Il debutto di Jonathan Anderson alla direzione di Dior non è stato un semplice cambio di rotta, ma un manifesto programmatico. Alla Paris Fashion Week, il designer britannico ha scelto di trasformare la passerella in un racconto dove tradizione e avanguardia si sono intrecciate con forza. Dior primavera-estate 2026 segna così l’avvio di una nuova grammatica visiva, capace di sorprendere senza rinunciare all’artigianato couture.
[idgallery id="2644204" title="Star ed eventi alla Paris Fashion Week Primavera-Estate 2026"] Dior PE 2026, scenografia da film e parterre di star L’ingresso è stato dominato dalla frase «Hai il coraggio di entrare… nella Maison Dior?» proiettata su un maxi schermo sotto una piramide rovesciata. Sullo sfondo, un film ipnotico di Adam Curtis mescolava archivi Dior e citazioni hitchcockiane. In prima fila, un parterre di star internazionale: da Anya Taylor-Joy a Charlize Theron, da Jennifer Lawrence a Jisoo e Jimin, fino a Rosalía. Accanto a loro, la première dame Brigitte Macron e Johnny Depp hanno confermato il calibro dell’evento.
[caption id="attachment_2645691" align="aligncenter" width="1024"] Sfilata Dior PE 2026 alla Paris Fashion Week[/caption]
[idarticle id="2575528,2643724,2411280" title="5 cose che (forse) non sapete su Jonathan Anderson, nuovo direttore creativo di Dior,I look più belli delle sfilate di Parigi Primavera-Estate 2026,Dior e dintorni, le borse più belle della Primavera Estate 2025 dalle passerelle della Paris Fashion Week"] La nuova collezione firmata Jonathan Anderson La collezione Dior PE 2026 si è giocata tutta tra volumi architettonici e trasparenze eteree. L’apertura, affidata a un abito bianco plissé sospeso su cerchi invisibili, ha imposto il tono. In passerella, fiocchi trasformati in strutture monumentali, gonne a boule in pizzo vaporoso, miniabiti tempestati di micro-ricami e giacche Bar ridotte a proporzioni quasi giocattolo. Anderson ha contaminato il tutto con denim decostruito, jersey modellato in forme irregolari e knitwear scolpito come gesso, dimostrando come l’atelier couture possa dialogare con il guardaroba urbano.
[idgallery id="2631834" title="I look più belli dalle sfilate Primavera-Estate 2026"]
Accanto agli abiti, gli accessori hanno conquistato la scena. La nuova borsa Cigale, ispirata agli archivi anni ’50, è stata lanciata come futuro oggetto del desiderio. Le scarpe, disegnate con Nina Christen, hanno spaziato da mocassini dal taglio netto a mule con rosoni giganti, fino a stivaletti dalle proporzioni insolite. Ogni pezzo ha ribadito l’importanza dei dettagli couture: pieghe studiate al millimetro, tessuti manipolati come sculture, ricami di precisione.
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[idarticle id="2600380" title="Missione longevità. Da Gucci a Dior, le borse firmate sempre sulla cresta dell'onda"] Una standing ovation per la nuova era Dior Il pubblico ha salutato Jonathan Anderson con una standing ovation, suggellando l’inizio di una nuova fase per la Maison. «Il cambiamento è inevitabile», si leggeva nelle note. E ancora: «È una Maison che è riuscita a bruciare se stessa e a reinventarsi, e penso che questo sia geniale, perché è unica».
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