- 3 mesi fa
Appuntamento con la Settimana di Money.it, la rassegna degli articoli più interessanti apparsi sull'area Premium di Money.it. Ampia rassegna dei principali temi internazionali, politici e finanziari insieme ad Alberto De Pasquale.
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NovitàTrascrizione
00:00Buona giornata amici di Money.it e ben ritrovati, la nostra rassegna con le notizie, le analisi
00:07più interessanti apparsi questa settimana nell'area premium di Money.it, torna con noi
00:13con piacere quest'oggi il collega Alberto De Pasquale, ciao Alberto.
00:17Ciao Fabio, un saluto a te, chi ci sta seguendo?
00:20Alberto ci porta sempre dei dati e delle analisi davvero interessantissime, cominciamo con
00:26la prima che ci porta a parlare di questa crisi industriale che sembra infinita con l'Italia
00:34che è come avesse perso un quarto di secolo negli ultimi venticinque anni, la produzione
00:39industriale europea è cresciuta in media dello 0,6% all'anno, soltanto in Italia è diminuita
00:46dell'1,1%, quindi un dato certamente che preoccupa e come si può spiegare con la crisi di quelli
00:55che sono stati sempre i settori trenanti.
01:00Allora diciamo che questa è una storia infinita che si sta prolungando, si sta trascinando
01:05da ormai anni, sentiamo parlare spesso dei guai dell'industria italiana e ne parliamo
01:14anche perché di recente sembrava ci fosse una ripresa, erano arrivati dei timidi segnali
01:21positivi che avevano forse illuso, comunque lasciato pensare che le cose potessero andare
01:27a migliorare e invece siamo tornati un po' dove eravamo prima, però in questo articolo
01:32noi diamo uno sguardo sia a ciò che potrebbe accadere, a ciò che è successo negli ultimi
01:38due anni, ma anche uno sguardo molto più indietro a quello che è successo appunto nell'ultimo
01:42quarto di secolo per richiamare appunto il titolo.
01:45Partiamo subito con una notizia, qualche giorno fa l'Istat ha diramato una nota sull'andamento
01:51del PIL, del prodotto interno lordo nel secondo trimestre di quest'anno, una nota del 30 luglio
01:59di pochi giorni fa che ci dice che c'è stata una flessione del PIL dello 0,1% rispetto
02:06al trimestre precedente, quindi il primo trimestre 2025 e dello 0,4% su base tendenziale, quindi
02:14rispetto allo stesso periodo, secondo trimestre del 2024.
02:19Si tratta di stime preliminari, però ci fanno riflettere oltretutto che ancora è da capire
02:26quale sarà il cosiddetto effetto dazzi.
02:29Secondo il ministro Giorgetti, secondo le stime del governo, l'effetto di questi dazzi
02:36al 15% di cui si sta parlando tanto, quest'accordo che per alcuni è stato festeggiato, per altri
02:45è stato visto negativamente, dicevo dovrebbe portare un impatto nel 2026 di 0,5 punti sul
02:53PIL per poi recuperare gradualmente.
02:55Quindi ci troviamo in una situazione in cui l'Italia non cresce, l'economia è ferma, anzi
03:00abbiamo questi risultati negativi e ci troviamo ancora nel pieno di una crisi industriale, che
03:07a dirla tutta riguarda in generale tutta l'Europa negli ultimi tempi, ma riguarda più
03:14da vicino le principali potenze industriali, in primis la Germania e poi l'Italia, insomma
03:21sappiamo che le due industrie sono strettamente collegate.
03:25La Germania, che è la locomotiva d'Europa, da decenni è stata affibbiata questa etichetta,
03:32c'è chi parla di ex locomotiva, rimane comunque la prima potenza industriale, dal 2023 ha iniziato
03:39a incontrare delle difficoltà in una crisi che è stata a metà strada tra una crisi
03:43industriale e anche energetica, perché comunque la Germania era fortemente dipendente dal gas
03:48russo, quindi si è ritrovata con queste difficoltà e l'Italia ha anche grosse difficoltà dal
03:56punto di vista industriale, con in primis sempre la questione energetica, sappiamo che
04:01i costi dell'energia per l'industria italiana sono molto gravosi, soprattutto per i settori
04:05più energivori e la zavorra, il grande problema dell'industria italiana è il settore dell'auto,
04:14lo sappiamo, insomma negli ultimi anni la flessione è stata davvero importante sui
04:19volumi, ma non c'è solo l'auto, c'è anche il settore della moda e della lavorazione dei
04:24metalli, però diciamo che l'auto è ciò che fa parlare di più, perché insomma con tutte
04:29le conseguenze anche dal punto di vista dei lavoratori.
04:34E sappiamo che l'Italia da febbraio del 2023 ha iniziato una striscia negativa di flessioni
04:42dell'indice della produzione industriale, l'Istat ogni mese ci dà un'indicazione su
04:46come sta andando la produzione industriale e ripeto, da febbraio del 2023 è iniziata
04:51una striscia negativa di 26 mesi consecutivi col segno meno, quindi oltre due anni di crisi
04:58per l'industria italiana.
04:59Questa striscia negativa si era spezzata ad aprile, quindi ad aprile era tornato il segno
05:06più e poi è tornato il segno meno a maggio, quindi insomma si era spezzata questa catena
05:13negativa di risultati, però siamo ritornati dove eravamo, per questo dicevo appunto siamo
05:18tornati al punto di partenza.
05:19In attesa di capire ciò che succederà nei prossimi mesi, anche se molti esperti parlano
05:24di una crisi che potrebbe diventare strutturale, in questo pezzo Eurostat ci dà uno sguardo al
05:30passato, quindi ciò che è successo negli ultimi 25 anni e analizzando il tasso medio
05:39di crescita annuale, quindi i vari paesi e l'Europa tutta negli ultimi 25 anni chiaramente
05:45ha affrontato delle annate positive, delle annate negative, quindi delle annate col segno
05:50più e delle annate col segno meno, è possibile però individuare un tasso medio di crescita
05:55che dicevamo per l'Europa nel complesso è stata dello 0,6%, quindi una leggera crescita
06:01in questo lasso di tempo, ripeto dal 2000 al 2024.
06:06C'è ovviamente chi ha fatto molto meglio, ad esempio l'Irlanda ha avuto una crescita
06:09del 5,6%, la Polonia il 4,9%, la Lituania il 4,6% e c'è chi ha fatto meno bene, tendenzialmente
06:17parliamo delle grandi potenze industriali, come ad esempio la Germania che ha avuto una crescita
06:22dal 2000 al 2024 della produzione industriale come tasso medio dello 0,3%, quindi dimezzata
06:29rispetto al tasso continentale, la Francia ha avuto un valore negativo dello 0,4% e l'Italia
06:37ha avuto un meno 1,1%, il valore più basso in Europa. Quindi in Italia la crescita, che ovviamente
06:45in alcune annate, come dicevo prima, è stata anche positiva, globalmente guardando a questo
06:50periodo, all'incirca appunto questo quarto di secolo, gli ultimi 25 anni, ha avuto un valore
06:55negativo e se si guarda nel dettaglio a questo arco temporale si scopre che di fatto la produzione,
07:03l'industria italiana ha fatto registrare risultati positivi fino all'incirca al 2007, infatti dal
07:092000 al 2007 c'è stato effettivamente un tasso medio di crescita annuale positivo, per quanto più basso
07:16della media europea, poi c'è stata la crisi finanziaria del 2008-2009 con un'importante
07:21flessione, la crisi nel 2020 insomma con la pandemia un'altra flessione molto importante,
07:27nel 2021 un rimbalzo dovuto al fatto che insomma nel 2020 la situazione era stata davvero
07:33disastrosa e adesso dal 2021 al 2024 ci troviamo in questa fase prolungata che ripeto si era spezzata
07:40per un mese però poi siamo tornati lì. Intanto dalla Germania arrivano timidi segnali di ripresa,
07:48sembra che insomma la Germania possa iniziare a pensare di uscire dalla propria crisi che ripetiamo
07:53è stata più profonda di quella italiana e sicuramente è una notizia positiva anche per l'Italia perché
07:59ripeto le due industrie sappiamo bene che sono molto collegate e quindi se la Germania inizia a mostrare
08:06dei segnali di ripresa è sicuramente una buona notizia anche per l'industria italiana.
08:12Vediamo adesso gli italiani online ma poco digitali, chat, videochiamate, battono social media ed e-commerce,
08:21tanta messaggistica istantanea, videochiamate, pochi e-commerce, servizi bancari, siamo online
08:28soprattutto per tenerci in contatto, quindi sembra essere questa insomma e un po' ce ne avevamo accorti,
08:34la grande passione degli italiani, forse meno propensi, più dubbiosi diciamo invece quando si tratta
08:43di una digitalizzazione che magari va a toccare altri dati.
08:49Sì, allora diciamo questo è un tema interessante, forse un po' più leggero rispetto a quelli che trattiamo
08:56di solito, ma anche questo diciamo ha dei riflessi dal punto di vista sociale, economico, insomma
09:02apre a un discorso più ampio.
09:05Partiamo col dire che in Italia abbiamo circa, secondo le stime, oltre 82 milioni di telefoni mobili,
09:12dico telefoni mobili anche se insomma cellulare, anche se nella maggior parte, nella stragrande maggioranza
09:16dei casi parliamo di smartphone, con i quali ci connettiamo per oltre il 51% del tempo,
09:23quindi oltre alla metà del tempo che passiamo online lo facciamo tramite gli smartphone,
09:29poi ovviamente abbiamo computer fissi, portatili, tablet, smart tv, però lo smartphone è lo strumento
09:35principe, ma è anche vero che in Italia abbiamo circa un 10% di popolazione che non si connetta
09:40a internet.
09:41Sappiamo insomma che in Italia l'età media è abbastanza alta, c'è molta popolazione che in
09:49una fascia avanzata, che tendenzialmente ha meno dimestichezza con il digitale, insomma
09:54con le nuove tecnologie, è anche vero però che insomma i numeri dell'utilizzo di internet
10:00negli ultimi anni sono cresciuti proprio grazie alla diffusione degli smartphone che hanno
10:05consentito insomma l'accesso, pensiamo anche solo ai social network, insomma per fare un esempio,
10:1110-15 anni fa i social si utilizzavano prevalentemente da computer, poi chiaramente con gli smartphone
10:18nelle app c'è stato un modo di avvicinarsi molto più immediato e anche nell'utilizzo
10:23totalmente diverso.
10:26Partiamo col dire che la principale finalità in Italia, ma insomma un po' più in generale,
10:33delle persone su internet è la ricerca di informazioni, quindi che siano notizie o ricerche di vario
10:40tipo, anche ricerche finalizzate a come risolvere un problema, una situazione, un tutorial, insomma
10:47questa è la prima finalità che si ha quando si fanno ricerche su internet e mi ricordo
10:54che qualche mese fa parlavamo anche di come questo si sta trasformando, insomma siamo
10:59abituati ai motori di ricerca tradizionali che ci restituiscono dei risultati in base alle
11:04parole chiave che digitiamo, mentre adesso abbiamo degli specchietti generati dall'intelligenza
11:11artificiale che quasi stanno sostituendo i risultati classici che di solito a cui eravamo
11:18abituati.
11:19Ma senza divagare su questo, ci sono sempre dei dati Eurostat che poi si basano praticamente
11:25su dei sondaggi che ci dicono in base alle principali attività che si possono fare online
11:31qual è la quota di utilizzo e a dispetto di quello che si potrebbe pensare, prendendo
11:37in considerazione ad esempio i social network, ripeto per quanto negli ultimi dieci anni hanno
11:41avuto una diffusione anche tra le fasce di popolazione di età più avanzata, in Italia
11:48siamo effettivamente tra quelli che utilizzano meno i social network, perché ad esempio nel
11:522024 la quota di utilizzo tra la popolazione italiana è stata di circa il 56% per i social
12:00network, molto meno della media europea dove si parla di circa un 65%.
12:06L'utilizzo in Italia è basso anche ad esempio per le email, che insomma sono il tipico strumento
12:13in ambito lavorativo per le comunicazioni di vario genere, in Italia c'è una diffusione
12:19dell'utilizzo dell'email tra la popolazione al circa il 74%, mentre la media europea è
12:25o superiore all'80%.
12:27Tutto cambia invece quando ci riferiamo a alcuni ambiti specifici, come ad esempio la messaggistica,
12:33siamo effettivamente tra i popoli europei che utilizzano di più la messaggistica, con
12:38un utilizzo superiore all'82% e più alto della media europea, che è circa il 79%, e siamo
12:46anche tra quelli che utilizzano di più chiamate, quindi le chiamate tramite app, tramite internet
12:52e le videochiamate, anche in questo caso leggermente al di sopra della media europea.
12:57Facciamo invece molto poco, insomma tra virgolette, per quanto riguarda l'internet
13:03banking, c'è una quota di utilizzo al 55%, quindi poco più della metà della popolazione,
13:12mentre nei paesi del nord Europa si raggiungono delle quote di utilizzo anche superiori al
13:1795%.
13:18Quindi insomma, ripeto, è un argomento più leggero che ci dice come trascorriamo tendenzialmente
13:26il tempo online e da quanto emerge, insomma c'è una predilezione per tenersi in contatto,
13:34appunto come dicevamo, quindi largo spazio ai servizi che ci consentono di tenerci in contatto
13:40con amici e parenti di aggiornarci e scambiarci costantemente messaggi, però poi magari facciamo
13:46un uso molto basso di servizi che potrebbero facilitare alcuni ambiti, ad esempio l'internet
13:57banking che allo stesso tempo ci dà anche un segnale su quella che è la dimestichezza della
14:06popolazione con questi strumenti, quindi effettivamente se ne avvale una parte della popolazione,
14:11di poco supererà la metà, però insomma è un utilizzo molto basso se guardiamo al resto
14:17d'Europa e poi c'era anche il discorso e-commerce, in questo caso anche tra le fasce più giovani
14:23della popolazione, quindi parliamo di chi ha tra i 16 e i 24 anni, c'è un utilizzo al di sotto
14:28del 70%, questa volta ha riferito però al 70% riferito al campione di chi si connetta
14:36internet, quindi non della popolazione totale come dicevamo, le percentuali che dicevamo
14:41prima, quindi se vogliamo è un utilizzo molto basso rispetto a quella che potrebbe essere
14:47in realtà la percezione, crediamo insomma che ci sia un utilizzo di una propensione ad acquistare
14:54online, insomma vediamo sempre tra corrieri, consegne, pubblicità che ci invitano a fare
14:59acquisti online, pensiamo che magari sia una tendenza, una modalità di acquisto molto più
15:07diffusa di quella che in realtà, infatti in Italia insomma c'è ancora molto margine di
15:12crescita e questo sicuramente per il settore è molto interessante perché ci potranno essere
15:17degli sviluppi nei prossimi anni, c'è molto margine di crescita per le commerce in Italia.
15:22E vediamo adesso i salari, i salari reali in Italia, c'è un gap generazionale dalle
15:27nostre parti che è il più alto d'Europa, oggi in Italia le paghe dei lavoratori più
15:31anziani superano di gran lunga quelle degli under 30 che però nel 1995 vantavano redditi
15:37superiori, quindi non solo c'è questo gap ma è un gap come possiamo dire nuovo, nel
15:44senso che i giovani del 95, che erano giovani del 95 comunque prendevano più dei giovani
15:50di adesso. Perché i giovani del 95 adesso sono quelli più avvantaggiati infatti. Allora
15:58diciamo che il tema è molto interessante e la prendo un po' larga, diciamo che l'Italia
16:05possiamo dire che innanzitutto ha una questione legata alla concentrazione della ricchezza.
16:12Noi sappiamo che nel nostro paese, dai dati della Banca d'Italia, il 5% delle famiglie
16:20più ricche d'Italia, più facoltose, detiene circa il 48% della ricchezza complessiva
16:26del paese. Una quota che 15 anni fa era anche inferiore al 40%, mentre il 50% più povero
16:35rappresenta poco più del 7% della ricchezza. Quindi quando parliamo di patrimoni già c'è
16:41questa diseguaglianza molto forte. Chiaramente si tratta di una ricchezza in gran parte patrimoniale,
16:50anche finanziaria, che negli anni si accresce molto spesso anche tramite eredità. Siamo tra
16:57i paesi con i livelli di eredità più alti del mondo e siamo anche un paese estremamente
17:03patrimonializzato, ossia i redditi che si percepiscono globalmente in un anno sono diverse
17:10volte inferiori alla ricchezza complessiva che si ha nel paese. Ma c'è anche una concentrazione
17:15del reddito. Secondo un recente studio della congiunto della Scuola Superiore Sant'Anna
17:20di Pisa e dell'Università Milano di Cocca, si stima che l'1% più ricco della popolazione
17:25percepisce circa il 12% del reddito complessivo annuo che si guadagna in Italia e il 50% più
17:35povero meno del 17%. Quindi anche in fatto di redditi c'è una forte concentrazione e questa
17:42diseguaglianza, questo avvantaggiarsi di una parte della popolazione c'è anche dal punto
17:49di vista anagrafico. Noi sappiamo che verso la fine degli anni 90 il mercato del lavoro in
17:55Italia ha subito una forte trasformazione con l'introduzione dei contratti di lavoro atipici
18:01che hanno sicuramente cambiato il mercato del lavoro, sono state introdotte nuove forme
18:07come ad esempio il lavoro in somministrazione, vari tipi di collaborazione, il lavoro a chiamata
18:12che sicuramente hanno reso i rapporti di lavoro più flessibili, tendenzialmente anche meno
18:18pagati, quindi diciamo è venuta meno un po' la stabilità che si aveva fino a quel
18:24momento e tra l'altro sono anche diventati molto più diffusi rispetto agli anni 90 i contratti
18:29a tempo determinato. Si stima che negli anni 90 rappresentassero circa il 10% dei contratti
18:36di lavoro in essere, mentre oggi rappresentano quasi il 20% dei contratti di lavoro e sappiamo
18:43che il contratto a tempo determinato sempre tendenzialmente offre retribuzioni più basse
18:48rispetto ai contratti stabili a tempo indeterminato. Quindi si è creato questo divario generazionale.
18:56I dati Eurostat ci dicono che se guardiamo alla retribuzione oraria, gli over 50 in Italia
19:05hanno uno stipendio, insomma una retribuzione, un salario di circa il 57% superiore agli under
19:1230. Guardandola dall'altro punto di vista, gli under 30 guadagnano circa il 37% in meno
19:19degli over 50. Ovviamente perché c'è questa situazione, che ovviamente non è solo in Italia,
19:26per i discorsi che facevamo prima, quindi il mercato del lavoro che è cambiato, i contratti
19:31che prima tendenzialmente offrivano paghe più alte e più, diciamo, i rapporti di lavoro
19:35più stabili, ovviamente c'è anche la componente banalmente dell'anzianità, insomma, chiaramente
19:42anche gli scatti di anzianità fanno la loro parte, ma è anche vero che questa volta Ocse
19:48ci segnala che se si guarda, e qui arriviamo al sommario dell'articolo, se si guarda al reddito
19:55equivalente, che è quel reddito delle famiglie che prende in considerazione, diciamo, una
20:00situazione armonizzata sulla base dell'ampiezza e della composizione delle famiglie, si scopre
20:07che nel 1995, ripeto, per quanto riguarda il reddito equivalente, la situazione era a vantaggio
20:13dei più giovani, quindi degli under 30 o comunque di chi aveva tra i 25 e 34 anni, perché avevano
20:21un reddito equivalente superiore dell'1% rispetto ai colleghi under 50, quindi era una situazione
20:28minima, la situazione era quasi appaiata, però c'era effettivamente una situazione di
20:32svantaggio. Negli ultimi decenni la situazione gradualmente è andata invece a vantaggio
20:37dei lavoratori in fascia di età più avanzata, che adesso possono vantare un reddito equivalente
20:44molto più alto. Come dicevo, non è un caso solo italiano, ci sono dei paesi come i Paesi
20:51Bassi o la Germania, in cui il divario è perfino più ampio, anche se in questi casi
20:56si spiega in un certo senso anche col fatto che, soprattutto nel caso dei Paesi Bassi, c'è
21:01un forte legame tra mondo della scuola e mondo del lavoro, quindi si entra nel mondo
21:07del lavoro molto prima, quindi già in età da studente, quindi si fanno i primi lavoretti
21:13a paghe chiaramente più basse, che presumibilmente aumentano il divario. Però insomma è una questione
21:19che in Italia è molto sentita, per quello che dicevo prima, perché è un Paese molto
21:23patrimonializzato, con una forte diseguaglianza in fatto di ricchezza e anche di redditi. Il
21:29reddito dovrebbe essere una delle leve per colmare il divario in fatto di ricchezza, ma
21:35a quanto pare c'è diseguaglianza anche se si guarda i redditi.
21:39Altri articoli che andiamo a passare in rassegna, così la guerra di Israele in Medio Oriente
21:45potrebbe allargarsi, spiega Roberto Vivaldelli, alta tensione anche con l'Egitto. Secondo
21:50Mosca, Tel Aviv è pronta a tornare a colpire l'Ira nel Medio Oriente, è una polveriera.
21:56Trump ha il piano per controllare la Federal Reserve, mentre si avvicina alla scadenza del
22:00mandato di Powell, la Casa Bianca lancia accuse su costi personali e indipendenza della
22:05Fed, preparando il terreno per un riassetto politico della banca centrale.
22:10Gli Stati Uniti guadagnano davvero dal ruolo globale del dollaro, anche questo è un articolo
22:16in collaborazione con il Financial Times, il ruolo del dollaro come valuta di riserva
22:21globale garantisce stabilità e potere finanziare agli USA, ma secondo alcuni economisti comporta
22:27anche costi economici e squilibri commerciali interni. Ecco Alberto, su questo ruolo del dollaro
22:33si è molto parlato negli ultimi anni, direi, anche le fluttuazioni di questi giorni fanno
22:41pensare, anche perché a un certo punto si era detto che il dollaro perderà la sua egemonia.
22:48Che ruolo vedi tu?
22:51Diciamo che possiamo essere d'accordo sul fatto che abbia ancora il suo status di valuta
22:56per riferimento sia indiscusso, per quanto ci sono vari elementi di minaccia a questo
23:03status, pensiamo, ne abbiamo parlato in occasioni precedenti, del ruolo dei BRICS capeggiati
23:10da Russia e Cina in testa, che avrebbero interesse a scardinare questa egemonia, dando più peso
23:17magari a una moneta, a una valuta esistente o tramite la creazione di una nuova valuta.
23:25E' anche vero che però il dollaro rimane un riferimento a livello internazionale per
23:30gli scambi e tra l'altro viene visto dagli investitori come una sorta di bene rifugio.
23:36E' anche vero che però negli ultimi tempi sta affrontando una fase di debolezza e sicuramente
23:43tutto questo non aiuta la crisi istituzionale tra la Presidenza, tra Trump e la Federal Reserve,
23:52quasi su base quotidiana, escono fuori dettagli su questo dissidio e su queste pressioni da parte
24:01del Presidente americano per ottenere una politica sui tassi più permissiva. Certo c'è da capire
24:07cosa accadrebbe in un mondo in cui ci potrebbe essere un ridimensionamento del dollaro. Ci sono
24:16sicuramente tanti vantaggi nel detenere una moneta così importante di riferimento internazionale,
24:23ma è vero che ci sono diversi analisti che ritengono che oltre ai vantaggi ci sono anche
24:30dei costi molto importanti che quindi sono sopportati dagli Stati Uniti e che li rendono
24:35meno competitivi dal punto di vista delle aziende e dei lavoratori, quindi sono due facce
24:42della medaglia. C'è sicuramente un grande vantaggio nell'essere considerato una moneta
24:48di riferimento, ma anche dei costi che gli Stati Uniti da quanto sembra vorrebbero non
24:53essere più in grado di sopportare, se ne farebbero volentieri a meno mantenendo però
25:00quei vantaggi. Quindi c'è da capire se è possibile ottenere questa situazione così
25:05favorevole.
25:07Energia sotto assedio, il boom elettrico americano rischia il blackout verde e con la domanda
25:12di elettricità in forte crescita gli USA rischiano di sabotare la propria transizione
25:15energetica, la big beautiful bill di Trump taglia fondi cruciali alle rinnovabili.
25:22Dalla Cina al Vietnam, la nuova vita del made in China ai tempi dei dazi americani, racconta
25:27Federico Giuliani, esperto proprio per money.it di tutto quanto accade in Oriente, come il
25:33made in China si trasforma in made in Vietnam ai tempi di questa guerra commerciale tra gli
25:40Stati Uniti e Pechino? Cosa significa anche per l'economia di tutti e per l'economia globale?
25:47Come vedi questo occhio cinese verso il Vietnam?
25:51Allora, diciamo che il ragionamento è molto semplice, se in C, verso la Cina, sono applicati
25:59dei dazi più elevati e in Vietnam invece sono inferiori, conviene spostare la produzione
26:05cinese in Vietnam e a quanto pare è ciò che Pechino sta facendo, sta tentando di fare,
26:12ma in realtà il Vietnam negli ultimi tempi pare che stia diventando un paese molto ammito.
26:18Apple, dalle multinazionali in realtà, Apple ha puntato il Vietnam già da un po' di tempo,
26:24anche SpaceX di Elon Musk ha annunciato investimenti molto importanti in Vietnam, perché è un paese
26:34che si presta particolarmente ad una possibile crescita, insomma si stima che tre dei 50 porti
26:41più trafficati del mondo siano proprio in Vietnam, sicuramente aiuta anche la vicinanza con
26:47la Cina, insomma ci sono diversi analisti vietnamiti che stanno scommettendo sulle possibilità
26:54di crescita del paese, c'è chi crede che insomma entro il 2045 potrebbe diventare effettivamente
27:01un paese sviluppato e ad alto reddito. Sicuramente è un paese che sta attraversando una trasformazione
27:08importante, insomma negli anni 90 era un po' conosciuto per la manifattura, in particolare
27:14nel settore delle calzature, pensiamo insomma Adidas, Nike avevano base lì in Vietnam per la propria
27:22produzione, dal 2000 ha iniziato diciamo ad accogliere anche aziende tecnologiche come Samsung
27:29ed LG, mentre adesso attira proprio le multinazionali, quindi sarà interessante capire come si svilupperà
27:38questa possibile crescita che ripeto potrebbe essere molto importante. Una nota di colore,
27:46anche lo stesso Trump, non direttamente, però insomma tramite il figlio Eric Trump sta investendo
27:53in Vietnam, insomma si parla di questo progetto immobiliare di un hotel a 5 stelle con campi da golf,
27:58un investimento da un miliardo e mezzo di dollari, quindi ci sono degli interessi anche in primis
28:04da parte del Presidente americano che quindi con questa politica dei dazzi in un certo senso
28:10prova a cascata queste conseguenze che potrebbero cambiare il volto di questo paese.
28:21La minaccia sui mercati viene dall'oro dopo tre mesi di stallo a 3.300 dollari, l'oro è un bivio,
28:29rottura imminente, inversione di tendenze, segnali tecnici e storici indicano che una svolta,
28:34è sempre più vicina. Perché i super ricchi comprano oro tra lingotti future etf, lingotti
28:41d'oro nei bunker svizzeri, etf e altri strumenti, ecco come investono i milionari nel 2025 per
28:47proteggersi da inflazione, instabilità e rischi globali, ce lo racconta Claudia Cervi.
28:53Bitcoin, la prossima crisi finanziaria partirà da qui, mutui e prestiti garantiti da Bitcoin,
28:59svolta storica o rischio sistemico, ecco perché la prossima crisi potrebbe addirittura
29:04originarsi dai Bitcoin.
29:06E' allarme e bolla, Wall Street, valori record ma attenti, è una roba da lotteria,
29:11Staten & Poor's, Nasdaq reduci da una spilza di chiusura ai valori record, ma l'euforia
29:16rischia e inizia a spaventare gli esperti che suonano diversi campanelli di allarme.
29:22Trump fa tremare l'Europa, un'azione che perde il 30% in due giorni, in Europa c'è una prima
29:27vittima eccellente, li dazzi trampiani, ecco cosa sta succedendo a questo colosso e perché
29:32è sotto shock e lo scoprirete leggendo questo articolo ancora di Claudia Cervi.
29:38Queste 20 azioni sono uniche, merito di ingrediente segreto, 20 aziende americane uniche, storicamente
29:45molto redditizie in borsa, il motivo è un elemento di bilancio che le accomuna, semplice
29:50quanto fondamentale.
29:536 small cap che potrebbero diventare la prossima ambidia, proprio tra le small si nascondono
29:586 società tech che pur restando piccole e rischiose si distinguono per una caratteristica
30:02di bilancio condivisa rara da trovare, lo racconta Tommaso Scarpellini.
30:08Come investire nei prossimi 10 anni?
30:11Il bigger pricing nei mercati finanziari globali?
30:14Ecco perché gli investitori dal 2025 in poi guarderanno oltre gli Stati Uniti in cerca
30:19di rendimenti meno rischiosi.
30:22Mercato Repo è l'ultima segnalazione per questa settimana, c'è l'allarme BC e prestiti
30:27superiori alle garanzie nel cuore della finanza europea, uno studio proprio della Banca Centrale
30:33Europea svela l'impennata degli air cut negativi nei mercati Repo, si presta più di quanto
30:38valga la garanzia, un segnale inquietante sulla leva finanziaria globale.
30:44Ultima segnalazione, in descrizione come sempre si ha il link, il codice più che altro
30:49YouTube 30 per abbonarvi con lo sconto del 30% all'area premium di money.it e anche i link
30:54di alcune delle notizie che abbiamo commentato insieme ad Alberto Le Pasquale che ringrazio
30:58davvero per essere stato con noi anche questa settimana e a presto, buona giornata.
31:05Grazie a te, alla prossima.
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