In occasione della presentazione alla stampa di Le Vele Scarlatte, abbiamo incontrato Juliette Jouan e Raphael Thiery, protagonisti del film, che hanno parlato della loro esperienza con il film di Pietro Marcello, che ha aperto la Quinzaine des Realisateurs di Cannes 2022. Il film è al cinema dal 12 gennaio distribuito da 01 Distribution.
00:07In realtà nel modo con la più grande semplicità del mondo abbiamo cercato di ridare l'immagine del film che è un'immagine semplice.
00:19Quindi il nostro lavoro è stato quello di conoscere i personaggi, non abbiamo mai provato le scene, ci siamo lasciati guidare dalla storia senza riflettere molto, ma semplicemente abbandonandoci.
00:32Abbiamo trascorso due mesi e mezzo nello stesso luogo, creando un'apertura mentale totale a qualunque cosa potesse succedere, ai movimenti che si creavano in questo spazio.
00:52In conferenza stampa si è parlato di questo film come la storia di un'emancipazione femminile.
00:57Secondo me però il film comincia con una storia di accoglienza. Cosa ne pensate?
01:03In realtà sì, è vero, ciascuno di noi ha qualcuno che considera straniero.
01:13Questo era vero allora ed è vero oggi e simboleggia la difficoltà di accettare qualcuno che viene da un altrove, un altrove che nel caso del mondo rurale può essere il villaggio accanto,
01:26non deve essere necessariamente un paese esotico. Ed è vero che questo è un tema che dobbiamo in qualche modo affrontare con il quale è necessario misurarci.
01:36In che modo si costruisce il rapporto padre figlia e in che modo l'arte li avvicina?
01:48In realtà la musica è stata qualcosa che ci ha accomunato prima ancora di iniziare le riprese, dal momento che abbiamo vissuto una settimana prima dell'inizio in Picardia,
02:02in questa fattoria insieme ad altre persone e la comunicazione era veramente extraverbale, avveniva attraverso la musica che è diventata il filo conduttore.
02:12Il rapporto padre figlia è stato costruito durante le riprese, dal momento che non abbiamo provato e le volte che provavamo dovevamo rifare tutto da capo,
02:24è chiaro che questo è stato un collante molto forte per costruire il rapporto.
02:30Un rapporto estremamente pudico, un fatto di comunicazione non verbale, è un rapporto che si basa prevalentemente sulla trasmissione,
02:40trasmissione del mestiere, trasmissione del pensiero, del sentimento.
02:46La tua prima esperienza da attrice, come hai lavorato con l'ambiente? Il tuo personaggio è molto legato alla natura.
02:52Che cosa ti ha aiutata?
02:54Devo dire che è singolare questa osservazione perché quando ho iniziato ho fatto delle sessioni di coaching con Eleonora Grip che mi ha detto
03:06immagina di cantare, prova a cantare nel bosco.
03:11E devo dire che ricordo di essere stata vicino a dove abito io, che non è Parigi e comunque è la provincia,
03:16a mettermi a cantare da sola in una distesa aperta ed è incredibile l'emozione e l'energia che ti trasmette una pratica di quel tipo
03:26e mi ha aiutato veramente tantissimo a calarmi nel personaggio e ad entrare comunque in lo stesso tempo in contatto con questo ambiente naturale.
03:35Per Raffaele, che cosa ti ha fatto dire sì a questo personaggio?
03:44Era un personaggio per me molto evidente, forse il motivo è anche che mi assomiglia un po' perché
03:52anche io ho tendenza ogni tanto a chiudermi nel momento in cui faccio musica o nel mio pensiero o nella mia capacità di ascolto.
04:02Posso essere anche molto chiacchierone a volte e invece poi piombare in un silenzio assoluto e mettermi a camminare da solo
Commenta prima di tutti