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  • 6 mesi fa
Genova, 15 apr. (askanews) - È una pittura misteriosa, strana, eppure funziona come una sorta di guida attraverso percorsi che poi sono quelli dell'arte del secondo Novecento e permette di vivere un avvicinamento sottile all'astrazione e alla logica del segno pittorico. Palazzo Ducale a Genova dedica una mostra importante a Giorgio Griffa, torinese classe 1936, che ricostruisce un percorso particolare nella storia dell'arte italiana. "Nel momento della definizione della crisi della pittura, tra fine anni 60 e primi anni 70 - ha detto ad askanews Ilaria Bonacossa, direttrice di palazzo Ducale e co-curatrice della mostra insieme a Sébastien Delot - Griffa è al centro di tutta un'attività pittorica di astrattismo minimale che attraversa l'Europa e in anche gli Stati Uniti. Però per Griffa è più interessante inserire il suo lavoro in una traiettoria più larga che quella solo della storia contemporanea e dei suoi contemporanei o artisti appena prima di lui. Per Griffa la pittura è un segno, la pittura è una modalità di conoscenza e quindi il suo lavoro vuole inserirsi in questa storia del segno legata all'umanità, dalla grotta di Lascaux, dice, fino ai teoremi della fisica quantistica, l'uomo lavora con i segni per conoscere il mondo". Proprio questa ampiezza di visione porta al senso del titolo della mostra genovese: "Dipingere l'invisibile", che nelle grandi tele senza cornice di Griffa prende le forme di linee, macchie di colore, ma anche di numeri per arrivare poi alla parola poetica di Montale. E forse proprio qui si compie quella saldatura tra i diversi segni che, insieme, costruiscono una invisibilità che diventa presente allo spettatore. E, comunque, in tutti questi concetti, ci sono anche elementi molto concreti, come i suoi colori. "Una palette che non si tenderebbe ad associare a un pittore che di 89 anni - ha aggiunto Bonacossa - questi colori pastello, questi colori che sono fuori in qualche modo dai colori della realtà e portano quindi in un universo parallelo".La mostra è anche un omaggio al legame tra Griffa e Genova, città le cui gallerie hanno ospitato alcune sue importanti esposizioni, ma soprattutto è un'occasione per sentire un'idea di pittura - e per estensione di arte - che continua a essere singolare e interessante.

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00:00È una pittura misteriosa, strana, eppure funziona come una sorta di guida attraverso percorsi
00:05che poi sono quelli dell'arte del secondo novecento e permette di vivere un avvicinamento sottile
00:10alla strazione e alla logica del segno pittorico.
00:13Palazzo Ducale a Genova dedica una mostra importante a Giorgio Griffa, torinese classe 1936,
00:19che ricostruisce un percorso particolare nella storia dell'arte italiana.
00:23Ilaria Bonacosta è direttrice di Palazzo Ducale e co-curatrice della mostra.
00:26Nel momento della definizione della crisi della pittura, fine anni 60, primi anni 70,
00:32è al centro di tutta un'attività pittorica di astrattismo minimale che attraversa l'Europa e in realtà anche gli Stati Uniti.
00:40Però per Griffa in realtà è più interessante inserire il suo lavoro in una traiettoria più larga
00:46che quella solo della storia contemporanea e dei suoi contemporanei artisti appena prima di lui.
00:53Per Griffa la pittura è un segno, la pittura è una modalità di conoscenza,
00:56e quindi il suo lavoro vuole inserirsi in questa storia del segno legato all'umanità.
01:02Dalla grotta di Lascaux dice ai teoremi della fisica quantistica,
01:06l'uomo lavora con i segni per conoscere il mondo.
01:09Proprio questa ampiezza di visione porta al senso del titolo della mostra genovese,
01:13dipingere l'invisibile, che nelle grandi tele senza cornice di Griffa
01:16prende le forme di linee, macchie di colore ma anche di numeri per arrivare poi alla parola poetica di Montale.
01:23E forse proprio qui si compie quella saldatura tra i diversi segni che insieme costruiscono una invisibilità
01:29che diventa presente allo spettatore.
01:31E comunque in tutti questi concetti ci sono anche elementi molto concreti come i suoi colori.
01:36Una palette che non si tenderebbe a associare a un pittore di 89 anni.
01:42Questi colori pastello, questi colori che sono fuori in qualche modo dai colori della realtà
01:47e portano quindi in un universo parallelo.
01:50La mostra è anche un omaggio al legame tra Griffa e Genova,
01:52città le cui gallerie hanno ospitato alcune sue importanti esposizioni,
01:56ma soprattutto è un'occasione per sentire un'idea di pittura
01:58e per estensione di arte che continua a essere singolare e interessante.
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