00:00Non solo Roma, le notizie dalla regione con Elisa Mariani.
00:06Buon martedì a tutte le mie telespettatrici e ai miei telespettatori, ben ritrovati ad una nuova puntata di Non Solo Roma.
00:15Bentornati, saremo in vostra compagnia come tutti i giorni fino alle 14, raccontandovi la nostra capitale, il nostro territorio e soprattutto raccontandovi questa giornata.
00:26E effettivamente, amici di Non Solo Roma, io voglio iniziare questa puntata, che sarà una puntata estremamente diversa, con una serie di domande davvero provocatorie.
00:36Una data, vi chiedo, è soltanto un numero sul calendario o è anche un modo per fermarsi a riflettere?
00:44Ma poi, voglio dire, riflettere su cosa? Su come debellare la violenza sulle donne?
00:49Perché oggi, 25 novembre, come sapete, è la giornata internazionale per l'eliminazione della violenza sulle donne.
00:57Dobbiamo fermarci a riflettere sui numeri, dobbiamo tornare a farci le stesse domande che si fanno ogni 25 novembre che si rispetti.
01:07Ad esempio, che facciamo? Insegniamo alle donne a difendersi o educhiamo gli uomini a non esercitare violenza?
01:13Dobbiamo insegnare alle nuove generazioni l'educazione sesso-affettiva nelle scuole?
01:19Dobbiamo ancora chiederci perché non possiamo parlare di parità salariale?
01:23Perché le posizioni di prestigio sono, nella maggior parte dei casi, ancora detenute da uomini?
01:30Perché il mondo nel quale ci muoviamo, nel quale respiriamo e viviamo ogni giorno a conti fatti è un mondo, se vogliamo, costruito un po' più per gli uomini che per le donne?
01:42E la domanda forse più provocatoria che voglio farvi è, ma perché non la cancelliamo questa data dal calendario?
01:48Perché cancellarla significherebbe che la violenza sulle donne non esiste più, che è stata effettivamente cancellata e che nel 2025 abbiamo fatto un concreto passo avanti.
01:59Però in fin dei conti il 25 novembre effettivamente utilizziamolo come data per rifletter, per presentare dei numeri, sono numeri impietosi, numeri che fanno davvero paura.
02:10Le statistiche parlano chiaro, ogni anno vengono uccise circa 100 donne.
02:16La maggior parte delle donne che vengono uccise, vengono uccise proprio tra le mura domestiche, quindi da parte di partner o ex partner, persone per le quali le donne provavano magari un sentimento in passato, lo provavano proprio in quel momento, insomma persone di cui si fidavano.
02:32Ora, al di là dei numeri, oggi vogliamo fare una riflessione davvero ampia e utilizzare questo spazio anche per fornire degli spunti di riflessione diversi, a voi che ci state ascoltando e vedendo proprio in questo istante.
02:46Allora, io intanto do il benvenuto e saluto la mia prima ospite, scrittrice e giornalista Caterina D'Ambrosio. Buongiorno, ben trovata.
02:54Buongiorno a tutte e tutti.
02:55Grazie Caterina per essere in nostra compagnia. Io ti ho fortemente voluta qui in apertura oggi di questa giornata speciale perché parto subito con il dire ai nostri telespettatori che tu hai scritto un libro che sta per uscire, uscirà il prossimo 2 dicembre, che si chiama Femminile Sovranista.
03:14Ha un sottotitolo abbastanza evocativo, Giorgia Meloni e il corpo delle donne. Io con te oggi vorrei parlare più che altro di politica, quindi ho davvero tantissime domande da farti.
03:26Però inizierei con un'affermazione che è tua. Tu hai detto che il corpo delle donne è di fatto un campo di battaglia, un terreno di scontro anche politico. Ci spieghi perché?
03:37Beh, essenzialmente perché il corpo delle donne da sempre non viene considerato delle donne. È sempre di qualcun altro.
03:47E in questo caso, come scrivo anche nel libro, il corpo delle donne appartiene allo Stato. Allo Stato perché sul corpo delle donne, ad esempio sulla 194, si vuole in qualche modo definire quando e come è possibile.
04:05Oppure per quanto riguarda la gestazione per altri, che è un tema delicatissimo, sul quale io non prendo posizione perché veramente attiene alla sensibilità di ciascuno e di ciascuna.
04:15Eppure si mettono delle regole e in questo caso il governo italiano ha varato il reato universale per la GPA, per la gestazione per altri, che non esiste nella giurisprudenza e andrebbe a colpire i genitori che ricorrono alla gestazione per altri per avere un bambino o una bambina.
04:39Sono tanti i casi perché, come hai anticipato tu nell'introduzione, il tema del femminicidio che è odioso, veramente odioso, è diventato in qualche modo protagonista di questa ultima coda degli avvenimenti.
05:05Oggi celebriamo il 25 novembre per l'impegno, per la lotta e per l'eradicazione della violenza sulle donne.
05:15Eppure noi registriamo dei numeri incredibili, una donna viene uccisa ogni tre giorni, i numeri sono veramente incredibili, anche se numeri ufficiali non ce ne sono.
05:31C'è una sorta di fai da te in qualche modo, perché i numeri ufficiali sono quelli del Ministero dell'Interno, però l'associazione non una di meno, ad esempio, l'otto di ogni mese stila questo tragico elenco di donne che vengono uccise appunto dai partner, ex partner, i conoscenti, anche il padre insomma.
05:50E' come se il corpo non appartenesse alle donne, lo è stato in passato, per certi versi continua ad esserlo anche oggi.
06:03Insomma, poi nel libro costruisco una serie di narrazioni che portano alla definizione di questo concetto più concretamente.
06:10Ecco, infatti io vorrei andare un pochino di più nel caso specifico del libro, no? Perché insomma noi, il fatto che Giorgio Meloni sia diventato il primo presidente del Consiglio dei Ministri,
06:20utilizzo volutamente il maschile perché è lei che chiede di essere chiamato presidente del Consiglio dei Ministri, ha sancito un cambiamento importante nella nostra storia politica e culturale.
06:33Sì, però cambiamento fino a che punto? Perché questo governo si è dichiarato, insomma, dalla parte delle donne, no? Però dalla parte delle donne fino a che punto?
06:44Allora, innanzitutto voglio fare i complimenti a Giorgia Meloni.
06:50E' una donna capacissima, assolutamente, molto preparata.
06:54E' una donna molto in gamba, l'unica ad aver rotto il soffitto di cristallo, ma ha rotto il suo soffitto di cristallo.
07:05Per cui, pur essendosi dichiarata fin dal momento dell'insediamento, ha ricordato le donne che l'hanno preceduta,
07:11però fin dal primo momento del suo insediamento, di fatto non ha messo in campo, magari l'ha desiderato, l'ha voluto,
07:24però non ha messo in campo tutte quelle misure della vigilia, diciamo così, per aiutare le donne a crescere, a fermarsi,
07:34a emanciparsi, a autodeterminarsi. Il fulcro, diciamo così, della narrazione di Giorgia Meloni,
07:45la presidente, io preferisco chiamarla la presidente.
07:49Infatti perché l'italiano lo permette, no? Utilizzare l'articolo femminile con un nome non declinabile, assolutamente, certo.
07:57Ma non è casuale, perché quello che sta portando avanti è una politica per le donne,
08:03che non è né femminile e neanche femminista.
08:07E scegliere di chiamarsi il presidente va proprio in questa direzione.
08:11E questo mi dispiace, perché l'avere rotto appunto il soffitto di cristallo e poi farsi chiamare al maschile,
08:19in qualche modo dice, io ce l'ho fatta, ma ce l'ho fatta io.
08:23E trovo che sia una diminuzione, insomma, in qualche modo spreca, se vuoi,
08:27il tentativo di andare avanti e di portare nell'agenda politica quelle che sono appunto le politiche
08:37che possano far crescere la popolazione femminile di questo paese.
08:41Lei all'inizio del suo mandato ha detto, basta, bonus, ci si rimbocca le maniche e si lavora.
08:49In realtà poi ha dovuto fare parzialmente marcia indietro, perché per aiutare le famiglie,
08:56per aiutare le donne, single, sposate, a portare avanti un'agenda.
09:01Agli anni di serbo, no? Certo.
09:03E quindi bonus mamme, bonus asili nido e altri bonus legati alla sfera familiare.
09:12Però non parliamo di strumenti strutturali, sono sempre comunque degli strumenti una tantum
09:20e quindi che ti coprono un'esigenza immediata, ma che in realtà non ti consentono.
09:26Tu, da donna, che vuoi un figlio, che desideri essere madre, eccetera,
09:31non ti consentono di programmare, perché se tu non puoi contare su una rete parentale,
09:36sei da sola, o comunque tu e il tuo compagno sei da solo, siete da soli,
09:41non potete progettare un futuro e quindi manca la casa, il lavoro è a part time,
09:47soprattutto involontario per le donne e 60 euro al mese, per carità,
09:53tutto fa brodo, come si dice, però non sono sufficienti.
09:57Non sono sufficienti, cioè servirebbe una visione a più ampio,
10:01che guardasse un pochino di più al futuro, no? Tu dici, no?
10:04Esattamente.
10:04Non soltanto che tappasse i buchi, ecco come si suol dire.
10:08Caterina, io...
10:08Esatto, ad esempio...
10:09Prego, prego.
10:11Ad esempio, i ragazzi vorrebbero tanto sposarsi, no?
10:15E creare una famiglia, però le case non ci sono, gli affitti sono altissimi,
10:19accedere a un mutuo è complicatissimo,
10:22se non hai un lavoro a tempo determinato, è difficile appunto accedere a un finanziamento.
10:26Sono tanti elementi che messi insieme,
10:30non dico che fanno desistere, ma sicuramente rimandano a queste scelte,
10:34della genitorialità, della famiglia e così, insomma.
10:37Scusate, ho fatto una parentesi.
10:40No, hai fatto benissimo.
10:41Mi manca soltanto un minuto, ma io vorrei da parte tua, insomma,
10:46Caterina, anche un commento, no?
10:47In merito alle ultime dichiarazioni del ministro Nordio,
10:51tu avrai sicuramente avuto modo di sentirle, no?
10:53Lui, ora, frafrasando un po',
10:55dice che, insomma, nel DNA maschile c'è una resistenza, no?
11:00Ad abbandonare il patriarcato, secondo te è così?
11:05Evidentemente no, è tutto un fatto culturale.
11:10E se fosse così non avremmo alcuna speranza.
11:14E quindi le nostre chiacchiere non avrebbero senso.
11:17Non avrebbe senso il 25 novembre,
11:19non avrebbero senso le battaglie che molte donne,
11:21ma anche molti uomini portano avanti per un rapporto caritario.
11:25Perché, insomma, partire dal presupposto
11:29che bisogna essere contro l'altro, secondo me, è sbagliatissimo.
11:33I cambiamenti si fanno insieme, si cammina insieme, sempre.
11:38Dire che la prevaricazione, la violenza è nel DNA,
11:43vuol dire che non ci siamo mai affrancati dall'evoluzione, insomma.
11:48In queste settimane si sta discutendo il decreto Valditara,
11:53scusate il gioco di parole, ma è molto discusso
11:56a livello mediatico e anche a livello politico.
11:59Il fulcro riguarda l'educazione sesso-affettiva nelle scuole.
12:03E soltanto dall'educazione sesso-affettiva nelle scuole
12:06si può aiutare a far progredire la cultura rispetto a questo tema.
12:13Noi siamo uno dei pochi paesi al mondo
12:16che ancora non ha l'educazione sesso-affettiva obbligatoria nelle scuole.
12:20L'UNESCO e l'Organizzazione Mondiale della Sanità,
12:23nonché il Parlamento Europeo,
12:24raccomandano l'educazione nelle scuole fin dalla prima infanzia.
12:32Trova ancora delle resistenze, diciamo così, per usare un eufemismo.
12:36Però io mi auguro che questa cosa succederà quanto prima,
12:41perché è solo con la cultura,
12:44è solo con l'impegno di tutte e tutti, insieme, ribadisco,
12:47che si può avere un progresso.
12:51Assolutamente sì, anche perché, insomma,
12:53veramente vogliamo sperare che non sia un fattore genetico, no?
12:56Perché altrimenti, veramente, hai detto benissimo,
12:59siamo veramente senza scambio.
13:00Tra l'altro Nordio, in un question time,
13:04ha avuto anche, diciamo così, la brillante idea
13:07di dire alle donne che, insomma, sono oggetto di minacce,
13:13di stalking, di violenza da parte di ex partner che sono stati allontanati
13:17e che hanno quindi il braccialetto elettronico,
13:20che il braccialetto elettronico non funziona spesso
13:24e che quindi devono rifugiarsi o nelle chiese o nelle farmacie.
13:29Ecco, io vorrei che queste frasi non venissero mai più pronunciate
13:32e che soprattutto si facesse in modo che le donne avessero altro tipo di certezze.
13:38Grazie davvero Caterina, ci hai fornito degli sconti di riflessione davvero importanti.
13:43Il 2 dicembre prossimo è in uscita femminile sovranista
13:46Giorgia Meloni e il corpo delle donne.
13:48Grazie davvero, prestissimo.
13:50Grazie a voi, arrivederci.
13:52Grazie ancora.