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  • 1 settimana fa
PROVOCAZIONE? DUE ENORMI PERSONAGGI DI UN CELEBRE ARTISTA DEL POP CONTEMPORANEO nel cortile di Palazzo Strozzi posti in dialogo, non solo simbolico, con la mostra su Beato Angelico, figura chiave del Rinascimento. È l'installazione The Message del newyorkese KAWS, che il direttore della Fondazione Palazzo Strozzi. Arturo Galansino, ha voluto portare a Firenze. «È un altro dei progetti che hanno portato a Firenze i più importanti, i più noti, i più grandi artisti viventi. Kaws sicuramente è uno di questi, ha un seguito enorme a livello globale ed è un artista che ha lavorato su vari fronti, dal design alla moda. Parte come street artist, producendo prodotti commerciali che poi sono diventati arte per noi: questo vuol dire essere accessibili, inclusivi a tutti i pubblici. Questa è parte della nostra mission, soprattutto oggi quando abbiamo una mostra importantissima, tra le più importanti di sempre, dedicata al Rinascimento, che attrae un pubblico un po' meno giovane rispetto alle mostre di contemporaneo».
L'estetica di KAWS può piacere o meno, ma è indiscutibile che ci sia un messaggio tutt'altro che banale in questo The Message, che fotografa anche uno stato psicologico della nostra società, spesso totalmente fagocitata dalla vita digitale. «KAWS ha voluto ispirarsi a una iconografia tipica del Beato Angelico, quella dell'Annunciazione - ha aggiunto il direttore -. Però chiaramente traducendolo in modo molto ironico con questi due suoi personaggi, che si scambiano un messaggio: se per gli angeli con le annunciazioni lo scambio avveniva mentalmente, qui si tratta invece di un messaggio che si scambia attraverso due smartphone».
Dall'illuminazione di una chiamata, per quanto complessa, alla solitudine, per quanto banale, di fronte a uno dei tanti schermi che sono diventati il nostro panorama quotidiano. In questo passaggio percepibile da tutti l'opera testa la sua forza artistica, che va al di là dello stile iper-pop e della riconoscibilità anche commerciale dei personaggi di KAWS.
Provocazione? No, dialogo...

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00:00Due enormi personaggi di un celebre artista del pop contemporaneo nel cortile di Palazzo Strozzi posti in dialogo, non solo simbolico, con la mostra su Beato Angelico, figura chiave del Rinascimento.
00:10È l'installazione The Message del New Yorkese Coase che il direttore della fondazione Palazzo Strozzi Arturo Galanzino ha voluto portare a Fiorenze.
00:17Un altro dei progetti che ha portato a Fiorenze i più importanti, i più noti, i più grandi artisti viventi, Coase sicuramente è uno di questi, ha un seguito enorme, veramente a livello globale, ed è un artista che ha lavorato su vari fronti, dal design alla moda, parte come street artist, producendo prodotti commerciali che poi sono diventati arte.
00:42Per noi questo vuol dire essere accessibili, inclusivi a tutti i pubblici, questo è parte della nostra mission, soprattutto oggi, quando abbiamo una mostra importantissima,
00:52esattamente tra le più importanti di sempre, dedicata al Rinascimento, che attrae un pubblico un po' meno giovane rispetto alle mostre contemporanee.
01:01L'estetica di Coase può piacere o meno, ma è indiscutibile che ci sia un messaggio tutt'altro che banale in questo The Message,
01:07che fotografa anche uno stato psicologico della nostra società, spesso totalmente fagocitata dalla vita digitale.
01:12Coase ha voluto ispirarsi appunto a una iconografia tipica del Beato Angelico, l'Annunciazione, però chiaramente traducendolo in modo molto ironico,
01:22con questi due personaggi, i suoi personaggi, che si scambiano un messaggio, quello che per Angelico è l'Annunciazione, evidentemente,
01:28qui si tratta invece di un messaggio che si scambia attraverso due smartphone.
01:32Dall'illuminazione di una chiamata, per quanto complessa, alla solitudine, per quanto banale, di fronte a uno dei tanti schermi che sono diventati il nostro panorama quotidiano.
01:40In questo passaggio percepibile da tutti, l'opera testa la sua forza artistica, che va al di là dello stile hyper-pop e della riconoscibilità, anche commerciale, dei personaggi di Coase.
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