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  • 4 mesi fa
DUE PERSONAGGI COSÌ NON SI DIMENTICANO facilmente. Ti restano addosso loro, i loro completini da tennis anni 80, il loro vagare per un'estate italiana di tanto tempo fa. Con quei pesi che li schiacciano: la responsabilità di dover essere un campione per uno, la sconfitta (sportiva, esistenziale) per l'altro. Il peso del futuro e del passato.
Il maestro di Andrea Di Stefano (Escobar, L'ultima notte di Amore), con Pierfrancesco Favino nel ruolo del titolo (Raoul Gatti) e la rivelazione Tiziano Menichelli in quelli di Felice, l'allievo. Il padre glielo affida perché gli faccia fare il grande salto, dai tornei amatoriali a quelli semi-professionistici. Non sa che la verità di Raoul è altra...
Nella commedia all'italiana classica (a cui ripensi, magari più a Il gaucho che a Il sorpasso) i personaggi erano meschini che alla fine si riscattavano, mostrando una grandezza nascosta. Qui da svelare non c'è nulla: nessun talento, né sul campo né nella vita. E alla fine la lacrima c'è, come quel correre, finalmente, di Felice verso la rete...
Ascoltate l'intervista al regista e ai suoi attori nel video, guardate le prime immagini del film: sarà nei cinema il 13 novembre. Anche se non giocate a tennis e (citazione) Guillermo Vilas non avete avuto la fortuna di vederlo in azione (non solo sul campo da tennis)...

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Trascrizione
00:00Andrea Di Stefano, comincio da te. Il maestro che tipo di storia è e quanto è importante il mondo del tennis per te e per la storia?
00:10È una storia di formazione, è una storia anche molto personale per me perché in qualche modo è ispirata al mio passato di giovane tennista ed è un tentativo di raccontare la mia esperienza quando ho incontrato questo maestro,
00:34e in un momento forse come normale per un tredicenne complicato della mia vita, questo maestro che non era una persona perfetta, era pieno di difetti, ma mi disse la cosa giusta al momento giusto e mi ha cambiato la vita.
00:48Il tennis è un, come tutti gli sport, è un vettore con cui noi possiamo confrontarci con noi stessi, è l'arena in cui si svolge il film e il film parla di altro.
01:04E' un inno alla gioia di vivere.
01:08Francesco Favino, un maestro, interpreto di un maestro, ma all'inizio sembra un cattivo maestro, ma poi non lo è.
01:20Probabilmente, se visto dal punto di vista del maestro, continua ad esserlo, però forse involontariamente proprio il fatto di essere imperfetto
01:29riesce a gettare una luce di apparente disordine nella vita di un bambino che è pieno delle aspettative dei suoi genitori e forse delle sue.
01:40Hai iniziato dicendo potrebbe anche essere un altro sport?
01:43Secondo me no, perché comunque se fosse stato in uno sport di squadra hai la possibilità sempre di dare la colpa a qualcun altro.
01:49Quando invece tu sei al centro del campo della tua vita devi necessariamente da solo darti delle risposte.
01:58E quello che si pensa possa dare delle risposte a questo ragazzo in realtà è la persona meno adatta perché di risposte e di dubbi è pieno, di fallimenti è pieno.
02:07Questa cosa porta sicuramente a delle dinamiche di commedia molto molto molto divertenti, però anche a poter dirci alla fine che forse si può stare in vita dignitosamente senza per forza essere i primi sul podio
02:23e ci si può perdonare le nostre imperfezioni e soprattutto che l'incontro tra due imperfezioni possono generare qualche cosa di diverso che non una vittoria sportiva
02:34e forse perdonarsi un po' quelle fragilità e quelle imperfezioni ci può portare comunque a crescere e ad essere degni di stare in vita.
02:45Che cosa impara il tuo personaggio da questo maestro qua?
02:49Allora innanzitutto impara anche a perdere perché io sono felice quando vincono lo dico anche
03:00All'età tua tutti sono felici quando vincono
03:03Eh vabbè sì
03:04Sì imparo a perdere ma imparo anche a conoscere cose nuove perché
03:13In questo caso mio padre mi voleva far vedere solo le cose che piacevano a lui
03:19E mi faceva pensare che quelle cose erano giuste
03:24Ma in realtà erano giuste per lui
03:27Ognuno poi prende la propria strada, il proprio pensiero
03:33Brevemente, il tuo rapporto col tennis?
03:35Molto gradevole e saltuario
03:40Cioè nel senso lo vedi?
03:43Lo vedo tanto, lo pratico meno, però l'ho sempre molto amato
03:46Grazie
03:47Grazie
03:48Grazie
03:49Grazie
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