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https://www.pupia.tv - Roma - Conferenza con l'Istituto Diplomatico Internazionale - Conferenza stampa di Ettore Rosato (20.11.25)

#pupia
Trascrizione
00:00:00Desidero aprire questo incontro nella prestigiosa sede della Sala Stampa della Camera dei Deputati,
00:00:09porgendo con rispetto il mio personale omaggio di saluto a tutte le donne in sala e quelle
00:00:16che hanno contribuito a portare avanti il progetto che è targato Istituto Diplomatico
00:00:23Internazionale. Noi oggi siamo qui per l'iniziativa di Women Diplomatic Mediation 2025, siamo
00:00:33alla nostra terza edizione e il titolo di oggi è Donne Pace e Democrazia, storia di donne
00:00:40costruttrici di pace. Permettetemi di presentare le distinte rappresentanti istituzionali che
00:00:50hanno accolto il nostro invito e che ringrazio per la loro presenza. La consigliere d'ambasciata
00:00:59Cristina Amelè, che oggi rappresenta la direttrice generale per gli affari politici e di sicurezza
00:01:05della Farnesina, l'ambasciatrice Piccioni. Saluto con gratitudine anche la dottoressa Maria
00:01:13Collu, qui in rappresentanza del dottor Rusconi e dell'Agenzia Italiana per la cooperazione e lo
00:01:20sviluppo. E rivolgo un deferente saluto a sua eccellenza Anita Scialla, ambasciatrice della
00:01:26Repubblica del Kosovo in Italia. E credo che sia collegata anche la onorevole Bonetti, già
00:01:34ministro per le pari opportunità e la famiglia, che seguirà i nostri lavori da remoto e ringrazio
00:01:43per il contributo portato nelle edizioni precedenti di WDM negli anni scorsi. Ringrazio
00:01:49anche l'onorevole Rosato, a cui lascio la parola.
00:01:55Grazie al Presidente Giordani, grazie a tutti i partecipanti. Un particolare ringraziamento
00:02:04lo faccio in questa sede che è la casa di tutti gli italiani, alla nostra ospite l'ambasciatrice
00:02:11Anita Scialla, che con piacere abbiamo l'onore di avere qui, grazie a tutti gli altri relatori
00:02:19autorevoli, l'ambasciatrice Mele e la dottoressa Collu. Io credo che questo, in un tempo così
00:02:28complicato come quello che stiamo attraversando oggi, in cui la guerra è sempre dietro la porta,
00:02:37anche se non ce ne accorgiamo. Ogni giorno il nostro Paese, parlo per l'Italia, lo dico
00:02:43a chi italiano non è collegamento, ogni giorno il nostro Paese è attaccato da stati stranieri
00:02:50sui suoi portali web, sui ministeri, le aziende sanitarie, i comuni, gli studi professionali.
00:02:59Ogni giorno questo accade. Ed è una guerra, è una guerra ibrida, ma è una guerra. Passare
00:03:05da una guerra ibrida a una guerra che ibrida non è, è sempre un rischio, come abbiamo visto
00:03:09con l'invasione dell'Ucraina. Penso che quindi trovare, costruire, lavorare per costruire
00:03:17canali di pace, di dialogo, di comprensione reciproca, di risoluzione dei problemi sia
00:03:23un mestiere a cui tutti noi dobbiamo dedicare molte delle nostre energie. Da una parte bisogna
00:03:28armarsi per costruire deterrenza, dall'altra parte bisogna armarsi di buona volontà, di
00:03:36capacità, di capacità di dialogo per costruire condizioni per cui la deterrenza non sia neanche
00:03:42necessaria. Quindi questo vostro dialogo di oggi, in particolare quello delle donne
00:03:47che hanno una capacità in più, lo dico, guardandovi nel mettere in campo capacità di
00:03:53mediazione, di dialogo, di discussione, di individuazione, di modalità diverse per dirimere
00:04:01i conflitti, ecco, è un canale molto importante. Complimenti quindi per questa attività. Poi c'è
00:04:06la collega l'Onorevole Bonetti che l'ha seguita, come ricordava il Presidente Giordani anche
00:04:12nelle edizioni precedenti, nel suo incarico di Ministra e penso che anche questo possa essere
00:04:20un contributo che il nostro Paese mette a disposizione della comunità internazionale.
00:04:25Quindi grazie e buon lavoro.
00:04:27Grazie a lei Onorevole e ora io desidererei entrare nel merito del progetto che presentiamo
00:04:40riprendendo un po' lo spirito di un'affermazione che pronunciai qualche anno fa al Palazzo della
00:04:47Cancelleria esattamente nel 2022 quando ricordai, e qualcuno dei presenti sicuramente lo ricorderà,
00:04:54che le donne sono costruttrici di pace perché sanno comporre gli opposti che si attraggono
00:05:00per lo scontro e sanno trasformarli in incontro. Ecco, questa è un'intuizione che attraversa
00:05:08secoli di storia, in particolare, che ancora oggi resta sicuramente un sicuro punto di riferimento
00:05:16per chi studia o pratica la diplomazia nei contesti più delicati.
00:05:22Quella considerazione però non proveniva da un intento oratorio ma dall'osservazione
00:05:32di un fatto che la storia conferma senza esitazione, ossia che la pace nasce quando qualcuno sceglie
00:05:40di interrompere un processo distruttivo e assume su di sé la responsabilità di ricomporre
00:05:46ciò che appare irrimedialmente diviso. Ecco, le donne, a fallibile parere ovviamente di chi vi parla,
00:05:57hanno esercitato questa responsabilità in molte epoche e in molte culture, spesso senza riconoscimenti,
00:06:07senza ruoli formali, ma con una capacità intuitiva che consente di interpretare la realtà e di orientare
00:06:17decisioni difficili con senso della misura, doti fortunatamente presenti ancora ed operanti ai giorni nostri.
00:06:26Il progetto che oggi noi vi presentiamo nasce dall'intento di ricostruire, di costruire una visibilità
00:06:36a questa eredità, non per costruire ovviamente delle narrazioni o delle immagini suggestive,
00:06:45ma per offrire uno spazio serio, documentato, riconoscibile alle donne, cioè per dare risalto
00:06:55a tutto quello che è stato fatto e che è stato raccolto negli anni della storia e che si rifà
00:07:02a donne pace e democrazia, che raccoglie testimonianze, che raccoglie l'ascolto che è stato portato avanti
00:07:13in questi anni con documenti, con racconti personali e quindi diventa parte del registro
00:07:21del racconto suggestivo. Quindi la piattaforma porta avanti e incoraggia sotto gli ospici del
00:07:31Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Repubblica Italiana nel quadro
00:07:39della risoluzione 1325 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, che rappresenta una svolta
00:07:46nel modo di intendere la sicurezza internazionale. La 1325 riconosce che i processi di pace risultano
00:07:56più solide quando le donne partecipano in maniera attiva alle scelte strategiche, quando intervengono
00:08:03nella prevenzione dei conflitti, quando contribuiscono alla ricostruzione delle istituzioni dopo
00:08:10le guerre. Ma non si tratta di un principio astratto, ma di un orientamento operativo che
00:08:17i piani di azione nazionali, compreso il nuovo piano 2025 e 2029 dell'Italia, traducono in
00:08:25linee lavorative concrete. Quindi il progetto raccoglie, come dicevo prima, testimonianze
00:08:31di diplomatiche, di studiose, dirigenti della società civile e rappresentanti di comunità
00:08:37che vivono i conflitti in modo diretto. Queste testimonianze costituiscono un patrimonio
00:08:45informativo essenziale per le istituzioni chiamate poi a definire le politiche pubbliche
00:08:52strategiche o della cooperazione internazionale e quindi noi vogliamo fornire uno strumento
00:08:58in più. Questa iniziativa quindi intende costruire documentazione, intende generare solida memoria
00:09:07istituzionale, intende offrire un materiale che possa essere analizzato dalla comunità
00:09:15diplomatica, dagli organismi internazionali, da chi opera nella mediazione e nella prevenzione
00:09:22dei conflitti. La piattaforma digitale che lanceremo e sarà online nei prossimi giorni
00:09:28ospiterà quindi contenuti video, materiali, scritti, fotografie, documenti con l'obiettivo
00:09:38come si diceva prima di creare un archivio stabile e accessibile a tutti. Si spera poi
00:09:46insomma un luogo che conserve queste voci e che permetta di studiarle con metodo. In
00:09:53questa sala sono presenti donne che operano in ambiti diversi della diplomazia, della sicurezza,
00:10:02della ricerca, della società civile. Il tema donne, pace e sicurezza costruisce sicuramente
00:10:09un pilastro della sicurezza contemporanea e non un capitolo aggiuntivo, lasciatemi dire,
00:10:17delle politiche internazionali. Per comprenderlo meglio, dove c'è partecipazione femminile
00:10:32o meglio, per così dire, dove la partecipazione femminile viene esclusa, la deriva dei conflitti
00:10:39sembra si intensifichi e le istituzioni possono perdere l'equilibrio. Quindi noi invece dobbiamo
00:10:48fare il contrario, dovremo portare le donne a partecipare alle decisioni, alla gestione
00:10:55delle crisi, che si spera, o così a meno dagli studi che si stanno facendo, possa assumere
00:11:02un orientamento più lungimirante. Quindi ecco perché vogliamo inserire queste testimonianze
00:11:09nel circuito internazionale delle politiche globali. Ecco, io poi prima di lasciare la parola
00:11:16vorrei andare con la memoria a ricordare ancora una volta l'episodio narrato da Tito Livio
00:11:25relativo alle donne sabine che interruppero la guerra tra il loro popolo di origine e il
00:11:32loro nuovo popolo, quello embrionale romano, ponendosi poi tra due eserciti che avevano già
00:11:41iniziato una sanguinosa battaglia e in quel gesto antico e nobile di Ersilia e delle sue
00:11:48compagne troviamo una chiave di lettura interpretativa di ciò che vediamo anche oggi.
00:11:57Le donne sanno riconoscere con rapida analisi il limite oltre il quale inizia la distruzione
00:12:05irreversibile e sanno efficacemente fermare senza violenza ciò che appare inarrestabile.
00:12:13Questo è l'insegnamento che attraverso i secoli e che troviamo anche nelle storie di chi in tempi
00:12:18recenti ha operato nei Balcani, in Medio Oriente, in Africa, nell'Asia Centrale o in contesti in
00:12:25conflitto non dichiarato. Quindi la presenza sicuramente delle donne ha delle positività
00:12:37importanti. Vorrei precisare che questa affermazione non si basa sui dati miei personali ma si basa
00:12:47su dati consolidati in rapporti ONU, OXE e Dall'OSCE e delle principali organizzazioni di cooperazione.
00:12:54non è un'opinione personale ma è un dato ben documentato. Quindi prima di proseguire
00:13:05vorrei mostrare, se ce l'abbiamo il video, un'anticipazione della piattaforma attraverso
00:13:12un breve contributo che è stato dato anche dalle donne che sono qui in sala.
00:13:17Women in Diplomatic Mediation è il programma della Commissione per i Diritti Umani dell'Istituto
00:13:28Diplomatico Internazionale, pensato per dare visibilità alle donne che già lavorano nel
00:13:33campo della mediazione diplomatica e della mediazione dei conflitti e che ha l'obiettivo
00:13:38di promuovere l'empowerment di donne e ragazze che desiderano intraprendere una carriera
00:13:42nella diplomazia e nella mediazione.
00:13:49Siamo arrivati a tutti i giorni.
00:13:50Siamo arrivati a presto.
00:13:51Siamo arrivati a presto.
00:13:52Siamo arrivati a presto.
00:13:53Saima Bahus, United Nations Undersecretary General and United Nations Women Executive Director.
00:14:00In 25 anni sicuramente c'è più consapevolezza dell'importanza della partecipazione femminile
00:14:12nei processi decisionali, nei processi di pace.
00:14:15E questo viene anche dal fatto che è stata condotta molta ricerca, abbiamo una buona base
00:14:19di dati che spiegano perché e quali sono i risultati di una partecipazione femminile.
00:14:25La risoluzione 1325 parla di quello, parla della partecipazione come uno dei pilastri,
00:14:37dei tre pilastri.
00:14:38Per me resta il pilastro chiave.
00:14:39È difficile proteggere le donne o prevenire la violenza se non si parla di partecipazione.
00:14:45Attraverso la partecipazione delle donne in tutti i sottori della politica, della diplomazia,
00:14:50della sicurezza e della difesa si può fare la differenza.
00:14:54La creazione di un sistema giudiziario che protegga le donne richiede l'integrazione
00:14:58delle prospettive di genere a tutti i livelli del processo di costruzione della pace
00:15:02e la garanzia che le violazioni siano sistematicamente documentate e perseguite.
00:15:17Le donne ucraine non sono soltanto le vittime ma sono anche delle eroine
00:15:21che continuano a salvare la vita, che continuano a combattere per il proprio Italia,
00:15:24per il proprio paese, per la propria libertà.
00:15:27Perché noi non combattiamo perché magari odiamo il Russia
00:15:31o perché, non so, vogliamo io anche la Russia.
00:15:33Noi combattiamo perché vogliamo proteggere la nostra terra
00:15:35e vogliamo vivere liberamente dalla nostra terra.
00:15:38La spinta delle donne che studiano, lavorano e decidono del proprio tempo
00:15:42allarga l'orizzonte, provocando anche, spesso e purtroppo,
00:15:46reazioni violente di contrasto al cambiamento.
00:15:49Quello che posso dire è che le donne effettivamente ci sono,
00:16:00spesso dietro le quinte e quindi manca un po' la visibilità.
00:16:03Sono donne che hanno una partecipazione, diciamo, ai processi
00:16:07sia di mediazione che anche sulla ricostruzione anche di situazioni tragiche.
00:16:13Le donne hanno fatto, hanno fatto una grande strada
00:16:25nel Ministero degli Esteri, abbiamo già molte donne ambasciatori.
00:16:29Questo è molto importante perché io credo che, non so,
00:16:34ma credo che nell'ambito della carriera diplomatica
00:16:38la situazione sia aperta bene.
00:16:42I urge decision-makers everywhere,
00:16:46recognize the power of girls,
00:16:48and stand with them,
00:16:50act on their demands,
00:16:52prioritize their rights,
00:16:54and invest in their opportunities.
00:16:56Not only because it is right,
00:16:58but because it is essential for peaceful,
00:17:00prosperous societies.
00:17:02Every girl, everywhere,
00:17:04deserves equality, opportunity,
00:17:06and dignity.
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