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  • 9 hours ago
In Italia il 75% delle imprese ha già introdotto almeno una pratica circolare, ma sono prevalenti interventi “leggeri”, come efficientamento energetico e idrico. Costi elevati, complessità regolatoria, carenza di competenze, scarsa integrazione di filiera sono i maggiori ostacoli che le aziende incontrano quando vogliono premere l’acceleratore sull’economia circolare. E' quanto emerge dal rapporto GRINS “Crescita Circolare: l’innovazione come motore del cambiamento” dell’Università di Torino nell’ambito del gruppo di ricerca Innovazione e ecosistemi per le economie circolare, coordinato dal Professor Francesco Quatraro. 

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00:00Il 75% delle imprese in Italia ha introdotto almeno una pratica circolare, ma sono soprattutto
00:14interventi leggeri come efficientamento energetico e idrico. Costi elevati, carenza di competenze,
00:20scarsa integrazione di filiera sono i maggiori ostacoli che le aziende incontrano quando vogliono
00:25premere l'acceleratore sull'economia circolare. E quando emerge dal rapporto Greens crescita
00:31circolare l'innovazione come motore del cambiamento dell'Università di Torino nell'ambito del
00:36gruppo di ricerca Innovazione ed Ecosistemi per le Economie Circolari, coordinato dal
00:41professor Francesco Quatraro. Dalle report emerge anche che le imprese con brevetti circolari
00:46presentano una più alta produttività, maggiore internazionalizzazione, più certificazioni
00:51ambientali e impianti fair, strutture organizzative più avanzate e fatturano complessivamente
00:56160 miliardi di euro. Il focus delle report si è concentrato anche sulle start-up che nell'ambito
01:03dell'economia circolare sono circa 3.000, concentrate in Lombardia e nei poli urbani innovativi.
01:09Ragionare sull'economia circolare è diventato ormai necessario. Tre costi che sicuramente è
01:15importante sostenere ma che generano un alto ritorno sono i costi legati alle attività
01:20di innovazione. È necessario avere una visione, avere una capacità creativa e una capacità
01:26strategica in grado di scorgere opportunità che non sono immediatamente visibili. Avere
01:32un apparato conoscitivo di dati, di indicatori, costituisce un utile supporto per chi nelle
01:38imprese deve prendere decisioni rispetto a queste strategie, ma anche per chi nei ruoli
01:43decisionali, nelle organizzazioni pubbliche, deve poi disegnare degli schemi di incentivi
01:49e delle politiche. Quello che fa lo SPOC5 della Fondazione Greens è proprio quello, costruire
01:53dati, indicatori da mettere a disposizione ai decisori privati e pubblici per elaborare
01:59strategie e politiche con maggiori possibilità di successo e di efficacia.
02:04In generale emerge una richiesta da parte delle imprese di incentivi alla riconversione,
02:08maggiore uniformità normativa, infrastrutture di approvvigionamento, formazione, sensibilizzazione
02:13dei consumatori. Nel confronto con altri paesi europei, l'Italia ha recuperato terreno
02:19nell'ultimo decennio, arrivando nel 2023 al terzo posto per numero di pubblicazioni sull'economia
02:24circolare dopo Regno Unito e Germania e superando Francia e Spagna.
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