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  • 9 hours ago

Dopo l’anteprima all’82esima Mostra del Cinema di Venezia, ‘Il Maestro’ arriva nelle sale oggi con Vision Distribution. Diretto da Andrea Di Stefano, in questo omaggio ai mentori imperfetti, feriti ma pieni di cuore, Pierfrancesco Favino interpreta un ex campione di tennis. È un viaggio attraverso il dolore della crescita, la potenza dell’insegnamento e la bellezza dei legami umani: una commedia all’italiana per chiunque creda ancora che il mondo possa essere migliore, una lezione alla volta. La storia è ambienta nell’estate di fine Anni 80. Dopo anni di allenamenti duri e regole ferree, Felice (Tiziano Menichelli), tredici anni e sulle spalle tutte le aspettative paterne, arriva finalmente ad affrontare i tornei nazionali di tennis.Per prepararlo al meglio, il padre lo affida al sedicente ex campione Raul Gatti (Favino), che vanta addirittura un ottavo di finale negli Internazionali d’Italia al Foro Italico. Di partita in partita, i due iniziano un viaggio lungo la costa italiana che, tra sconfitte, bugie e incontri bizzarri, porterà Felice a scoprire il sapore della libertà e Raul a intravedere la possibilità di un nuovo inizio. Tra i due nasce un legame inatteso, profondo, irripetibile. Come certe estati, che arrivano una volta sola e non tornano più. (di Loredana Errico)

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Transcript
00:00Ciao Andrea, parto con te. Volevo chiederti, allora il film è un omaggio ai mentori imperfetti.
00:06Perché oggi, in un mondo ossessionato dalla performance, è più importante raccontare la lezione di un maestro sbagliato rispetto a quella di un vincente?
00:17Ma io non ci credo nei maestri, non credo che ci siano persone perfette.
00:23Credo che tutti noi abbiamo, come diceva Sorrentino, nella grande bellezza una vita devastata.
00:31Il personaggio di Raoul l'ho scritto perché mi ricordava un maestro che io ho avuto a 13 anni,
00:44che malgrado tutte le sue imperfezioni aveva un grande cuore,
00:48e ha avuto l'intuizione di dirmi la cosa giusta al momento giusto.
00:53e io lo ringrazierò per sempre perché in quel momento in qualche modo mi ha cambiato la vita.
01:01Cos'era questa cosa giusta?
01:02Beh, avevo vinto una partita con una pippa al terzo set, avevo un giocatore molto forte il giorno dopo,
01:09ero terrorizzato a incontrarlo, la sconfitta era sicura,
01:14e lui ridendo, ma distrattamente, mi ha detto non ti preoccupare, a noi ci vi è sempre da ride.
01:22Vinci, perdi, ci vi è sempre da ride.
01:25E quella cosa mi ha fatto andare su un campo in modo diverso, più leggero.
01:30Ho comunque perso, ma ho capito che giocavo anche meglio senza tutte le pressioni sulle spalle di mio padre,
01:39della famiglia, di tutti gli altri che si aspettavano una vittoria.
01:45Pierfrancesco, il tuo Raul è un maestro che insegna la libertà o un irresponsabile che allontana dalla vittoria?
01:53E secondo te nella vita quanto... dove sta il giusto equilibrio tra regole e istinto?
01:59Ah, madonna, che domanda!
02:02Penso innanzitutto che non sia una persona che creda di essere un maestro,
02:09e che probabilmente deve mettersi la maschera di quello che è in grado di farlo,
02:14ma non può esserlo, ha bisogno fondamentalmente, probabilmente anche di soldi,
02:22ma ha bisogno anche di trovare una collocazione, di cercare delle regole,
02:29perché è una persona che queste regole non riesce mai a averle,
02:31è una persona spaventata dalla vita quando la vita lo mette all'angolo,
02:35è una persona che scappa nel momento in cui probabilmente è anche vicino alla vittoria.
02:42E sicuramente incontra invece un ragazzo che sembra essere educato al contrario,
02:49che sembra essere estremamente rigoroso, che a sua volta però insegue il sogno di qualcun altro.
02:56Ecco, il film celebra pure l'arte di perdere.
02:59Il film celebra il fatto che, insomma, prima lo dicevamo, penso che sia una bella immagine,
03:05sul podio il numero uno sta da solo, il due e il tre in qualche modo si fanno compagnia,
03:11io penso che di fronte alla sconfitta eventuale comunque c'è sempre una pacca sulla spalla da potersi dare
03:19e alla fine il numero uno, quando torna nella sua camera d'albergo,
03:27con tutti che lo celebrano, chiude la porta e sente silenzio.
03:30Anche il numero due e il numero tre, però forse in quel corridoio sono stati più insieme
03:37di quanto non fosse stato il numero uno.
03:40Penso che comunque quello che celebra veramente questo film è l'unione dagli esseri umani,
03:44cioè incontrare qualcuno che è capace di aprirti delle porte diverse rispetto a ciò che tu avevi pensato potesse essere,
03:51è uno dei balsami più lenitivi che possa esistere, io ci credo profondamente in questo.
03:57Però insegnare a perdere è una lezione forse che stiamo un po' dimenticando.
04:01Ma sembra che non ci sia spazio che per i vincenti, questo porta a proposito di mascherarsi a immagini di noi
04:09che non possono non essere iperperformative, ma lo vediamo dagli stessi professionisti del tennis
04:14che lo stanno dicendo in questo momento, a quali stress sono sottoposti e sta venendo fuori
04:21in una maniera anche quotidiana, quanto questi stress allontanino dal piacere di giocare, per esempio.
04:29Vediamo tennisti professionisti che stanno dichiarando di avere dei grandi problemi,
04:33vediamo calciatori in depressione, vediamo quanto questo essere iperperformativi possa generare malessere
04:41e siamo circondati da un'idea di noi che debba essere sempre di un certo livello.
04:46Io penso che tutti quanti noi ci svegliamo la mattina gonfi di sonno con le nostre imperfezioni
04:53e che possiamo andare bene anche così, soprattutto se circondati dalle persone che ci amano
05:01e che ci accettano per ciò che siamo. In questo caso una persona piena di fallimenti
05:08dimostra che si può stare comunque al mondo e grazie all'incontro con quello che doveva essere
05:13il suo allievo probabilmente i ruoli si scambiano e si danno una mano a stare in questo mondo
05:19così come è possibile.
05:20Ecco Tiziano, per te volevo chiederti sul set Raul è il maestro di Felice, fuori dal set invece
05:26Pierfrancesco Favino che maestro è stato per te?
05:31È stato un maestro, come era nel film mi ha insegnato qualcosa e spero che anch'io un po' l'ho aiutato
05:44e come già ho detto nelle altre interviste mi servirà questa cosa anche nelle altre esperienze
05:54per avere anche pure più esperienza e anche pure come sapermi muovere su certe situazioni
06:00e pure su delle scene, quindi mi sento anche un po' avvantaggiato.
06:08Anche voi tifosi di Sinner?
06:10Sì, sì sì, però mi piacciono anche quelli che non arrivano per forza
06:15quelli che vanno col camper a dormire e incordano le racchette per potersi permettere di mettere la benzina.
06:23Grazie, grazie mille.
06:25Grazie.
06:26Grazie.
06:27Grazie.
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