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TRA GLI OSPITI DELLA PRIMA EDIZIONE di Visioni e Visionari anche il CEO di Multiversity, Fabio Vaccarono. Nel suo intervento del 31 ottobre presso Armani/Teatro, a Milano, Vaccarono ha raccontato la sua esperienza a capo di quello che è il gruppo leader europeo nell'educazione digitale (comprende le tre prestigiose università digitali Pegaso, Mercatorum e San Raffaele Roma). E ha dichiarato: «Abbiamo bisogno di trovare modelli nuovi, visionari ma concreti, per far studiare i nostri connazionali». A moderare il suo talk, la giornalista del Corriere della Sera, Alessia Cruciani. Ecco l'intervento integrale.
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NovitàTrascrizione
00:00Maria Raffa Revisore
00:07Buon pomeriggio, buon pomeriggio anche da parte mia.
00:14Avevo pensato di cominciare in un modo,
00:16ma vi devo dire che eravate bellissimi da vedere,
00:19tutti così che respiravate, concentrati.
00:21È stato un momento molto bello da vedere
00:23e spero sia stato bello da vivere per voi.
00:27Allora, com'è stato bello questo momento?
00:31Posso dire che stiamo vivendo un momento molto speciale,
00:35molto straordinario davvero,
00:37perché in questo periodo si parla tanto di intelligenza artificiale,
00:41si parla di robot,
00:43si parla di algoritmi che imparano da soli.
00:46Sono cose che ci affascinano da una parte,
00:48ci spaventano anche,
00:51però dobbiamo prendere atto che la vera sfida in questo momento
00:56non è tanto la sfida tecnologica,
00:58le tecnologie ci sono,
01:00è la sfida umana,
01:01cioè come l'uomo sta cambiando davanti a questa rivoluzione
01:04che stiamo vivendo.
01:07L'uomo sta cambiando il modo di pensare,
01:09deve cambiare il modo di lavorare
01:12e soprattutto deve cambiare anche il modo di imparare,
01:15perché stiamo vivendo sia una rivoluzione tecnologica,
01:18ma anche una rivoluzione del sapere.
01:20in questo periodo c'è tanto sapere che si accumula,
01:26gli strumenti che abbiamo sono anche quelli per condividerlo,
01:29questo sapere per amplificarlo.
01:32Ed è proprio questa la visione,
01:33in questo scenario che si colloca Multiversity.
01:36Multiversity è un gruppo leader europeo
01:38nell'educazione digitale.
01:41Oggi forma centinaia di migliaia di studenti,
01:44appunto in tutta Europa,
01:45e lo fa attraverso un'educazione digitale
01:48che si può fruire in università
01:50come Pegaso, Mercatorum e San Raffaele Roma.
01:54A guidarla invito a raggiungermi qui
01:56è Fabio Vaccarono,
01:57è il CEO,
01:59ed è, prego Fabio,
02:01un applauso.
02:02Grazie.
02:03Ci accomodiamo.
02:08Bene arrivato.
02:10Grazie.
02:10Piego un attimo,
02:11faccio un piccolo ritratto veloce,
02:14per quante cose hai fatto.
02:16Allora sei un economista,
02:17un percorso che è cominciato da Ben & Company,
02:21sei stato un top manager
02:22nei più grandi gruppi editoriali italiani,
02:25inclusa RCS,
02:28poi sei stato per dieci anni
02:30direttore di Google Italia,
02:31eri anche membro del board in Europa,
02:33Medio Oriente e Africa,
02:35ne hai viste,
02:36e adesso sei il CEO di Multiversity
02:40che unisce innovazione,
02:42sostenibilità e formazione
02:44come motore di crescita umana e sociale.
02:48Quindi la tecnologia al servizio,
02:49come dicevo,
02:51dell'essere umano e per il sociale.
02:55Io quando vedo le società con dei nomi
02:58che non sono il cognome di chi l'ha fondata,
03:00una cosa molto chiara,
03:01la prima domanda è sempre
03:02perché si chiama così,
03:03perché Multiversity?
03:04Io intanto grazie per questa opportunità,
03:08ma io non ho alcun merito,
03:09nel senso che è un nome che ho ereditato,
03:11però insomma abbiamo ritenuto di tenerlo e valorizzarlo
03:14perché ci sembrava adatto allo spirito dei tempi,
03:18per cui sicuramente Multiversity banalmente
03:20è un gruppo di università digitali,
03:24ma anche di attività non necessariamente completamente digitali,
03:28e al tempo stesso richiama il tema del multiverso,
03:32che dà anche un po' l'idea delle dimensioni parallele,
03:35dei modi diversi di fare le cose,
03:38che è un po' insomma lo spirito che cerchiamo di avere,
03:40insomma tu citavi,
03:42trascorsi Google e via discorrendo,
03:46l'idea è veramente quella di applicare i principi
03:48della rivoluzione digitale,
03:49che noi oggi vediamo applicati in tutti i settori che ci circondano,
03:53arrivano fino all'agricoltura,
03:56comunque servizi finanziari, l'auto, i media e così via,
04:00al mondo dell'università, insomma questa è l'idea.
04:04Allora, visto che parliamo di visioni e visionari,
04:07io vorrei sapere chi è per te un visionario
04:09che ti ha ispirato in un modo particolare.
04:12Ma devo dire che ce ne sono tanti in quest'epoca,
04:16piena di cambiamenti, devo citarne uno.
04:17Di pancia, vai di pancia, il primo.
04:19Guarda, memoria dei miei dieci anni di trascorsi in Silicon Valley,
04:22c'è un italiano a cui si dice che si deve anche il nome di Silicon,
04:27quindi Silicio, ed è Federico Faggin,
04:30che io cito spesso,
04:32perché credo che in quest'epoca di enormi cambiamenti
04:35noi abbiamo il tema di far convivere le scienze umane
04:40o l'umanesimo con la rivoluzione tecnologica e scientifica
04:43e occorre, come dire, costruire un ponte tra questi due mondi.
04:46Quindi l'uomo che insomma ci riempie tutti d'orgoglio
04:49per aver inventato il microprocessore,
04:53ha scritto un bellissimo libro di memorie professionali
04:55che si chiama Silicio,
04:57a mio modo di vedere ha scritto,
04:58personalmente il più bel saggio che io abbia letto negli ultimi cinque anni,
05:01che è irriducibile,
05:03ed è proprio un tentativo di conciliare questo bisogno di nuovo umanesimo
05:07e anche di spiritualità, se vogliamo,
05:10senza avere un contrasto con le evidenze e le scoperte scientifiche.
05:15È un tentativo che nella cultura occidentale,
05:17l'ultimo di questa portata mi sembra quello di Tommaso d'Aquino,
05:20che cercava...
05:20Sì, infatti, non so se vuoi spiegarlo meglio cosa sta facendo Faggin,
05:24nel senso che è un uomo di tecnologia,
05:26quindi senza pura,
05:28adesso sta avendo una parte...
05:30Beh, intanto allora,
05:30l'uomo che ha inventato il microprocessore,
05:33per questo io, insomma, ho sempre passione per gli italiani,
05:36spesso vituperati nella modernità,
05:38perché si dice che l'Italia è un paese che ha un brillantissimo passato
05:42e qualche malevolo dice che abbiamo un brillante futuro dietro le spalle,
05:46ma quest'epoca non fa tanto per noi.
05:48Noi abbiamo nel mondo della tecnologia dei titani,
05:51abbiamo avuto dei titani,
05:52io sono originario di Ivrea,
05:53mi fa sempre piacere ricordare,
05:54lo facevo nei miei anni di Google,
05:55che è il primo personal computer della storia dell'umanità,
05:58lo abbiamo inventato Ivrea all'inizio degli anni 70.
06:01Faggin ha inventato Ivrea all'inizio degli anni 70.
06:01Ivrea poteva diventare Cupertino,
06:03se fosse andato in porto l'operazione.
06:06Faggin ha inventato il microprocessore,
06:09sta cercando di conciliare una serie di temi difficili
06:13della scienza contemporanea,
06:15per esempio il problema della coscienza,
06:17che ancora non abbiamo capito,
06:18se la coscienza è qualcosa di generato dal nostro cervello
06:22o soltanto captato dal nostro cervello.
06:24Quindi con un forte convincimento che,
06:25mentre tutte le cose che ci riguardano nell'esistenza ordinaria
06:29possono soggiacere alle leggi della fisica classica,
06:33fenomeni per noi fondamentali,
06:35come la coscienza e il libero arbitrio,
06:36invece sono dei fenomeni quantistici.
06:38Può sembrare molto astratto,
06:40ma in realtà è un tentativo di coniugare platonismo e neoplatonismo,
06:43quindi grandi titani del pensiero occidentale,
06:45con le evidenze della scienza.
06:47Questo è molto importante,
06:48al di là delle passioni intellettuali di ciascuno di noi,
06:51perché è un mondo che separa drasticamente
06:54è il bisogno di umanesimo e umanità,
06:57ma anche di spiritualità che ciascuno di noi ha.
06:59Dalla visione razionale,
07:01progressivamente tecnologica e scientifica,
07:03è un mondo che, per esempio,
07:05non tende a pensare a lungo termine.
07:07È un mondo dove, più o meno implicitamente,
07:10i nostri simili tendono a pensare che, insomma,
07:12è un banchetto del cui è ora,
07:15è finito questo banchetto,
07:17tendenzialmente è finito tutto.
07:18E questo ha delle implicazioni antropologiche,
07:19psicologiche enormi,
07:21e il suo sforzo mi sembra particolarmente apprezzabile,
07:23perché creare questo ponte, ripeto,
07:25era alcuni secoli che non veniva fatto,
07:28e il fatto che a tentarlo sia un italiano,
07:31insomma, non può che riempirci d'orgoglio.
07:33Assolutamente.
07:33Tornando a Multiversity,
07:36insomma, alla formazione di cui parlavamo,
07:38insomma, è l'importanza oggi di cambiare anche la formazione.
07:42Quanto è importante avere una visione
07:44nell'educazione universitaria?
07:46Cioè, noi sappiamo che questo argomento qui,
07:48in scuola, università, in Italia,
07:50hanno la capacità di cambiare con una lentezza abissale.
07:57Beh, guarda, posso riferire un aneddoto,
08:00insomma, ho cercato di rappresentare
08:02al meglio delle mie possibilità
08:03in una multinazionale colossale come Google,
08:06l'Italia, il Sud Europa.
08:08Tutte le volte che andavi a discutere
08:09il fatto che l'Italia è un paese che comunque sta
08:11tra le prime dieci, il G7, il G8,
08:14poi adesso abbiamo temi demografici,
08:16temi di crescita, tutto quello che vuoi,
08:17però tutte le volte era molto complicato spiegare
08:20perché è un grande paese come l'Italia,
08:22con una grande tradizione industriale,
08:25grande diversità,
08:26nelle classifiche del digitale,
08:27del digitale to cure,
08:28sempre gli ultimissimi posti.
08:30Diciamo, già l'Unione Europea non brilla,
08:32l'Italia, c'è questo report
08:34che viene pubblicato tutti gli anni,
08:35si chiama Desi,
08:36che misura il tuo grado,
08:37l'Italia è sempre, diciamo,
08:38venticinquesima,
08:39in una regione che già non brilla.
08:41Siamo molto bassi.
08:42Allora ero contentissimo,
08:43perché dopo dieci anni di questo calvario,
08:45tutte le volte devi spiegare
08:46che vabbè però questa cosa
08:47è un grande potenziale per il futuro,
08:49siamo indietro ma ce la faremo.
08:51Ho detto, vabbè, finalmente cambio industria
08:52e vado nel mondo del talento,
08:54dell'educazione, dell'università,
08:56per cui scopri che nella classifica
08:58dell'università,
09:01ma del tasso, diciamo,
09:02di formazione delle persone in Italia,
09:04il cosiddetto grado di educazione terziaria,
09:06cosa vuol dire?
09:07Misuriamo le persone
09:09che hanno completato
09:10un percorso di studi
09:12dopo il diploma.
09:13Noi siamo terzultimi
09:15a livello dei paesi OXA,
09:16cioè giusto il Messico e la Colombia
09:18fanno peggio di noi.
09:19Quindi io credevo di migliorare,
09:20ma in realtà sono precipitato ulteriormente.
09:22Questo è un tema drammatico,
09:24perché uno può pensare
09:24a quello che vuole del mondo che avanza,
09:27ma sicuramente,
09:28non prendetela mai più come frase fatta,
09:31la competizione tra paesi
09:32sarà una competizione
09:34sul capitale intellettuale.
09:36Non puoi scappare da lì.
09:37Se tu avrai dei paesi
09:38che si confrontano con te,
09:40che avranno avuto capacità industriale
09:43di scala di formare
09:44e riformare le loro persone
09:46come Dio comanda,
09:48e tu non ti sarai posto questo tema,
09:50avrai un problema enorme
09:52a mantenere la tua posizione
09:53tra le principali economie più sviluppate.
09:56E l'Italia oggi su questo
09:57è clamorosamente indietro.
09:59Il tasso di laureati
10:00che noi abbiamo sulla popolazione attiva
10:01è il più basso d'Europa.
10:03Ce lo giochiamo con la Romania,
10:04che però ci batte
10:05sui cosiddetti laureati STEM,
10:07cioè scienza, tecnologia,
10:09ingegneria e matematica.
10:11È una sfida enorme
10:12e che solo la tecnologia
10:14può permetterci di,
10:15in qualche modo, vincere.
10:17Mi hai abbastanza...
10:17Sì, è drammatico.
10:19Sì, sì, mi hai lasciata...
10:22Sono 15 anni di peregrinazioni dove...
10:24Sì, non pensavo fosse così...
10:27Anche perché poi comunque noi abbiamo...
10:29Cioè, le nostre università
10:30sono considerate di alto livello,
10:33i nostri studenti quando vanno all'estero
10:34sono sempre molto...
10:36Cioè, la nostra formazione
10:37comunque rimane di buona qualità.
10:39Assolutamente.
10:40Ma il nostro problema come italiani,
10:41insomma, se volete,
10:42è un po' una metafora
10:42di quello che si dice
10:43degli italiani bravi.
10:44Il nostro è raramente
10:45un problema di individualità.
10:47Citavamo Faggin prima,
10:48ma ne possiamo citare tanti altri.
10:50Gli italiani di qualità
10:52tendono ad eccellere,
10:54anche comparativamente.
10:55E uno lo percepisce
10:56lavorando anche in gradi multinazionali.
10:58Cioè, c'è una parte
10:59di ciò che rappresentiamo
11:00della storia del nostro paese,
11:02delle nostre storie personali,
11:03che riscuote automatico rispetto.
11:06E questo è innegabile.
11:08Il nostro problema
11:08è sempre un problema di sistema.
11:11Cioè, è la varianza
11:12che c'è tra le persone
11:13che stanno ai primi percentili
11:14della catena
11:15e quelle invece
11:16che stanno agli ultimi.
11:18Per cui noi abbiamo proprio
11:19un tema enorme
11:20che deriva da una serie
11:21di fattori strutturali.
11:23Il primo dei quali
11:24è che in Italia
11:25l'85% della popolazione
11:27vive in comuni
11:28con meno di 50.000 abitanti.
11:30Quindi una popolazione
11:30così dispersa,
11:32anche rispetto
11:32a un'università pubblica
11:33di buona qualità
11:34ed economicamente inclusiva,
11:36ha un serio problema
11:38a proseguire gli studi
11:39dopo il diploma.
11:40Perché oggi
11:40avere anche solo un figlio,
11:42figuriamoci due,
11:43che devono essere
11:43rilocati
11:46perché fuori sede.
11:47Oggi più di una provincia
11:48italiana su due
11:49non ha una sede universitaria
11:50presenziale.
11:52È diventato
11:52un costo
11:54improponibile
11:54per tantissimi.
11:55Sì, lo sentiamo.
11:56Lo sentiamo.
11:57Proprio legato anche
11:58al discorso
11:59degli affitti brevi.
12:00Proprio si diceva
12:00che sta diventando
12:01un disastro
12:02per i studenti
12:03che cercano una casa.
12:05Perché tu hai voglia
12:05a rendere gratuita
12:07la retta,
12:09i costi
12:10adiacenti
12:11dell'università
12:11per tante persone
12:12però poi il costo totale
12:13può diventare proibitivo.
12:14Questo è il primo fatto.
12:15Secondo fatto,
12:15siccome i nostri
12:16studenti
12:18hanno studiato
12:18poco tradizionalmente
12:20perché il nostro
12:21tessuto produttivo
12:22è fatto soprattutto
12:23di piccole e medie aziende
12:24che nel mondo
12:25tradizionale
12:26pre-digitale
12:26hanno richiesto
12:28relativamente meno,
12:29sbagliando,
12:30indubitabilmente,
12:31hanno richiesto
12:32relativamente meno
12:33laureati.
12:35Oggi questo fatto
12:35ovviamente è superato
12:37dal fatto che le piccole
12:38e medie imprese
12:39hanno bisogno di laureati
12:40come e più
12:41delle grandi
12:41da un certo punto di vista.
12:43Però questo fa sì
12:44che tu oggi
12:44nel sistema produttivo italiano
12:46hai 18-19 milioni
12:47di diplomati
12:48che non hanno fatto
12:49un'ora di educazione
12:50terziaria.
12:52Ora,
12:52in un mondo nel quale
12:53avete visto
12:54gli annunci recenti
12:55di Amazon,
12:56l'intelligenza artificiale
12:58avrà un impatto
12:58molto significativo
13:00anche su professionalità
13:02di medio-alta complessità,
13:04un paese
13:05che ha il capitale
13:06intellettuale
13:07a livello OX
13:07paragonato a Messico
13:09e Colombia
13:09è un paese
13:10che si candida
13:11a una ecatombe sociale.
13:13Quindi noi abbiamo
13:14assolutamente bisogno
13:15di trovare modelli
13:16nuovi,
13:17visionari,
13:18se vogliamo,
13:18ma molto concreti
13:19per far studiare
13:21e ristudiare
13:22continuamente
13:23tutti i nostri
13:24amati connazionali.
13:26Secondo me adesso
13:27dobbiamo rirespirare
13:28come prima.
13:30Esatto,
13:30chiamiamo l'ospite.
13:32Sì, esatto,
13:33perché stai facendo
13:34un quadro.
13:35Cerchiamo allora
13:36di aiutare
13:38questi ragazzi
13:38che non fanno difficoltà.
13:40L'università digitale
13:41in questo
13:41è onestamente
13:43una strategia
13:47vincente
13:48nel senso
13:48che veramente
13:49non hai bisogno
13:50di spostarti
13:51da casa
13:52per frequentare
13:54e sappiamo
13:57che come ogni cosa nuova
14:00soprattutto qui
14:00appunto nel nostro paese
14:01e ogni cosa nuova
14:02si storce il naso.
14:03Quindi l'università digitale
14:05veniva considerata
14:06quasi non prestigiosa
14:08come andare
14:08in un'università
14:11tradizionale,
14:13cioè recarsi
14:14nell'ateneo fisico,
14:16lezioni frontali,
14:17incontro col professore.
14:19Invece poi
14:20se ci pensi bene,
14:21ecco.
14:22Sì,
14:24e innegabilmente
14:24così,
14:25insomma,
14:25le grandi innovazioni
14:26hanno bisogno
14:27di un po' di tempo
14:28per essere
14:29interiorizzate.
14:30sicuramente
14:30il nostro settore
14:31è un settore
14:32che molto prima
14:33del Covid
14:33parte da una logica
14:35diciamo più
14:36di rimedio,
14:37di comodità,
14:39logica che è stata
14:40poi completamente
14:40sovvertita
14:41nel corso del tempo
14:42perché l'Italia
14:43che purtroppo
14:44con i suoi ritardi
14:44digitali
14:45ha scoperto
14:46il giorno
14:47di Codogno
14:48che francamente
14:49anche i migliori
14:50licei milanesi
14:51avevano un enorme tema
14:52di continuità
14:52del loro modello didattico.
14:54Cioè c'è gente
14:55che letteralmente
14:55ha perso anni
14:56anche nelle migliori
14:57scuole milanesi
14:58perché sono arrivate
14:59le pandemie
15:00e così via.
15:01Quindi noi ci siamo
15:01come dire
15:02poi ho torto collo
15:03un po' digitalizzati
15:04in virtù
15:05di quella situazione
15:06però è innegabile
15:08che in un mondo
15:10nel quale
15:10lo dicevo prima
15:11gli editori
15:12il commercio
15:15le automobili
15:16l'industria
15:17della finanza
15:19ma anche l'agricoltura
15:20pensiamo all'applicazione
15:21dell'intelligenza artificiale
15:22nella diciamo
15:23prevenzione
15:24e tutela
15:24dei raccolti
15:25hanno accolto
15:27più o meno
15:27faticosamente
15:28le innovazioni
15:29che derivano
15:30dalla trasformazione
15:31digitale
15:32perché
15:33un settore
15:35o un'attività
15:36così strategica
15:37per il futuro
15:38della nostra nazione
15:39come quello
15:39dello sviluppo
15:40del capitale intellettuale
15:41lo dicevo prima
15:41quindi il modo
15:42di fare università
15:43abbia dovuto
15:44fino all'altro ieri
15:46ritenersi immune
15:48dai vantaggi
15:49che derivano
15:49dalla digitalizzazione
15:50è ovviamente
15:52un non senso
15:52che noi stiamo cercando
15:54di sistemare
15:55faccio degli esempi
15:57penso all'industria
15:58dei media
15:58tu lo ricordavi
15:59ho fatto dieci anni felici
16:00nel mondo
16:01della grande editoria
16:02sono stato in RCS
16:02sono stato al Sole
16:03sono stato al gruppo editoriale
16:05all'Espresso
16:05però parlo di RCS
16:07visto che questo
16:08ci lega particolarmente
16:09io esattamente
16:10vent'anni fa
16:11come passa il tempo
16:12ero direttore generale
16:14di RCS
16:15in un'epoca
16:15di grandi trasformazioni
16:16primo progetto mio
16:17è stato quello
16:18di valutare
16:20le rotative
16:21a colori
16:21per far passare
16:22il quotidiano
16:22sembra preistoria
16:23per molte delle persone
16:24che ci ascoltano
16:25una volta al quotidiano
16:26no dai
16:27eravamo
16:28bambini
16:29una volta al quotidiano
16:30in bianco e nero
16:31senza scatti di fogliazione
16:32poi è arrivato
16:33il colore
16:33nei quotidiani
16:35però
16:36intendo dire
16:37era un progetto
16:37di valutazione
16:38molto industriale
16:40cioè noi valutavamo
16:41i piani di ammortamento
16:42trentennali
16:43delle rotative
16:44a colori
16:44per vedere
16:45sulla base
16:46di quante copie
16:47in più
16:47e a che prezzi
16:48avremmo venduto
16:48la pubblicità
16:49questo investimento
16:50sarebbe potuto
16:50rientrare
16:51se tu fai
16:52fast forward
16:53vent'anni dopo
16:54cioè un mestiere
16:55che ti dice
16:55rotative
16:56noi avevamo
16:56la fabbrica
16:57degli inchiostri
16:57non se ti ricordi
16:58in rcs
16:59avevamo la fabbrica
16:59degli inchiostri
17:00facevamo i futures
17:01sulla carta
17:02perché stampavamo
17:03talmente tante copie
17:04che in qualche modo
17:06per noi
17:06c'era la prima
17:07pagina a colori
17:08la prima
17:10ma le altre
17:10rimanevano
17:11e poi sono diventate
17:12tutte a colori
17:13anche i dorsi
17:14quindi questo per dire
17:16che era un mestiere
17:16veramente molto industriale
17:18con delle logiche
17:18assolutamente industriali
17:20facevamo i cosiddetti
17:21piani delle navettature
17:22perché dovevano portare
17:23i giornali nelle edicole
17:24gestire i resi
17:25tutti i giorni
17:26fai fast forward
17:27da vent'anni dopo
17:28guarda cosa è diventato
17:29lo straordinario sistema
17:31del corriere della sera
17:31dove la maggior parte
17:33di noi oggi
17:33una roba che si chiama
17:35news
17:35pensa al vantaggio
17:36che ha avuto
17:36dal real time
17:38ok
17:38quindi se tu pensi
17:40l'università
17:41rispetto alla grande editoria
17:42poi non sono dei mestieri
17:43così straordinariamente diversi
17:45tu hai delle persone
17:46di elevato capitale intellettuale
17:48che per mestiere
17:49ricercano
17:50approfondiscono
17:51strutturano
17:52e impacchettano
17:53dei contenuti
17:54mettendoli su delle piattaforme
17:56più o meno tradizionali
17:57che possono essere
17:58la lezione frontale
17:59orale
17:59piuttosto che la lezione
18:01messa interattivamente
18:02sul digitale
18:03per in qualche modo
18:05aiutare
18:06a imparare
18:07a capire di più
18:07delle persone
18:08che sono interessate
18:09a quei contenuti
18:10ora se tu guardi
18:11dal tempo delle rotative
18:12full color di future sulla carta
18:14a cosa è oggi
18:15il grande sistema
18:16del Corriere della Sera
18:17e tu guardi
18:18com'era l'università
18:19tradizionale
18:19vent'anni fa
18:20e sostanzialmente
18:21che cosa è oggi
18:22tu vedi che c'è stata
18:23una differenza
18:24in termini di trasformazione
18:26e di accelerazione
18:26che francamente
18:28non ha alcun senso
18:29pensate a alcune categorie
18:30che i media
18:30sono state molto bravi
18:31a sovvertire
18:33negli ultimi vent'anni
18:33per esempio
18:34questa cosa del prime time
18:35o delle fasce orarie
18:36ormai ognuno
18:38in prima serata
18:38ha tendenzialmente
18:39il suo palinsesto personale
18:41in un mondo
18:42dell'università tradizionale
18:42dobbiamo essere tutti
18:43a scuola
18:44alla stessa ora
18:45è una lezione frontale
18:47che tendenzialmente
18:47non può interrompere
18:48mentre il digitale
18:50nei media
18:50ci ha abituato
18:51che io posso addirittura
18:52approfondire
18:52interrompere
18:53rivedere
18:53tutti quanti
18:55sono tenuti a imparare
18:56con lo stesso linguaggio
18:58e con lo stesso
18:59metodo didattico
19:00mentre è assolutamente evidente
19:01che ciascuno di noi
19:03impara in modo diverso
19:04sia dal punto di vista linguistico
19:06che della strutturazione
19:07delle argomentazioni
19:08delle modalità di approfondimento
19:09e così via
19:10tutta questa ricchezza
19:12in un paese
19:12nel quale
19:13già abbiamo studiato
19:14pochino tradizionalmente
19:16ma soprattutto
19:17in un momento del mondo
19:18nel quale abbiamo
19:18sempre più cose
19:19da imparare
19:20più volte nella vita
19:20crea uno spazio
19:23per l'applicazione
19:23della tecnologia
19:24all'apprendimento
19:25che è assolutamente enorme
19:26infatti con una puntina
19:27di orgoglio
19:27Multiversity
19:28è diventato
19:29il primo gruppo
19:30universitario
19:31digitale d'Europa
19:32e il secondo
19:33più grande
19:33to cure
19:34partendo da un paese
19:35dove la laurea
19:36non ce l'hanno poi
19:37in tantissimi
19:37e
19:39l'esempio che hai fatto tu
19:41mi fa venire a mente
19:41effettivamente
19:42come lavoriamo
19:43rispetto a vent'anni fa
19:44nell'editoria
19:46cioè prima
19:46per esempio
19:47la riunione di redazione
19:48ogni giorno
19:49in cui si fa
19:49si decideva
19:50il giornale
19:51perché la prima cosa
19:51appunto era
19:52il quotidiano
19:53carta
19:53il cartaceo
19:55si partiva
19:56politico
19:58economico
19:58interni
19:59cioè
19:59c'è un rito
20:01è una
20:01questo rituale
20:03è rimasto
20:04ma oggi
20:05si parte
20:05dall'online
20:06vent'anni fa
20:08lavorare per l'online
20:11era quasi
20:12in certe redazioni
20:15era anche punitivo
20:16cioè se non fai bene
20:17queste cose
20:18ti mando a lavorare
20:19al sito
20:20che era proprio dire
20:21assolutamente
20:22sembrava la morte
20:23del giornalismo
20:24no?
20:25mentre oggi invece
20:25notiamo che delle notizie
20:27che vengono pubblicate
20:28prima online
20:29il giorno dopo
20:31sono sul quotidiano
20:32quindi effettivamente
20:33è cambiato tutto
20:34però ci sono ancora persone
20:36restie ad accettare
20:38questa cosa
20:39che però
20:39la carta
20:40come un po'
20:42il libro digitale
20:42l'università
20:43tornando alla formazione
20:45cosa dovrebbe
20:47cosa che deve
20:49cambiare
20:50radicalmente
20:52perché
20:52comunque la rivoluzione
20:53noi alla fine
20:54volentino
20:55volentino
20:55l'abbiamo subita
20:56l'università
20:57fa un po'
20:57fatica
20:58e soprattutto
20:58qual è il vantaggio
21:00la cosa che dici tu
21:01ha molto senso
21:02insomma adesso
21:03non credo che sia intervenuta
21:04la prescrizione
21:05quindi non farò nomi
21:07ma oltre alle rotative
21:08full color
21:09e all'avvio
21:10di Corriere.it
21:12una ventina di anni fa
21:13insomma avevamo
21:14grandi firme
21:15e grandi
21:16elzeviristi
21:17del Corriere della Sera
21:17che mi telefonavano
21:19e mi dicevano
21:20se tu riprendi
21:21il mio pezzo
21:22che era uscito sulla carta
21:23su Corriere.it
21:24io vengo
21:25e ti rigo la macchina
21:26cioè proprio
21:27non volevano sapere
21:28ma questa cosa
21:29era vera per il Corriere
21:29anche per Repubblica
21:31dove ho lavorato successivamente
21:32cioè questa idea
21:33che il contenitore digitale
21:35fosse una diminuzio
21:36rispetto alla
21:37diciamo
21:38alla piattaforma
21:39su cui tradizionalmente
21:40loro trasferivano
21:41la loro visione del mondo
21:43era assolutamente
21:44un dato di fatto.
21:45Venendo alla domanda
21:46sull'università
21:46ovviamente l'università italiana
21:47è piena zeppa
21:48di eccellenze
21:50però
21:50non dissimilmente
21:51da quello che è avvenuto
21:52nell'industria dei media
21:53questo tema
21:54di mettere
21:55lo studente
21:56al centro
21:56del mio sistema
21:59sia di organizzazione
22:00di contenuti
22:00ma anche di trasmissione
22:01del sapere
22:02è un'idea che
22:03sembra rivoluzionaria
22:05ma solo perché
22:05l'Italia
22:06ha una certa difficoltà
22:08a innovare
22:09però se pensate
22:09quale che sia
22:10l'interlocutore
22:12che voi avete di fronte
22:13pensiamo ai media
22:14che veramente
22:14sono un mestiere
22:15molto simile
22:16cioè oggi
22:16il sistema
22:18di un media brand
22:19come il Corriere della Sera
22:20ha come tu dici
22:21le news
22:22il real time
22:23la componente vocale
22:25l'audible
22:27il podcast
22:27noi ormai ci definiamo
22:28piattaforma
22:29l'intensità sociale
22:30la condivisione
22:32il ritorno
22:32lo user generated
22:34journalism
22:34tutta una serie di cose
22:36che sono rese possibili
22:38dall'evoluzione
22:39tecnologica
22:40ora
22:40dovendo noi
22:42imparare
22:43sempre più cose
22:44e sempre più rapidamente
22:46per unità di tempo
22:46io ricordo
22:47nel momento in cui
22:47siamo qui oggi
22:48a conversare
22:50abbiamo più di 6 miliardi
22:51di persone
22:52collegate in rete
22:53nel pianeta
22:53persone che vanno
22:54mediamente in rete
22:55con 5 device
22:56tecnologici a testa
22:58che significa
22:58che ci sono
22:59tra i 30 e i 35 miliardi
23:00di device
23:02tecnologici
23:03connessi
23:03in Google
23:04noi non calcolavamo
23:05solo la penetrazione
23:06di internet
23:06in un paese
23:07che è una roba
23:09un po' retrograda
23:10è un po' europea
23:10se vogliamo
23:11calcolavamo
23:11la penetrazione ponderata
23:12cioè quante
23:13delle 24 ore
23:14di quel cittadino
23:15di una determinata geografia
23:16fossero o non fossero
23:17poi effettivamente
23:18disconnesse dalla rete
23:19ed è perfettamente intuibile
23:21che entro il 2030
23:22la penetrazione ponderata
23:23di internet
23:23nei paesi collegati
23:24sarà il 100%
23:26perché noi scambiamo dati
23:27con la rete
23:27continuativamente
23:28ora in un mondo
23:29di quel tipo
23:30con l'aspettativa
23:31e la speranza
23:32di vita
23:32che si allungano
23:33l'idea di avere
23:35un modello
23:35per il quale
23:36se va bene
23:36io ho studiato una volta
23:38e ho finito di studiare
23:38intorno ai 23-24 anni
23:40fai 25
23:41se sono stato un po'
23:41fuori corso
23:42e poi
23:44arrivederci e grazie
23:45soprattutto in un paese
23:46dove tutta la popolazione
23:47vive dispersa
23:48sul territorio
23:48rinunciando al contributo
23:50che la tecnologia
23:51come hanno dimostrato i media
23:53può dare anche
23:53al modello universitario
23:55è assolutamente
23:56una follia
23:56che non ci possiamo permettere
23:58e noi non la permetteremo
23:59l'università digitale
24:04deve essere vista giustamente
24:06come una grande opportunità
24:08perché questo
24:08non lo sto dicendo
24:09perché sei tu
24:10ma perché sei qui
24:11ma è veramente così
24:12e ha secondo me
24:13anche una cosa
24:14molto
24:14da un'opportunità
24:16molto importante
24:17cioè quella di
24:17ridurre il gap
24:19nord-sud
24:19sì
24:20è una cosa che
24:22che mi puoi confermare
24:24assolutamente
24:25sì è così
24:26cioè quella
24:27quella difficoltà
24:28di accesso
24:29diciamo noi abbiamo
24:29uno dei grandi paesi
24:31d'Europa
24:32con un gradiente
24:33nord-sud
24:34più spiccato
24:35e io ho fatto
24:36l'esempio di Codogno
24:37prima
24:37allora il giorno di Codogno
24:38intanto l'Italia
24:39era un paese
24:40dove un nostro
24:40connazionale su quattro
24:41stiamo parlando
24:42diciamo di pochi anni fa
24:44non di un'era geologica fa
24:45non era mai andato
24:47in rete
24:47cioè il giorno di Codogno
24:49ricordo noi avevamo
24:49una penetrazione
24:50di internet del 75%
24:52quindi un connazionale
24:53su quattro nostro
24:54non aveva mai visto
24:55internet il giorno
24:56in cui il covid
24:57si è conclamato in Italia
24:58e questa cosa qui
25:00è già allarmante
25:01come dato medio
25:02ma aveva un gradiente
25:03nord-sud
25:04spaventoso
25:05cioè raccontare questa cosa
25:06a persone che abitavano
25:08a Cupertino
25:09era una complessità
25:10nella complessità
25:11la Calabria
25:12ricordo
25:13il giorno di Codogno
25:13aveva una penetrazione
25:14di internet
25:15di circa il 50%
25:16voleva dire
25:17che un nostro connazionale
25:18calabrese
25:18su due residenti
25:19in Calabria
25:20non era mai andato
25:22su internet
25:22il giorno in cui
25:23il covid
25:24è in qualche modo diventato
25:25come dire
25:26un'epidemia
25:27anche in Italia
25:28che il nostro paese
25:30abbia un gradiente
25:31molto significativo
25:32tra nord e sud
25:33è assolutamente evidente
25:35e non c'è dubbio
25:36che un'università
25:37che sappia
25:38o si sforzi
25:39di prendere il meglio
25:40del mondo tradizionale
25:41perché la cosa
25:42che non si sa
25:42e che vorrei ricordare
25:43è che noi abbiamo
25:44professori ordinari
25:45associati
25:46ricercatori
25:47rettori
25:47presidi
25:48capi dipartimento
25:49senati accademici
25:51noi siamo in tutto
25:52e per tutto
25:53identici
25:54da un punto di vista
25:54della regolazione
25:55normativa e legale
25:56a un'università tradizionale
25:58la cosa che cambia
25:59è il modello didattico
26:01e la modalità
26:01di trasmissione
26:02di questo sapere
26:03non la sostanza
26:05o la qualità
26:06della ricerca
26:07del sapere
26:08e della terza missione
26:09ora
26:09in un paese
26:10dove l'accesso
26:11all'università
26:12per una serie di ragioni
26:13che ho cercato di descrivere
26:14si è rivelato
26:15molto complicato
26:16non c'è dubbio
26:17che questa modalità
26:18è particolarmente vantaggiosa
26:20per le regioni d'Italia
26:21che sono particolarmente
26:22indietro
26:23rispetto al tasso
26:24di educazione terziaria
26:25e quindi il sud
26:26tu registri
26:27un interesse
26:28da parte
26:29di studenti
26:31residenti
26:32totale
26:32totale
26:33molto
26:33e cresce
26:35vedi anche la crescita
26:36enorme
26:37l'altra cosa
26:38che va considerata
26:39è che le università
26:40digitali
26:40al momento
26:41sono particolarmente
26:42concentrate
26:43e dedicate
26:44vedendo
26:45chi si iscrive
26:46da noi
26:46su persone
26:47con un'età media
26:48un po' più alte
26:49che lavorano già
26:49più dell'80%
26:51dei nostri studenti
26:52sono studenti
26:53lavoratori
26:53la qualcosa
26:54mi inorgoglisce
26:55il doppio
26:56non la considero
26:56assolutamente
26:57una diminuzio
26:58sono persone
26:59che a un certo momento
27:00del loro cammino
27:01professionale
27:02si rendono conto
27:03che probabilmente
27:04se avessero studiato
27:04di più
27:05quando avevano 18 anni
27:06avrebbero avuto
27:07più opportunità
27:08professionali
27:09più possibilità
27:10di avere un futuro
27:12che in qualche modo
27:13si sente al riparo
27:14dal crescente grado
27:14di automazione
27:15indotto dalla tecnologia
27:17e dall'intelligenza
27:18artificiale
27:19e persone
27:19che nella
27:20non stragrande
27:22ma maggioranza
27:22dei casi
27:23vivono
27:23e operano
27:24in regioni
27:26in luoghi
27:27d'Italia
27:27dove andare
27:29all'università
27:30sia pure pubblica
27:31sia pure gratuita
27:32è particolarmente
27:32complicato
27:33io faccio un esempio
27:34io sono di Ivrea
27:35mio nonna
27:36amava dire
27:36quando ero giovane
27:37io Ivrea
27:38ero in provincia
27:38di Aosta
27:39la valle d'Aosta
27:41se non fosse stato
27:42in qualche modo
27:43per noi
27:44e per delle forme
27:45di partenariato
27:46e collaborazione
27:46che abbiamo
27:47con alcune università
27:48tradizionali
27:48che hanno unite
27:48le forze con noi
27:49non avrebbe avuto
27:50fino all'altro ieri
27:51una sede fisica
27:53di università
27:53quindi un mio amico
27:55di Gressonei
27:56che voglia studiare
27:57una volta conseguito
27:58il diploma
27:59deve andare a Torino
28:00e questo è un fatto
28:02della vita
28:02e a quel punto
28:03importa relativamente poco
28:05che poi l'università
28:05abbia una retta
28:07in virtù del suo ISE
28:08al limite gratuita
28:10il problema è che io
28:10non riesco
28:11non riesco
28:12perché magari devo dare
28:13una mano alla famiglia
28:13magari faccio
28:14la stagione sciistica
28:15magari faccio
28:16quei mestieri
28:16che fanno le persone
28:17che abitano
28:18nella nostra
28:19amatissima
28:19valle d'Aosta
28:20questo fa sì
28:21che la valle d'Aosta
28:22sia una delle regioni
28:23d'Italia
28:24con il tasso
28:25di penetrazione
28:27dell'educazione terziaria
28:28più basso
28:29quindi è vero
28:30che c'è un tema
28:30di recupero del sud
28:31ma ci sono tante
28:32aree d'Italia
28:33dove oggi
28:35la popolazione
28:35ha un incontrovertibile
28:37problema
28:37a giudicare
28:38considerare
28:38l'università
28:39che per noi
28:40è un fatto della vita
28:40perché stiamo a Milano
28:41una cosa inclusiva
28:44ed accessibile
28:44quindi c'è anche
28:45una forte componente
28:46di missione sociale
28:47sì voglio usare
28:48questa parola
28:49anche un po' abusata
28:50è inclusiva
28:51sì è inclusiva
28:51vedo il tempo
28:52che sta volando
28:53ti volevo chiedere
28:54due cose però
28:55importanti
28:57una
28:58è la formazione
28:59cioè oggi
28:59vengono formati
29:00i giovani
29:00per mestieri
29:01che stanno nascendo
29:02adesso
29:02perché insomma
29:04stiamo vivendo
29:05una rivoluzione
29:06per cui tante persone
29:07vengono formate
29:07direttamente
29:08all'interno
29:09delle imprese
29:10si fa fatica
29:11a inseguire
29:12voi che rapporti
29:13avete con
29:13la vostra università
29:14le università
29:16le tre università
29:17di multiversity
29:18hanno già
29:19immagino di sì
29:20rapporti con
29:21con imprese
29:22sì sì
29:23tantissimi
29:24beh intanto
29:24ce li abbiamo
29:25proprio per definizione
29:26perché come ho detto
29:27più dell'80%
29:28della nostra popolazione
29:29studentesca
29:29lavora già
29:30e quindi questo
29:31ci permette poi
29:31di avere anche
29:32dei rapporti
29:32in qualche modo
29:33automatici
29:34continuativi
29:35proprio di osmosi
29:36col tessuto
29:37produttivo italiano
29:38poi ce l'abbiamo
29:39a maggior ragione
29:40perché essendo
29:41largamente oggi
29:42il sistema di università
29:43dei lavoratori
29:44la nostra interlocuzione
29:45con le associazioni
29:46di categoria
29:47discorrendo
29:48particolarmente
29:49intensa
29:50da ultimo
29:51uno dei tre
29:51atenei
29:51tu lo ricordavi
29:52all'inizio
29:53che noi abbiamo
29:54i mercatori
29:54ma è l'università
29:55delle camere
29:55di commercio
29:56quindi è probabilmente
29:57oggi l'università
29:58italiana
29:59più vicina
30:00proprio per natura
30:01al mondo del lavoro
30:02poi abbiamo ovviamente
30:03rapporti e relazioni
30:04con tutte le grandi aziende
30:05italiane
30:05e poi con i grandi
30:06gruppi editoriali
30:06con un certo orgoglio
30:08voglio ricordare
30:08che è proprio
30:08Mercatorum
30:09oggi ha due corsi
30:10di laurea
30:10co-branded
30:11col Corriere della Sera
30:12quindi scienze
30:13della comunicazione
30:14digitale
30:14tutto ciò che pertiene
30:15al mondo del giornalismo
30:16e così via
30:18quindi sì
30:18assolutamente
30:19oggi a tutti gli effetti
30:21siamo un operatore
30:22economico
30:23anche particolarmente
30:24significativo
30:25da un punto di vista
30:26industriale
30:26avendo più di
30:26300.000 studenti
30:28sono tantissimi
30:29e allora
30:30uno studente
30:30che si iscrive oggi
30:32per chiudere
30:33che visione deve avere
30:36dell'apprendimento
30:38dell'università
30:39e del futuro
30:40guarda due risposte
30:42una che ti avrei dato
30:43fino a 4-5 anni fa
30:44quando ero ancora in Google
30:45e una che invece
30:45mi sento
30:47di darti adesso
30:47perché ho maturato
30:49forse una visione
30:50un po' più aggiornata
30:51allora
30:51in Google
30:53mi chiedevano tantissimi
30:54ovviamente
30:54essendo lì
30:55sulla tolda
30:56di un'azienda
30:56che per definizione
30:57era futuro
30:59all'inizio
31:00quasi Blade Runner
31:01mi chiedevano
31:02ma quali saranno
31:02i mestieri del futuro
31:03proprio nel tentativo
31:05e la cosa che era evidente
31:07questo probabilmente
31:07è un dato
31:08che avrete sentito citato
31:09mille volte
31:09dicevamo
31:10che un bambino
31:11che nasce oggi
31:13nell'80-85% dei casi
31:14farà un mestiere
31:15che non esiste ancora
31:16e quindi io
31:17da appassionato
31:18dei licei italiani
31:19e del liceo classico
31:20me la cavavo dicendo
31:21guarda
31:22prima di stabilire
31:23la specializzazione
31:24all'americana
31:25è molto importante
31:26che un ragazzo
31:28si preoccupi
31:29di avere una cassetta
31:30degli attrezzi
31:31che gli permetta
31:31di imparare
31:33sai nel film
31:33del gladiatore
31:34quando li mettono
31:34dentro l'arena
31:35lui dice
31:36qualsiasi cosa
31:36esca da là
31:37abbiamo più probabilità
31:38di cavarcela
31:38se restiamo compatti
31:40fuori di metafora
31:41qualsiasi cosa
31:42esca di là
31:43abbiamo più probabilità
31:43di cavarcela
31:44se abbiamo imparato
31:45a imparare
31:46io stesso
31:47in qualche modo
31:47ho avuto delle responsabilità
31:48in un'azienda come Google
31:49e non sono un tecnologo
31:50cioè se io non ho mia figlia
31:51in giro per casa
31:52quando mi cambiano il telefono
31:53ma me la sono cavata
31:55perché in qualche modo
31:56avevo avuto la fortuna
31:57di avere un percorso
31:58e l'editoria
31:58in questo
31:58la grande editoria
31:59ha giocato un ruolo
32:00per cui avevo imparato
32:01a imparare
32:02e questo è un primo fatto
32:03come aggiornerei
32:06questa visione
32:07io credo che
32:08da un lato
32:09questo tipo di discorso
32:10si è radicalizzato
32:11cioè in cinque anni
32:13è cambiato veramente
32:14tantissimo
32:14e delle tante rivoluzioni
32:15tecnologiche
32:16che abbiamo visto
32:16vi faccio questa profezia
32:18nulla che io abbia visto
32:20è così veloce
32:21e così pervasivo
32:22come l'adozione
32:22dell'intelligenza artificiale
32:23da parte delle imprese
32:24peraltro c'è un altro versante
32:26molto noto all'estero
32:27di cui in qualche modo
32:29anche noi giornalisti
32:30opinion makers italiani
32:31parliamo poco
32:32che è l'altro lato
32:33di quella medaglia
32:33che è la rivoluzione
32:34della biologia sintetica
32:35che veramente ci collocheranno
32:37in una situazione
32:37nei prossimi 5-10 anni
32:38che oggi non immaginiamo
32:40nemmeno
32:41però abbiamo
32:42un vantaggio
32:43perché
32:44mentre prima dovevi
32:45imparare
32:46imparare
32:46e poi aspettare
32:47diciamo
32:48più tardi possibile
32:50veramente per stabilire
32:51la specializzazione
32:51non è il tentativo
32:52in qualche modo
32:53di innestarti
32:53su un settore
32:54che in quel momento
32:55stava prendendo forma
32:56io credo che oggi
32:57grazie all'applicazione
32:58di qualità
32:59delle tecnologie digitali
33:00alla formazione continua
33:01noi possiamo
33:03sicuramente lavorare
33:04in una prima fase
33:05della nostra formazione
33:06sull'imparare
33:06imparare
33:07ma poi grazie alla tecnologia
33:09possiamo tornare
33:10senza abbandonare
33:11necessariamente
33:12per lunghi periodi
33:13la nostra attività
33:14professionale
33:15a rettificare
33:17il tiro
33:17e approfondire
33:19tutte quelle frontiere
33:20che nel frattempo
33:20si sono palesate
33:21proprio perché
33:22possiamo tornare
33:23a imparare
33:23più volte nella vita
33:24e capitalizzare
33:25su quella capacità
33:26di apprendimento
33:26perenne
33:27che sperabilmente
33:28abbiamo perfezionato
33:30nei primi anni
33:30dei nostri studi
33:32non si smette
33:32mai di imparare
33:33mai
33:33grazie mille
33:35grazie a voi
33:36grazie mille a tutti
33:37andiamo a uscire di qua
33:39grazie
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