Skip to playerSkip to main content
  • 1 day ago
“Ora si parla di prognosi aperta, il che significa che un paziente, soprattutto se nato negli ultimi decenni, ha la possibilità di raggiungere un'età avanzata come chi non è affetto da Talassemia. Rimane, però, una patologia complessa, con continui accessi in ospedale per effettuare trasfusioni, controlli clinici, laboratori etici con un grande impatto ancora oggi sulla vita delle persone che ne sono affette”. Così, Raffaella Origa, professoressa di pediatria all'università di Cagliari, al media tutorial “Viaggio nella Talassemia: burden, gestione clinica, cure di oggi e di domani”, promosso da Avanzanite Bioscience B.V., che ha visto la partecipazione di esperti di fama internazionale. Durante l’incontro, svoltosi a Milano, gli specialisti hanno approfondito l’evoluzione della gestione clinica della talassemia, dalle terapie trasfusionali alla chelazione del ferro, fino alle nuove opzioni terapeutiche in fase di sviluppo.

Category

🗞
News
Transcript
00:00Abbiamo delle terapie cosiddette convenzionali e delle terapie innovative. La talassemia può
00:10essere una talassemia trasfusione dipendente e non trasfusione dipendente. Nel caso della
00:16talassemia trasfusione dipendente la prima terapia è appunto il sangue, quindi il primo farmaco,
00:23il farmaco che non si compra e che abbiamo grazie alla generosità dei donatori. Questi
00:29soggetti hanno bisogno di trasfusioni regolari ogni due o tre settimane, ma le trasfusioni
00:34inevitabilmente comportano l'accumulo di ferro, quindi il secondo cardine della terapia è
00:40costituito dai farmaci ferrochelanti. Ne esistono tre e devono essere assunti, dei tre uno è
00:48invece per via iniettiva, per ogni giorno della vita del paziente, quindi un carico non banale.
00:54Il terzo cardine della terapia convenzionale invece è la splenectomia, cioè l'asportazione
01:00della milsa che però si effettua sempre più raramente. Come terapia curativa sino a oggi
01:06abbiamo avuto soltanto il trapianto di cellule staminali ematopoietiche, il cosiddetto trapianto
01:12di midollo da donatore, fratello oppure da registro che appunto in una piccola percentuale
01:22però purtroppo di soggetti, in dipendenza dalla disponibilità appunto del donatore e
01:28anche dall'età del paziente, ha portato alla guarigione. Adesso però la ricerca è andata
01:34avanti in questo senso e abbiamo tutta una serie di terapie innovative che sono sia curative
01:40che non curative. Per quanto riguarda quelle curative non posso non citare il primo esempio
01:48di terapia genica, l'editing genomico che è stato recentemente approvato in Italia per
01:53quanto riguarda la sua rimborsabilità in soggetti dai 12 ai 35 anni. Conta la semiatrasfusione
02:00dipendente e particolari caratteristiche. In questo caso l'obiettivo è rendere il paziente
02:08trasfusione indipendente, quindi liberarlo dalla necessità di effettuare trasfusioni facendo
02:15in modo che la sua emoglobina mancante per il difetto genetico sia sostituita dall'emoglobina
02:22fetale. Ma non tutti i pazienti avranno questa possibilità, soltanto una minoranza, quindi per
02:27fortuna ci sono anche degli approcci che sono non curativi e tra questi i più avanti sono
02:35l'Uspatercept e Mitapivat. Per quanto riguarda l'Uspatercept è già disponibile da alcuni anni,
02:42purtroppo soltanto per gli adulti con talassemia trasfusione dipendente e permette in un sottogruppo
02:49di ridurre le necessità trasfusionali. È utilizzabile per via sottocutanea. Nel 2026 invece un
02:57farmaco orale che si chiama Mitapivat potrebbe diventare disponibile, agisce con un meccanismo
03:05che è un po' diverso, però il risultato dovrebbe essere lo stesso e anzi le sperimentazioni ci
03:11dicono che in definitiva è lo stesso, ovvero diminuire le necessità trasfusionali nei pazienti
03:17con talassemia trasfusione dipendente, ma anche in quelli non trasfusione dipendente. C'è un risultato
03:24in termini di emoglobina e anche in termini di riduzione della stanchezza del paziente e
03:31miglioramento delle sue performance. Adesso si parla di prognosi aperta, il che significa che un
03:38paziente, soprattutto se è nato nelle ultime decadi, ha teoricamente la possibilità di raggiungere
03:46un'età avanzata come chi la talassemia non ha. Certamente la talassemia rimane però una patologia
03:54complessa con continue ospedalizzazioni e la necessità di accessi in ospedale per effettuare
04:04le trasfusioni, per effettuare i controlli clinici e laboratoristici. Quindi ha comunque ancora oggi
04:12un grande impatto sulla vita delle persone che ne sono affette. E l'altro punto, a proposito di
04:19qualità di vita, è che è possibile avere una buona qualità di vita, ma questo ha un prezzo, nel senso
04:25che bisogna aderire sempre, perché la talassemia non fa sconti, alle terapie proposte, in particolare
04:33alla terapia ferrochelante, ma non soltanto. E quindi è fondamentale che vi sia una alleanza
04:40terapeutica continua e che non ha periodi, diciamo così, di interruzione col proprio medico
04:49e a volte sono importanti anche figure di supporto, per esempio dal punto di vista psicologico,
04:55perché ancora oggi vivere con la talassemia non è una passeggiata, non è uno scherzo.
Be the first to comment
Add your comment

Recommended