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MusicaTrascrizione
00:00In origine era suono, ora è spettacolo, tecnologia, identità sul palco e sui social.
00:25Come cambia la musica quando lo fa tutto il resto?
00:30Soundwaves è un viaggio di quattro puntate, accompagnati dalla voce di chi delle vibrazioni ha fatto una professione.
00:44La musica dal vinile a Spotify, è un bel arco temporale, diciamo.
00:55La musica è un atto creativo per cui l'input è sempre lo stesso.
01:01Quando si realizza qualcosa di sincero, quando si realizza qualcosa che parte dal desiderio di comunicare, di raccontare un'emozione, di vivere uno stato d'animo, una storia, succede esattamente così come succede oggi.
01:19Cambiano i tempi, ma la storia è sempre un pochino quella.
01:24Le canzoni invece sono qualcosa di diverso se li si guarda dall'epoca esclusiva del vinile.
01:32Cioè quando il vinile era una cosa esclusiva, adesso lo sappiamo, è anche una moda.
01:35E allora si andava d'orecchio.
01:37Si scrivevano prevalentemente le canzoni con la chitarra e si mandava tutto a memoria.
01:42Una memoria che veniva magari un po' aiutata da piccoli registratori che c'erano allora, ma era veramente poca aroma.
01:51E poi i ragazzi non usavano scrivere musica.
01:54I grandi cantautori, i grandi autori, Lennon, McCartney, Rollin, Pink Floyd e tutta questa gente qui componeva a memoria.
02:03Oggi i ragazzi invece hanno le basi, vanno su internet e si scambiano i file.
02:08Mi fai una chitarra, poi ti rimando una batteria.
02:11C'è tutto un mondo che è diventato, diciamo, qualche cosa che aiuta i ragazzi a esprimersi in qualche modo, a registrare con grande facilità.
02:21La produzione musicale oggi è alla portata di quasi chiunque.
02:41L'aiuto del computer e tutti gli strumenti che poi adesso sono enfatizzati dall'intelligenza artificiale
02:47che ti permettono di ottenere, che ne so, un giro di accordi efficace basandoti su un brano che è già uscito, sono veramente di facile accesso oggi.
03:00E quindi anche chi non ha competenze di teoria o banalmente sa suonare uno strumento è in grado di farlo.
03:07Ma questo avviene ormai da tempo.
03:09Nella musica elettronica tanti produttori non hanno basi musicali di formazione musicale.
03:15Usano il MIDI e quindi tutti gli strumenti anche di visualizzazione che gli permettono di produrre le loro tracce.
03:22Buono!
03:32La musica si imparava perché avevi un amico che magari suonava uno strumento ed era andata ad una scuolina.
03:40Aveva imparato tre o quattro accordi e allora la chitarra era veramente lo strumento più popolare all'epoca.
03:47E ci si passava queste conoscenze.
03:50Io personalmente poi sono un caso a parte perché ho imparato a suonare da solo.
03:55Da sette anni in avanti la mia famiglia non lo sapeva che suonavo.
03:59Quando mia madre andava a fare la spesa io andavo a prendere la chitarra, mio padre suonava la chitarra,
04:04cercavo di mettergli a posto gli accordi e fino a undici anni ho suonato senza farmi vedere da nessuno.
04:10Però insegnavo ai ragazzini che avevo nelle case a fianco.
04:15Eravamo una piccola combricola e si faceva così, però si poteva imparare a suonare all'epoca
04:21andando nei negozi di strumenti musicali perché non c'erano scuole.
04:25Una volta la musica veniva insegnata soltanto nei conservatori o nei maestri privati
04:30ma era praticamente solo musica classica.
04:32Con un caro amico abbiamo messo insieme questa avventura che in parte veniva proprio dalla mia esperienza personale
04:42e in parte dalla sua esperienza manageriale.
04:46Quindi il musicista e il manager fanno nascere nel 1984 il CPM Music Institute.
04:53È a fianco a me tutta una serie di pionieri, stiamo parlando di castieristi, pianisti, chitarristi, persone straordinarie.
05:04Però era una piccola famiglia e questa famiglia negli anni ha formalizzato percorsi sia jazzistici che di musica popolare.
05:14E quindi dal 1984 fino al 2017 è stato tutto un fiorire di proposte artistiche, di proposte formative
05:25che il conservatorio ha fatto anche sue e quindi è anche grazie al CPM che oggi nei conservatori
05:32c'è a tutti gli effetti la musica popolare e c'è a tutti gli effetti il jazz.
05:37E la musica popolare appunto invece per comprare una chitarra, una batteria o quant'altro si andava nei negozi
05:44e nel sottoscala normalmente c'era l'insegnante di chitarra, di sax, di batteria.
05:50Non c'era una metodologia conclamata, c'era semplicemente un'esperienza o delle esperienze
05:57di chi suonava un pochino bene e quindi veniva messo lì.
06:07Fino a 20-30 anni fa le conoscenze che si avevano erano ben delimitate da determinati libri
06:18o determinati dischi su cui ci si faceva la gavetta.
06:23Adesso con internet, con i social, le possibilità risultano essere talmente tante che si rischia di perdersi.
06:31Da insegnante io consiglierei a degli studenti gli artisti che sicuramente hanno fatto un po' la storia della musica pop dagli anni 70 ad oggi
06:44perché comunque negli anni 70, 80, 90 la produzione musicale veniva fatta in un certo modo mettendo al centro la canzone
06:54e non mettendo al centro l'artista.
06:59Oggi abbiamo a disposizione qualsiasi musica di qualsiasi epoca, di qualsiasi parte del mondo
07:05ma è difficile che ci sia una guida a questi ascolti.
07:11Nel senso che se si va su YouTube, si va su Spotify, anche volessi cercare una playlist mirata la trovo
07:18però poi chi è che mi spiega quel dato artista perché scrive in un certo modo.
07:23Insomma credo che sia importante soprattutto per quanto riguarda gli artisti contemporanei
07:29fare un po' di lavoro di archeologia e vedere anche quali sono le ispirazioni di quella musica
07:36e arrivare proprio a studiare le fonti, cioè quelle che per me sono le fonti perché lì c'è già tutto.
07:43Lì c'è una sintesi clamorosa sia della musica precedente che di quella di adesso.
07:49Grandissimi compositori del passato utilizzavano la propria immaginazione e conoscevano tanti strumenti musicali
07:59più o meno li sapevano suonare.
08:01A giorno d'oggi apro la mia library e ho un quantitativo di strumenti musicali che arrivano da tutto il mondo
08:09senza considerare poi delle possibilità che ho di modulazioni sui suoni.
08:13Forse è diventato più difficile da un punto di vista perché bisogna diventare più bravi a togliere.
08:21Quindi togliere, togliere per arrivare poi all'essenza.
08:26Il garage è una bella immagine però nella dimensione popolare in Italia il garage era sostituito con la cantina.
08:47Nelle case popolari c'erano le cantine che venivano utilizzate dai ragazzi per andare a provare.
08:59Spesso le famiglie non erano proprio contente che i loro figli passassero il loro tempo non sui libri
09:06ma attaccati a qualche chitarra oppure a qualche batteria.
09:10Poi c'era uno degli strumenti rudimentali all'epoca nel senso che costavano un sacco di soldi
09:15per comprare una chitarra o comprare una batteria o te la regalavano a Natale
09:20oppure le famiglie normalmente si facevano le rate.
09:24Figurarsi i microfoni, i piccoli impianti e quant'altro.
09:28Ognuno di noi doveva fare due o tre lavori spesso volentieri, io facevo il postino per esempio.
09:33Per cui un tempo gli strumenti costosi venivano comperati dalla band ed è una cosa anche molto bella
09:40perché questa cosa rafforzava tanto lo spirito dei gruppi.
09:44Per me quando sento la parola garage la associo ad uno dei titoli più belli che ritengo abbiano affibbiato ad un programma per computer
10:02perché è garage band, perché sa di metallo, sa di clare, sa di copertoni.
10:11Ecco per me però sa anche di sal nitro perché il mio garage era una cantina.
10:17Io faccio i dischi perché gli artisti mi chiamano, però lo faccio alla vecchia, quindi chiamo i musicisti.
10:25Per fare un disco chiamo i musicisti, suoniamo tutti insieme, ci confrontiamo insieme, suoniamo gli strumenti di ogni tipo.
10:34Faccio l'orchestra vera e non faccio l'orchestra virtuale perché ormai la maggior parte della gente non produce più musica come faccio io.
10:41Anzi, io sono proprio la pecora nera. Sanremo di quest'anno è stato un esempio stranissimo.
10:47Quest'anno hanno vinto tutti i cantautori che usano strumenti reali e tutto quanto.
10:52Quindi forse è un ciclo, ecco, forse sta tornando anche quella voglia lì.
10:55Difatti io sto lavorando solo con giovani che suonano o comunque si trovano nelle cantine a sudare e suonano tutto il giorno.
11:11Il rapporto tra i musicisti e la discografia era un rapporto speciale.
11:21Quando un musicista riusciva a farsi fare un contratto discografico vuol dire che in qualche modo aveva fatto una cosa bella.
11:27Non era assolutamente facile riuscire in qualche modo a raggiungere il pubblico attraverso un prodotto discografico.
11:34Perché c'erano, diciamo, dei filtri.
11:37Quelli che oggi non ci sono più perché i ragazzi hanno la possibilità di autoprodursi, hanno la possibilità di farsi ascoltare,
11:44a prescindere dalla qualità di quello che fanno.
11:47Perché a determinare poi il successo o il non successo di un progetto, di un prodotto,
11:53conta molto come lo mostri, come lo fai vedere, quanto lo fai vedere.
11:59Puoi anche fare da solo.
12:01Oggi i ragazzi per andare ad avere un contratto discografico si impegnano da soli a cercare il loro pubblico in rete.
12:10E c'è tutta la possibilità di farlo oggi.
12:13A un tempo no.
12:20E qui ho fatto quasi un milione di visualizzazioni, ho fatto 150.000 like.
12:27Anche in un video che ho fatto recentemente, a febbraio, ho fatto 912.000 stream, quasi un milione.
12:36È una piattaforma che ti dà la possibilità di arrivare a tantissime persone, pure internazionali.
12:42C'è veramente che puoi arrivare a chiunque.
12:43Quindi magari c'è chi ti nota, che ti prende sotto la sua ala.
12:47I numeri adesso sono altissimi a livello di profitti delle case scolafiche.
12:55Forse i più alti di sempre.
12:57Investendo zero.
12:58Perché non hanno recording cost.
13:00Mentre una volta se tu avevi un artista dovevi fargli fare il disco, uno studio costava, i musicisti costavano.
13:07Cioè l'indotto era completamente diverso.
13:10Bisognava investire in qualcosa che poi, se si lavorava bene, c'era un feedback economico dato da un team di lavoro.
13:17Adesso si scommette sul vincente, nel senso che se tu vai su YouTube e hai già 10 milioni di view,
13:22a quel punto tu sei già vincente, ma a me non costa nulla.
13:25Io ti faccio un contratto e tutto quello che c'è da prendere me lo tengo quasi tutto io, perché poi sai che non è un bel momento.
13:31Il tempo di avere un contatto discografico significava superare uno scoglio, superare un esame forte.
13:43Prima di tutto c'era il direttore artistico, perché ogni casa discografica aveva un suo direttore artistico.
13:51Ed era quello che si prendeva la responsabilità di prendere il materiale, produrlo e metterlo sul mercato.
14:00Alcune di queste figure le conosciamo anche oggi, no?
14:03Mara Maionchi, per esempio, era direttore artistico, in questo caso era della Fonicetra.
14:09Un altro è Alessandro Colombini, per esempio, che era il direttore della numero uno, dove c'era Battisti,
14:14dove c'era Flora Fauna Cemento, dove c'era Formula 3, che poi è stato anche il direttore artistico di altre case discografiche
14:23come la RCA quando produceva Venditti o quando produceva Ron.
14:29Ricordo che a Roma c'era uno spazio molto interessante dal punto di vista creativo,
14:34chiamavano il Cenacolo, che era un momento in cui gli artisti incontravano non solo il direttore artistico,
14:42ma anche altre persone attorno e lì si generava un dialogo, da lì sono usciti De Gregori,
14:48è uscita la Mannoia, è uscito Rino Gaetano, sono usciti tantissimi artisti.
14:53Allora, in realtà io dovrei, cioè nel senso, sto pensando a un nome d'arte, quindi non ce l'ho ancora.
15:06Ci vediamo quest'estate su tutte le piattaforme streaming con parte di me.
15:12Basta?
15:14Non sono bravo a fare queste cose.
15:17La promozione è sempre stata la cosa che gli musicisti non amano mai tanto, no?
15:30Perché una volta che hanno realizzato il loro brano, tutto il resto è un altro lavoro.
15:35Poi ci sono delle persone che si divertono tanto a esserci davanti a una telecamera
15:40oppure essersi con una persona che ha in mano un microfono.
15:43Un tempo andare in radio, anche se c'erano le radio libere, non era proprio così facile.
15:49Dovevi comunque avere un certo successo, perché prima di arrivare a questo
15:55c'erano appunto le fanzine, questi giornali che raccontavano la vita di una generazione
16:01rappresentata magari non da tanti artisti, pochi ma anche molto buoni.
16:08Devo dire però che la musica dal punto di vista della promozione veniva certamente fatta
16:15con il passaparola all'epoca, perché era una cosa molto molto importante.
16:20Anche perché un tempo si trovava insieme a sentire un disco, perché magari non lo compravano tutti
16:25il disco, lo compravamo uno e poi si mettevano gli altri ad ascoltarlo.
16:28I concerti erano certamente un elemento fondante e fondamentale. Da Woodstock in avanti la promozione
16:37poteva essere goduta anche attraverso dei momenti di aggregazione giovanile, che erano anche concorsi.
16:43In questo spirito, per esempio, la PFM nasce proprio perché abbiamo vinto un primo concorso, il Festival d'Avanguardia
16:52e le Nuove Tendenze di Via Reggio con Via Martini. Quello è stato un passaparola importante.
16:58Al giorno d'oggi un musicista ha bisogno di avere un'immagine il più possibile completa.
17:08Quindi è fondamentale anche conoscere il mercato. La mia musica, a chi la voglio far sentire?
17:15Magari la sto facendo sentire alle persone sbagliate. Il mio pubblico esiste, quindi devo trovare il mio pubblico.
17:21Questa è una cosa molto importante.
17:23Il problema è che una volta usciva un disco all'anno, o un disco ogni due anni, un disco ogni tre anni,
17:33adesso escono 100.000 dischi al giorno. Il problema non è se c'è materiale buono, il problema è trovarlo.
17:40Adesso è impossibile. Anche perché una volta si investiva nella musica, nel senso che la casa discografica
17:46si prendeva a cuore l'artista e diceva ok, ci investo sopra, gli faccio fare anche in perdita 4-5 album,
17:54costruisco qualcosa di artistico e spiego alla gente che è una cosa forte.
17:59Perché la gente non si rende conto delle cose, non ha i parametri per capire quando un album è di qualità.
18:06I concerti sono davvero un ricordo passato quelli di un tempo, perché oggi siamo proprio in un altro mondo.
18:23Quelli di un tempo erano concerti prevalentemente pensati per essere suonati, per essere cantati,
18:31nel senso che aveva pochi supporti altri. C'era la performance dell'artista e c'era una bella festa
18:40insieme per riuscire a vivere quello che l'artista aveva da dire.
18:44Tutti si ricorderanno dei concerti di Guccini. Cosa aveva i concerti di Guccini?
18:48Una chitarra, un gruppo, un microfono e la gente che viveva insieme.
18:54Piano piano gli americani, gli inglesi sono arrivati con le loro proposte di ampliamento dell'esperienza.
19:03Sono cominciate queste esibizioni dove la parte visiva era una cosa molto importante.
19:08Ti ricordo con gli Emerson Lake & Palmer dove Kit Emerson era su un pianoforte in una sorta di ruota
19:15e lui girava con questo pianoforte, con questa ruota, con i fuochi artificiali attorno.
19:21Quindi con la musica aveva poco a che vedere, ma aveva tanto a che vedere con lo spettacolo visivo.
19:28E sai, sono arrivati i laser, sono arrivate tutta una musica anche da ballare
19:34e i concerti sono sempre più diventati dei grandi spettacoli multimediali.
19:40I primi a fare questi spettacoli multimediali in Italia sono stati Poo per quanto riguarda la parte dei gruppi
19:46e Baglioni per quanto riguarda invece i cantautori.
19:49È un insieme di offerta artistica che comprende il ballo, che comprende i colori, che comprende gli schermi con i video.
19:59Quindi sono proprio concerti multimediali dove la canzone non è più un racconto
20:05ma diventa qualcosa che tu assimili con tanti sensi diversi.
20:11Se guardi i concerti di oggi ti rendi conto, anche perché il genere è diventato anche un po' meno musicale
20:17in più legato alla parola, quindi il rap e la trap hanno sicuramente dato questo imprinting.
20:24Ecco oggi sembrano dei concerti dove lo spirito del hip hop si collega con il rave dell'elettronica
20:32e quindi c'è proprio una sorta di incontro tra modi di essere legati a grandi gruppi di ragazzi
20:42che si ritrovano a vivere in atolli.
20:46Un tempo c'era la musica popolare, le canzoni, con i cantanti che cantavano canzoni, tu andavi in via i concerti,
20:54oppure c'erano i gruppi progressive, oppure c'erano i jazzisti, c'erano tante cose diverse.
20:59Adesso è molto standardizzato e del resto la società di oggi vive anche di questi standard.
21:08Il concerto è cambiato molto, i primi concerti che ho fatto andavamo nei locali, sto parlando del 70,
21:24facciamo musica progressive diciamo come si diceva, facciamo i festival pop, negli stadi si chiamavano
21:31vari artisti, singoli oppure gruppi. E' la prima volta che ho sentito Edoardo Bennato, che da solo è one man band.
21:41Allora ci siamo fermati noi del gruppo e abbiamo detto ma cavolo è bravo questo qui però eh.
21:46E infatti poi è esploso. Facevamo tutti i locali, anche quando abbiamo fatto la torna estiva, sempre con la Strambelli,
21:53facevamo la bussola, oppure da Oliviero, sempre in Versiglia, oppure l'altro mondo, a Rimini.
22:01Ci facevano questi locali, solo locali però si facevano.
22:05Si è cominciato a fare ambienti più grossi, facendo i palasport con Enzo, Iannaci, abbiamo fatto il palalido qui a Milano.
22:15Il primo tour che ho fatto negli stadi è proprio con Renato, negli 80.
22:19Poi anche con Baglioni abbiamo fatto 60 concerti, l'estate, sempre tutti gli stadi.
22:25Abbiamo fatto un tour con Claudio Baglioni, si chiamava Tour Blue, è andato benissimo, bellissimo tour.
22:30C'erano i laser, i primi laser, era una cosa molto bella anche, ma c'era un grosso contributo da un punto di vista tecnologico.
22:37Quindi c'erano molte sequenze, c'era molto che veniva anche dal computer.
22:42Noi ci suonavamo sopra e c'era una band anche molto valida.
22:46Ma la critica che tutti mostrano a quel tour è che era un po' finto.
22:50Allora abbiamo finito il tour, andiamo tutti a casa, estate tranquilla.
22:54Passano 15 giorni, ci chiamano l'agenzia, fanno, Claudio vuole ripartire, vuole fare un tour che chiamerà Tour Acustico.
23:00E siamo ripartiti in tour, abbiamo fatto tutti gli anfiteatri italiani, i posti più belli, tutti i teatri romani, i teatri greci, senza nessun dispositivo elettronico a supporto.
23:13Quindi no sequenze, no computer, nulla.
23:15Io c'avevo l'Hemmond, la fisarmonica, c'era Danilo Rea al piano, io avevo delle tastiere ma più che altro per emulare il Mellotron, tutti i vecchi strumenti vintage.
23:26Ed è stato il tour più bello che ho fatto in vita mia.
23:29È giusto la tecnologia ma voglio la band che suona, cioè comunque è giusto dare alla gente musica, eseguita.
23:37Perché un concerto per me è quello, non è andare a vedere il cantante che magari fa finta ma siccome è lì io vedo il cantante e sono apposta.
23:46No, io voglio andare a sentire la gente che suona.
23:48Però ormai forse è diventata quasi romantica come visione della musica e non lo so cosa succederà.
23:55Io sto cercando di sensibilizzare il più possibile i ragazzi a questa forma di rispetto verso un'arte al quale io ho dedicato tutta la vita.
24:25Per quanto riguarda il lavoro in studio, quindi la registrazione di quegli anni e la registrazione contemporanea,
24:39beh insomma siamo proprio su due mondi completamente diversi.
24:43Un tempo i tecnici che registravano avevano il camice bianco come i medici.
24:50Erano un po' come i chirurghi.
24:52Le operazioni le facevano sui nastri ma tu dovevi vedere come facevano queste operazioni.
24:57Perché magari c'erano i nastri 12 piste o 24 piste che avevano dei tagli perché lì magari si era interrotta la registrazione
25:06e dovevano girare per sentire finché a un certo punto percepivano che lì c'era una pausa e quando c'era una pausa facevano il taglio.
25:15Con i registratori digitali questo non ce l'hai come problema.
25:19È tutto riportato su tracce che tu hai virtuali sul computer.
25:25Fai quello che vuoi senza problemi.
25:30Si registrava su quattro tracce quindi tutta la ritmica su una traccia.
25:35Poi si sovrapponeva non so i fiati se c'erano i fiati o gli archi però già tre piste.
25:41Si usava a fare un premix su una traccia sola e si liberavano tre tracce.
25:47Quindi si potevano mettere non so gli archi o i cori e poi la voce.
25:51Quindi il primo approccio qual è? Andare a lavorare e primo non sbagliare.
25:58Perché se sbagliavi tutti dovevano rifare.
26:01Non è come adesso.
26:02Dici beh ma entro, faccio da qui.
26:05No.
26:06Quindi primo non sbagliare.
26:07Secondo tenere bene il tempo.
26:10Però poi le cose piano piano sono cambiate e dal quattro piste siamo passati all'otto tracce.
26:16Dall'otto alle sedici.
26:18Mi ricordo in Ariston quando è arrivato il banco da sedici e diciamo il magnetofono da sedici tracce.
26:24Diciamo vabbè cosa ce ne facciamo di sedici tracce.
26:27E sono andato lì e ho visto cinque studi e c'erano questi banchi CADAC esagerati, bellissimi,
26:33più gli Studer magnetofoni 24 tracce.
26:37Sembrava una navicella spaziale quando sono andato lì.
26:40E quindi da lì piano piano è cresciuta la cosa.
26:44Poi è entrata, è arrivato il digitale.
26:47Le prime macchine che registravano Mitsubishi, 32 tracce su un nastro digitale.
26:53Quindi l'epoca del digitale ha permesso a molti di poter lavorare in studio
26:59senza avere quella preparazione tecnica musicale che ci doveva essere prima.
27:05In più è cominciato ad andare di moda usare il click, cioè il metronomo elettronico in cuffia.
27:12Quindi uno va per forza a tempo, per forza.
27:15Le sequenze, le macchine, i computer e quindi tutti adesso hanno lo studio.
27:21Io ho lo studio a casa.
27:29Allora senti tutto bene.
27:31Lì strofa 2, tu ponte 2, ancora manca il piatto.
27:36Entriamo dove c'è il break del primo chorus.
27:39Facciamo il primo chorus, la seconda strofa, il secondo ponte fino al break.
27:44Il passaggio dagli anni 90 a oggi ha visto un cambiamento radicale.
27:49Sia dal punto di vista concettuale che dal punto di vista tecnico ovviamente.
27:53Perché il cambio tecnologico ha portato con sé dei vantaggi enormi.
27:57Cioè il passaggio dal mondo analogico dove era difficile fare tutta una serie di operazioni
28:01ma era necessario un altissimo livello sia di competenza che di capacità performativa da parte di tutti.
28:08Intendo, avevi tre piste all'epoca di Adriano Celentano e lì il cantante doveva cantare buona la prima
28:15perché cantava con 60 elementi d'orchestra e non si poteva permettere di sbagliare.
28:19Così come i musicisti.
28:21Quindi il livello selettivo era naturalmente altissimo.
28:23Oggi la tecnologia dà la chance di poter rifinire il lavoro.
28:28Perché questa sarebbe l'idea.
28:30Non sarebbe quella di sostituire la capacità performativa.
28:33Metto l'autotune perché non so cantare.
28:35L'idea non è questa di chi fa produzione veramente.
28:38L'idea è che ho degli strumenti per perfezionare la mia capacità performativa.
28:43Quindi tecnologicamente abbiamo degli strumenti veramente evoluti per fare questo.
28:48Purtroppo l'errore è il misuso di questi strumenti.
28:51Ecco, diciamo che la tecnologia di un tempo questa cosa la saltava a priori.
29:07I social.
29:08Beh, i social una volta erano le feste sulle tesche.
29:11I locali da ballo, i night club perché non c'era molto altro.
29:16Ricordiamo per esempio che Fatti Bravo è passata la storia per la ragazza del pipes
29:20e quindi era proprio legata ad un locale.
29:23Ma i social erano anche le radio libere e quindi a partire da Radio Luxembourg
29:28tutto quello che in qualche modo arrivava dall'Inghilterra, arrivava dagli Stati Uniti.
29:33E poi i social erano anche i primi grandi raduni dove si faceva musica insieme
29:41e dove i ragazzi si incontravano e si scambiavano affetto proprio grazie al mondo della musica.
29:50Ma i social erano un tempo davvero immaginati come qualcosa di fisico,
29:56non come qualcosa di virtuale.
29:58C'era proprio un lavoro di incontro e sull'incontro tra persone.
30:03Il social credo sia ormai la vetrina.
30:14Come tutte le vetrine la qualità può venire più o meno
30:17a seconda di poi del prodotto che c'è e del lavoro che c'è alle spalle.
30:21La musica sta virando verso una rapidità di concetto, a parer mio, che ogni tanto diventa un po' preoccupante.
30:28Perché? Perché la preoccupazione è di non far passare davvero l'artista secondo un concetto personale
30:35ma una standardizzazione importantissima del processo musicale
30:40che è sempre volto a un live, che è sempre volto a un progetto discografico
30:46ma con un'impossibilità di mostrare davvero le proprie carte.
30:51In 10-15 secondi bisogna essere performanti, bisogna raggiungere l'altra persona.
30:57Il problema è che questo abitua le persone a non essere attenti più di un minuto,
31:0230 secondi, 40 secondi.
31:04Dobbiamo poi sperare che la persona ascolti tre minuti di canzone.
31:08La cosa importante sui social e sui video sono proprio i primi 10 secondi.
31:16Se tu nei primi 10 secondi riesci a catturare l'attenzione della persona,
31:20allora lì il video inizia ad andarti virale.
31:23Quindi deve essere un pezzo della canzone forte in quel momento.
31:27Niente è casuale, c'è sempre una ricerca dietro.
31:30Il ruolo secondo me di un musicista negli anni 20, 2020, quindi adesso è sicuramente cambiato rispetto a periodi precedenti
31:51perché mi ricordo anche solo quando ero piccolo io, diciamo inizio anni 2000,
31:56l'idea di fare il turnista, cioè faccio suonare bene uno strumento, appunto era possibile.
32:02Difficile era possibile, adesso rimane possibile però è sempre più complicato
32:06perché anche nella tua conoscenza dello strumento diventa sempre più importante la conoscenza della tecnologia.
32:14C'è la ricerca sicuramente di un'abilità tecnica, ma associata a delle abilità di ricerca sonora molto importanti.
32:21E questo passa un minimo anche da quello che poi uno sa fare anche in casa propria in termini di recording.
32:28Oltretutto spesso c'è la possibilità di avere il turnista che registra a casa propria adesso,
32:33quindi col proprio studio che manda direttamente i file.
32:36Quindi diventa nei casi, tranne in casi enormi in cui posso permettermi un fonico resident,
32:41ma diventa anche fonico di se stesso, per esempio.
32:44Il producer di adesso è invece più spesso un compositore innanzitutto,
32:48cioè che crea a volte integralmente la parte strumentale.
32:53È fonico perché si occupa del sound che deve avere una voce o degli strumenti che fanno realmente.
32:59È arrangiatore perché magari poi passa le mani a un orchestratore,
33:03ma una prima idea di rough, di anche parti orchestrali dove ci sono,
33:08viene comunque dal produttore.
33:10Quindi insomma devi saper fare tante cose contemporaneamente.
33:13Spesso è musicista perché appersonare delle cose,
33:15devi appersonare magari bene anche uno strumento, non è necessario.
33:18Però di queste 4-5 skills, prima magari venivano coperte da 5 persone,
33:23adesso un produttore magari ne ha non tutte, ma due o tre almeno.
33:27Ormai i pezzi che sono composti sono sempre composti di quattro accordi.
33:53È deludente questa cosa dal punto di vista musicale intendo.
33:57Perché sono canzoncine, non si possono fare delle canzoncine
34:00e poi pretendere di vendere tante copie, ma anche su Spotify o dove volete voi.
34:11Non c'è più creatività vera e si basa tutto magari su dei testi,
34:16a volte anche banali, che sono un po' recitati e un po' cantati.
34:20Perché il rap ormai o il trap, diciamo, la fa da padrone.
34:27Ho composto un pezzo tanti anni fa, negli anni 80, che mi ha cantato poi Ronnie Jones,
34:33che è un vecchio cantante americano di colore, che cantava da Dio.
34:37Un pezzo molto bello.
34:39Mi ha inciso due pezzi e all'inizio c'erano dei fiati e mi ha detto
34:43ma se vuoi qua, Flaviano, faccio un rap qui all'inizio, in 85.
34:47Io gli ho detto ma il rap è vecchio.
34:50L'ho detto nell'85.
34:52Sono passati 40 anni e c'è ancora il rap.
34:55Ho sbagliato tutto.
34:57Ma se è giusto così, la musica si evolve, non è che deve essere tutto cristallizzato lì.
35:11È ovvio che tutto cresce, tutto cambia.
35:14Però la prospettiva che hanno quelli della mia generazione è ovvio che io posso avere la mia.
35:19Poi posso capire.
35:21Ascolto musica fatta adesso, utilizzo gli ultimi ritrovati della scienza e della tecnica.
35:26Cioè non è che sono fermo a 30 anni fa.
35:28Mi sono evoluto.
35:31Però il mio sistema di riferimento è quello di un musicista,
35:34non di un programmatore di dati al computer.
35:39Io suono, poi se posso programmare i dati e arricchire la mia performance o la mia produzione, ben venga.
35:47Ma adesso si sta perdendo questo equilibrio ecco.
35:51E qui noi cerchiamo invece di far sì che i ragazzi poi siano liberi ovviamente di scegliere di fare quello che vogliono.
35:57Ma almeno da un punto di vista così storico cerchiamo di lasciare un qualcosa.
36:09La musica è un messaggio universale.
36:23E ogni volta che noi ascoltiamo musica ascoltiamo noi stessi.
36:27Per cui non dobbiamo immaginare che la musica sia estranea, qualche cosa di estraneo alla persona.
36:35Ma è qualche cosa che vive nella persona.
36:38Non morirà mai.
36:44Se le parole possono mentire, la musica non mente mai.
36:49le given come le donne sono stati e la musica.
36:51La musica non è stata assoluta, la musica non è stata assoluta,
36:53non dimenticare che la musica sia stata assoluta.
36:55Sulla eschiamo in realtà,
36:57non è possibile.
36:59Non è lo stesso tempo.
37:01L'agrazione che si deve a cambiare un po' di potpiazza,
37:035m si può presentare un po' di potpiazza,
37:056m si può sentire,
37:075m si può sentire mai.
37:10Se le corrazione è iniziato a fare un progetto,
37:12che sia stata un passaggio che scegliere.
37:14E' un piatto che scostava,
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