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  • 3 mesi fa
Non sono solo le tartarughe Caretta Caretta – oramai famosissime - a popolare le acque del mare Adriatico. Ci sono anche i delfini, in particolare i tursiopi (la specie più nota non solo perché pelagica ma anche perché l’unica ammessa negli acquari e nei delfinari), tanto che ormai è piuttosto comune avvistarli sotto costa, dalle camminate lungo i porti o quelle vicine alle foci dei fiumi. ​​Ed è bastato perlustrare la costa a largo di Cattolica, Rimini e Cesenatico in una mattinata di agosto per avvistare una decina di esemplari, alcuni di questi già «mappati» per le loro caratteristiche fisiche. Sono circa trenta gli esemplari conteggiati e riconosciuti dai ricercatori lungo la costa. Le attività vengono condotte con il supporto di Promed, progetto impegnato nello studio dei cetacei nel mar Mediteranneo. La ricerca, nell’Adriatico è portata avanti dal team scientifico dei parchi Acquario di Cattolica e Oltremare 2.0, con il supporto del Marina di Cattolica, che ha messo a disposizione del progetto due imbarcazioni - un gommone di 8 metri di lunghezza e un cabinato Striker 44 Sport Fisherman di 14 metri di lunghezza. 

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Trascrizione
00:00Parliamo di delfini, parliamo di delfini metropolitani adriatico che è il progetto
00:28che oltre mare acquario di Cattolica in collaborazione con acquario di Genova, fondazione acquario
00:32di Genova e marina di Cattolica portano avanti ormai dal luglio del 2024 e che ha lo scopo
00:37di monitorare la presenza dei cetacei in adriatico e di capire quanti ce n'è e come si distribuiscono
00:43e come si spostano. Oggi abbiamo avuto una bellissima occasione di fare l'ennesimo incontro
00:49perché sembrano davvero tanti, ne abbiamo già foto identificate, più di 50 che siamo
00:54in grado di riconoscere con dei Tursiopi. Tursiopi sono i delfini di mare costiero, sono
00:59i delfini che al 99% chi va per mare in adriatico può incontrare. Siamo in grado come vi dicevo
01:06di riconoscerne già una cinquantina di esemplari e oggi abbiamo avuto il piacere di rincontrarne
01:11uno in particolare che noi abbiamo ribattezzato senza pinna perché probabilmente a conseguenza
01:18di una collisione con un'immarcazione o chissà magari con una rete ha perso la maggior
01:24parte della pinna dorsale. Questo lo rende però per noi molto facilmente riconoscibile.
01:29L'abbiamo vista in compagnia di altri due esemplari che come al solito seguiva un peschereccio
01:35a strascico per cercare di approfittare dell'occasione e mangiare un pochino di pesce.
01:40Sul ritorno poi abbiamo avuto anche la grandita sorpresa di incontrare altri sei animali, invece
01:46cosa ben più difficile, lontani da qualsiasi barca, probabilmente si stavano spostando
01:51all'interno dell'ora reale. Questo è sempre una grandissima soddisfazione perché il mare
01:54è veramente grande quindi al di là dei pescherecci che sono degli attrattori e per noi dei riferimenti
01:59è ben più difficile incontrarli quando non c'è attività dell'uomo che ci dà magari
02:04qualche riferimento. Questo progetto come vi dicevo prevede il riconoscimento e la mappatura
02:10del più alto numero di esemplari possibile e anche la registrazione dei suoni che del fine
02:14emettono. Stiamo in collaborazione con l'Università di Torino campionando i suoni dei delfini
02:19per capire un po' come comunicano, come si organizzano soprattutto quando pescano magari
02:23dietro un peschereccio ma anche quando non si fanno i fatti loro.
02:44potre un po' come
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