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  • 03/06/2025
Antonella Cicale
Patologie d'impatto ambientale

Crescere Informandosi incontra la d.ssa Antonella Cicale, medico di famiglia, in prima linea contro i danni provocati dalla Terra dei Fuochi. In questa occasione parleremo delle patologie d'impatto ambientale.

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Trascrizione
00:00Antonella Cicale, medico di famiglia a quarto in provincia di Napoli e presidente dell'Isde
00:20Napoli Nord IV, in prima fila quotidiana nella lotta contro i drammi provocati dalla terra
00:27dei fuochi, nonché coordinatrice di un corso studio sulle patologie di impatto ambientale
00:38che inizierà fra qualche mese. Allora, innanzitutto, cosa sono le patologie di impiatto ambientale?
00:45Intanto grazie per l'opportunità, il tuo giornale è sempre presente ai problemi dell'ambiente,
00:55e quindi ti ringrazio per dare voce a queste tematiche, io direi che rappresentano l'urgenza,
01:04la vera emergenza del nostro servizio sanitario nazionale e non solo, del nostro ambiente e
01:11della vita stessa. Cosa rappresentano? Rappresentano le nuove patologie, tutto ciò che non vediamo
01:20dal punto di vista respiratorio, cardiovascolare, endocrinologico, perché tutto ciò che respiriamo
01:28e mangiamo attualmente è alterato, vuoi per l'eccessiva urbanizzazione, vuoi per lo sversamento,
01:38come in terra dei fuochi, ma non solo, anche nell'alta Lombardia e le zone comunque industrializzate
01:46di elementi tossici che impattano con il nostro ambiente perché inquinano i terreni e quindi
01:54tutte le alcune, a macchia d'olio, allevamenti come, allevamenti non solo quindi per quanto riguarda
02:06la carne, ma anche per quanto riguarda la frutta, la verdura attraverso il terreno, le radici,
02:14la contaminazione delle acque e quindi la flora e la fauna marina. Consideriamo che l'85% delle
02:22micro e nanoplastiche sono in acqua, beh noi le ingeriamo, le ingeriamo attraverso chiaramente
02:29pesci che sia di pezzatura piccola o grande, ovviamente noi le ingeriamo perché in qualche
02:38modo dobbiamo alimentarci e quindi ci alimentiamo attraverso tutto ciò che ovviamente fa parte
02:49della nostra cultura mediterranea. Tutto questo impatta con l'uomo, con l'uomo e con il sistema
02:58biologico, provocando infiammazioni e malattie dalle più semplici alle più gravi come possono
03:06essere i tumori. Perché a livello mediatico se ne parla così poco? Se ne parla così poco
03:12intanto perché ovviamente non è attivo un corso di formazione in patologie da impatto ambientale,
03:20consideri che questo corso ASLA per medici è l'unico in Italia, siamo alla terza edizione,
03:26quindi da tre anni è in essere. Quindi intanto è un corso pioneristico e quindi non ancora così
03:36diffuso come uno possa pensare, anche se le patologie da impatto ambientale sono oramai diffusissime,
03:45sono tante e sono di diversa natura. Però a dire la verità adesso con corsi, con grazie a voi giornalisti,
03:55si sta sempre più instillando la cultura di questa branca che in realtà è più vicina all'uomo di quanto
04:06si possa pensare. L'altro motivo, oltre alla formazione che non c'è, non è così diffusa, è legato al fatto che è una
04:16tematica molto scomoda, scomoda perché chiaramente va un po' rivalutata tutta la nostra area industriale,
04:29come viene destinata rispetto a una certa zona, come va ridistribuita la differenziata,
04:40come va smaltita la raccolta differenziata. Perché? Perché chiaramente prima non si sapeva diversi anni fa
04:54che impattasse così tanto nell'ambiente, voi la plastica, voi anche per esempio in quina,
05:01le faccio l'esempio, la lavatrice, perché noi non utilizziamo fibre naturali con i nostri vestiti,
05:07ma fatti di micro e nanoplastiche. Ovviamente anche il più virtuoso lava l'indumento, ovviamente la
05:16lavatrice banalmente non filtrava al mare. Quindi noi ci dobbiamo confrontare con questo problema anche
05:22per quanto riguarda l'organizzazione urbana, l'organizzazione umbrale, nuove tecnologie che
05:30andranno sempre più verso magari l'impatto minore rispetto all'inquinamento. Quindi insomma è una
05:40tematica che ovviamente l'inquinamento non è che si può risolvere, non si può evitare il percorso di
05:50malattia e di inquinamento. È un processo irreversibile perché va di pari passo con la società,
05:58l'evoluzione della tecnologia, però si può rallentare con la tecnologia stessa, a servizio
06:07chiaramente della medicina e dell'uomo.
06:12Quanto sono pericolose le plastiche in cui si conserva spesso il cibo e le acque?
06:18Sono molto pericolose, è importante chiaramente conservare intanto bene i cibi perché la plastica
06:28di per sé è un contenitore che va utilizzato e può essere utilizzato, anzi la plastica è pure
06:38possibile smaltirla per intero, però bisogna fare attenzione a come si conserva. Per esempio
06:44l'acqua, l'acqua che viene imbottigliata al percorso che fa perché ci sono tutti quei contaminanti
06:51del raggiamento solare che la possono alterare insieme all'acqua. Per esempio se viene stoccata
06:58e viene lasciata al sole o in un posto caldo è qua che la plastica può rilasciare elementi, evitare per
07:09esempio tutti quanto più possibile gli indumenti sintetici perché chiaramente meno contaminati,
07:19perché ci serviamo ovviamente i prodotti naturali, faccio un esempio il cotone al cento per cento e
07:24lino al cento per cento non ha bisogno di trattamenti, però è chiaro che possiamo fare il meglio che
07:31possiamo perché è impensabile vestirsi di fibra naturale al cento per cento, quindi stare attenti.
07:39Come impatta? Fermo restando che l'85% è nelle acque, impatta perché ci sono tutte, sono degli induttori
07:51endocrinologici che possono alterare, si è visto nei recenti studi dal patto sulla placenta per esempio,
08:02quindi a livello anche del feto, ma non solo, anche in tutte le patologie croniche degenerative perché
08:11impatta con il microbiota intestinale, quindi con la parete intestinale e anche con il nostro motorino che è
08:19la tiroide, impattano e praticamente determinano infiammazione e poi alterazione di quell'organo
08:27producendo la patologia. La più semplice per farvi un'idea è una tiroidite o un nodulo tiroideola,
08:36più complessa che può essere quella tumorale, infatti si è visto che già il bambino nel feto ha microplastiche
08:45proprio per il passaggio attraverso la placenta, no? Perché ovviamente la madre, ma tutti noi ci nutriamo
08:53e ahimè assorbiamo micro e nanoplastiche già, quindi questo bambino già nasce con questo bagaglio diciamo
09:05in down rispetto alla vita stessa che poi svolgerà e andrà avanti.
09:14Quante sono in Italia e nel mondo i casi diciamo di queste patologie imputabili all'impatto
09:26ambientale? Allora è difficile fare una stima della percentuale perché è un argomento nuovo
09:32almeno orientativamente trattato da me in questi tre anni. Le posso dire che nella nostra asla un terzo
09:40dei pazienti si ammala di cancro, sicuramente è una base genetica ma a mio avviso una larga
09:47percentuale da impatto ambientale e questo è il caso dei tumori. C'è una bellissima ricerca
09:54dell'università per esempio che ha consacrato l'alterazione, le placche ateromasiche, quindi a livello
10:04praticamente cardiovascolare ne forniamo delle placche che poi vanno tolte altrimenti sia il
10:10trombo e quindi ictus o infarti. In questo studio si è analizzata la placca e si è trovato micro e
10:17nanoplastiche. In che percentuale ovviamente uno studio in vivo non è semplice perché si è analizzato
10:26dopo durante l'intervento chirurgico ma si è visto che nell'ottanta per cento di questi pazienti c'erano
10:34micro e nanoplastiche nella placca e questi formano quindi non solo fumo ma anche impatto
10:43ambientale e questi praticamente se non subivano il trattamento chirurgico avrebbero formato degli
10:51emboli quindi ictus infarto voglio dire quindi sempre più a larga scala si sta chiaramente procedendo
10:59a questo tipo di indirizzo scientifico che è ben rappresentativo come quello cardiovascolare, tumorale e
11:10e chissà quante altre per esempio c'è la dottoressa Ferrero di Milano che studia invece le malattie cronico
11:22degenerative da impatto ambientale per esempio una professoressa di neurologia all'università di Milano.
11:32Ovviamente quanto impatta nel computo totale è difficile ponderarlo proprio perché non sono tanti
11:40lavori però dai lavori che stiamo facendo c'è un'evidente correlazione non trascurabile.
11:51Quali sono le strategie più efficaci per combattere questo fenomeno a suo giudizio?
11:56Per combattere questo fenomeno è impossibile debellarlo è possibile rallentarlo con la ricerca quindi l'uomo che si ammala
12:06intercettare inquinanti ambientali nel loro che si ammala è possibile perché tra l'altro sono ho fondato
12:15un ETS Tetiches in collaborazione col professor Del Prete e Salvatore Del Prete noi da già da tre anni in tutti i lavori
12:24che facciamo adottiamo una metodica ed X spettroscopia a raggi X attraverso l'esame in citologia nasale del capello
12:34che chiaramente è possibile analizzare l'uomo oltre a quello che si ammala l'uomo che non è ancora ammalato
12:43e vedere che inquinanti ambientali abbiamo. Le posso assicurare che in dei studi preliminari abbiamo trovato
12:51anche in adolescenti taglio e piombo per esempio questi adolescenti non sono ammalati ma probabilmente potrebbero
12:59innescare via via in base all'assorbimento patologie da impatto ambientale quindi la diagnosi è possibile
13:07attualmente non è convenzionata col sistema sanitario nazionale ma è possibile su capello, citologia ma fluidi
13:15biologici analizzare mediante la spettroscopia e capire la mappatura di questo paziente ovviamente correlata con l'ambiente
13:24dove abita da quanto tempo e intercettare anche il problema se è possibile ambientale di quel posto.
13:31La terapia attualmente ci stiamo lavorando, attualmente esiste un chelante che si chiama EDTA, esiste una terapia
13:43endovena ma è complessa perché sono tre ore di endovena in cui il paziente poi deve fare una raccolta di berine
13:52e quindi più sedute, 10 sedute ovviamente non è una terapia molto efficace ma non è smart, non è semplice da potere, non è diffusa.
14:05Stiamo cercando in collaborazione con delle aziende farmaceutiche di poter formare dei chelanti per os che siano biodisponibili
14:17e possano per parte chelare, che vuol dire chelare, trattenere metalli pesanti, sostanti tossici e chiaramente poterle smaltire con le feci e le urine.
14:31Vedremo, ci stiamo lavorando in questi mesi.
14:35In conclusione due parole sul suo corso, quando e dove si svolgerà?
14:40Allora, è in corso, si svolgerà nell'ASLA Napoli 2 Nord, anzi ringrazio la mia ASLA perché un corso pioneristico mi ha dato fiducia
14:52il dottor Pratico che è responsabile della formazione dell'ASLA, uomo illuminato che ha detto subito sì a questo progetto
15:02ed è orgoglioso, è un fiore all'occhiello dell'ASLA, si svolgerà nel centro formazione di Via Campana a Pozzuoli, si è svolto questo sabato 10 maggio
15:16e ci sarà un altro appuntamento il 20 settembre all'ASLA di Fratta Maggiore, sempre provincia di Napoli, nei prossimi mesi.
15:30È rivolto ai medici ma a tutti gli addetti alla sanità, farmacisti, l'ho aperto, infermieri, addetti ai lavori
15:39e soprattutto chiaramente per medici specialisti e i medici di medicina generale.

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