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Trascrizione
00:00Sul colle di San Colombano all'Ambro, tra Milano e il Po, la vite cresce come un miracolo verde
00:27in mezzo alla pianura. Qui la terra respira antiche storie di monaci e contadini, di mani
00:33che da secoli curano le stesse zolle. Il sole accarezza i filari con la luce dorata, mentre
00:39la brezza che sale dall'Ambro porta profumi di erba e di terra umida. Nei vigneti si sente
00:46l'eco di una tradizione tenace, capace di unire la semplicità rurale alla sapienza artigianale.
00:52Ogni grappolo racchiude l'anima di questo luogo raro, dove il paesaggio invita la contemplazione.
00:59I vini che nascono qui, vivi, armoniosi e sinceri, parlano di equilibrio e di identità, di un
01:06territorio che resiste e si rinnova, custodia di una bellezza discreta e autentica, sospesa
01:13tra la città e la campagna.
01:17Sul colle San Colombano ci accoglie Davide Panizzari, socio del Consorzio San Colombano,
01:25appunto. È un territorio piccolo, un territorio che però merita di essere raccontato. Quindi
01:32dove siamo?
01:34Il territorio di San Colombano è un territorio atipico, se vogliamo dire, per quanto riguarda
01:40la divisione territoriale. È una piccolissima collina che si estende su circa 1200 ettari,
01:49di cui circa 250 avitati e per il restante comunque sono boschi o comunque aree verdi incontaminate.
01:59Siamo tra l'altro l'unica collina in provincia di Milano e l'unica area viticola della provincia
02:06di Milano dove si producono vini doc e vini GT. Il territorio, appunto, dicevo che è un
02:11territorio molto particolare perché il Consorzio di San Colombano fa capo appunto al comune
02:17di San Colombano, ma si estende anche sull'area produttiva della provincia di Lodi, quindi col
02:22comune di Graffignana e la provincia di Pavia col comune di Miradolo Terme. Quindi è una
02:27piccolissima zona comunque divisa su tre comuni e tre province. I produttori sono molto limitati,
02:37siamo circa 10 su tutto il territorio, con una produzione che si attesta intorno alle
02:41due milioni di bottiglie annue.
02:43Quindi è una denominazione che non conosce i confini politici, ma che è caratterizzata,
02:50credo, da delle caratteristiche di suolo, di clima ben precise.
02:55Sì, assolutamente. Pensiamo che siamo circondati completamente dalla pianura padana, quindi
03:02seppur le colline siano molto basse, circa 140 metri sul livello del mare, quando si arriva
03:07sembrano molto molto più alte rispetto alla reale altitudine che hanno, perché comunque
03:12la depressione della pianura padana fa sì che poi va a creare anche un clima molto favorevole
03:18per la coltivazione della vite. Pensiamo che comunque la coltivazione della vite in questo
03:24reale si estendeva anche verso le province di Pianora e poi man mano, quando comunque
03:29il consumo di vino è andato più sulla qualità che sulla quantità, sono rimasti i vigneti
03:35solo ed esclusivamente sul territorio collina.
03:38Qual è la peculiarità di questi suoli?
03:41Allora, la collina di San Colombano, appunto come dicevamo prima, essendo molto piccola,
03:45anche la particolarità di essere molto lunga ma molto stretta e possiamo trovare all'interno
03:53del territorio delle micro vallate dove appunto il suolo cambia da vigneto in vigneto ma a
04:02distanza di pochissimi metri. Quindi andiamo a trovare terreni argilloso limosi ma fino ad
04:07arrivare a terreni calcarei. Quindi in base alla tipologia di terreno e in base anche all'esposizione
04:13del sole che è molto importante per la produzione del vino, andiamo anche a scegliere che tipologia
04:18di vitigno andare a impiantare su determinati tipi di vigneti, quindi di terreni.
04:22La storia viticola qui è una storia che possiamo definire millenaria, giusto?
04:27Millenaria, sì esatto. Si parla già che dall'anno 1000 comunque sul territorio di San
04:34Colombano ai comuni limitrofi era presente comunque la viticoltura e poi tutte le tecniche
04:41di miglioria e di vinificazione sono arrivati appunto con San Colombano, questo abate che
04:46scendeva dall'Irlanda e attraversando poi Francia e poi il nord Italia è passato anche
04:54per San Colombano appunto dando il nome al comune e la denominazione per poi rifugiarsi
05:00poi a Bobbio dove poi ha finito diciamo la sua vita, il suo percorso.
05:05Da allora si è continuato a coltivare la vigna, a produrre il vino, ci sono state una serie
05:13di evoluzioni?
05:15Beh sicuramente nel tempo la rivoluzione più importante è sempre quella appunto che dicevo
05:22sulla qualità, quindi vigneti con piantumazioni di varietà per raggiungere aspetti qualitativi
05:31sempre maggiori e poi ovviamente con l'evoluzione della tecnologia ovviamente i prodotti sono sempre
05:39sempre sempre più di livello maggiore.
05:43Quindi sicuramente l'evoluzione del tempo ha fatto sì che anche sul territorio di San
05:49Colombano che è un territorio poco conosciuto ancora, si facciano dei grandi vini che comunque
05:56raggiungono anche dei premi internazionali importanti.
05:58E allora raccontiamoli questi vini che si producono qui.
06:02Beh sicuramente le due doc principali sul territorio di San Colombano sono il San Colombano
06:08doc rosso nella versione rossa e il San Colombano doc nella versione bianca.
06:13Ovviamente questo è un territorio che è sempre stato più vocato alla produzione di vini
06:17rossi, quindi l'80% della produzione di vino doc è spostato ovviamente sulle uve bacca rossa.
06:25La composizione della doc rossa di San Colombano è costituita da circa un 45% di barbera, circa
06:33un 45% di croatina e massimo 15% di uva rara.
06:38Poi queste percentuali possono leggermente cambiare in base a l'annata o comunque alle scelte
06:44che ogni cantina vuole fare all'interno della propria produzione.
06:49Invece la doc bianca è fatta con chardonnay, pino nero e riesling, quindi con vittigni più
06:56internazionali.
06:58Ma il caposaldo della viticoltura a bacca bianca di San Colombano è l'uva verdea, che è un'uva
07:05antichissima e veniva coltivata nei primi del Novecento qui su San Colombano, perché
07:13avendo una buccia comunque molto spessa, si è raccolta a settembre, veniva consumata
07:19sui mercati milanesi, quindi come uva da mensa, fino al periodo natalizio, perché appassisce
07:25ma non marcisce.
07:26Dei primi anni 50 poi sono state vinificate le prime partite di uva e poi siamo arrivati
07:31fino al giorno d'oggi dove la produciamo sia in versione ferma, frezzante che spumante.
07:36E soprattutto negli ultimi anni, con il mercato della bollicina in totale esplosione, anche
07:44sul territorio di San Colombano si stanno producendo delle bollicine prima Charmatte e poi negli ultimi
07:50anni, proprio con un ottimo risultato e con dei numeri sempre crescenti, di bollicine
07:57metodo classico, ovviamente con vitigni internazionali, quindi Chardonnay e Pinot Nero e da qualche anno
08:04a questa parte si stanno facendo delle bollicine metodo classico appunto con la verdea, quindi
08:08con il vitigno autotono del territorio, con dei risultati davvero soddisfacenti, quindi andando
08:12a prendere un consumatore o comunque un panorama di consumatori molto più ampio.
08:17Una zona molto piccola, abbiamo detto pochi produttori, pochi ettari, di quante bottiglie
08:22parliamo e dove queste bottiglie le possiamo trovare?
08:27Allora sì, sicuramente produttori sono molto pochi, affiliati al consorzio sono sette e su
08:35tutto il territorio superiamo di pochissimo i dieci produttori, di cui anche microproduzioni,
08:42quindi produttori davvero molto piccoli con anche un livello di artigianalità molto
08:47elevato. Si attesta la produzione complessiva a non di più di 2 milioni di bottiglie anno
08:55tra tutte le aziende produttrici e il forte del mercato è comunque il mercato milanese
09:01perché siamo l'unica doc prodotta in provincia di Milano, quindi il nostro bacino d'utenza
09:06principale è Milano che comunque è una città internazionale e assorbe molte bottiglie
09:10durante l'anno, però poi negli ultimi 25-30 anni comunque soprattutto le aziende un pochettino
09:16più importanti si sono spostate anche su mercati esteri, sicuramente anche tutto il
09:21nord Italia e sicuramente c'è una parte di distribuzione almeno fino a Roma.
09:25Cosa sta facendo il consorzio per farsi conoscere, per far visitare queste zone a chi arriva da
09:36fuori e chi vuole scoprire un territorio diverso?
09:40Il consorzio è che serve soprattutto per la pubblicizzazione dei prodotti e per il controllo
09:52della qualità dei prodotti stessi, perché comunque il consorzio ha lo scopo di pubblicizzare
09:58e fare vigilanza sulla qualità dei prodotti che è la cosa più importante per arrivare
10:02a dare un prodotto salubre e sicuro per il consumatore finale.
10:07Quindi durante l'anno il consorzio organizza diversi eventi all'interno della corte del
10:13castello e dell'enoteca del consorzio che si trova proprio all'interno del castello di
10:17San Colombano, che è un castello storico dei primi anni mille e ovviamente con il
10:25supporto di tutte le aziende che negli ultimi anni si stanno spostando su tutta la parte
10:30agrituristica e no turistica, dove c'è un bacino di utenza di migliaia di persone durante
10:35soprattutto il periodo estivo per aperitivi e cene all'interno dei vigneti o comunque in
10:40areali come quello che ci troviamo adesso.
10:43Quindi perché venire qui a San Colombano?
10:46Sicuramente troverebbe un territorio completamente diverso da quello che è la città metropolitana
10:53di Milano e comunque siamo a 40 chilometri da Milano, quindi siamo davvero vicinissimi
10:58a mezz'oretta neanche di macchina.
11:01L'appassionato soprattutto di vino verrebbe a degustare dei prodotti che difficilmente
11:07conosce ma che sicuramente troverà davvero interessanti e soprattutto poi con l'abbinamento
11:15di tutti i prodotti tipici che nel territorio circostante vengono prodotti, quindi formaggi
11:22piuttosto che solumi, piuttosto che cucina tipica milanese e anche lodigiana perché
11:28comunque siamo anche molto vicini a Lodi.
11:30Il San Colombano rosso è prodotto da uve croatina, barbera e uva rara che insieme
11:42danno vita a un rosso di grande personalità e tipicità.
11:47Nel bicchiere si presenta di un colore rosso rubino intenso con riflessi violacei che tendono
11:52al granato con l'evoluzione.
11:54Al naso esprime un profumo vinoso e fruttato in cui dominano le note di ciliegia matura,
12:01mora e prugna, accompagnate da lievi sfumature speziate e talvolta da un accenno di maniglia
12:07nelle versioni affinate in legno.
12:11Al palato è asciutto, armonico e di buona struttura, con una piacevole freschezza che sostiene
12:17il sorso e tannini morbidi che ne esaltano la bevibilità.
12:22Il finale è persistente e leggermente sapido, segno del territorio collinare da cui proviene.
12:47Grazie
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