(LaPresse) Due isolati di fila al freddo, oltre 400 persone in coda per quasi due ore, nell’attesa di ricevere un sacchetto di cibo e qualche piccolo dono per i bambini. È il Natale al «Pane Quotidiano» di Milano, dove la solidarietà si misura in pacchi distribuiti e mani tese, ma anche in numeri che raccontano una realtà sempre più dura. “Quest’anno la fila è aumentata”, racconta Claudio, storico volontario dell’associazione. Un dato confermato anche da Luigi Rossi, presidente del Pane Quotidiano, che a LaPresse spiega: “Nel 2025 abbiamo registrato 1 milione e 450 mila passaggi. La diminuzione del potere d’acquisto a Milano è chiaramente più accentuato rispetto alle altre province italiane”.
00:00È Natale anche al pane quotidiano e lo si vede dalla coda che oggi addirittura gira oltre l'angolo e arriva quasi al bar della Bocconi.
00:26Vuol dire che ci sono oltre 300-350 ospiti ancora in coda e oggi credo che supereremo ampiamente purtroppo i 5.000 ospiti tra le due strutture, quella di Viale Toscana, che è questa, e quella di Viale Monza.
00:45Tutti gli anni a Natale c'è un afflusso maggiore perché distribuiamo i giochi e quindi le famiglie vengono anche con i bambini, però quest'anno, devo dire la verità, il numero degli ospiti è decisamente aumentato rispetto all'anno scorso purtroppo.
00:59A Milano pensano tutti al benessere, ai soldi, ma purtroppo c'è anche questa realtà.
01:04C'è tanta gente, gente che purtroppo ho visto anche gente che conoscevo, i miei ex colleghi, che sono ridotti a pieni segni.
01:12Anche perché non c'è una fine mese, perché vivere a Milano è diventata una cosa impossibile, impossibile per la gente, tra virgolette, non rimane pensionati.
01:22E vediamo tanta gente ai nostri livelli, vuol dire, e anche gente oltre extra comunitari, molti, molti italiani.
01:30Ma quest'anno in linea di massima riusciremo ad avere circa 1.450.000, 1.500.000 di passaggi.
01:39Ma diciamo che sostanzialmente Milano è diventata una capitale europea a tutti gli effetti, con tutti i suoi vizi, con tutte le sue virtù.
01:46Di conseguenza Milano è una città che è abbastanza altospendente, per cui il potere d'acquisto, che è diminuito nel corso degli ultimi anni,
01:54è evidente che Milano è molto più accentuato rispetto che altre province italiane.
02:00Questo è il pane quotidiano, è arrivato oggi, come pane, è arrivato dal miglior panificio di Milano, che è Longoni.
02:10È bello pensare che in questi giorni di festa il miglior panificio di Milano arrivi nelle tavole anche dei meno fortunati.
02:16Certo, difatti Longoni ce lo dà proprio per quello, è l'oreficeria del pane, e ce lo dà per i poveri nostri, e ce lo dà tutti i giorni.
02:26No, perché secondo me comunque la dignità è per tutti, quindi mi piace proprio creare la composizione, poi non so se arriva la pizza, la focaccia, allora faccio un po' di uno e un po' dell'altro.
02:38No, guarda, io sono venuta un mese dopo che è scoppiata la guerra in Ucraina, perché sai quando ti senti impotente verso le cose che capitano nel mondo,
02:49e quindi ho detto cosa posso fare nel mio piccolo, e abito qua vicino, e quindi vengo qua una volta a settimana, perché comunque lavoro ancora, però insomma, ci si sente utili al mondo.
03:02Milano è buona, è soprattutto delle persone, però è povero.
03:06Milano è buona, ma è anche molto complicata da vivere, la gente non ce la fa.
03:10No, non ce la fa, cioè sono, se tu guardi, il 60-70% sono i pensionati, non sono persone che stanno male, che vivono in mezzo alla strada,
03:21no, sono tutte pensionate e tutti stranieri che non ce la fanno arrivare appena in mezzo, cioè è proprio diviso a metà.
03:30Poveri e ricchi, non c'è una via di mezzo, se fanno politica, cioè di venire qui, di venire a vedere, di constatare di persona,
03:39di farsi una fila, di venire a vedere cosa succede, che a noi non gli interessa, cioè qui non c'è niente, se tu guardi, ma neanche lo Stato, dove è presente?
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