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Il Piacere della lettura: l'intervista a Mariagloria Fontana
Quotidiano Nazionale
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8 mesi fa
L'intervista di Giulia Carla De Carlo a Mariagloria Fontana per il Piacere della Lettura
Categoria
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Apprendimento
Trascrizione
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Benvenuti a Il piacere della lettura, il podcast di quotidiano nazionale dedicato ai libri,
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agli scrittori, alle scrittrici e alle storie. Oggi con noi nei nostri studi la scrittrice e
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giornalista Maria Gloria Fontana. Ciao Maria Gloria. Ciao grazie. Il libro di cui parleremo
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oggi è Vieni dal buio, edito da Castelvecchi. Inizi con due esergo, in particolar modo il
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famosissimo film di Alain René, Hiroshima mon amour, sceneggiato da Marguerite Duras che è
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stata candidata agli Oscar. Allora come mai hai voluto iniziare in questo modo così dirompente?
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Marguerite Duras è sicuramente una delle autrici mie di formazione, di riferimento su tutti l'amante
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ecco insomma, tanto per capirci, ma questo film pure in particolare dato che io ho anche una
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formazione cinematografica, anche a livello universitario, è uno di quei film che lo stesso
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hanno un po' definito la mia identità, sia come autrice, che come lettrice, che come spettatrice
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appunto del cinema. Questo esergo perché? Perché comunque ha proprio l'idea di questo amore così
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penetrante, perturbante, scusa la rima baciata non voluta, però effettivamente è di questo tipo di
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amore che andiamo a parlare nel romanzo ed è un amore che appunto lacera, ha tante lacerazioni,
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i suoi protagonisti le hanno e le creano forse anche negli altri. Sì infatti Vieni dal buio è
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un romanzo sentimentale sull'amore coniugale, sui tradimenti, sulle ossessioni anche, è erotico e
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passionale e ha come protagonista Nora che diciamo è la protagonista indiscussa ma ci sono altri tre
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personaggi che escono fuori che sono Max, Paolo e Leila. Puoi parlarci dei tuoi personaggi?
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Sì allora sicuramente come hai detto tu Nora è la protagonista principale, siamo sull'età di tutti e
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quattro sui 40 anni ecco poco meno poco più, sono di estrazioni sociali molto differenti perché
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abbiamo questa coppia Nora e Paolo che stanno per sposarsi quindi c'è questo inizio per
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cui loro si appropinquano a un festeggiamento molto lussuoso, molto raffinato dato proprio da
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questa estrazione sociale altoborghese romana. Lui è un avvocato, figlio e nipote di avvocati
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con generazioni di affacoltosissimi avvocati di Roma, della Roma Bene, come si potrebbe dire lei
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è una firma importantissima dell'enogastronomia per cui anche lei si è conquistata un posto al sole,
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un posto d'onore nel giornalismo quello così, quello griffato. Poi invece c'è Max, Max è un
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ex scrittore, un napoletano trapiantato a Roma che ha avuto un discreto successo in un certo
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periodo della sua vita, poi non si sa per quale motivo almeno nel corso della narrazione poi lo
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scopriremo però all'inizio non si sa per quale motivo lui ha deciso di interrompere questa sua
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passione che poi era diventata anche una professione. La sua estrazione sociale è molto
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così proletaria se mi passi il termine un po' forse obsoleto ma al fondo poi è così e poi c'è
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Leila. Leila fa una vita forse al di sopra delle sue possibilità ma perché? Perché questo lo
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possiamo raccontare senza anticipare nulla, è una escort quindi vive vendendo il suo corpo però
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sempre a un certo livello sociale ecco insomma non è una prostituta di strada è una escort che
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frequenta certi ambienti probabilmente anche la sua famiglia non era una famiglia così insomma
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la famiglia abbastanza abbiente però le ha deciso poi a un certo punto della sua vita per un
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discorso di così di malessere interiore di fare questa scelta e si incontreranno alcuni tra di
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loro si incroceranno. I tuoi personaggi sono molto sfaccettati molto tridimensionali e ci
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sono momenti in cui li odi tutti in qualche modo dei momenti in cui li ami e sono che sono
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teneri però oltre a loro quattro sono tre altri protagonisti che sono le città, le città Roma
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con la sua borghesia ottusa poi c'è Parigi che è il sogno e Napoli molto profonda con i fantasmi
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grazie di questa possibilità di parlare delle città perché secondo me si sono le altre per tre
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protagonisti sono loro. Roma come dicevi borghesia forse anche un po appunto statica no questa città
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così bella talmente bella da cadere su se stessa da rimanere come una donna così bella che si
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specchia e si compiace della propria bellezza ecco e le dò un po meno spazio rispetto alle altre
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città. Ho più spazio sicuramente a Parigi che appunto come ha accennato è un sogno il sogno
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che può essere il sogno d'amore ma anche il sogno proprio di una vita diversa di Nora. Nora vorrebbe
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effettivamente lasciare tutto per andare in questa città che forse vista dagli occhi di una turista
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seppur frequentata molto da Nora quindi una turista che conosce bene gli angoli di quella
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città la vede comunque da turista non ne vede le vede poco le brutture i disagi anche che si
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vivono in una metropoli come Parigi quindi rimane un po una città ideale e idealizzata. Cioè Napoli
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è una città che rappresenta anche il lato proprio scuro dei personaggi in particolare quelli di Max
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perché appunto Max ha lasciato abbandona questa città come forse fanno e hanno fatto molti sia
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musicisti scrittori. L'ultimo che mi viene in mente è Paolo Sorrentino che sono tutti talenti di Napoli
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però poi alla fine sono andati via tutti da questa città perché è piena di contraddizioni e non si
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sa che cosa che cosa farne poi di tutte queste contraddizioni. Lui ad un certo punto incarna
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proprio nella storia questa città almeno Nora vede questa città e lui riflessa e viceversa la
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città è Max quindi comunque è una Napoli esoterica. Amavo e volevo raccontare una Napoli segreta un
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po' più nascosta rispetto quella dei fantasmi come dicevi e quella delle sicuramente degli
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spettri che si incarnano sia nelle leggende nel folclore napoletano che a livello proprio
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figurato anche nei discorsi tra di loro nei dialoghi tra Nora e Max. Intrecciati nel romanzo
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ci sono Eros e Thanatos, la scoperta dei corpi è quasi una conoscenza, l'anima sta nella fusione
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dei corpi giusto? Ce ne parli? Volevo proprio scrivere un romanzo che raccontasse quanto i
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corpi possano raccontare di noi a vantaggio dei corpi e a svantaggio delle parole quindi del
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linguaggio verbale. Non lo so perché ma mi sembrava opportuno farlo non so se ce ne sia poi
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in realtà bisogno però io sentivo questa necessità avendo letto molto Michel Hurbeck che appunto
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anche in esergo avendo letto tanto un certo tipo di romanzi anche di Philip Roth per me il corpo
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rappresentava e rappresenta in questo romanzo un detonatore quindi fa deflagrare tutti i sentimenti
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tutti i dolori tutto quello che riguarda la comunicazione che forse verbalmente non
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riuscirebbero a poter esprimere Nora e Max in particolare ma anche Paolo e Leila e quindi
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attraverso questa conoscenza vicendevole dei corpi attraverso proprio gli amplessi che loro
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hanno riescono poi a dare l'uno all'altro qualcosa di loro stessi sai secondo me in occidente il
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corpo effettivamente viene molto diviso dall'anima dalla mente dal cuore questo non aiuta non aiuta
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proprio il nostro benessere per cui a un certo punto è come se ci fosse un ricongiungimento
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in questa storia di questo insomma dell'anima che risiede nel corpo addirittura un certo punto mi
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pare che sia Max a cui io faccio dire o Nora non mi ricordo più che appunto l'anima risiede tra le
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gambe e quindi comunque no è qualcosa di che sembra quasi pornografico però in realtà non lo è perché
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ci sono anche le nostre pulsioni più forti. Tu scrivi il possesso nasceva dal desiderio e questo
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sorgeva nella mancanza confluiva in una forma d'amore per la bellezza quindi il desiderio nasce
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dalla mancanza. Sì il desiderio nasce dalla mancanza lo diceva anche Platone il desiderio
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nasce dalla mancanza da questa figura della povertà un po' in senso figurato che ci fa
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desiderare qualcosa a volte di cui neanche abbiamo bisogno di cui non abbiamo necessità se lo vogliamo
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sviluppare nei temi più universali più grandi però anche nell'amore spesso è così è come se Nora
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non riuscendo a trovare il modo di entrare dentro dentro Max ad arrivare a questa chiave così di
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accesso lo desiderasse sempre di più perché lei pensa che lui sia irraggiungibile forse non lo è
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forse non è così però lei lo pensa per cui il desiderio cresce sempre di più e quindi questa
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assenza questa mancanza si fa così intensa così forte a volte proprio diventa una vertigine per
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lei. Abbiamo parlato di Eros e adesso parliamo di Thanatos che diciamo è rappresentato da Max. Sì
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è rappresentato da Max e anche dalla sua città come dicevamo precedentemente da questa Napoli
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un po' così un po' chiusa un po' sotterranea quindi non la Napoli che ci immaginiamo un po'
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stereotipata della pizza del mandolino ma la Napoli proprio quella del sotterraneo delle
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anime pezzentelle che io racconto che è uno dei luoghi dove loro andranno poi in questa fuga
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d'amore. Max ha subito la morte su se stesso come molti di noi i lutti lutti del lutto della madre
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lutto del fratello un fratello caro che però aveva un po' perso di vista e quindi forse si
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sente anche in colpa per questo ed è una morte che pesa moltissimo sulle sue spalle lui sente
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forte questa responsabilità la morte aleggia in tutto il romanzo perché poi a un certo punto Nora
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dice proprio io voglio prendermi cura dei morti di Max è come se lei a un certo punto volesse
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proprio introiettare questi morti addirittura dice io prego i morti di Max voglio pregare
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questi morti mi chiedono di non abbandonarlo quindi la morte è un po' una morte pure se vuoi
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così come se fosse un'altra protagonista che alleggia su tutti è come se fosse un po' il
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fato quello che era per i greci la morte è un po' quello che comanda un po' tutto il deus
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ex machina che sta dietro a tutta questa storia alla fine è un po' una tragedia shakespearian
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negli intenti e sempre dove i dovuti paragoni con i mostri sacri insomma anche lo sguardo tra
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Max e Nora il primissimo sguardo c'è questo grande desiderio e questo grande thanatos che
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alleggia negli occhi infatti poi se lo dicono l'ho visto nel tuo sguardo tu scrivi inizia
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tutto con un matrimonio cioè inizia in realtà con una chat molto diciamo un po' così erotica
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però c'è un matrimonio di fondo che è quello di Nora e Paolo e lei dice non comprendeva il
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chiasso delle future spose non riusciva a capire i motivi di tanti mesi di preparazioni indirizzati
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a un solo giorno come se l'abito da sposa rappresentasse la subordinazione sociale rispetto
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all'uomo l'ho vista un po' così sì perché io anch'io come donna l'ho vissuta così ma sono
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anche sposata mi sono anche sposata in chiesa però non lo rifarei non il matrimonio ma forse
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un matrimonio in chiesa però effettivamente io vedo questo matrimonio per questo si diceva anche
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fuori onda una delle ispirazioni è stato questo film di mike nichols del 67 quindi prima della
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grande rivoluzione sociale del 68 che è stato laureato quanto è stato subversivo e rivoluzionario
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quel film perché a un certo punto lui va lì da sinofone vuole sposare questa ragazza cioè vuole
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sposare vuole riprendere questa ragazza se la vuole portare via la si sposa lei comunque si
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sposa lui la vede da un vetro urla nessuno lo sente prende un crocifisso enorme e la si capisce
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già diciamo l'ingerenza della chiesa no in quegli anni secondo me comunque è cambiato qualcosa ma
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non del tutto perché l'ingerenza c'è ancora e questa idea del sacramento di questa unione così
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fatta solo in questo modo possibile è consomma ancora molto importante molto rilevante per tante
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donne e io non credo che invece sia così credo che gli uomini le donne debbano vivere insieme
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a prescindere da tutto anzi sono molto per vivere insieme ma anche non vivere insieme magari una
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casa accanto all'altro e ognuno deve deve vivere la propria indipendenza loro si cercano invece di
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fare tutto come si deve no in qualche maniera nora risponde a queste convenzioni e però vuole
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anche uscirne quindi la lotta sta proprio lì il dissidio è lì dentro tra queste due facce di nora
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di questa grande donna emancipata benestante che tutti con anche per persona pubblica perché
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appunto una giornalista conosciuta e poi però la fuga da questo nido insomma il tuo libro come
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detto tu nelle tragedie greche nelle tragedie del shakespearian non accatarsi come lo come
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nelle tragedie classiche e qual è il messaggio se c'è che vuoi dare lettori e perché i lettori
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dovrebbero leggere il tuo libro il messaggio potrebbe essere comunque di farsi sempre delle
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domande perché poi come sai meglio di me i libri pongono sempre delle questioni e noi non riusciamo
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mai a dare delle risposte noi autori autrici sarebbe no pretenzioso e presuntuoso dare delle
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risposte sicuramente sono domande quelle che io pongo e dovrebbero leggerlo così anche per pensare
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a quello a cui vanno incontro nelle relazioni nel capire proprio loro stessi quello che vogliono
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il desiderio diciamo il desiderio poi maggiore è quello che noi vogliamo capire però che cosa
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vogliamo veramente nel senso che poi il vero vero problema appunto come dicevamo è questo
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dissidio capire cosa si vuole davvero e non combatterlo ma forse lasciarlo andare ed accettarlo
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anche se non si sposa permettimi gioco di parole con quello che forse andrebbe fatto
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oggi al piacere della lettura abbiamo parlato di vieni dal buio edito da castelvecchi e tu
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maria gloria quale libro consiglieresti per il piacere della lettura capolavoro assoluto di
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philip roth che è il teatro di sabbat ed è un romanzo anche questo proprio anzi questo soprattutto
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è una danza con la morte e il protagonista michi sabbat è un personaggio che è stato anche molto
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divisivo per molti critici quindi è stato molto amato questo libro ma è stato definito il grande
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capolavoro forse il più grande capolavoro di phil pratt e invece per molti non lo era io mi fido
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di del compianto arold bloom e anche delle mie sensazioni semplici invece di autrice lettrice
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per cui mi ha veramente così devastato la lettura di questo romanzo per questo personaggio che è
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veramente osceno osceno irriverente talvolta cattivo e anche qui è tutto un percorso di questa vita
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anche al ritrovoso anche attraverso delle analessi di questo michi sabbat che poi era un burattinaio
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ma ma insomma poi incontra delle donne una è un po la sossessione la prima donna invece la
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sua amante e l'incipit è veramente un incipit che ti inchioda ed è dimmi che scoprerai solo con me
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oppure tra noi è finita ecco già un libro che inizia così per me è un colpo di fulmine e questa
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era la sua amante drenka che poi insomma scopriremo già dalle prime pagine che morirà e poi da lì
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partirà tutta questa storia ed è pieno pieno di fantasmi anche questo libro si illuminano gli
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occhi sì perché sai giulia io proprio l'ho amato moltissimo è uno dei miei punti così di diamante
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nel senso uno vorrebbe scrivere in questo modo poi si deve accontentare di quello che è e quindi
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però almeno leggerlo serve sicuramente grazie mille grazie a te
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