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  • 1 settimana fa
Roma, 2 dic. (askanews) - La Rete degli Istituti Zooprofilattici Sperimentali italiani torna al Forum Risk Management in sanità di Arezzo per portare al centro del dibattito il contributo della sanità pubblica veterinaria nella prevenzione dei rischi per la salute umana, animale e ambientale.Diffusa in modo capillare su tutto il territorio nazionale, la Rete IZS costituisce una infrastruttura unica nel panorama europeo: 10 sedi centrali e decine di sezioni diagnostiche periferiche lavorano ogni giorno a supporto del Servizio sanitario nazionale e regionale, garantendo sorveglianza epidemiologica, ricerca sperimentale, formazione degli operatori, supporto di laboratorio e attività diagnostica. Grazie a migliaia di professionisti, tra cui veterinari, biologi, chimici, tecnologi alimentari, tecnici di laboratorio, statistici e altre figure specialistiche, la Rete presidia l'intera filiera agroalimentare e contribuisce in modo determinante alla tutela della salute pubblica in ottica One Health."La Rete degli Istituti Zooprofilattici Sperimentali è un modello unico in Europa e rappresenta un presidio essenziale per la prevenzione. La nostra forza risiede nella capillare distribuzione sul territorio e nella capacità di integrare rapidamente le competenze, garantendo un sistema di sorveglianza avanzato e una risposta efficace a tutela della Salute Pubblica, animale e ambientale in ottica One Health", spiega Stefano Palomba, Commissario Straordinario dell'Izs di Lazio e Toscana, in rappresentanza della Rete degli Istituti Zooprofilattici Sperimentali italiani.Nel corso del Forum, la Rete Izs ha concentrato l'attenzione innanzitutto sul rapporto tra vettori e cambiamento climatico. Il riscaldamento globale, la tropicalizzazione del clima e le modifiche degli habitat stanno favorendo l'espansione di zanzare, zecche e altri vettori in aree e periodi dell'anno un tempo considerati a basso rischio. Attraverso reti di sorveglianza integrate, strumenti diagnostici avanzati e attività di supporto alle autorità sanitarie, gli Istituti Zooprofilattici Sperimentali contribuiscono a individuare precocemente le malattie trasmesse da vettori e a definire strategie di prevenzione adeguate ai nuovi scenari epidemiologici."Il cambiamento climatico è una condizione che tocca tutti e che deve essere affrontata in maniera multidisciplinare e noi, come Istituti Zooprofilattici, abbiamo un compito importantissimo nel prevenire tutte queste malattie infettive. Ne abbiamo tante nei nostri territori e ai nostri confini", ha spiegato il prof. Giuseppe Iovane, direttore generale dell'IZS del Mezzogiorno. Un secondo asse di lavoro riguarda la sicurezza alimentare e la prevenzione delle tossinfezioni. I controlli lungo tutta la filiera, i piani di monitoraggio sui principali patogeni di origine alimentare, la capacità di risposta rapida in caso di focolai e le attività di formazione rivolte agli operatori rappresentano strumenti essenziali per ridurre il rischio di eventi avversi e proteggere il consumatore finale. Nel confronto di Arezzo, la Rete porterà esperienze concrete, dati e modelli organizzativi che mostrano come la sanità pubblica veterinaria sia parte integrante delle politiche di gestione del rischio del sistema sanitario."La Rete degli Istituti Zooprofilattici affronta il problema dell'antimicrobico-resistenza in maniera sistematica e unitaria già da quindici anni, creando gruppi di lavoro sia sul versante diagnostico, che porta a una riduzione del consumo di farmaco, sia sui sistemi e sulle strategie per la riduzione del consumo di farmaco. Questo permette di avere un sistema di approccio unico per la diagnostica delle malattie e per la valutazione della strategia antibiotica da utilizzare", evidenzia Giorgio Varisco, direttore generale dell'Izs di Lombardia ed Emilia Romagna.La terza direttrice è la salute degli ecosistemi, intesa come elemento chiave per prevenire le crisi sanitarie future. Programmi di sorveglianza ambientale, studi sui contaminanti, attività di ricerca sulle interazioni tra fauna selvatica, animali d'allevamento e ambiente consentono agli Istituti Zooprofilattici Sperimentali di agire come vere e proprie sentinelle delle trasformazioni in atto nei territori. In questo quadro si inseriscono anche progetti innovativi come quello dell'IZS dell'Umbria e delle Marche e dell'IZS del Mezzogiorno sul registro dei tumori animali, pensato per costituire una base informativa strutturata e, in prospettiva, dialogare con i registri dei tumori umani. L'integrazione tra i dati consente infatti di cogliere precocemente segnali di rischio, individuare possibili cluster territoriali e offrire alle istituzioni sanitarie elementi utili per orientare le politiche di prevenzione, in piena coerenza con l'approccio One Health. "L'approccio One Health - aggiunge Palomba - non è un concetto teorico, ma la nostra strategia operativa per affrontare i rischi complessi che trascendono i confini geografici e disciplinari. Attraverso l'anal

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00:00La rete degli istituti zooprofilattici sperimentali italiani porta al centro del dibattito il contributo
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00:09ambientale.
00:11Diffusa in modo capillare su tutto il territorio nazionale, la rete IZS costituisce una infrastruttura
00:16unica nel panorama europeo.
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00:29sperimentale, formazione degli operatori, supporto di laboratorio e attività diagnostica.
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00:50la capacità di poter prevenire eventuali patologie che possono manifestarsi sul territorio nazionale
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01:02Nel corso dell'iniziativa la rete IZS concentrerà l'attenzione innanzitutto sul rapporto tra
01:07vettori e cambiamento climatico.
01:09Il riscaldamento globale, la tropicalizzazione del clima e le modifiche degli habitat stanno
01:14favorendo l'espansione di zanzare, zecche e altri vettori in aree e periodi dell'anno
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01:29contribuiscono a individuare precocemente le malattie trasmesse da vettori e a definire
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02:47la valutazione della strategia antibiotica da utilizzare.
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03:10in atto nei territori.
03:11In una situazione quale quella attuale, in cui l'epidemiologia muta rapidamente, le
03:16malattie emergenti si intrecciano con le crisi climatiche e ambientali e la domanda di salute
03:20diventa sempre più complessa, la rete degli istituti zooprofilattici sperimentali si conferma
03:25un presidio essenziale per la prevenzione e la gestione del rischio.
03:28Stiamo cercando, in un'ottica appunto One Health, di cambiare l'approccio nella gestione
03:33di queste emergenze, ovviamente questo significa sia in termini strategici ma anche in termini
03:38organizzativi, rivedere l'attuale assetto dove ovviamente gli istituti zooprofilattici
03:44sono diciamo protagonisti importantissimi.
03:47Cambiare l'approccio significa passare da una gestione prettamente legata alle emergenze
03:52ad una gestione invece che tende a prevenirle.
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