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  • 2 giorni fa
Martedì 9 dicembre, durante la cerimonia d'inaugurazione dell'87° anno accademico dell'Università LUMSA,  il prof. Piero Polidoro, ordinario di Filosofia e Teoria dei linguaggi all’Università LUMSA, ha tenuto la prolusione “Thinking outside the Black Box, ovvero: come ho imparato a non preoccuparmi e ad amare l’AI” con la quale ha spiegato perché non si dovrebbe avere paura dell’Intelligenza Artificiale: «Innanzitutto, perché non ci conviene: come ha efficacemente scritto Ethan Mollick, il genio è uscito dalla lampada, e non ci tornerà. Ma, soprattutto, perché l’AI, di per sé, non mette in dubbio il nostro essere umani e non compete con noi. Semmai, è uno strumento che ci potenzia, forse come nessuna altra tecnologia ha fatto nella storia. Certo, dovremo ripensare il nostro agire nel mondo, riposizionarci, comprendere quale ruolo assumere ora che abbiamo, finalmente, un’AI capace di avere un impatto pervasivo e sostanziale sulla nostra esistenza. Conoscerla meglio, anche in modo critico, ci aiuta a capirne le possibilità e, sicuramente, anche i rischi, che però non dipendono tanto dall’AI in sé (l’AI non è la bomba atomica), ma dal modo in cui la useremo. Nel dibattito pubblico, sinceramente, mi piacerebbe sentire meno allarmismo (e meno approssimazione) e più riflessioni su come potremmo usare l’AI per migliorare le nostre vite, le nostre comunità, il modo in cui lavoriamo, su come contribuire al bene comune».

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00:00Non dovremo avere paura dell'intelligenza artificiale, innanzitutto perché non ci conviene,
00:05come ha efficacemente scritto Ethan Mollick, che è uno degli esperti più ascoltati in
00:10questo momento sugli impieghi dell'intelligenza artificiale, il gene è uscito dalla lampada
00:15e non ci tornerà. Il secondo motivo è che l'intelligenza artificiale non mette in dubbio
00:19le nostre prerogative, non mette in dubbio il nostro essere umani, semmai è uno strumento
00:25che potrà potenziare l'essere umano come nessuna altra tecnologia ha fatto nel corso
00:29della storia. La questione non è tanto l'intelligenza artificiale di per sé, che non è la bomba
00:34atomica, ma gli impieghi che ne faremo. Per questo abbiamo bisogno di una profonda e condivisa
00:42progettazione sociale, culturale, politica e economica che ci consenta di comprendere come
00:48applicare e utilizzare l'intelligenza artificiale nelle nostre società pur preservando i nostri
00:54valori, quello a cui teniamo come esseri umani e come comunità.
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