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  • 1 giorno fa
«Quando c'è una sentenza di ergastolo e succedono delle cose di questo genere, la società ha fallito. Però per Sofia credo che fosse giusto avere giustizia. Mia figlia non c'è più, per noi il lutto prosegue e proseguirà per tutta la vita, ma credo che lei si meritasse giustizia e quindi che la sentenza sia giusta». A dirlo, parlando con i cronisti in Corte d'Assise a Bologna dopo la condanna all'ergastolo di Giampiero Gualandi, è Angela Querzè, madre di Sofia Stefani, uccisa da Gualandi con un colpo di pistola il 16 maggio 2024 nella sede del Comando della Polizia locale di Anzola.Dopo la lettura della sentenza, Querzè ha abbracciato la procuratrice aggiunta Lucia Russo, e successivamente, rispondendo alle domande dei giornalisti, ha dichiarato: «Penso che la manipolazione su Sofia ci sia stata, ed è stata davvero molto pesante, molto reiterata». La sentenza, aggiunge, «ha però fatto giustizia, ma ripeto, mi dispiace perché, quando la società fallisce in questo modo, la responsabilità è di tutti noi. Quindi Sofia non c'è più e noi abbiamo cercato solamente di di darle voce».

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Trascrizione
00:00Il gasto lo succedono delle cose di questo genere, la società ha fallito.
00:06Però per Sofia credo che fosse giusto avere giustizia.
00:14Credo che lei non c'è più, ma noi andiamo a dire.
00:30Non c'è più, tutto prosegue, proseguirà per tutta la vita, ma credo che lei si meritasse giustizia e quindi la sentenza si aggiusta.
00:41Un uomo con questo tipo di responsabilità, un uomo che ha sempre, come dire, vestito una divisa, un uomo che cantava sulla sua divisa per fare un determinato tipo di carriera, insomma.
00:58Io penso che la manipolazione su Sofia c'è stata, è stata davvero molto pesante, molto reiterata.
01:07Cioè lei in questo ufficio ha vissuto veramente delle cose pesanti, quindi ci sono molte responsabilità.
01:16Queste responsabilità sono state anche dimostrate durante il processo e credo che la sentenza sia giusta, proprio perché lei non solo è morta in questa modalità violenta,
01:28con un colpo quasi diretto, sparato sul suo volto.
01:35Ma anche nei mesi precedenti c'è stata una strumentalizzazione, una manipolazione molto, molto pesante,
01:43solo perché lei, diciamo, cercava lavoro, come quanto giovani ed era entusiasta di essere riuscita a venire a questi concorsi.
01:51Sì, per cui la storia è davvero veramente paradossale, per come è successa, perché era un ufficio pubblico,
02:02perché lui era un comandante per lui, era una persona che si definisce appunto intellettualmente preparata, ma è vero.
02:11E quindi il paradosso è che non abbia saputo alla fine, abbia perso il controllo, cioè il controllo della sua dimensione di vita,
02:21che era comunque finita, cioè finita.
02:24E il castello di Bugie, diciamo, è capito, e quando Sofia si è accorta comunque della manipolazione,
02:31ha detto bene la procuratrice, che Sofia ha incontrato un uomo sbagliato,
02:39come molto spesso succede a tutte le donne che muoiono in queste modalità atroci,
02:45e credo che la società debba farsi carico di questa violenza,
02:49è una violenza che è insita nella società, è una violenza che ci pervade,
02:55e bisogna comunque che noi facciamo tutti insieme qualcosa,
02:59perché soprattutto sulle donne finisca,
03:02quindi per me il monicidio c'è stato sin dall'inizio,
03:06per la manipolazione, per la decisione violenta,
03:10e sono ancora convintissima di questa.
03:14La sentenza quindi però ha fatto giustizia,
03:17ma ripeto, mi dispiace perché quando la società fallisce in questo modo,
03:22la responsabilità è di tutti noi,
03:25di Sofia non c'è più e noi abbiamo cercato solamente l'idea di dare voce,
03:31l'unica cosa...
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