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  • 3 settimane fa
Un riflesso blu profondo, la pelle che si intravede tra i tagli della stoffa, il rumore dei tacchi che rompe il silenzio. È questo il debutto scenico della sfilata Tom Ford primavera estate 2026 alla Paris Fashion Week, dove Haider Ackermann ha portato in passerella una visione che intreccia desiderio e rigore. Più che un défilé, un racconto notturno, costruito su linee verticali, tessuti tattili e dettagli di pura seduzione, pensato per lasciare un segno nella stagione parigina

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L’atmosfera notturna alla sfilata Tom Ford PE 2026
L’allestimento ha evocato le stanze riservate di un club, con un’aria sospesa tra intimità e teatralità. Uscite irregolari, modelli dai caschetti scuri e labbra lucide hanno costruito un ritmo magnetico. In questo contesto, Ackermann ha riportato il cuore della maison alla sua essenza: la seduzione come incontro di sguardi e attese, capace di trasformare lo spazio in narrazione. «Il desiderio è radicato nello spirito di questa maison, permea le stanze come un profumo inebriante, quelle stanze in cui continuo a danzare».

[caption id="attachment_2645824" align="aligncenter" width="1024"] Modelle in passerella per la sfilata Tom Ford PE 2026 (Photo by Victor VIRGILE/Gamma-Rapho via Getty Images)[/caption]

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Tessuti tattili in passerella
La collezione gioca sul contrasto tra ombre e lampi improvvisi. Nero profondo e blu laccato dialogano con tocchi di giallo, arancio e azzurro pastello. I tessuti, scelti per stimolare il tatto, spaziano da seta e pelle a cashmere. Ogni capo porta con sé un dettaglio rivelatore: un anello metallico su un sandalo, un reggiseno in pelle che si intravede sotto una giacca, una trasparenza che lascia scorgere la pelle. È qui che la moda diventa linguaggio del corpo.

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Tom Ford, tailoring verticale e nuova femminilità
Le linee nette e allungate restituiscono dignità e forza. Tailleur aderenti, pencil skirt laserate e abiti vaporosi che ondeggiano leggeri. Haider Ackermann, con la sua idea di discrezione, porta Tom Ford verso una nuova femminilità. «La nobiltà non è uno stemma, ma un modo di portarsi, credendo nella bellezza come mezzo di resistenza e usandola come tale», ha spiegato il designer di moda. Una dichiarazione che si riflette nelle scelte stilistiche, dove l’ostentazione lascia spazio a una seduzione silenziosa.

[caption id="attachment_2645812" align="aligncenter" width="819"] Vittoria Ceretti sfila in passerella per la collezione PE 2026 di Tom Ford[/caption]

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Il finale con Vittoria Ceretti
La chiusura dello show porta il nome di Vittoria Ceretti, in un abito blu dalla schiena nuda che ha catturato la passerella. È l’immagine che definisce l’intera collezione: un Tom Ford notturno, sartoriale, consapevole, dove la sensualità non è mai gridata ma diventa gesto misurato.

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