La moda perde una delle sue voci più ribelli e spontanee: la stilista scozzese dallo stile punk-rock Pam Hogg è morta a 66 anni, lasciando dietro di sé un’eredità fatta di latex, catsuit acide e scintille d’anticonformismo.
Hogg si è spenta al St Joseph's Hospice di Hackney, vicino Londra. La notizia della sua scomparsa è stata annunciata dalla famiglia: «Siamo grati sapendo che le sue ultime ore sono state serene e circondate dalle amorevoli cure di cari amici e familiari. Lo spirito creativo e il lavoro di Pamela hanno toccato la vita di molte persone di tutte le età e lascia una magnifica eredità che continuerà a ispirarci, portare gioia e sfidarci a vivere oltre i confini delle convenzioni. Pamela continuerà a vivere nei nostri cuori e nelle nostre menti. Una vita gloriosa vissuta e amata». Pam Hogg, un manifesto di ribellione ed espressione d'identità Nata a Paisley, in Scozia, e cresciuta tra tele e pennelli prima di approdare al Royal College of Art, a Londra, Hogg trasformò il proprio talento in una dichiarazione: la moda non come semplice abito, ma come grido di libertà. Il debutto negli Anni 80 con la collezione Psychedelic Jungle, che diede forma a un’estetica new wave: colori acidi, silhouette androgine, strutture audaci. Era il primo atto di un percorso che avrebbe spezzato le regole e riscritto i codici del vestire.
Dopo una pausa durante gli Anni 90, tornò sulle passerelle nel 2009 rilanciano il proprio stile sulle scene di Parigi. Da allora, le sue creazioni hanno avvolto corpi iconici e ribelli, da star della musica a dive della pop, trasformando ogni capo in un manifesto di identità e coraggio. Hogg era un'artista, più che una stilista: si definiva musicista, registra, "creatrice", muovendosi tra moda, arte visiva e musica, e l'intero mondo creativo la piange ricordandone il talento e la personalità.
Commenta prima di tutti