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  • 15 hours ago
“Lo studio CAPItello-291 ha valutato l’utilizzo di capivasertib, un inibitore di Akt, in combinazione con fulvestrant in pazienti con tumore al seno localmente avanzato o metastatico positivo al recettore degli estrogeni (Hr+), negativo per Her2 (Her2-), con una o più alterazioni di Pik3ca/Akt1/Pten, che avevano sviluppato endocrino-resistenza. La combinazione si è dimostrata vantaggiosa, con un dimezzamento del rischio di progressione di malattia e la possibilità di ritardare la chemioterapia”. Così Valentina Guarneri, direttrice dell’Unità operativa complessa di Oncologia 2 dello Iov - Istituto oncologico Veneto e professoressa di Oncologia medica all'università di Padova, all’incontro con la stampa promosso a Milano da AstraZeneca per un approfondire le prospettive offerte dalle terapie innovative per il carcinoma mammario avanzato o metastatico.

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Transcript
00:00Il tumore della mammella è sicuramente il più frequente. Oggi abbiamo in Italia circa 55.000
00:10nuove diagnosi. Ovviamente grazie allo screening, grazie ai miglioramenti delle terapie, la maggior
00:16parte delle pazienti oggi può guarire dopo questa diagnosi. Tuttavia una parte delle pazienti può
00:24recidivare o comunque esiste anche una quota di pazienti che si presenta già con malattia
00:29metastatica all'esordio e di fatto il sottotipo di malattia a recettori ormonali positivi e
00:35ordo negativo è il sottotipo più frequente tra i tumori della mammella. È un tumore che riusciamo
00:40a trattare in maniera ottimale con le terapie a base ormonale, quindi terapia endocrina più agenti a
00:50bersaglio molecolare e quello che oggi si configura come una novità terapeutica è la possibilità di
00:55andare a identificare dei bersagli specifici che possano essere responsabili di fenomeni di
01:01resistenza alla terapia endocrina e tra questi abbiamo sicuramente la alterazione della pathway
01:07di PI3K e KT e P10 che oggi può essere targettata in maniera efficiente usando una combinazione di un
01:15farmaco proprio che targetta specificamente a KT insieme alla terapia ormonale. In questo modo noi
01:21possiamo avere dei benefici terapeutici importanti, questo ci permette di tenere sotto controllo la
01:28malattia più a lungo quando appunto è in fase metastatica e soprattutto ritardare la necessità
01:33di ricorrere alla chemioterapia. Lo studio Capitello ha proprio valutato il ruolo di utilizzare un
01:40inibitore di KT che è Capevasertib in combinazione con il fulvestrante in pazienti che appunto avevano
01:47sviluppato endocrino resistenza e di fatto questo studio ha proprio dimostrato il vantaggio di
01:52associare questa combinazione che si traduce in un dimezzamento del rischio di progressione di
01:57malattia proprio nelle pazienti che presentano questa deregolazione della pathway. Non è l'unico
02:04bersaglio che oggi noi andiamo a ricercare, oggi sappiamo che per scegliere il miglior trattamento
02:09è necessario andare a valutare alcuni proprio biomarcatori che ci consentono di individuare la
02:15strategia terapeutica più opportuna, quella che in quel momento è potenzialmente la più efficace e
02:22quindi è molto importante lavorare di concerto con i nostri patologi, biologi molecolari per proprio
02:28andare a cercare le alterazioni specifiche e poter appunto candidare le pazienti a un trattamento
02:34potenzialmente più efficace.
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