sistema in transizione, il protagonista del film, Baranov, diventa lo spin doctor della nuova Russia, creando discorsi, fantasie e percezioni.
02:33Spero che questo film aiuti a capire meglio l'oggi, anche se credo che alla base ci siano soprattutto il desiderio di provocare emozioni e domande.
02:50Quello che emerge è sicuramente come il potere moderno, la politica di oggi, si basino sulla cancellazione della verità.
Commenta prima di tutti