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  • 1 giorno fa
NEW YORK (STATI UNITI) (ITALPRESS) - Se non fosse riesploso il caso Epstein, oggi racconteremmo un’altra storia: quella di un presidente che, dopo 42 giorni di shutdown, riapre il governo federale e torna a dettare l’agenda con il “One Big Beautiful Bill”. Invece, in poche ore, tutto è crollato. Ventitremila pagine di documenti – email dell’eredità di Jeffrey Epstein pubblicate alla Camera – hanno cancellato la settimana politica, oscurato la vittoria sul Congresso e messo Trump di nuovo sulla difensiva. Lo avevamo annunciato mesi fa: lo scandalo Epstein non è un residuo del passato, è la battaglia finale sulla verità in America. E ora è tornato, nel momento peggiore per la Casa Bianca. Le email diffuse dai democratici – subito seguite dalla valanga di documenti pubblicati dai repubblicani – mostrano un Epstein ossessionato da Trump, con riferimenti imbarazzanti a incontri, confidenze, frequentazioni e alla possibilità di “colpirlo” politicamente. E se il contenuto sessuale è ciò che scuote l’opinione pubblica, tra le righe emerge altro: collegamenti finanziari, piste su fondi, operazioni societarie e possibili elementi di riciclaggio che alcuni parlamentari vogliono assolutamente chiarire nei famosi “Epstein Files” dell’FBI. È questo il punto: le email pubblicate ora non sono ancora i file federali. Sono solo ciò che era in custodia degli avvocati dell’eredità. I documenti davvero esplosivi sono quelli che il Congresso voterà la prossima settimana.

xo9/sat/gtr

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00:00Se non fosse riesploso il caso Epstein, oggi racconteremmo un'altra storia, quella di un
00:14presidente che dopo 42 giorni di shutdown, riapre il governo federale e torna a dettare
00:21l'agenda con il suo One Big Beautiful Bill. Invece in poche ore tutto è crollato, 23.000
00:30pagine di documenti, email dell'eredità di Jeffrey Epstein pubblicate alla Camera, hanno
00:37cancellato la settimana politica, oscurato la vittoria sul congresso e messo Trump di
00:44nuovo sulla difensiva. Lo avevamo annunciato mesi fa, lo scandalo Epstein non è un residuo
00:51del passato, è la battaglia finale sulla verità in America e ora è tornato nel momento peggiore
00:59per la Casa Bianca. Le email diffuse dai democratici, subito seguite dalla valanga di documenti pubblicati
01:08dai repubblicani, mostrano un Epstein ossessionato da Trump, con riferimenti imbarazzanti a incontri,
01:17confidenze, frequentazioni e alla possibilità di colpirlo politicamente e se il contenuto
01:25sessuale è ciò che scuote l'opinione pubblica, tra le righe emerge altro, collegamenti finanziari,
01:33piste su fondi, operazioni societarie e possibili elementi di riciclaggio che alcuni parlamentari
01:40vogliono assolutamente chiarire nei famosi Epstein files dell'FBI. E questo è il punto,
01:48le email pubblicate ora non sono ancora i file federali, sono solo ciò che era in custodia
01:55degli avvocati dell'eredizietà. I documenti davvero esplosivi sono quelli che il congresso
02:01voterà la prossima settimana. E qui entra in scena la rivolta interna al Partito Repubblicano.
02:09Alla Camera da settimane la base MAGA chiede release the fire. Una parte dei repubblicani,
02:17Thomas Messy, Nancy Mace, Marjorie Taylor Greene e Lauren Boebert, ha sfidato Trump firmando la
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02:48decisiva? La congresswoman repubblicana Lauren Boebert, convocata alla Casa Bianca, portata nella
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03:03dell'FBI, ha ricevuto tutte le pressioni possibili per ritirare la firma. Trump stesso l'ha chiamata
03:11più volte. Lei non l'ha fatto. È stato il momento in cui la fedeltà granitica della
03:18destra frampiana ha iniziato a inclinarsi. Un replay moderno degli ultimi giorni di Nixon,
03:26quando la Casa Bianca non controllava più né il partito né gli alleati. Intanto il vicepresidente
03:34J.D. Vance tace, non una parola in difesa di Trump. Non un tweet indignato. Un silenzio
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03:49paragoni espliciti con Gerald Ford negli ultimi mesi del Watergate. Quando chi dovrebbe salvarti
03:57comincia invece a prepararsi al dopo di te. La fuia di Trump è evidente. Evita i giornalisti.
04:06Chiude la stampa fuori dalle cerimonie. Limita le uscite pubbliche. Ai suoi alleati telefona
04:13per accusare i democratici. Incolpare i media. Lamentarsi del tradimento interno. Dietro le
04:21quinte chiede ai senatori repubblicani di bloccare la legge. Fuori dalla Casa Bianca
04:27il fronte maga si sta dividendo. Molti influencer minimizzano. Altri sono furiosi. Se non hai
04:36nulla da nascondere, pubblica tutto, gli dicono. Per la prima volta dalla rielezione, Trump non
04:43guida più il movimento. Lo insegue, lo teme, lo subisce.
04:47La prossima settimana la Camera voterà sulla pubblicazione integrale dei file. Quanti saranno
04:56i repubblicani che voteranno con i democratici? Al Senato la battaglia sarà durissima. La minaccia
05:04di veto presidenziale è già pronta. Ma il punto politico è già acquisito. Trump voleva evitare
05:12questo voto e non ci è riuscito. Non sappiamo cosa contengano davvero quei file. Ma sappiamo
05:21questo. Per arrivare a questo punto il presidente ha dovuto cedere. Il partito non si muove più
05:28come un blocco dietro di lui. E il suo potere dentro il congresso, dentro la base, dentro la
05:36Casa Bianca stessa è più fragile di quanto sia mai stato dal giorno del giuramento. Non
05:44è ancora la fine della presidenza Trump. Ma tutto in queste ore somiglia maledettamente
05:52all'inizio della fine. Quando un presidente teme più il passato che il futuro, la storia
05:59ha già iniziato a scrivere il prossimo capitolo.
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