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  • 3 hours ago
“Petrone Group non è una semplice società di servizi, ma un ecosistema che integra competenze e processi per garantire accesso alla salute in tutto il mondo.” Nel 60° anniversario della fondazione, Raffaele Petrone ripercorre la crescita di un’impresa nata a Napoli e che oggi opera in oltre 30 mercati internazionali, sottolineando il valore umano e sociale di un modello che unisce radici territoriali e visione globale.

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Transcript
00:00Petrone Group quest'anno compie 60 anni che sono sicuramente un passo e una data molto importante
00:10per noi, per la nostra famiglia e principalmente se posso dirlo con un grande affetto per mio
00:15padre che l'ha iniziata. Abbiamo iniziato tanti anni fa nel 65 per caso come forse spesso prima
00:23capitava e non con una ricerca di mercato da un'azienda di famiglia, una piccola farmacia
00:28nel centro di Napoli e papà ebbe l'intelligenza, l'opportunità di vedere con le navi dell'Achille
00:35Lauro che c'erano dei mercati esterni e poi papà non ha mai imparato per ragioni forse
00:42di tempo e di possibilità l'inglese e di conseguenza quando io avevo neanche 16 anni praticamente
00:48iniziai le prime discussioni in inglese con counterparti che erano all'estero, da lì
00:54poi abbiamo aperto molto i mercati, molto su tutti quanti i fronti dei vari paesi e poi
01:02abbiamo iniziato circa dieci anni fa invece in maniera più tecnica, più fatta con marketing
01:08e vendita, con delle analisi i mercati da aggredire e da essere presenti. Traguardo
01:14nell'azienda non c'è, nel senso che l'azienda esiste e funziona solo se si evolve costantemente,
01:21le aziende che restano ferme e legate a determinati parametri, determinati standard, per il mio
01:27modesto modo di vedere sono destinate a chiudere nel giro di pochi anni, perché il mercato
01:34cambia e mai come adesso il mercato cambia ancora più velocemente, di conseguenza da quello
01:38che era stato per anni una esportazione puntuale, forse anche un po' a sensazioni, a sentimento,
01:46senza capire cosa ci fosse dall'altra parte della richiesta del cliente, o del nostro
01:54cliente, siamo invece passati dal 2010 in poi ad un'analisi del mercato, delle caratteristiche
02:02del mercato e del cliente e su questo abbiamo creato la nostra strategia. Quello che volevo
02:07chiarire è che noi siamo in una posizione estremamente complessa, perché la nostra azienda
02:14non è né un'azienda farmaceutica né un'azienda di distribuzione, noi siamo un'azienda forse
02:19unica nel settore e devo dire la verità forse veramente con pochissimi competitor nel mondo,
02:27strutturati come siamo strutturati noi, noi facciamo del side business degli altri il nostro
02:33core business. Il nostro core business è fatto di due cose, noi diamo, apportiamo in paesi
02:40che ne hanno bisogno, prodotti che sono carenti e prodotti che sono innovativi, ad iniziare
02:45dall'Italia. Noi come Petrone Group, che poi in effetti si estende in una serie di aziende
02:53il cui nome principale che noi usiamo è Euromed Pharma, abbiamo visto col passare degli anni
03:02e con l'esperienza che il mercato farmaceutico è profondamente cambiato. In che cosa è cambiato?
03:09È cambiato dal fatto che i venture capital e il denaro in generale, o la borsa per dire
03:15da dove arrivavano i soldi, è andata sempre più verso la parte di ricerca e sviluppo.
03:22Il problema è che quando le aziende farmaceutiche, specialmente le piccole biotech innovative,
03:27hanno avuto il denaro dalla borsa o dai venture capitalists di mettere in commercio i farmaci,
03:35si trovavano con un problema molto grande, che era il problema di avere una mancanza di
03:39know-how e di distribuzione, principalmente in Europa. Noi abbiamo creato aziende ad hoc
03:45che prendono i prodotti dai produttori, perciò normalmente sono biotech americane, ma in questo
03:53momento sono anche molto, sono cinesi e anzi forse in questo momento le cinesi sono maggiori
03:58delle biotech americane, abbiamo messo a loro disposizione un know-how del paese per avere
04:05l'accesso al mercato. Avere un farmaco e non avere l'accesso al mercato è tecnicamente
04:09inutile. Posso fare un esempio di cui siamo molto molto fieri, come voi sapete noi siamo
04:14campani, siamo a Napoli e siamo profondamente strutturati nel nostro sud, dove benché sia
04:20molto difficile lavorare perché non c'è un ecosistema, ma c'è solamente un sistema
04:25che non si sa come funziona, diciamo veramente a volte molto bene. Abbiamo per esempio dato
04:30una mano enorme a moltissime aziende farmaceutiche, regioni, principalmente gli assessorati regionali
04:36durante il periodo del Covid. Noi abbiamo avuto, essendo un paese vecchio, perché noi abbiamo
04:41dopo penso il Giappone, la maggior parte di persone, diciamo come un loro percentuale di
04:46persone che sono anziane, abbiamo avuto chiaramente numeri di Covid impressionanti. Per sedare le
04:53persone che erano affette da Covid, che erano in terapia intensiva, che avevano problemi
04:59anche a come erano proprio fisicamente messe su queste barelle in terapia intensiva, ci
05:06volevano circa 30-40 fiali al giorno di anestetico e di mio rilassanti. A un certo punto chiaramente
05:13le case farmaceutiche italiane non avevano più prodotto perché chiaramente avevano avuto
05:21una quantità di pazienti che non si aspettavano, che non erano neanche nel loro target. Nello
05:27stesso periodo di tempo giustamente tutte quante le aziende, tutti quanti i paesi europei avevano
05:33messo un export ban all'esportazione di prodotto che era necessario per il mercato, l'oro per
05:40il mercato, per i pazienti l'oro, perché diciamoci bene, il mercato è sempre fatto
05:43da pazienti, per il nostro caso. E di conseguenza noi con l'aiuto dei nostri contatti abbiamo
05:50cercato in tutto il mondo paesi che non erano stati particolarmente affetti dal Covid, dove
05:56non esisteva l'export ban, abbiamo fatto le importazioni con l'aiuto del Ministero della
06:01Sanità che ci ha dato questi permessi di importazione ad hoc ed abbiamo fornito le terapie intensive
06:07di migliaia di prodotti, di farmaci che servivano per tenere i pazienti non tanto in vita ma
06:15tranquilli e che non soffrissero. Questo per esempio è un esempio importantissimo. Un altro
06:22esempio che posso fare, che invece è un esempio per fortuna non legato al Covid, perciò non
06:26legato ad una tecnicalità, ad un momento storico anche abbastanza brutto, triste che nessuno vuole
06:32ricordare è che noi in questo momento abbiamo in Europa circa, distribuiamo in Europa circa
06:3840 aziende, prodotti di 40 aziende che sono piccole biotech americane, cinesi e anche
06:46giapponesi, che non hanno le caratteristiche, il know-how, la forza, l'organizzazione per
06:53poter affrontare la distribuzione nel mercato europeo. Questo cosa significa? Significa che con
06:58la nostra organizzazione portiamo prodotti innovativi molto prima di quando le loro stesse
07:03aziende avrebbero avuto la possibilità di portare i prodotti sul mercato stesso. E questo
07:09significa portare prodotti innovativi ai prezzi che sono quelli stabiliti dalle aziende e delle
07:15varie aziende sanitarie, ma molto prima di quanto le organizzazioni singole, molto piccole,
07:21avrebbero avuto il tempo di potersi interessare. Per di più, certo l'Europa è sicuramente un mercato
07:27molto importante, ma noi abbiamo in questo momento 9 centri di distribuzione, dove intendo
07:32dire 9 società in Europa, nei principali paesi europei, che ci permettono di coprire
07:36il mercato. Questo permette, ripeto quello che ho detto prima, di avere un accesso al
07:43prodotto molto prima di quanto sarebbe stato fisiologicamente fatto dall'azienda che ha
07:48avuto la capacità di innovare e di registrare il prodotto.
07:52I progetti per il futuro, tenendo conto di una normale, naturale evoluzione quasi darwiniana,
08:02direi che sono di seguire su questi due grandi filoni. Noi da una parte lavoriamo in tutto
08:10il mondo, in tutti e cinque continenti, per fornire agli ospedali, alle cliniche, ai ministeri
08:18della salute, prodotti che sono mancanti nei loro paesi e nello stesso tempo portiamo prodotti
08:25che sono innovativi. Perciò noi siamo un po' un one stop shop per aiutare i singoli paesi
08:33ad avere da una parte innovazione e da una parte a non avere mancanza di prodotti che
08:38casamai sono particolarmente vecchi o particolarmente non interessanti per determinati paesi, ma che
08:44sono ancora tanto utilizzati in altri paesi. Perciò portiamo forse accessibilità a prodotti
08:53quando mancano o accessibilità a prodotti se sono estremamente innovativi.
08:58Noi col marchio Aeromed Pharma siamo presenti in diversi paesi in Europa, oltre in America
09:04e a Singapore ed abbiamo in questo momento nel nostro portafoglio più o meno 40 prodotti
09:10innovativi o super innovativi di aziende che sono americane o cinesi o giapponesi e questi
09:20sono prodotti che sono super innovativi per pazienti che sono normalmente pazienti che
09:26sono pazienti, quelle che vengono definite malattie rare, perciò sono pazienti che sono
09:30negletti perché purtroppo hanno la sfortuna di avere delle patologie che sono per fortuna
09:36invece scarsamente presenti nel mercato. E questo permette ai singoli paesi di avere
09:46dei prodotti innovativi prima di quanto sarebbe stato possibile se l'azienda farmaceutica
09:52che ha inventato e registrato il prodotto avesse avuto il tempo di mettere su la loro indipendente
10:00centro di distribuzione nel paese stesso. Per un'azienda piccola, una biotech americana
10:07del Texas, dell'Illinois o di dove sta, la loro forza è probabilmente l'inventività
10:14del medico, del professore, del key opinion leader che l'ha inventato, ma alla fine di distribuzione
10:20non ne conoscerà molto e sicuramente forse la conoscerà in America ma non riescerà ad arrivare
10:25in Europa, dove gli americani specialmente ma anche i giapponesi e i cinesi ci vedono
10:30come un paese, invece noi siamo 28 paesi della comunità europea. Questo abbrevia moltissimo
10:36l'ingresso del prodotto nel paese, ma che significa questo? Significa avere pazienti che riescono
10:44ad avere la fornitura di farmaco molto prima di quanto sarebbe stata fatta se l'azienda stessa
10:51avesse registrato il prodotto, avesse iniziato a vendere il prodotto da sola. Nella distribuzione
10:55farmaceutica e nella distribuzione farmaceutica mondiale sempre più spesso sulle prime pagine
11:01di tutti i giornali è presente il titolo carenza di farmaci. I farmaci sono carenti per ragioni
11:09che sono diversissime, che possono essere dalla mancanza di API che praticamente è il prodotto
11:16base per carenze di problematiche di produzione, carenze di distribuzione e noi invece utilizzando
11:24il nostro network ormai direi più che quarantennale in tutto il mondo aiutiamo spessissimo i ministeri
11:32della salute di vari paesi europei ed anche extraeuropei a recuperare farmaci che sono carenti
11:39nel loro mercato. Spesso un farmaco può essere anche carente perché il distributore non c'è
11:45più, perché il distributore ha chiuso, perché il distributore non lo tratta più, per vari
11:50motivi e noi utilizziamo questo nostro ecosistema globale per distribuire, per far trovare il
11:59prodotto all'azienda ospedaliera, normalmente sono quasi sempre aziende ospedaliere o anche
12:05le farmacie, utilizzando il nostro network da paesi dove il prodotto è disponibile, lo rendiamo
12:12disponibile e fruibile anche in altre realtà. I nostri principali mercati, a parte dei grandi
12:21paesi europei, per esempio sono tutte quante le piccole nazioni dove la presenza di farmaci
12:29spesso è scarsa perché le aziende principali produttrici non hanno grande interesse ad avere
12:37un punto di riferimento nel mercato. Noi invece utilizziamo il sistema di collettare più prodotti
12:45di più aziende, perciò di più marchi e fare un'unica dispedizione, messa a disposizione
12:51di più marchi al paese e di destino.
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