Vai al lettorePassa al contenuto principale
  • 1 giorno fa
Valigette per la tele-riabilitazione dei pazienti colpiti da ictus e Parkinson da usare direttamente nel salotto di casa, come davanti un videogame o con l'aiuto di un guanto robotico. La novità viene dall'Ircss delle scienze neurologiche di Bologna: gli home kit, frutto di un progetto di ricerca, sono in uso già da qualche tempo al Bellaria e consentono la riabilitazione domiciliare a circa 200 pazienti l'anno in collegamento con fisioterapisti, logopedisti e i medici che si trovano in un ospedale. Ma ora arriva, oltre alla realtà virtuale, anche la robotica a domicilio, appunto col guanto da collegare ai kit per aiutare a muovere mani e braccia bloccate dalla malattia. L'implementazione dei due progetti, che si sono aggiudicati quasi un milione di euro nell'ambito del Pnc-Pnrr, permetterà di raddoppiare, portandoli a 400, i pazienti seguiti in questo modo nel loro domicilio. Questa tecnologia, spiega la dottoressa dell'Ircss Giada Lullini che guida il team di ricerca, «dà la possibilità per tutti i pazienti, anche quelli che si trovano in territori lontani e che non hanno la possibilità di recarsi in ospedale, di poter usufruire di tecnologie altamente specializzate quali la robotica e la realtà virtuale che ad oggi rimangono un appannaggio dei grandi centri di ricerca e degli ospedali di grandi dimensioni».«Molto entusiasmo e molta soddisfazione» esprime la direttrice generale dell'Ausl bolognese Anna Maria Petrini, durante la presentazione del progetto oggi in Regione. «Tecnologie che venivano usate solo in ospedale- sottolinea Petrini- ora arrivano a domicilio, questo vuol dire dare una risposta concreta al paziente e a chi se ne occupa, ovvero i caregiver e i famigliari. Un Ircss, dunque, che esce dal Bellaria e va tra i nostri pazienti, per una umanizzazione delle cure». Per l'assessore regionale alla Sanità, Massimo Fabi, «non sono soltanto due iniziative di grande valore scientifico, ma una dimostrazione concreta di come la tecnologia possa migliorare la vita delle persone, restituendo autonomia e speranza». Grazie ai due progetti, ricorda ancora l'assessore, «la capacità di risposta della sanità bolognese raddoppierà e lo farà grazie a percorsi riabilitativi personalizzati, monitorati a distanza e accessibili ovunque».

Categoria

🗞
Novità
Commenta prima di tutti
Aggiungi il tuo commento

Consigliato