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Trascrizione
00:00Buonasera, ben trovati ad una nuova edizione del TG Preview, il consueto approfondimento
00:16di Teletutto dedicato a temi di attualità. Questa sera parleremo di volontariato e in
00:21particolare della necessità che ha il terzo settore di rinnovarsi anche avvicinando le
00:28giovani generazioni. Ne parliamo, come sempre facciamo, con diversi ospiti. Do quindi il
00:33benvenuto stasera al presidente del CSV Giovanni Vezzoni. Buonasera. Grazie. E all'Ivia Cadè
00:39dell'Università Cattolica del Cesbo Passi, il centro su di volontariato sulla partecipazione
00:44sociale. Buonasera. Grazie. Per introdurre l'argomento abbiamo preparato un breve servizio sul progetto
00:52Generazioni Rete in particolare. Lo vediamo insieme. Sono più di 2.500 le associazioni
00:59bresciane iscritte al registro unico del terzo settore e la loro vitalità è testimoniata
01:04dal fatto che negli ultimi due anni sono cresciute del 26%. Quello del volontariato, anche nella
01:09nostra provincia, è un mondo variegato, ma dinamico e prezioso, soprattutto per le amministrazioni
01:14comunali che sul terzo settore spesso contano per poter garantire ai cittadini servizi efficienti
01:20di prossimità, nonostante la carenza di risorse pubbliche. Eppure le criticità non
01:24mancano anche nel mondo del terzo settore, dal peso della burocrazia alla necessità di
01:29recuperare risorse economiche, passando per la sfida della transizione digitale. Su tutte
01:34però a spiccare è il ricambio generazionale. Nel tempo i volontari diminuiscono e per poter
01:39dare continuità alle attività in corso le associazioni hanno bisogno di reclutare nuove
01:44leve, ancor meglio si giovani. Con questa consapevolezza il Centro Servizi per il Volontariato e la
01:49Onlus, volontari per Brescia, hanno lanciato un progetto che coinvolge l'Università Cattolica
01:53di Brescia da alcune storiche associazioni del territorio. Finanziato dalla Fondazione
01:58Cattolica, Generazione in Rete, questo è il nome scelto, prenderà il via a gennaio e
02:02coinvolgerà anche imprese e scuole. L'intenzione è quella di sensibilizzare gli studenti fin
02:06dalla scuola primaria e di moltiplicare le attività di responsabilità sociale all'interno
02:11delle imprese, dedicando tempo alla beneficenza anche durante l'orario di lavoro. Un coinvolgimento
02:16diretto delle giovani generazioni, insomma, finalizzato anche ad una ridefinizione dei
02:20modelli di accoglienza e di fidelizzazione dei volontari, comunicazione condivisa e storytelling
02:25per far sì che le associazioni non solo abbiano un futuro, ma possano soprattutto mantenere
02:30la loro preziosa funzione sociale.
02:34Allora, professoressa Cadei, parto da lei. Come nasce questo progetto? Qual è l'origine
02:40e come arriviamo a questa fase poi di studio di lancio che dicevamo sarà a gennaio?
02:46Benissimo, sì grazie. Allora, in realtà nasce le radici del lavoro che portiamo avanti con
02:54il nostro centro che mira proprio a costruire un percorso per i giovani di volontariato ma
03:01anche di partecipazione sociale. Siamo convinti che il volontariato sia l'occasione per poter
03:06essere parte attiva dentro la rete sociale. E allora appunto sappiamo che abbiamo un territorio
03:13molto fertile rispetto al volontariato nella nostra città, nella nostra provincia e sappiamo
03:20appunto che con il CSV abbiamo un interlocutore importante. Attraverso diversi progetti realizzati
03:27con diverse realtà abbiamo colto alcuni bisogni che sono presenti nelle realtà del volontariato
03:33ma anche che sono presenti nei giovani e questo lo vediamo invece stando accanto a loro
03:38proprio nell'attività accademica. Da questo punto di vista ci siamo resi conto di quel
03:44bisogno fondamentale che è il rapporto intergenerazionale. Non è tanto il discorso del ricambio
03:48intergenerazionale quanto il rapporto intergenerazionale. Siamo convinti che lì ci sia un'alleanza
03:53importante e profonda dove i ragazzi possono trovare, ma anche gli adulti e le generazioni
04:00anche più grandi possano trovare davvero dei valori e dei significati importanti. Quindi
04:05siamo partiti da lì. Presidente, si diceva tante associazioni, anche la professoressa
04:10ricordava un territorio fertile. Non possiamo dire che ci sia una crisi perché insomma dicevamo
04:17è un tessuto per fortuna molto dinamico, molto prezioso, lo ricordavamo anche nel servizio
04:22anche per il territorio, per le nostre comunità, però sicuramente questa carenza di giovani a lungo
04:28andare può diventare un problema. Sì, il tema si pone, si pone anche perché avvertiamo
04:35la difficoltà di raggiungerli. Siamo in competizione con la miriade di messaggi che a questo settore
04:44della società e il mondo giovanile arrivano e incontrarli non è una cosa semplice. Per
04:51la CSW questo è un compito istituzionale. Lo facciamo in questo caso sollecitati da
04:57volontari per Brescia che sperimenta proprio un modo nuovo anche di essere associazione,
05:04una modalità un po' diversa da quella che è il canone tradizionale delle associazioni
05:09che hanno una mission ben definita in origine. Volontari per Brescia è un contenitore molto
05:14aperto, nasce col Covid ma poi ad esempio si ricicla in termini positivi con Brescia capitale,
05:22con Bergamo della cultura e ora si propone come costruttore di occasioni e di proposte
05:29per arrivare dove è un po' più difficile. Il mondo giovanile naturalmente è uno di quelli,
05:35tradizionalmente il volontariato, quello stabile, quello fidelizzato è in associazioni che si occupano
05:42della cura delle persone, poi c'è quell'area che io chiamo del lavoro, quando la persona,
05:49il lavoratore è attivo che difficilmente poi può essere contaminato da proposte di
05:54volontariato, poi c'è questo mondo, il mondo giovanile che difficilmente raggiungiamo
06:00e che probabilmente al quale non arriva, probabilmente in maniera adeguata, in maniera corretta il messaggio
06:07alla proposta del mondo del volontariato. È un'occasione anche per noi, noi già ci proviamo
06:12ad entrare nelle scuole da sempre perché è il nostro compito. Farlo con gli specialisti
06:16della comunicazione e in un contesto che ha le caratteristiche della funzione educativa
06:23potrebbe essere effettivamente uno strumento che interessa moltissimo. È un laboratorio
06:28continuo per trovare le modalità più efficaci per arrivare dove pensiamo di dover arrivare.
06:35Un problema sembra quasi anche di storytelling, di scelta degli strumenti da utilizzare per
06:41raggiungere un certo pubblico. Esatto, sì, sì, c'è di sicuro questo aspetto ben centrato,
06:46in effetti mi vorrebbe parlare di utilizzare l'espressione capitale narrativo. Abbiamo nel nostro
06:53territorio un patrimonio grande davvero di esperienze. Forse si tratta di sicuramente farlo
07:02conoscere, però anche lasciare che si abiti in maniera diversa. Allora in questo passaggio
07:07intergenerazionale c'è anche questo tema della fiducia rispetto al fatto che i ragazzi
07:11possano intervenire, agire, abitarlo in maniera diversa. Quindi un capitale che non è solo
07:17custodire un'eredità, certamente questo sì, ma lasciarla sopravvivere e rigenerarsi in maniera
07:25diversa. Penso che sia questo un po' lo snodo.
07:26C'è forse anche il tema del lasciare spazio. Mentre ascoltavo la professoressa mi ricordavo
07:33alcuni, a volte quando si parla con le associazioni categorie degli imprenditori dicono che nelle
07:37imprese tante volte mancano i giovani, ma quanto siamo disposti da imprenditori a lasciare
07:41gli spazi? Forse no, no, non credo che sia così, anzi la domanda e la disponibilità in questo
07:49mondo secondo me è molto elevata, forse nei livelli dirigenziali, nella governo delle
07:55associazioni, ma nel fare volontariato sicuramente no. Io aggiungerei alla necessità, all'opportunità
08:04di raggiungere il mondo giovanile, quella che io chiamo un po' la pedagogia del volontariato.
08:08Io attribuisco al mondo del volontariato una funzione educativa, una funzione pedagogica
08:12estremamente importante. Si tratta di modi di pensare alla società che non sono molto diffusi,
08:19molto comuni, il concetto di gratuità che viene visto un po' a volte come un valore
08:24negativo, essere buoni ha finito per assumere valenze negative, il buonismo lo si usa ovvio
08:31per declinare una scuola condizionale negativa e questo è drammatico, quindi io ritengo che
08:37questo mondo abbia anche una proposta, mi consenti di chiamarla così, pedagogica e che quindi
08:45possa effettivamente diventare efficace anche in un percorso educativo, oltre che naturalmente
08:49sollecitare la risposta, ma lanciare messaggi che hanno questa caratteristica.
08:57Professoressa, si è parlato un po' di due linee di indirizzo, da un lato le scuole e dall'altro
09:01le imprese. Mi incuriosisce molto l'impresa perché forse è meno scontato del mondo scolastico,
09:07nel senso che quando si parla di raggiungere i giovani la prima cosa che viene in mente è
09:11andare nelle scuole, a tutti gli ordini delle scuole fino all'università ovviamente, magari
09:18l'impresa è un po' meno scontato.
09:20Sicuramente meno scontato, però se pensiamo al ciclo di vita delle persone, appunto significa
09:25proprio riconoscere che c'è un ciclo di vita, le persone non entrano al mondo del lavoro
09:29con le stesse caratteristiche, le stesse competenze, le stesse modalità che avranno poi dopo 20 anni,
09:36dopo 30 anni. Il loro ciclo di vita anche cambia, per cui pensiamo a una persona che
09:42è appena composto la sua famiglia, chiaramente tante energie saranno da dedicare lì, figli
09:47piccoli, insomma. Man mano si impegnerà nel lavoro, però potranno essere liberi alcune
09:54risorse, alcuni anche desideri, insomma, di mettersi in campo e quindi forse nelle imprese
10:00possiamo raggiungere e raccogliere tutta una serie di disponibilità che al momento
10:07sono quasi un po' sprecate, come vi verrebbe da dire, ma dipende da questa attenzione anche
10:12al ciclo di vita delle persone. Sembra quasi che appunto siamo ancora un po' vincolati
10:16a un vecchio modello, prima si studia e poi si lavora e quando si lavora si pensa che si
10:20faccia sempre le stesse cose, si abbia sempre lo stesso tempo, ma non è così, no? E quindi
10:25questo può essere un momento davvero interessante per le persone di rimettersi in gioco, in circolo.
10:29Nel mondo delle imprese, peraltro, c'è se vi ha già sperimentato qualcosa?
10:35Sì, è una riflessione che sta cominciando a prendere piede, cioè il concetto dell'impresa
10:41che è il luogo dove per definizione si produce, si fa business e naturalmente si deve realizzare
10:48profitto proprio perché senza di questo l'impresa non vive. Il tema della responsabilità sociale
10:55dell'impresa comincia a diventare un dibattito che caratterizza non tutte le imprese, vi rendo
11:02anche conto, poi dipende un momentino, nei periodi di crisi questo livello di attenzione
11:07si abbassa, mentre invece nelle imprese con maggiori capacità e forse anche per dimensioni
11:13più in grado di riflettere e anche per esigenze personali, cioè l'appil sociale, la credibilità
11:23di un'impresa che fa, che si occupa di welfare aziendale ma che sollecita anche interessi
11:30nei propri lavoratori per il volontariato, ci sono già state delle esperienze non particolarmente
11:43diffuse e che normalmente vedono anche una compartecipazione di più soggetti, oltre
11:50ai CSV che diventano un po' promotori di questa realtà, spesso si riesce a realizzarlo mettendo
11:57insieme più sensibilità, quindi il lavoratore che diventa disponibile, sostenuto in questo
12:03caso dall'impresa e in realtà dove assieme al fare qualche cosa, alla manualità magari
12:11in alcune attività si incontra il messaggio del mondo del volontariato che è forse la cosa
12:18più efficace, quella che più rimane. Più difficile è, almeno in questa fase, organizzare
12:24insieme dei progetti, quindi il momento di incontro tra lavoratori e il mondo del volontariato
12:30occasionale già si sperimenta, ci sono delle esperienze molto interessanti, molto belle
12:35da questo punto di vista, più difficile trovare insieme una sorta di coprogettazione, quella
12:40che facciamo con l'ente pubblico, con l'impresa perché fare progetti insieme a volte non è
12:47semplice.
12:48Generazione in rete, come si concretizzerà poi? A gennaio che cosa succederà?
12:53Per quanto riguarda il nostro impegno avremo modo di lavorare insieme alle diverse associazioni
13:00per mettere in valore gli elementi di identità, quindi siamo convinti che questo sia uno degli
13:06aspetti importanti da poter comunicare ai giovani, quindi riuscire a recuperare quelli che sono
13:11i valori fondanti delle associazioni, quali sono quegli elementi che sono così interessanti
13:20e che hanno contribuito alla crescita di queste associazioni per poter agganciare i propri ragazzi.
13:27Poi in una seconda fase ci concentreremo invece sulla capacità, l'accompagnamento e la capacità
13:34di agganciare volontari e quindi come aiutare le associazioni a fidelizzare, ma nel senso
13:40proprio di costruire fiducia insieme ai nuovi volontari per poter avviare i progetti.
13:45Quindi queste due grandi azioni, una prima azione di focalizzazione sulla mission, sui
13:49valori che sono portanti e poi un momento anche di accompagnamento.
13:53Presidente, torno da lei, ci sono, lei citava prima alcuni settori, ovviamente il terzo
14:02settore è variegato, ci sono ambiti che magari soffrono meno e altri che soffrono di più
14:09la carenza non solo di giovani ma comunque di nuovi volontari?
14:14Sì, direi che le differenze stanno fondamentalmente in questo, c'è un tipo di volontariato che richiede
14:20ad esempio una fidelizzazione inevitabile, anche perché passa attraverso percorsi formativi
14:25piuttosto significativi, il pronto soccorso all'ospedale che in questo momento vede una presenza
14:36di un'iniziativa di volontariato abbastanza recente, prevede davvero un percorso formativo
14:42molto importante e quindi un livello anche di assunzione di responsabilità nel volontario
14:46molto elevato e che difficilmente è rintracciabile all'interno del mondo giovanile.
14:52Ci sono invece dei settori nei quali almeno la semina diventa particolarmente interessante,
14:59ad esempio tutto il tema della protezione civile è fortemente interessante per il mondo giovanile.
15:06L'ambiente forse è cresciuta la sensibilità nel tempo?
15:08L'ambiente un po' meno, per molte attività sì, ma l'attività tradizionale, ad esempio
15:15di quelle che sono le grandi associazioni come Legambiente è abbastanza ostica per il mondo
15:21giovanile, proprio per il livello di relazioni che si instaurano in quel tipo di azione,
15:26cioè Legambiente agisce in un rapporto diretto con le istituzioni a moltissimi livelli, spesso
15:35il tema della denuncia, ad esempio i reati ambientali che è difficilmente gestibile con un volontariato
15:41giovanile, così come appunto il tema della formazione anche perché è un tema che prevede competenze
15:47e conoscenze particolarmente complesse e multidisciplinari che davvero sono difficili anche da costruire
15:54e sono difficili anche da rappresentare concretamente.
15:58Ci sono effettivamente dei settori dove il mondo della cura degli animali è molto interessante
16:04per il mondo giovanile, anche proprio per la tipicità dell'intervento, l'episodicità
16:10a volte se vogliamo, ma comunque è molto allettante, sì ci sono delle realtà in cui questa presenza
16:18è più significativa, quindi quella che richiede una presenza più vincolante, più impegnativa
16:25anche dal punto di vista dei tempi, dal punto di vista della durata, dal punto di vista
16:30alla fidelizzazione è quella che trova maggiori difficoltà a realizzare il proprio ricambio
16:35ed è poi quella che in fondo è gestita dal volontariato tradizionale, fatto per lo più
16:40da persone che sono uscite dal mondo del lavoro e che quindi vivono la loro terza età in questo modo.
16:47Può comunque rappresentare, perché abbiamo parlato fino adesso, prima di venti di giovani,
16:51ma anche la terza età può rappresentare una risorsa, benché la pensione sia sempre più
16:55più in là nel tempo e magari uno ci arrivi con sempre meno energia, però avrà comunque tempo.
17:02Dicevo anche prima, noi scommettiamo molto su questa alleanza intergenerazionale, siamo convinti
17:08che il rapporto, cioè non sia semplicemente un passaggio di consegne, ma che ci sia proprio
17:14uno scambio di crescita reciproco e quindi dentro sicuramente i ragazzi hanno bisogno, quello
17:21che attrae molto i ragazzi è il fatto di poter fare esperienza, prima si diceva pedagogia,
17:26è il fatto proprio di poter fare esperienza e poter anche vedere in che modo altri si sono
17:32affascinati, si sono appassionati a determinati temi, ma poterli abitare in maniera personale
17:39e quindi c'è bisogno di questo confronto, di questo scambio, però uno scambio non è un
17:45semplice passaggio.
17:47Dal vostro punto di vista anche dell'osservatorio, diciamo a frenare è più una questione di
17:55tempo, che abbiamo detto prima ovviamente serve un impegno, chi più chi meno, o anche
18:00ci sono fattori penso all'aspetto anche burocratico se vogliamo di certe, c'è questa componente
18:08che può incidere?
18:10Allora questa componente un po' incide devo dire, ma incide perché lo vediamo anche
18:16nell'attività che organizziamo accademicamente, è come se a un certo punto dovessimo però
18:21frenare i ragazzi per dire bisogna passare, seguire tutta una serie di procedure, garantire
18:28un'assicurazione, tutti aspetti molto importanti e significativi, però per loro a un certo punto
18:33dal loro punto di vista sarebbe il caso di iniziare a fare delle cose con molta spontaneità
18:37e si rischia anche di essere un po' in contraddizione, si parla di gratuità, generosità, spontaneità
18:41e poi però bisogna normare, bisogna normalizzare.
18:46Poi c'è anche da dire, forse un altro elemento che rende faticoso ma anche originale
18:51nel loro modo di essere, nell'attività di volontariato, è che vivono dei tempi abbastanza
18:57frammentati, lavorano, studiano, frequentano amici, per cui poi in alcuni spazi possono garantire
19:03anche questa, oppure lavorano anche fuori dalla città, per cui ci sono gli spostamenti.
19:08Però quando gli si propone delle esperienze, quando si fanno delle proposte interessanti
19:13io vedo, insomma, registriamo anche in università, tanti studenti aderiscono, chiedono, vogliono
19:19partecipare, quindi c'è questa attenzione.
19:23Nel progetto secondo me c'è un elemento di novità molto importante, il coinvolgimento
19:27dei docenti, quindi noi già entravamo nelle scuole in mille modi, ma farlo con chi si occupa
19:37di scuola e lo fa in modo professionale, in modo scientifico anche diremmo, e cercare
19:42di coinvolgere la scuola come sede per eccellenza dei percorsi formativi che si fa carico in parte
19:51attraverso i docenti anche di questa iniziativa, secondo me è decisivo.
19:56Quindi la scuola entra in gioco direttamente e non è soltanto il luogo nel quale noi andiamo
20:03a proporre testimonianze e modelli, diventa essa stessa colei che gestisce e propone attraverso
20:09i suoi percorsi didattici ai propri alunni anche questa proposta di vita.
20:15Però se posso, sempre perché è legato a una credibilità, cioè il fatto che i docenti
20:20stessi siano coinvolti, questo rende credibile, non è solo l'organizzazione dell'attività
20:25per gli studenti, quindi la scuola non organizza semplicemente, non si fa solo contenitore
20:30o organizzatore di eventi, ma i docenti accompagnano, ci sono, e quindi aderiscono e testimoniano
20:38in qualche modo la loro modalità di stare dentro questi valori.
20:41E poi in qualche modo si torna a dare valore a quello scambio intergenerazionale con cui
20:48abbiamo aperto.
20:49La credibilità sta lì.
20:51Esatto.
20:52Abbiamo, penso, solo un minuto per chiudere.
20:56Le chiedo di, così, adesso abbiamo parlato di quello che sarà, quale sarà poi l'obiettivo
21:04finale o comunque a conclusione di questo progetto, quale sarà o quale dovrà essere poi l'eredità?
21:11Sì, per noi l'eredità sarà il fatto di aver messo in rete le associazioni, di aver consentito
21:18loro di poter scambiare delle pratiche rispetto all'accompagnamento dei giovani e il modo con
21:26cui possono essere agganciati e anche coinvolti.
21:29Quindi questo sarà un po' una sorta di, appunto, quel capitale narrativo che continuerà a costruirsi
21:34e portare avanti, appunto, un messaggio che è presente nella nostra città, sempre in modo nuovo.
21:40Presidente, voi farete ovviamente da capofila com'è il vostro ruolo?
21:43No, veramente è Volontari per Brescia il capofila, quindi Volontari per Brescia, naturalmente
21:46supportata da noi che siamo fra i fondatori di Volontari per Brescia, per cui il protagonismo
21:52è delle associazioni, oltre a Volontari per Brescia, c'è Perlar, c'è Bimbo chiama bimbo,
21:57un altro dei settori in cui occuparsi di bambini è stimolante per i ragazzi, per gli adolescenti.
22:04Ricordiamole, ricordiamole volentieri.
22:06Alberi di vita, Casa Serena, Alleanza per la Saluta Mentale, il gruppo di volontari Don Potieri,
22:11quindi sono poi le associazioni, le vere protagoniste anche nella scuola del percorso e dei messaggi
22:20che lanciano. Poi io non so mai quale sarà il raccolto, quindi...
22:25Si gettano semi.
22:26Siamo impegnati a seminare, a cercare di farlo soprattutto nel modo più efficace, più efficiente possibile,
22:33aiutati anche da coloro che lo fanno per competenza, per studio, per mestiere, però il raccolto alla fine
22:41non siamo in grado poi alla fine di valutarlo.
22:43L'importante è coinvolgere davvero quanto è più possibile, perché poi possiamo dire che il raccolto
22:48poi va a beneficio davvero di tutta la comunità, perché poi come dicevamo anche all'inizio,
22:53spesso sono... queste associazioni sono un capitale prezioso per territori, amministrazioni
23:00che non riescono ad arrivare dappertutto e davvero tanti servizi non sarebbero garantiti
23:05senza il supporto del volontariato.
23:07Grazie ai miei ospiti, grazie di essere stati con noi, e grazie anche ai telespettatori che ci hanno seguiti fin qui,
23:15ovviamente il preview torna domani, tra pochissimo alle 19.30, vi aspetto per una nuova edizione del nostro TG.
23:20A tra poco.
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