- 7 mesi fa
NAPOLI (ITALPRESS) - Nella nuova puntata di Focus Sud, l'economista Gianni Lepre intervista Francesco Duraccio, presidente dell'Ordine dei Consulenti del Lavoro di Napoli.
fsc/mrv
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NovitàTrascrizione
00:00Salve, un caro saluto da Gianni Lepre e da Italpress, Focus Sud è il format di Italpress
00:17che tratta delle problematiche dell'economia, del lavoro, della previdenza, della sicurezza,
00:27del fisco del sud d'Italia e quindi oggi però parleremo in modo specifico di lavoro,
00:35lo facciamo con una persona che ovviamente ha una visibilità ed ha una visione del lavoro
00:46al sud in modo particolare, lo facciamo con il Presidente del Collegio dei Consulenti
00:53del Lavoro di Napoli, Francesco Duraccio, grazie Francesco per aver accettato l'invito
01:00mio e di Italpress.
01:02Grazie a voi per l'invito e bentrovati.
01:05Francesco è Presidente, credo da qualche anno, un paio d'anni, del Collegio dell'Ordine
01:14dei Consulenti del Lavoro, dobbiamo dire che è succeduto al papà Edmundo Duraccio lo storico
01:22Presidente per oltre credo un trentennio dell'Ordine dei Consulenti del Lavoro, un uomo che ha dato
01:29tanto e a cui i Consulenti del Lavoro devono tanto, però devo dire che perché l'Ordine
01:37è cresciuto molto per l'esperienza, per quello che ha dato Edmundo ovviamente non solo all'Ordine
01:43di Napoli, ma la sua esperienza l'ha portata anche in campo nazionale, ovviamente Francesco
01:51ha preso tanto dal padre, quindi sta continuando sul socco di quanto ha fatto il papà.
01:59Prima di entrare nello specifico del mondo del lavoro per quanto riguarda l'Italia meridionale
02:06ti volevo fare una domanda ben più ampia, parliamo un po' dal tuo punto di vista dell'economia
02:15dell'Italia meridionale, quindi quali sono le criticità, ma quali anche le prospettive
02:21che si possono ovviamente intraprendere, perché comunque le criticità sono anche opportunità.
02:32Certo, grazie ancora per l'invito, grazie anche per la presentazione. Come prima domanda,
02:41ovviamente è una domanda generica a cui si potrebbe dare più di una risposta, dipende
02:46un po' da quelli che sono i punti di vista. Io in generale posso dire questo, che l'economia
02:53del mezzogiorno del nostro paese è uscita molto bene dalla pandemia, dal periodo post covid,
03:02che non era assolutamente scontato. Abbiamo recuperato in breve termine i livelli di
03:08produzione prima della pandemia e abbiamo registrato dei numeri assolutamente importanti
03:16che diciamo ci lasciano ben sperare che comunque sono stati in linea, se non in alcuni momenti per
03:23alcuni settori superiori rispetto alla crescita del paese. Infatti ti interrompo un attimo,
03:31gli ultimi dati addirittura ci dicono quando andiamo a ricavare i dati sull'internazionalizzazione
03:39nei primi nove mesi del 2024, l'internazionalizzazione a nord è scesa di 600 milioni, quella del sud
03:49è aumentata di 4,2 miliardi. Quindi ci sono delle prospettive positive. Dobbiamo dire questo,
03:59che in ogni caso la crescita economica del post pandemia è stata accompagnata comunque dagli
04:05investimenti del PNRR che hanno dato un'azione importante di investimenti all'interno del
04:12tessuto sociale e economico del paese. Poi bisogna dare anche secondo me atto e fare un
04:19plauso all'iniziativa imprenditoriale del mezzogiorno molto vivace. Poi devo dire anche che
04:25l'altro aspetto positivo è che la nostra economia è molto variegata rispetto invece a chi la vuole
04:31relegata tra virgolette soltanto al comparto del turismo, la nostra economia è comunque molto
04:39variegata e questa differenzazione di attività comunque comporta effetti di natura positiva.
04:47Rispetto all'export possiamo dire che abbiamo avuto degli exploats importanti nel nostro
04:54mezzogiorno e negli ultimi anni. Nell'anno 2024 si comincia a registrare qualche diminuzione
05:04rispetto ai numeri però con delle eccezioni importanti, appunto facevi riferimento alla
05:09Campania, alla Sardegna, alla Calabria che comunque nonostante un momento di flessione
05:17generale per l'esportazione hanno registrato crescita in numeri importanti. È evidente che
05:23bisogna anche leggere il trend, bisogna leggere il momento e la nostra economia così come tutta
05:29quella del mondo intero non è estranea a quelli che sono i fatti che poi succedono nel mondo.
05:36Dobbiamo sperare che questa guerra Russia-Ucraina finisca al più presto e che finalmente ci si
05:47metta d'accordo su come portare avanti la pace perché comunque la guerra come diciamo noi a
05:58Napoli, la guerra è buona per la guerra, nel senso la guerra non serve assolutamente. Però
06:06ti volevo anche chiedere una cosa, in effetti noi analizzando l'economia al sud ci siamo accorti
06:15anche se il gap tra nord e sud sulla disoccupazione è ancora molto ampio, però in effetti anche la
06:24disoccupazione al sud è diminuita rispetto a 2-3 anni fa. Assolutamente, guardi che oltre che il
06:34trend positivo della crescita economica registriamo un trend forse ancora di più in senso positivo
06:43per quanto riguarda l'occupazione, cioè dal dopo covid abbiamo in tempi brevissimi raggiunti i
06:50livelli del 2019 e abbondantemente superato. Pensiamo questo che abbiamo nelle regioni del
07:01mezzogiorno crescita importante dell'occupazione trimestre dopo trimestre e con una crescita
07:09complessiva molto più veloce, molto più diciamo in termini di valore superiore a quella della
07:18media nazionale. Alcuni magari forse esagerando hanno addirittura etichettato il nostro mezzogiorno
07:25come la locomotiva d'Italia sotto l'aspetto dell'occupazione del dopo covid. In realtà è così.
07:31Diciamo che forse non hanno esagerato perché i numeri non mentono come si suol dire, tu sei un
07:40uomo di numeri. Possono essere interpretati in vario modo però i numeri appunto sono oggettivi,
07:47se noi pensiamo che abbiamo avuto la Sicilia e la Sardegna che hanno avuto un grande esploat nel
07:542024 per quanto riguarda l'occupazione, nel 2023 la voce grossa è stata fatta da Puglia e dall'Abruzzo.
08:03La Campania comunque ha mantenuto il passo e comunque nel complesso abbiamo portato la
08:11nostra occupazione a numeri record. Se pensiamo che soltanto in Campania sono oggi al lavoro
08:18oltre un milione e settecentomila cittadini con una percentuale di occupati che supera il 45%.
08:28Però come giustamente si diceva il divario occupazionale rimane importante. Qua i dati che ci
08:38vedono le regioni del mezzogiorno, ultima la Calabria, poi la Campania, poi la Sicilia, poi la
08:44Puglia, la Basilicata, quindi voglio dire il gap occupazionale sicuramente rimane, rimane in
08:51numeri necessariamente importanti, questo però non ci deve limitare nell'esprimere un parere
09:00assolutamente favorevole e positivo per quello che stiamo vivendo, anzi accompagnarlo e
09:05incoraggiarlo. Io vorrei fare anche un altro ragionamento, il primo è che l'occupazione è
09:14cresciuta in modo non proporzionale rispetto alla crescita economica, nel senso che noi abbiamo
09:22avuto una crescita economica nel mezzogiorno, sicuramente il picco è stato nel 2023, il 2024
09:30si è comunque cresciuti, ma non allo stesso livello del 2023, mentre invece l'occupazione ha
09:38sempre numeri crescenti, quindi non c'è la crescita in modo proporzionale. L'altro aspetto è che molti
09:46dicono che non c'è la percezione di tutta questa crescita occupazionale, allora qui noi qualche
09:53riflessione la dobbiamo fare, come mai questa situazione? Innanzitutto io credo che...
09:57Le domande e risposta praticamente.
10:00Ma sì perché è una riflessione che dobbiamo fare, perché dobbiamo essere onesti, dobbiamo essere onesti e
10:05dobbiamo dirci che praticamente le azioni possino essere dal governo, pensiamo soltanto alla uscita
10:14di scena del reddito di cittadinanza sostituito con l'assegno di inclusione ha fatto emergere
10:20lavoro sommerso e quindi molto probabilmente la percezione da parte del cittadino comune che
10:29l'occupazione non è aumentata, probabilmente perché l'occupazione in parte forse prima già c'era,
10:36ma non era regolare.
10:37Quindi non era comunque un dato ufficiale, tra le altre cose dobbiamo dire che però in effetti il
10:44lavoro al nero è quello che incide molto negativamente sulla nostra economia, è un problema
10:51probabilmente molto più sentito e quindi da noi al sud, per cui però le istituzioni devono scendere
11:05in campo per reprimere il lavoro nero, sia perché chi svolge il lavoro al nero comunque sotto certi
11:13aspetti è penalizzato, però per altri aspetti usufruisce spesso di quelli che sono i bonus sociali
11:22a cui ovviamente non avrebbe diritto se fosse stato regolarmente inquadrato, il che sta a significare
11:30che incide due volte negativamente sul dato economico perché non soltanto lo Stato, l'Inps non incassa
11:39i contributi ma addirittura poi ovviamente elargisce le misure di sostegno a cui queste persone
11:48trattano.
11:48Diciamolo chiaramente, il lavoro irregolare è un cancro per la nostra economia senza se e senza ma.
11:53Noi lo diciamo spesso perché poi dopo dobbiamo parlare anche di sicurezza sul lavoro, lo diciamo spesso,
12:01c'è bisogno di ampliare la rosa degli ispettori del lavoro, dell'Inail affinché praticamente vi siano
12:09delle ispezioni più frequenti proprio per reprimere il lavoro al nero, ma soprattutto dico io e anticipo
12:19un po' la domanda, in effetti il problema della sicurezza che è un problema enorme, non è giusto che una
12:27persona esca di casa la mattina per andare a lavorare e purtroppo non vi fa il ritorno, io personalmente
12:35poi voglio sentire il tuo parere che sei ovviamente un grandissimo esperto, dico che per almeno limitare
12:46quelle che sono gli infortuni sul lavoro che sono una piaga enorme, addirittura poi tanti di questi sono
12:53mortali, bisogna dal mio punto di vista in primo luogo formare i lavoratori perché i giovani e gli anziani
13:02magari se non formati adeguatamente non riescono a recepire e quindi ad affrontare quelle che sono le
13:13modalità per rendere il proprio lavoro più sicuro, quindi più formazione, più ispettori, l'abbiamo detto
13:21anche nell'altro caso ed impianti magari più evoluti in modo da… l'impianto più moderno, più evoluto
13:30sicuramente serve a limitare quelle che sono gli infortuni, ovviamente a tutto questo c'è il momento difficile
13:39e in questo voglio il tuo supporto, degli aziende per cui affronti di certe spese le aziende, la formazione
13:47dei lavoratori e il rinnovo del parco impianti e macchine devono ottenere magari un credito d'imposta, tu cosa ne pensi?
13:56Sono assolutamente d'accordo, aggiungo che un altro aspetto importante è investire in cultura della sicurezza
14:03e della prevenzione anti-infortunistica e migliorare, mi permetto di dire questa cosa senza che venga percepito
14:10come una critica in comunicazione corretta, perché i dati INAIL ci dicono che comunque gli infortuni sul lavoro
14:19sono in diminuzione, mentre invece la percezione che ha il cittadino comune è che tutti i giorni si muove sul lavoro.
14:29Perché tutti i giorni sentiamo la televisione dire il morto qua, il morto di là e così via.
14:33Anche una sola morte deve essere evitata, bisogna tutti lavorare per evitarne, ci mancherebbe altro, mettere in sicurezza il lavoro il più possibile.
14:47Però, prescindendo dal numero delle morti, il numero degli infortuni sul lavoro diminuisce anno dopo anno.
14:59I dati dell'INAIL ci dicono che oltre il 60% degli infortuni avviene fuori dalle mura aziendali, che vuol dire che le nostre aziende sono sempre più sicure
15:10e questo vuol dire che anni di investimenti in cultura, in macchinari, in misure di protezione, stanno dando i loro frutti
15:22e che quindi le aziende italiane sono sempre un luogo più sicuro.
15:28Non bisogna passare il messaggio che invece tutto funziona male, perché altrimenti si crea un effetto contrario.
15:37Dobbiamo dire che tutto è migliorabile, ovviamente.
15:39Ovviamente tutto è migliorabile e aggiungo all'analisi che facevi tu rispetto a tutto quanto necessario, di continuare ad investire in cultura.
15:51L'imprenditore deve sapere che quelli che, benché recuperabili, speriamo, tramite crediti d'imposta, non sono costi per la messa in sicurezza, ma sono investimenti.
16:03Sono investimenti che comunque sono importanti anche sotto l'aspetto reputazionale.
16:09Un'azienda sicura è un'azienda che ha un biglietto da visita, un biglietto di presentazione totalmente diverso rispetto a una che non è sicura.
16:18E poi bisogna molto investire in cultura anche nelle giovani generazioni, pensiamo alle scuole, pensiamo a quelli che saranno i lavoratori del domani.
16:26Bisogna sapere che ciascuno col proprio comportamento contribuisce alla sicurezza propria, alla sicurezza degli altri.
16:35La sicurezza sul lavoro non è una cosa che cade dall'alto e che ti deve essere garantita, ma ciascuno deve contribuire affinché il luogo di lavoro sia sicuro.
16:44Sono ovviamente d'accordo. Abbiamo parlato di giovani, io ti voglio fare una domanda specifica sui giovani.
16:53È una battaglia che io spesso porto avanti, ormai da anni, e vorrei un attimino il supporto di un grande esperto come te.
17:04In effetti noi nell'artigianato di eccellenza abbiamo la difficoltà del cambio generazionale, perché i giovani nell'approcciarsi alle arti di eccellenza,
17:21pur volendolo fare, magari incontrano delle difficoltà nell'assunzione, perché in genere le aziende di eccellenza sono piccole e medie aziende,
17:35per una buona parte sono artigiani, che noi sappiamo che in effetti quando un giovane va a bottega deve prendere appena entra una paga che deve essere intorno 8, 8,50,
17:49poi ci deve essere il supporto dell'insegnante al giovane, in pratica il giovane entra a bottega, deve prendere 8, 8,50, non sa fare niente,
18:00l'azienda ci deve impiegare anche una risorsa ad insegnare a questo giovane, e quindi tutto questo ovviamente non incentiva le aziende ad assumere l'apprendiste
18:14e si rischia nel tempo di depauperare un patrimonio importantissimo della nostra economia.
18:22Ma sulla bottega a scuola, nella quale il giovane entra e per il primo anno, anno e mezzo, il supporto relativo alla paga lo dà l'istituzione anziché l'artigiano,
18:41come la vedresti questa soluzione? Anche perché poi i fondi si possono prendere davanti, gli sprechi sulla spesa pubblica, 200 miliardi all'anno a fronte di mille miliardi di spese,
18:57i corsi di formazione e tante cose per cui basterebbe spostare dei fondi su questa soluzione e andiamo avanti nel salvare poi il nostro artigianato.
19:14Io parto da una premessa che ovviamente l'occupazione giovanile ci sta e ci deve stare a cuore, perché ovviamente parliamo del nostro futuro, del nostro paese, delle nuove generazioni ma anche della tenuta del nostro sistema economico, finanziario e previdenziale,
19:37quindi un turnover importante e fondamentale per la tenuta del sistema e dobbiamo dire che su questo aspetto l'occupazione giovanile sta crescendo. Noi abbiamo un target particolare che è quello dei famosi NIT che non studiano, non lavorano, non sono occupati in corsi di formazione professionale che è il target attenzionato.
19:59Mi pare che sia addirittura il 25-30% dei giovani che ormai sono talmente sfiduciati che non studiano e non cercano lavoro.
20:30Oggi siamo scesi al 31% che vuol dire che percentuali significative in così pochi anni e questo sicuramente è un fatto positivo.
20:39Ora, c'è la possibilità di investire oltremodo e quindi racchiudere all'interno di questa ulteriore iniezione di spinta occupazionale anche il ragionamento a cui facevi riferimento della scuola botteghe quindi dell'artigianato?
20:58Sì, secondo me sì perché qui introduciamo un altro concetto, quello delle politiche attive per il lavoro ovvero l'ideazione di quelle misure, di quei programmi che sono volti ad accompagnare le persone sicuramente più fragili a rischio di emarginazione o che comunque hanno più necessità di essere avvicinate al mondo del lavoro con i fondi europei.
21:27Allora dobbiamo pensare che i fondi europei che finanziano l'occupazione si dividono in ogni Stato membro in base al divario che ci sta tra la popolazione attiva e i disoccupati e è evidente che le nostre regioni del Mezzogiorno per via di questo divario sono destinatari della maggior parte dei fondi.
21:48Per il sistema delle competenze concorrenti Stato-regioni poi compede alle regioni creare queste misure, creare questi programmi per appunto sostenere l'occupazione in quelle fasce importanti.
22:02È ovvio che prevedere anche l'erogazione da parte della regione di parte della retribuzione potrebbe significare troppo, però nell'artigianato di eccellenza è un qualcosa che a mio avviso potrebbe trovare concretezza.
22:19Il nostro tempo è ampiamente scaduto, però io ti faccio ancora un paio di domande alle quali dovrei rispondere complessivamente in un paio di minuti.
22:31Ecco, l'ordine dei consulenti del lavoro si potrebbe fare da portavoce per l'istituzione di questa bottega scuola, prima domanda.
22:45Poi la seconda domanda, pochi giorni fa c'è stata la cosiddetta festa della donna, oggi si chiama giornata internazionale della donna.
22:59Ecco, perché ci sono ancora tante difficoltà per le donne ad entrare nel mondo del lavoro?
23:09Allora, vado per ordine. La prima domanda, la mia risposta è assolutamente sì.
23:13Noi come ordine ci siamo dati come uno degli obiettivi di mandato quello di dare vita a questa rete di relazioni interistituzionali con altre istituzioni che comunque hanno a che fare con il mondo del lavoro
23:27per cercare di portare miglioramenti e per essere da suggeritori di buone prassi, di buone iniziative per creare valore nel nostro territorio, quindi assolutamente sì.
23:40Secondo aspetto, occupazione femminile, il nostro vulnus, ci sta poco da fare, perché anche in questo caso cresce l'occupazione, però non solo qui siamo ultimi come mezzogiorno in Italia, ma siamo tra le ultime regioni in tutta l'area geografica dell'Unione Europea.
24:01Qual è il problema? Io credo che il problema principale sia il fatto che nella nostra cultura la donna è moglie, è mamma, cura la famiglia, cura i figli, è anche il nostro valore aggiunto nella società, ma porta handicap nel lavoro e il nostro lavoro oggi è ancora poco accogliente rispetto a conciliazioni, tempi di vita e di lavoro.
24:26Purtroppo, fortunatamente, mentre tu parli mi appassiono e quindi mi vengono da fare altre domande, ed è l'ultima te lo giuro, ma io sento parlare spesso del fatto che le donne sono sottopagate rispetto agli uomini,
24:45ma da esperto dico ma non ci sono i contratti, mica il contratto fa la distinzione tu sei donna e devi prendere di meno e tu sei uomo e prendi di più, a me non mi pare che ci sia questa distinzione.
25:03Questo è il fenomeno che passa sotto il nome di gender pay gap, la differenza retributiva di salari, in realtà se così fosse, a parità di lavoro, di orario, se fosse una differenza retributiva qui ci troveremmo di fronte a una discriminazione.
25:19In realtà pure esiste la discriminazione ma non è così dilagante, il motivo per cui c'è questa differenza stipendiale è che gli uomini occupano le posizioni di maggiore responsabilità in azienda, occupano dei profili professionali più elevati per cui conseguono una maggiore retribuzione.
25:37Pensiamo che in Italia soltanto poco più del 20% di dirigente è donna.
25:55C'è una cattiva comunicazione o altrimenti c'è anche in questo senso una cattiva comunicazione, però io purtroppo ti devo dire che il nostro tempo è volato, abbiamo sforato di parecchio, ti ringrazio per aver accettato l'invito di tal presse mio, ringrazio voi per averci seguito, l'appuntamento è alla prossima puntata.
26:25Al prossimo episodio
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