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  • 3 mesi fa

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Trascrizione
00:00Benvenuti a Il Piacere della lettura, il podcast di Quotidiano Nazionale dedicato ai libri, agli scrittori, alle scrittrici e alle storie.
00:07Con noi oggi Bibiana Kau, benvenuta.
00:10Grazie, altrettanto a voi.
00:12Il libro di cui parleremo oggi è La Levatrice, edito da Nord.
00:16Il romanzo parte il 17 settembre 1917, narra tre mesi perché arriviamo a Natale
00:23e il luogo, l'atmosfera, il paesaggio è quello di un paese rurale della Sardegna.
00:31La guerra nel 1917 non accennava a finire e molte persone, molti uomini erano al fronte.
00:38La guerra infatti sarà uno dei temi importanti del tuo libro.
00:42Però il 1917, la prima guerra mondiale, in quegli anni decretono anche l'inizio di un cambiamento epocale
00:49e il tuo libro scava a fondo in questo mondo antico e mondo moderno,
00:54in questa nascita, in questi parti, in queste nuove generazioni e alla morte che procura la guerra
01:01e c'è questo dialogo continuo tra luce e ombre, tra vita e morte.
01:07Ci puoi parlare in sintesi della Levatrice e perché hai sentito l'esigenza di scrivere questo romanzo?
01:13Ho avuto l'esigenza di scrivere questo romanzo già da un po' di tempo fa, circa vent'anni quasi,
01:19quando sono entrata in contatto con le vite di tante donne, dell'Ottocento, del primo Novecento,
01:26di prima dell'Avvento, delle ostetriche formate all'università in Sardegna,
01:31perché ovviamente in altre parti c'erano già da qualche secolo e quindi sono storie che mi hanno profondamente toccato.
01:38La storia della Levatrice riassume un pochino una figura emblematica del tempo,
01:44quindi è una donna non è acculturata, è analfabeta, però è spinta da uno spirito di solidarietà e di comunità molto marcato,
01:53per cui lei fa la Levatrice pur non essendo diplomata all'università, lo fa gratuitamente,
02:00lo fa, qualcuno se può gli dà in cambio dei beni in natura, ma lei passa tutta la sua vita ad andare e tornare nelle case dove c'è bisogno di lei,
02:11per le nascite ma anche per altre situazioni legate alla salute delle donne,
02:16perché lei si occupa un po' di tutta la sfera della salute femminile.
02:20Nel momento in cui chiede un piccolo riconoscimento che non è neanche uno stipendio,
02:25ma è una sorta di sussidio, anche una tantum che gli consenta poi di avere un po' di soldi per pagare delle cure in pratica,
02:34al marito che torna ferito dalla guerra, questo gli viene negato.
02:38E gli viene negato da quelle stesse persone, rappresentanti di quelle istituzioni,
02:43che pure negli anni l'hanno cercata, hanno cercato i loro servizi, hanno cercato la sua competenza,
02:50hanno cercato il suo sapere arcaico, ma molto funzionale e molto ben strutturato,
02:57anche perché lei conosceva le erbe, conosceva tutta una serie di cure efficaci per quel contesto in cui abitava,
03:04quindi andavano bene non essendoci fino ad allora un medico che praticava la medicina ufficiale, diciamo quella scientifica.
03:11Il romanzo ha gli odori e i colori della Sardegna, abbiamo il vento, abbiamo il cibo come il pane Pittau,
03:18e chi viene da fuori, la forestiera tra virgolette, si trova male perché pensa che sia una terra inospitale,
03:26in realtà poi noi conosciamo i personaggi ed è una terra molto generosa.
03:32Che differenza c'è tra la Sardegna e le altre isole del Mediterraneo?
03:36Perché è così aspra e dolce allo stesso tempo?
03:40Allora, di diverso ha innanzitutto che è una terra molto antica,
03:44è una delle terre più antiche rispetto al resto della penisola, diciamo,
03:49e quindi ha avuto anche una storia importante di colonizzazioni,
03:55ma anche di resistenza, di resilienza,
03:58e di aver utilizzato anche questa natura aspra e inospitale
04:03come forma di difesa per poter sopravvivere alle tante insidie che arrivavano dal mare.
04:10È anche una sorta di protezione,
04:13quest'isola così forte, ecco, col suo vento, con i suoi odori, con la sua apparente ruvidezza, ecco.
04:20Questo è un libro dove le donne sono davvero protagoniste,
04:23anche perché gli uomini sono pochi e la maggior parte sono al fronte,
04:27e la relazione tra i personaggi femminili è molto forte.
04:31Per esempio, mi piace molto quella tra Mallena e Zinon Nori.
04:35Mallena guarda Zinon Nori come se fosse quasi un guru, un mito,
04:40una donna che sa, che riesce ad osservare l'inosservabile
04:45tra tradizione e magia, religione e rituale.
04:49Ci puoi raccontare di Mallena e del loro rapporto?
04:52Mallena è una donna pratica, conosce le erbe, sa come curare tutta la parte
04:57dei disturbi legati alla salute femminile, ma anche a quella maschile,
05:02perché lei comunque conosce tante cure per le ustioni, per le piaghe,
05:06per le coliche, per il mal di pancia, sa fare tante cose.
05:09È attratta da Zinon Nori, le due comunque si completano a vicenda
05:14e hanno un'intesa molto forte, perché Zinon Nori rappresenta quel ponte con l'aldilà.
05:20Lei unisce le preghiere anche di estrazione cattolica
05:26con forme pagane di divinazioni e di ricerca del consenso degli astri,
05:33del consenso del divino, congiunzione comunque con un mondo che non si vede
05:39ma che sente come presente e come importante nella vita delle persone.
05:44Quindi è un po', diciamo, l'unione di due modi tra loro diversi di intendere l'equilibrio.
05:52Però si trovano molto bene, sono unite da un rispetto reciproco molto forte.
05:57Questo è un libro dove c'è appunto una comunità di donne.
06:00Questa comunità rimane coesa nelle difficoltà, aiutano una propria compaesana.
06:07Cosa volevi dirci nel profondo? È che le donne se rimangono unite possono superare qualsiasi ostacolo?
06:14Assolutamente sì, questa è la storia, ce lo insegna, possiamo trovarlo in molte parti del mondo.
06:20In molte parti del mondo sono state le donne in passato che hanno comunque favorito una transizione,
06:27che hanno favorito la salvaguardia di una certa umanità.
06:32Ma non a caso hanno un senso spiccato di famiglia, di generosità verso l'altro
06:38e anche di donarsi in un qualche modo, pur mantenendo la consapevolezza della forza che comunque hanno.
06:46In un qualche modo si fa sempre sentire.
06:48Questa è anche una grande storia d'amore tra Mallena e Giubanne.
06:52Un colpo di fulmine dove lui salva lei rendendola libera e dove lei salva lui rendendolo uomo.
07:00Tu scrivi, solo lui vedeva davvero ciò che lei amava e ciò di cui aveva paura.
07:06Sentiva di amare anche le piccole cose di Giubanne.
07:10Quindi l'amore divampa in un incendio ma rimane nelle piccole cose.
07:15Ci racconti la loro storia d'amore?
07:17La loro storia d'amore è iniziata così, con un incrocio di sguardi, diciamo, no?
07:23Che sembra un po' una cosa romantica.
07:25Però effettivamente questo è successo.
07:28Quindi è bastato scambiarsi un breve colloquio per sentire che c'era qualcosa che poteva funzionare di molto forte.
07:37E quindi la loro storia è iniziata così e loro sono stati sempre uniti fino alla fine.
07:43E nelle piccole cose, come anche il profumo di un frutto oppure di un fiore, anche insignificante che cresce nel prato,
07:54li riporta a quell'unione che loro hanno.
07:59La guerra è un tema molto importante nel tuo libro, non perché ci sono bombe o battaglie,
08:04ma perché alleggia e riecheggia nelle parole, nei pensieri dei personaggi.
08:12E alcuni mariti, alcuni uomini sono andati al fronte e se ne parla.
08:16Altri invece non sono idonei che un'onta ma nello stesso tempo una fortuna.
08:22A un certo punto ritorna Giovanni, Giubanne, il marito di Mallena,
08:26e tutti sono felici, fanno una grande festa, preparano dolci, si vestono bene,
08:31ma quando lui scende dalla macchina rimangono tutti impietriti,
08:36perché è un'altra persona, non morto, ma che porta in sé la morte.
08:43Tu scrivi, dovette sforzarsi per convincersi che quello era suo marito
08:48e che era suo dovere andare ad accoglierlo.
08:50La guerra divora l'animo umano, la guerra piace a chi non la conosce,
08:56diceva Erasmo da Rotterdam. Tu sei d'accordo?
08:59Esatto, e anche lì la guerra è piaciuta molto a chi non è stato mai in trincea.
09:05Questo per fortuna dopo cento anni la storia ce lo conferma,
09:10seppure all'inizio la narrazione è stata un po' differente.
09:14Ma credo che sia logico che sia così,
09:17perché chi c'è stato davvero in trincea non penso possa condividere e amare quelle giornate terribili
09:25dove questi giovani strappati alle famiglie, spesso senza conoscere neanche la lingua,
09:31senza comprendere le motivazioni per cui erano lì e contro chi dovevano combattere,
09:36si sono ritrovati anche a dover mangiare o riposare con i cadaveri dei compagni vicino
09:43perché erano impossibilitati a sepellirli. Chi può amare una cosa così se non chi non conosce?
09:49La morte è un grande tema nel tuo libro.
09:51Tu scrivi come il vento che arriva dal mare, che si sente, si respira
09:55e sembra che ci può abbracciare e ci entra dentro.
09:58Anche la morte è così. Ci abbraccia, ci accompagna e talvolta ci salva.
10:03Siamo nella stessa strada fin da quando nasciamo.
10:06La morte ci accompagna sempre e a volte può essere una liberazione.
10:12Può essere anche salvifica perché ci sono delle situazioni in cui non viene data una scelta diversa
10:20e quindi solo chi vive in una certa situazione può sapere cosa è meglio per sé.
10:27Anche lì solo conoscendo e mettendosi nei panni della persona
10:32ma si può dire cosa è giusto, cosa non è giusto, cosa è sbagliato e cosa fare.
10:38Se ci sono delle soluzioni diverse, delle opzioni che la persona può fare, il discorso cambia.
10:45Ma spesso in situazioni in cui non lasciano altra scelta non si può giudicare.
10:50Fino a un secolo fa si viveva veramente a contatto con la natura.
10:55C'era un connubio, una relazione.
10:56È stata molto dolce la tua descrizione dei contenitori.
11:00Mallena infilò nelle sacche laterali due grosse zucche che qualche anno prima Giubanne aveva svuotate ed essiccato per usarle come contenitori.
11:09Quindi la zucca essiccata era diventata un contenitore.
11:13Oggi se chiedessimo a un giovane o anche un meno giovane la differenza tra una pianta e un'altra probabilmente non la saprebbe.
11:20Quanto è cambiato il nostro modo di relazionarci con la natura?
11:25Il nostro mondo è un mondo di plastica ormai e che cosa stiamo perdendo?
11:30Stiamo perdendo perché non conosciamo la realtà che ci circonda e quindi in un qualche modo ci accontentiamo di quello che ci vogliono far conoscere.
11:40Credo che anche quando le persone non andavano all'università, non avevano degli studi certificati, avevano comunque una conoscenza, una competenza arcaica che gli consentiva di non perdersi in campagna.
11:52Conoscevano dal volo degli uccelli che tempo sarebbe arrivato.
11:57Conoscevano il nord e il sud perché sapevano leggere gli astri e comunque il cielo.
12:04Erano tutte cose importanti.
12:05Dagli odori sapevano cosa c'era intorno, cosa c'era lì vicino.
12:09Diciamo anche tutta quella è conoscenza, è sapienza, è qualcosa che dovremmo un po' recuperare, che in qualche modo ci aiuta e ci guida nella vita di tutti i giorni.
12:20Anche gli odori ci dicono cosa può essere buono e cosa può essere per noi un pericolo.
12:26Alterando tutto ovviamente si crea un po' di confusione.
12:29La lingua è sempre stata una barriera tra i popoli e all'interno dell'Italia, che fino a poco tempo prima non era nemmeno unita, lo era ancora di più.
12:38Infatti Angelica, la forestiera, quando arriva in Sardegna parla italiano ma loro non la capiscono e lei non capisce gli abitanti del paese.
12:49Mallena invece parla la lingua del popolo.
12:52Quanto è importante la lingua per creare connessioni?
12:56La lingua per creare le connessioni è importante, è importantissima, ma è importantissimo anche la conoscenza di quella cultura e il rispetto di quella cultura.
13:06Paradossalmente si può entrare in contatto anche senza conoscere perfettamente la lingua.
13:12C'è un linguaggio corporeo che parla per le persone, c'è un contatto fisico che parla per le persone,
13:19c'è un rispetto dell'altro che parla al di là della lingua che si può esplicitare a parole.
13:25Quindi le parole è vero e la lingua è importante, però poi ci sono anche tanti altri linguaggi non verbali che sono altrettanto importanti se non di più.
13:36È il rispetto del contesto in cui si vive, in cui si va, è il rispetto delle persone che la abitano, è fondamentale, prescinde dalla lingua.
13:45Quindi non è solo la lingua la barriera, è anche rispettare l'altro in quanto diverso da noi, ma portatore comunque di un suo sapere, di una sua saggezza,
13:58di un portato che è emotivo e di un certo spessore che non possiamo trascurare.
14:04Il prete Nieddu non fa una bella figura nel tuo libro, è venale, è poco empatico, accusa qualsiasi persona se magari si sente male perché ha fatto un peccato, eccetera.
14:18Come mai hai voluto inserire una figura ecclesiastica, non come portosicuro, ma come una persona tremendamente umana?
14:28Da come ho trovato nei documenti emergeva anche questo. È vero che si parla anche del suo predecessore, che invece era un parroco semplice,
14:41che il Vangelo lo metteva in azione tutti i giorni, più che con la predica domenicale o comunque dall'alto del pulpito.
14:50E quindi anche qui, come in ogni settore, c'erano le persone rappresentate in modo positivo, che con la loro vita comunicavano alcune cose
15:01e le persone che con la loro vita comunicavano cose diametralmente opposte da quello che a parole dicevano.
15:09Per cui qui Mallena accoglie molto bene la coerenza tra quello che si dice e in qualche modo in questo caso si predica
15:17e quello che poi è l'agito quotidiano di tutti i giorni, che non è esattamente corrispondente ai dettami del Vangelo.
15:26Quindi lei è molto attenta da questo punto di vista a cogliere queste incongruenze che ci sono per dire il fare,
15:33diciamo, per dirla proprio in parole semplici semplici.
15:36L'allevatrice Mallena è analfabeta, così come quasi tutti i personaggi del libro,
15:41ad eccezione di chi ha un ruolo come il sindaco, l'avvocato, eccetera.
15:46L'analfabetismo in quel periodo era dirompente.
15:49La scuola quindi, secondo te, come era vista? Come una perdita di tempo oppure come salvezza per un futuro migliore?
15:58Entrambe le cose dipende da chi guardava la scuola e quindi dagli occhi con cui guardava il progresso e la cultura
16:07e a sua volta dal portato che aveva.
16:10Per Mallena la scuola è importantissima.
16:14Lei stessa avrebbe voluto avere la possibilità di studiare,
16:19lei stessa osservava la figlia, cercava di capirne un po' il metodo, ecco,
16:25per poter imparare a conoscere le lettere e imparare a scrivere.
16:30Quindi lei riconosceva un grande valore alla scuola, alla formazione e alla cultura.
16:36Infatti preferisce comunque mandare figli a scuola,
16:39contrariamente alla maggior parte delle persone del tempo che preferivano fargli andare a lavorare.
16:46Lei preferisce spendere, investire nella cultura,
16:51perché comunque è la risorsa che può riuscire ad affrancare da un destino già scritto.
16:57Oggi al piacere della lettura abbiamo parlato dell'Allevatrice, edito da Nord.
17:02E tu Bibiana, quale libro ci consiglieresti per il piacere della lettura?
17:06Mi viene da pensare a un libro di un po' datato, di forse 25 più anni fa,
17:13di un'indiana, Arundati Roy, che ha scritto Il dio delle piccole cose,
17:18che è la storia di due fratellini, la mamma vittima di violenza che comunque lascia il marito.
17:24È una sorta di leggi delle convenzioni sociali di quel tempo, che non è neanche lontanissimo,
17:32e di quel luogo stabiliscono chi deve essere amato, quanto deve essere amato, come deve essere amato.
17:39Quindi anche le scelte della madre poi finiscono per ricadere sui bambini,
17:46che sono due fratellini, una schietta e una femminuccia.
17:49Comunque loro nelle piccole cose cercano di trovare la bellezza e la forza e la resilienza per andare avanti.
17:59Grazie mille.
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