Probabilmente era passato di lì tante volte nei suoi voli notturni in cerca di prede e non gli sarà parso vero che, di colpo, in mezzo alle case, fosse comparso un così bell’albero, alto e accogliente. Quella notte non poteva capitare niente di meglio che un bel ramo dove sostare in attesa di riprendere la caccia! Peccato che «quello» fosse l’alto albero di Natale allestito fuori dalla chiesa parrocchiale di Rivarossa, quaranta minuti a nord di Torino. Così, il povero allocco si è trovato prigioniero di decorazioni e fili di lampadine pronte per essere accese: per districarlo c’è voluta tutta la pazienza di alcuni cittadini. Subito dopo è stato portato al Canc, il Centro per gli animali non convenzionali torinesi: fortunatamente nessuna frattura, solo un grande shock per lo spavento. Immediate ed efficaci terapie lo hanno rapidamente rimesso in forze e in breve tempo è potuto tornare in libertà. La prima «vittima» del Natale ’25, per fortuna, se l’è cavata!A cura del Canc (Centro per animali non convenzionali)
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