Vai al lettorePassa al contenuto principale
  • 5 ore fa
Trascrizione
00:00E' per me un grande onore portare il saluto di Roma Capitale alla settima conferenza nazionale
00:08sulle dipendenze. Questo appuntamento richiama tutti noi, istituzioni, mondo scientifico,
00:18terzo settore, comunità locali, alla responsabilità di affrontare insieme una delle emergenze sociali
00:28più complesse e drammatiche del nostro tempo. Le dipendenze, in tutte le loro forme, attraversano
00:36la società e colpiscono fasce sempre più giovani e vulnerabili della popolazione. Il
00:44loro contrasto riguarda una lotta ai fenomeni criminali e un investimento sulla coesione
00:53sociale e la dignità delle persone che interessa la qualità della vita, la riconnessione dei
01:00quartieri e la capacità di una comunità di prendersi cura delle proprie fragilità. Quando
01:07i legami si indeboliscono e la solitudine cresce, si aprono spazi di vulnerabilità in cui le
01:14dipendenze trovano terreno fertile, soprattutto in un contesto culturale in cui i valori dell'individualismo
01:23spinto, del successo a ogni costo e del consumo immediato rischiano di diventare modelli dominanti.
01:32Papa Francesco ci ricordava come la cultura dello scarto generi esclusione, solitudine e perdita di
01:40senso. È una cultura che concorre ad alimentare le dipendenze perché considera marginale ciò che è
01:52fragile, invisibile chi soffre, superfluo chi non produce. Combattere le dipendenze significa
02:01allora anche contrastare questa mentalità promuovendo una visione dell'uomo fondata sulla
02:06dignità, sulla solidarietà, sulla relazione, sulla vita. Serve dunque un approccio integrato,
02:16capace di unire prevenzione, cura e reinserimento basato su conoscenza scientifica, impegno
02:22educativo e senso di comunità. Nessuna istituzione può agire da sola. È necessaria una rete solida
02:30tra Stato, regioni, comuni, scuola, mondo del lavoro, volontariato e ricerca. Le politiche più
02:38efficaci sono quelle che mettono al centro la persona e la sua storia e che riconoscono nella
02:44relazione la prima forma di cura. Questa conferenza è un'occasione preziosa per costruire insieme
02:51strategie più inclusive, capaci di prevenire la solitudine e di restituire speranza. A chi ogni
03:00giorno opera nei servizi, nelle comunità terapeutiche, nelle scuole e nei centri di ascolto va la
03:07riconoscenza di tutti noi. A chi con coraggio intraprende un percorso di recupero e di rinascita
03:15va il rispetto dell'intera società ed è dovere della comunità occuparsi anche di chi ancora non
03:22è riuscito a chiedere aiuto perché nessuno deve essere lasciato solo. Roma, come molte grandi città,
03:31è toccata da questa emergenza ma vuole essere parte attiva della risposta, un modello di prevenzione,
03:38di cura e di reinserimento. È in questa capacità di non escludere nessuno che si misura la forza
03:46morale e civile delle nostre città e del nostro Paese. Grazie e buon lavoro per questa conferenza.
Commenta prima di tutti
Aggiungi il tuo commento

Consigliato