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  • 21 ore fa
Migliaia di persone a Firenze per lo sciopero generale indetto dalla Cgil che ha visto la presenza anche del segretario nazionale Maurizio Landini. Il lungo corteo, che ha attraversato il centro cittadino, è partito da piazza Santa Maria Novella. Molti gli striscioni contro la manovra di bilancio del Governo Meloni, finte banconote da cento euro con sopra il volto della premier per dire basta ai tagli e chiedere salari più alti, pensioni dignitosi, investimenti nei servizi pubblici e stop alla corsa al riarmo. Molte anche le bandiere della Palestina e cori proPal. ​In piazza Santa Maria Novella anche la sindaca di Firenze Sara Funaro. «I motivi per scioperare oggi - ha detto - e manifestare insieme alla Cgil sono, prima di tutto, dalla precedente finanziaria i tagli lineari sulla spesa corrente. Abbiamo visto e l'abbiamo annunciato durante il bilancio del Comune di Firenze più di 19 milioni nel triennio, per cui risorse importanti. Poi - ha aggiunto - mancano risorse sul tema abitativo, per la ristrutturazione delle case popolari, per il contributo affitto, mancano risorse per tante partite che sono fondamentali, da quella del welfare a tante a tante altre». Presente anche il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani che ha raggiunto il corteo una volta partito. «La finanziaria - ha dichiarato - tocca drasticamente le possibilità di offrire servizi ai cittadini e alla popolazione per comuni e regioni. Inoltre nuovamente questa legge finanziaria non dà risposte sul piano della necessità di risorse per la sanità pubblica di cui tutti ci lamentiamo: pronto soccorso liste d'attesa, ma senza risorse come si fa? - aggiunge Giani - E ancora vi è una impostazione sul sulle imposte sulle tasse su quello che è l'aspetto fiscale che privilegia i grandi patrimoni e mortifica ancora pensionati e persone con basso reddito, all'opposto di quello che cerchiamo di fare con le politiche della Regione. Conseguentemente - secondo Giani - questa opportunità offerta dalla Cgil di mobilitarsi contro la finanziaria è quanto mai giusta e arriva nel momento opportuno».

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Trascrizione
00:00E credo che la manifestazione di oggi dica che il lavoro deve avere diritto, basta, sfruttamento
00:16e soprattutto questa grande giornata dimostra che c'è la maggioranza di questo paese, del
00:22mondo che lavora, che chiede un cambiamento delle politiche economiche totali.
00:26Non si arriva alla fine del mese, i salari sono bassi e si continua a prendere soldi dei
00:31lavoratori dipendenti e pensionati, non si vanno a prendere dove sono.
00:34E credo che sia una grandissima giornata che dimostra come la maggioranza di questo paese
00:39non sostiene le politiche di questi giorni.
00:43Senta, segretario, qual è la cosa che la preoccupa di più e cosa si aspetta dopo questo sciopero?
00:49Quello che li preoccupa di più oggi è il rischio della guerra, perché siamo di fronte a una
00:55logica folle che vede gli stati aumentare la spesa per le armi e l'unica spesa pubblica
01:02che anche il nostro paese sta prevedendo è il riarmi.
01:06Quando abbiamo 33 mesi di crisi industriale, quando ci sono i giovani che se ne scappano
01:10dal nostro paese, quando è evidente a tutti che c'è la necessità di fare politiche di
01:16investimento che creino giustizia sociale, che creino un lavoro stabile, non precario e
01:21soprattutto di ridare fiducia a chi non partecipa più nemmeno al voto delle elezioni.
01:27Quindi la cosa che a me preoccupa di più è questa.
01:30Innanzitutto queste piazze dimostrano che il governo non ha il consenso della maggioranza
01:34del paese e dimostra che il paese reale, vero, chiede al Parlamento, al governo dei cambiamenti
01:41veri.
01:42Noi non abbiamo nessuna intenzione di fermarci, perché questa giornata dimostra che c'è un
01:47consenso vero e che la gente non ne può più. Infatti noi intendiamo proseguire, lanceremo
01:52nei prossimi giorni una raccolta di firme per presentare in Parlamento una legge, iniziativa
01:58popolare per una vera sanità pubblica. Saremo impegnati per bloccare con il referendum una
02:05riforma che in realtà con la riforma della giustizia non c'entra nulla e continueremo
02:10ad essere impegnati per aumentare seriamente il salario e su questo c'è un problema di riforma
02:15fiscale. Non può essere che la tassazione sul lavoro dipendente e sulle pensioni sia
02:21più alta della tassazione sui profitti e sulle rendite finanziarie. Noi insisteremo per fare
02:26in modo che le 500.000 persone più ricche del nostro paese abbiano un contributo di solidarietà
02:35per ricavare quei soldi che sono necessari da investire per la sanità pubblica, per le
02:40scuole, per gli avili.
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