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  • 2 giorni fa
Il mondo della moda piange Melanie Ward, stylist e talent scout britannica che ha scoperto Kate Moss, scomparsa dopo una battaglia contro il cancro a 59 anni. Ward ha lasciato un segno indelebile nell’industria fashion. La sua eredità va ben oltre le campagne e i red carpet: Melanie era una visionaria, capace di sperimentare, rompere le regole e mescolare eleganza e irriverenza. La sua morte è stata annunciata su Instagram dai familiari insieme a un ritratto firmato Inez & Vinoodh: «È con profonda tristezza che annunciamo la scomparsa della nostra amata Melanie dopo una breve lotta con il cancro. Una visionaria, luminosa, piena di luce e di amore».
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Addio a Melanie Ward, morta l'icona della moda che ha scoperto Kate Moss
La Londra di fine anni Ottanta è stata la sua culla creativa: un crocevia di contrasti, dove l’eleganza borghese conviveva con le culture underground dei club, tra leather jacket, minigonne tartan, anfibi, jeans strappati e giacche oversize. Cresciuta con un’educazione rigorosa impartita dalle suore, Melanie sviluppò presto un’insofferenza verso le regole. Laureata in Scienze Politiche e Lingue alla University of London, capì che la carriera accademica non era la sua strada e decise di seguire la passione per la moda. Si iscrisse alla Central Saint Martins, dove iniziò il suo percorso verso una nuova idea di stile: personale, libero, profondamente umano.
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Una pioniera del vintage e dell’upcycling
Melanie Ward ha rivoluzionato l’approccio al vintage e all’upcycling, tagliando, adattando e trasformando capi storici per farli diventare pezzi unici, lontani dalle rigide “teche da museo”. La sua filosofia era chiara: «L’abbigliamento deve rispecchiare la personalità di chi lo indossa, non limitarsi a evocare nostalgie». Era la regina dell’anti-moda, capace di mescolare completi grigi da grande magazzino con cinture in PVC, corsetti, o cappotti animalier, creando look eccentrici ma autentici. Per lei lo stile era libertà creativa e identità personale, non un’adesione cieca ai trend. Il risultato era un’estetica irriverente, moderna e sempre in anticipo sui tempi.
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Il grunge anni Novanta e il trio Ward–Day–Moss
Negli anni Novanta, Ward fu al centro di una rivoluzione estetica che riscrisse il linguaggio della moda. Collaborò con fotografi come Nick Knight, David Sims e Corinne Day, e con modelle destinate a diventare icone, come Kate Moss. Il trio Ward–Day–Moss portò il grunge — quella miscela di imperfezione e autenticità ispirata alla scena musicale di Nirvana, Pearl Jam e Soundgarden — sulle pagine di riviste come The Face e i-D. Ward scoprì la giovane Kate quando aveva solo 15 anni e la accompagnò nel suo debutto, insegnandole a usare i vestiti come linguaggio di libertà. Il loro primo servizio per The Face mostrava Moss in spiagge inglesi battute dal vento, vestita con capi vintage e trucco minimo: un’estetica “anti-glamour” che cambiò per sempre il modo di rappresentare la bellezza.
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Il sodalizio con Helmut Lang
Tra le sue collaborazioni più importanti spicca quella con Helmut Lang, lo stilista austriaco che condivideva con lei una visione estetica pulita e concettuale. «Mi chiamavano l’Helmut al femminile perché entrambi abbiamo gusti raffinati con un tocco di grezzo», racontava la stilista.Insieme crearono un linguaggio visivo inedito, dove minimalismo e sperimentazione materica convivevano in equilibrio perfetto. Ward portava nelle collezioni di Lang l’idea dell’upcycling e del taglio sartoriale destrutturato, mentre lui le offriva la tela neutra su cui costruire nuove narrazioni di stile. Il loro sodalizio definì l’estetica di un’intera epoca.
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Una carriera internazionale e la bad girl di Harper’s Bazaar
Nel 1995 Melanie si trasferì negli Stati Uniti come senior fashion editor di Harper’s Bazaar, voluta da Liz Tilberis, che la definì “la bad girl della testata”. Per 14 anni, Ward portò la sua visione irriverente e sperimentale nel cuore dell’editoria americana, lavorando a servizi fotografici iconici e sfidando le convenzioni estetiche del tempo. Collaborò anche con Karl Lagerfeld, oltre che con grandi maison come Calvin Klein e Jil Sander. Fino agli ultimi mesi, Melanie ha continuato a creare: il suo ultimo lavoro è stata la campagna menswear Dior 2025–2026, scattata nell’agosto sco...

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