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  • l’altro ieri
Trascrizione
00:00Siamo qui nel Club degli Amici dell'Oggione, un luogo storico milanese e siamo con il presidente
00:21di un'associazione, di una fondazione che assolutamente non solo sta svolgendo un compito
00:27molto importante nel campo del sociale, ma anche che sempre di più è proiettata verso
00:33nuovi orizzonti, l'Uomo e il Pellicano. Ben arrivato Alberto, innanzitutto la prima cosa
00:40che voglio chiederti è perché è nata questa associazione, questa fondazione?
00:44Questa fondazione, l'Uomo e il Pellicano, festeggia a maggio di quest'anno due anni di esistenza.
00:51Avevo in animo di crearla già da diverso tempo, alcune dolorose vicende familiari per così dire
00:58ne hanno accelerato il percorso di attuazione. Persegue due filoni, uno culturale e uno più
01:05specificatamente filantropico-solidaristico. Ricordare la figura e l'opera del grande premio
01:12Nobel per la pace Albert Schweitzer, noto per la sua etica del rispetto per la vita, da lui
01:18applicata nella cura dei lebrosi e poi estesa alla cura, alla tutela degli animali e delle
01:23piante, quindi tutela dell'ambiente, degli ecosistemi. Quindi organizzare eventi culturali
01:30che abbiano al centro l'approfondimento di aspetti dinamiche poco note al grande pubblico,
01:38tematiche relative alla crescita, al miglioramento personale, alle tematiche della salute, della
01:44prevenzione, quindi diffondere il sentimento della gentilezza come filosofia di vita e altro
01:52aspetto importantissimo cui io tengo molto, aiutare famiglie con disabili gravi a casa,
02:00malati neurologici o con disagio mentale attraverso operazioni cosiddette sollievo, pagamento di
02:06utenze oppure finanziando ancorché parzialmente l'attività domiciliare di psicologi che seguono
02:13i malati e i loro caregivers. Due anni di vita molto intensi nel ponente Ligure, da qualche
02:19mese la fondazione si è aperta un ponte su Milano e di questo sono molto contento ed
02:26orgoglioso. Il percorso è lungo, è impegnativo, ma le sfide bisogna coglierle al momento opportuno
02:34e andare avanti con impegno e perseveranza in vista di un grande obiettivo, il bene comune.
02:39Molte volte le persone si coinvolgono nell'aspetto sociale, magari collaborando con associazioni,
02:45altre volte come nel tuo caso creandole, perché nella loro vita è successo qualcosa di particolare.
02:52Nel tuo caso qual è stata la molla che ti ha fatto dire devo fare questo?
02:56Come accennavo prima alcune dolorose vicende familiari, in primis la malattia di mio fratello
03:03che oggi ha 48 anni, che è malato, neurologico grave, purtroppo senza possibilità di guarigione.
03:11Questa situazione e ciò che ha comportato hanno segnato la mia vita e allora io dico noi che stiamo
03:19bene dobbiamo cercare di stare ancora meglio per aiutare coloro che stanno peggio, perché talvolta
03:24o forse troppo spesso noi ci lamentiamo esageratamente per piccole cose, quisquiglie, incomprensioni
03:32sull'ambiente di lavoro, in famiglia, col vicino di casa, ci lamentiamo per un inestetismo,
03:39una ruga in più, un'unghia storta, dimenticando che i veri problemi della vita sono altri.
03:44Anzitutto la salute, sarà vero che la salute non è tutto, ma senza la salute tutto è niente.
03:50Che cosa ti hanno insegnato questi due anni di vita della fondazione? Perché sicuramente
03:58tu hai fatto molto del bene, ma io sono sicuro che anche tu ne hai ricevuto.
04:02Io ritengo che donare faccia bene, la generosità crea benessere, organizzare eventi culturali
04:13o filantropico solidaristici e vedere che c'è un feedback, un riscontro positivo da parte
04:19del pubblico, vedere che ci sono persone che apprezzano, questo è un dono di immenso
04:27valore, perché sono iniezioni di vitalità e di ottimismo che ti spingono ad andare avanti
04:33malgrado le avversità, alcune persone ostili, le piccole mediocrità di taluni, bisogna andare
04:43avanti puntando, come dicevo prima, al bene comune.
04:48So che tu nel tuo percorso e nella tua venuta milanese hai avuto e hai degli aiuti, delle
04:56complicità, chiamiamole così. In particolar modo c'è qualcuno che vuoi magari ringraziare
05:01e magari qualcun altro che vorresti in qualche modo sollecitare nel poter far sì di salire
05:09su questa bellissima avventura che è la fondazione L'Uomo e il Pellicano?
05:13Sì, io da qualche mese ho aperto un ponte su Milano, ho creato delle sinergie con protagonisti
05:22del mondo imprenditoriale, dei libri professionisti, dell'associazionismo milanese, del territorio
05:27lombardo, in primis con Flavoro, piccole e medie imprese varese e il suo presidente Giuseppe
05:33Peligotti e allora io invito tutti coloro che rappresentano il mondo delle imprese, imprenditori
05:40piccoli e grandi, liberi professionisti, studi professionali a fare una squadra per aiutare
05:49il terzo settore a crescere e nell'ambito del terzo settore c'è questa fondazione L'Uomo
05:56e il Pellicano che ha due anni, quindi è una fondazione giovane, è una piantina, ma io
06:01mi auguro che con le cure giuste, con l'impegno e la perseveranza possa diventare un albero
06:07forte e rigoglioso.
06:09Quando qualcuno sta male inevitabilmente coinvolge anche tutto quello che è l'entourage intorno
06:15a sé, giustamente come tu dicevi non dobbiamo soltanto pensare a malattie classiche, ma anche
06:23ad altri tipi di disagi, fino ad arrivare per esempio, non dimentichiamolo, sono molto
06:27di più di quello che magari noi immaginiamo persone che hanno problematiche psicologiche,
06:32persone che magari hanno avuto un grande dolore nella loro vita che ha scatenato un disagio
06:36proprio di vita e insomma è chiaro che queste persone non vivono bene, ma anche i propri familiari.
06:43Ecco, io terrei a concludere questa nostra chiacchierata proprio con questa riflessione
06:48che è molto importante, il fatto che voi non soltanto vi dedichiate ai malati, ma vi dedichiate
06:54anche alle persone che hanno a che fare con malati o con persone che hanno, giustamente
06:59tu facevi riferimento a tuo fratello che purtroppo ha una problematica permanente, ma dobbiamo
07:05anche pensare a persone che hanno delle problematiche passeggere nella loro vita, che quindi hanno
07:10tutte le carte in regola per poter tornare a vivere, per poter fare quello che di solito
07:15si dice rifarsi una vita, ma è in quel momento del disagio che chiaramente è importante qualcuno
07:21che gli tenga una mano. E allora chiudiamo proprio con questa riflessione, aiutare chi
07:25soffre, ma aiutare anche chi soffre con chi soffre.
07:30Giustissimo, quando una malattia piccola o grande colpisce una persona può essere uno
07:36stravolgimento, talvolta lo è, alla forza quasi di uno tsunami, un cambiamento radicale
07:44della vita di questa persona, ma il più delle volte rischia di ammalarsi il cosiddetto
07:50caregiver, la persona che quotidianamente si prende cura di questo malato, per cui bisogna
07:56pensare anche alla salute psicofisica, alla salute interiore delle persone che si prendono
08:04cura dei malati, perché chi trova in sé la forza è forte anche per gli altri e molte
08:14volte quando si è costretti a vivere determinate situazioni c'è questo senso di smarrimento,
08:22di stanchezza, di spossatezza, di esaurimento psicofisico totale, per cui si vede tutto nero,
08:29bisogna aiutare nei limiti del possibile il malato e la persona che se ne prende cura.
08:36Io ti auguro un buon lavoro perché il vostro buon lavoro vorrà dire aiutare, in bocca al
08:41lupo per tutto quello che naturalmente bolle in pentola è il caso di dire per la Fondazione
08:46L'Uomo e il Pellicano, lo incontreremo nuovamente, ci aggiornerà su nuove iniziative, saremo presenti
08:52per raccontarvi quello che è l'evoluzione.
08:55Ti lascio con due belle frasi, una è di un famoso personaggio milanese del passato,
09:03visto che tu sei arrivato a Milano è perfetto per te anche perché lui aveva assolutamente
09:07a che fare con la solidarietà come ce l'hai tu e l'altra è una considerazione invece di
09:13un sofferente che è un po' il vostro obiettivo di aiuto.
09:18Questa frase del sofferente me l'ha detto proprio un altro psicoterapeuta col quale abbiamo
09:24avuto modo di interloquire in televisione, ma iniziamo dal primo, Don Carlo Gnocchi.
09:30Don Carlo Gnocchi aveva detto alcune cose interessanti, una rientra perfettamente in quello che dicevi
09:35tu, cioè la solidarietà e la carità fanno meglio a chi la fa di chi le riceve, che è
09:40un po' il concetto che hai espresso, ma Don Carlo Gnocchi poco prima di morire ad un
09:45suo stretto collaboratore, rivolgendosi a lui e stringendogli le mani, ha detto ricordatevi
09:51la mia baracca. Questo è un po' il concetto, mi rendo conto che quello che ho costruito
09:57non è una cosa da sogno, non è da miliardario, però ha un suo valore e quindi è importante
10:04portarla avanti e credo che questo sia importante. L'altra frase bellissima nel dolore chiaramente
10:10è stata detta da un padre a questo medico, quando questo medico dopo che ha parlato con
10:17questa persona che gli ha raccontato tutte le problematiche che stava vivendo per un familiare,
10:22tutte le sofferenze naturalmente, questo signore, questo medico gli ha fatto i complimenti e gli
10:28ha detto io le devo fare i complimenti per la sua forza d'animo, le devo fare i complimenti
10:32per come lei sta affrontando questo tipo di viaggio, ma mi tolgo una curiosità, ma lei
10:38non piange mai e sai cosa ha risposto questo signore? Ha detto dottore se inizio a piangere
10:45non smetto più. Ecco, io credo che questa sia la conclusione, se tu sei d'accordo, più
10:51bella che dà ancora più sprono a quello che voi fate.
10:55Non posso che condividere le tue parole caro Roberto, i momenti di sconforto ci possono prendere
11:05sempre, però non lasciamoci travolgere e non finiamo nel vortice, perché veramente ci sono
11:12persone che stanno molto ma molto peggio di noi, se troviamo in noi la forza saremo forti
11:18anche per gli altri, sempre e comunque.

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