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  • 7 settimane fa
Modica è una città ricca di bellezza, di barocco e di bontà. Ogni scorcio e ogni vicolo racchiude in sé un po’ di poesia. I sapori e i profumi di questo piccolo presepe siciliano sono difficili da dimenticare. iO Donna è andata alla scoperta di questo luogo magico, regno del cioccolato e della caponata, e di un resort che dopo anni ha preso il posto di un ecomostro a Marina di Modica. Se avete in programma un weekend modicano, ecco alcune suggestioni e suggerimenti.

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Modica e il suo centro storico Patrimonio Unesco
Dal 2002 Modica fa parte del Patrimonio dell'Umanità dell’UNESCO grazie al suo centro storico ricco di architetture barocche, come l’imponente Duomo di San Giorgio, con la sua scenografica scalinata da cui si gode una bellissima vista sulla città. Dietro ogni vicolo di Modica si svela una perla barocca.

[caption id="attachment_2534879" align="aligncenter" width="1024"] Duomo di San Giorgio, Modica (foto di Eleonora Giovinazzo)[/caption]

Come racconta la sindaca Maria Monisteri Caschetto. «Il fascino della città di Modica è anche il camminare tra vicoli e vicoletti e sorprendersi di questa città così autentica e genuina. Fra due chiacchiere con la signora che stende i panni o con qualcuno che mette fuori i pomodori ad essiccare. E, in ogni angolo, sorprendersi per l’architettura barocca o per una delle 107 chiese della città. Una città che non a caso è definita “la città presepe”, «perché le abitazioni si trovano addossate ai fianchi di quattro colline», prosegue la sindaca. «E, nonostante a primo impatto si potrebbe avere l’impressione che si tratti di una città inaccessibile, si è lavorato molto affinché non ci siano barriere architettoniche: l’85% di Modica è accessibile a tutti».

[caption id="attachment_2534883" align="aligncenter" width="1024"] Modica al tramonto (foto di Eleonora Giovinazzo)[/caption]
Modica e il cioccolato: l’Antica Dolceria Bonajuto
L’Antica Dolceria Bonajuto è un’istituzione del cioccolato di Modica. Da sei generazioni e da più di 150 anni produce artigianalmente il suo cioccolato e tramanda dolci e torroni della tradizione modicana e siciliana. L’azienda produce il suo cioccolato a Modica dal 1880, seguendo l’antico processo di lavorazione a freddo del cacao utilizzato dalle popolazioni mesoamericane. «Il nome non è stato certo scelto a caso», racconta una delle dipendenti dell’azienda, Beatrice Cassarino, «Non siamo una pasticceria, siamo la fabbrica più antica del cioccolato di Modica». L’Antica Dolceria Bonajuto è stata fondata da Francesco Bonajuto nel 1880 e il nipote Franco Ruta, nel 1992, ha deciso di portare l’attenzione del mondo sul loro cioccolato.

[caption id="attachment_2534890" align="aligncenter" width="1024"] Beatrice Cassarino nel Fattojo dell'Antica Cioccolateria Bonajuto di Modica (foto di Eleonora Giovinazzo)[/caption]

Oggi l’azienda permette a chi desidera scoprire di più sul cioccolato di Modica di visitare il Fattojo, il laboratorio di Antica Dolceria Bonajuto, per conoscere la storia del loro cioccolato, dell’azienda e le antiche origini mesoamericane dell’intero processo. «Un processo antichissimo, che non è stato mai alterato né ha seguito la strada dell’evoluzione o della raffinazione», racconta ancora Cassarino. «Per questo il risultato è un cioccolato dall’aspetto un po’ grezzo, che quando viene spezzato lascia vedere i cristalli di zucchero, perché qui il cioccolato viene lavorato a temperature basse. E questo non perché non si sciolga lo zucchero, ma affinché vengano preservati tutti gli aromi del cacao, che provengono dal Centro America e con cui produciamo le nostre “bean to bar”, in cui si parte dal seme non ancora tostato per creare le nostre tavolette».

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Modica e la caponata dello chef Carmelo Buoncuore
La caponata, la regina delle tavole siciliane. Modica non fa eccezione. Carmelo Buoncuore, executive chef del ristorante che si trova all'interno del resort Terradamari “A Truvatura”, ci ha raccontato la sua ricetta, spiegando che è ancora meglio se può riposare per almeno una notte nel frigorifero, prima di essere assaporata. «Il segreto della nostra caponata sono i prodotti», spiega Buoncuore, «Parliamo delle melanzane, dei pomodori, dei peperoni, del sedano, dei pinoli, dei capperi, delle olive. L’ingrediente principale resta però la melanzana, da friggere assolutamente nell’olio d’oliva. Per noi friggerla nell’olio di semi è un delitto. A dare il gusto agrodolce al piatto è la passata di pomodoro, che viene fatta ridurre e cuocere per circa due ore e mezza con aceto e zucchero».

[caption id="attachment_2534891" align="aligncent...

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00:00Modica è definita la città presepe perché le abitazioni storicamente si trovano proprio
00:21addossate ai fianchi di quattro colline, quindi una città che a primo impatto potrebbe dare
00:28l'impressione di essere una città inaccessibile. Invece si è lavorato affinché questa città che è tutta
00:36fatta da vicoli, scale e scalini è stata modificata in maniera tale che non ci siano
00:42barriere architettoniche. Ben l'85 per cento della città è accessibile a tutti.
00:51L'antica dolceria Buonaiuto, anche il nome è stato scelto di proposito perché appunto non siamo la
01:02pasticceria, siamo la fabbrica più antica di cioccolato. Un'azienda nasce nel 1880. Nel 1992 il nipote del
01:12fondatore, Franco Ruta, decide di parlare al mondo di questo cioccolato che si trovava come processo di
01:20lavorazione solo qui e in qualche paesino del Centro America. Il processo è antichissimo, non è stato
01:26mai alterato, non ha preso mai la via dell'evoluzione o della raffinatura, quindi abbiamo ancora un cioccolato
01:34un po' grezzo dall'aspetto che quando si spezza lascia vedere i cristalli di zucchero perché viene
01:41lavorato ancora a temperature basse, non per non lasciar sciogliere lo zucchero ma per preservare
01:47tutti gli aromi del cacao.
01:55Il segreto della caponata e della nostra caponata è intanto i prodotti, quindi parliamo delle melenzane,
02:01parliamo dei peperoni, del sedano. Poi facciamo una passata di pomodoro, che è il nostro agolo dolce,
02:07lo facciamo ridurre e cuocere per abbondate due, due ore e mezza con aceto e zucchero. Un mix di sapori tra cui
02:13i capperi, le olive, i pinoli, ma l'ingrediente principale è la melenzana e a noi ci piace rigorosamente
02:19friggerla con l'olio d'oliva. Da noi usare olio di semi è un delitto. Ogni paese, anche ogni famiglia, nel Vaticano
02:27la fanno diversamente, c'è chi mette pure delle scacchie di cioccolato. Poi la storia della caponata
02:31si dice che parte dal nome, il pesce capone, che si accompagnavano da queste verdure. Poi
02:37siccome il pesce costava sempre di più, il pesce era sempre di meno e le verdure sempre
02:43di più, fino a quando poi si è visto che le verdure sono buone anche senza pesce.
02:46raro è un luogo raro nel vero senso della parola. Si chiama raro perché appunto il luogo
02:59è così straordinario e raro anche perché è l'unione dei cognomi mio e di mio marito.
03:05ci caratterizza un non recupero ma un rispetto nell'interpretazione della tradizione.
03:14Raro nasce anche come luogo che può garantire e continuare a sostenere i coraggiosi eroi della
03:24campagna, delle piccole produzioni, di tutte quelle particolarità che ancora non trovi
03:30del supermercato. Una delle specialità di raro nell'ambito della pizzeria è questa pizza
03:37al padellino e impasto al cioccolato modicano.
03:39di raro nella pizzeria è la pizzeria.
03:46che fai ora
03:47che fai dunce
03:52che fai dunce
04:04Grazie a tutti.
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