Roma, 10 mar. (askanews) - Si è svolto a Roma l'evento 'Visioni con il Sud: l'orizzonte da costruire insieme' per la presentazione del piano triennale dell'attività della Fondazione Con il Sud e i risultati dell'indagine 'Il futuro di chi?' su spopolamento e priorità emergenti al Sud condotta dall'Istituto Demopolis. Mentre nell'ultimo biennio il Pil del Sud è cresciuto più delle regioni del Centro Nord, la qualità della vita non è conseguentemente migliorata, e nette restano oggi le differenze territoriali, ad esempio nella soddisfazione per i servizi pubblici. In un'ideale pagella scolastica, le prestazioni sui territori vengono oggi promosse dal 67% dei cittadini residenti a Nord, dal 54% fra quanti vivono nel Centro Italia e solo dal 40% nel Sud e nelle Isole. Anche per questioni di qualità della vita, dunque, il Sud teme lo spopolamento molto più del resto del Paese.6 italiani su 10 ritengono che oggi lo spopolamento del Paese sia un fenomeno da affrontare con priorità assoluta. Gli indici di preoccupazione più marcati si rilevano soprattutto al Sud (68%) e crescono ulteriormente tra i rappresentanti istituzionali (72%) e delle organizzazioni del Terzo settore (75%).Sono alcuni dei dati emersi dall'indagine promossa dalla Fondazione Con il Sud e realizzata dall'Istituto Demopolis presentati all'evento 'Visioni con il Sud: l'orizzonte da costruire insieme' dedicato alla presentazione del documento di programmazione delle attività 2025.2027 della Fondazione Con il Sud.'Emerge la voglia di vedere tutto un altro film sul Sud - ha sottolineato Stefano Consiglio presidente della Fondazione Con il Sud - perché non accettiamo la deriva demografica delle regioni meridionali come un destino già segnato. Chi parla di processi irreversibili offre ai policy maker l'alibi per continuare a non fare nulla su questo fronte. Siamo convinti che la Fondazione, collaborando con tutti gli attori, pubblici e privati, possa e debba mettere in campo azioni innovative, sperimentare prototipi di intervento, concepire approcci trasversali in un laboratorio 'a cielo aperto' costituito dai territori del Sud Italia. La sfida della rigenerazione demografica si vince insieme, 'con' il Sud'.Nel documento programmatico della Fondazione Con il Sud è indicato come obiettivo strategico prioritario per il prossimo triennio quello di 'ridare slancio ai processi di rigenerazione del Sud Italia, provando a contrastare il fenomeno dello spopolamento 'insieme' a tutti gli attori che ne condividono l'impegno per lo sviluppo sociale ed economico del Sud. Per queste ragioni, la Fondazione proseguirà l'impegno ad allargare la sfera dei beneficiari, ad estendere il raggio d'azione degli interventi, ad ampliare e rendere più fitta la rete di partner con cui collaborare'. Una grande sfida e un modo di affrontarla 'insieme' ritenuta prioritaria dall'opinione pubblica, dalle istituzioni pubbliche, dal Terzo settore e dai cittadini e che risiedono al Sud. Il documento programmatico delle attività 2025-2027 della Fondazione Con il Sud è frutto di un percorso di ascolto e dialogo avviato un anno fa e che ha coinvolto le fondazioni di origine bancaria, il Forum Terzo Settore e le organizzazioni del terzo settore meridionale, i CSV - centri servizio volontariato, i partner istituzionali privati, lo staff, esperti e accademici impegnati sulle principali tematiche legate allo sviluppo del Sud.Il documento programmatico giunge a diciotto anni dalla costituzione della Fondazione Con il Sud. 'Un arco temporale in cui il paesaggio sociale del Sud Italia è profondamente cambiato - si sottolinea nel documento. Ha perso quasi un milione di residenti, scendendo sotto la soglia dei 20 milioni di abitanti, ha sofferto e continua a soffrire per un incessante processo di spopolamento, soprattutto delle aree interne. Rispetto al 2006 rimangono ampie le distanze fra il Sud e il resto del Paese in termini di disoccupazione giovanile e di tasso di occupazione delle donne. Una fragilità strutturale che naturalmente si rispecchia nelle diseguaglianze di carattere sociale: dalla rarefazione dei servizi pubblici essenziali - ospedali, scuole, trasporti - alla diffusione della povertà, la cui incidenza sulle famiglie è due volte sopra la media nazionale e tripla rispetto al confronto con il centro-nord'. Un dato che pesa, anche nell'opinione pubblica italiana. Per il 45% dei cittadini intervistati da Demopolis per la Fondazione Con il Sud il divario si è addirittura progressivamente aggravato negli ultimi 5 anni. La percentuale sale al 60% fra i residenti a Sud. Dati ancora più netti tratteggiano le consapevolezze degli italiani: per l'80%, il ritardo economico e sociale del Sud blocca la crescita complessiva del Paese. Per l'83% degli italiani - ha affermato il direttore di Demopolis Pietro Vento - il divario fra chi risiede nelle regioni del Centro-Nord e chi vive nel Sud nel Paese è oggi soprattutto un divario di cittadinanza. Ne è convinto oltre il 90% di chi vive nel Mezzogior
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